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lunedì 28 maggio 2018

ILLUSTRATORI DIVERSI...

Ciao a tutti, come va?

Lo spunto di riflessione di oggi è più che altro una constatazione. Il 18 maggio è morto a Cremona l'illustratore Tony Wolf, alias Antonio Lupatelli. Aveva 88 anni ed era professionalmente attivo fin dagli anni Cinquanta, lavorando soprattutto per libri illustrati e riviste per l'infanzia. La sua creazione più popolare, probabilmente, è stata il pinguino Pingu (poi animato con la plastilina in una lunga serie prodotta in Svizzera), ma per motivi generazionali io lo ricordo principalmente per l'interminabile serie de Le Storie del Bosco...

Anche se i media nazionali lo hanno abbondantemente snobbato in vita, la notizia della sua morte ha avuto una grande eco, anche e soprattutto nella stampa che di solito l'illustrazione per ragazzi non sa nemmeno dove stia di casa. E d'altra parte i suoi lavori, lentamente e inesorabilmente, sono entrati a far parte del patrimonio immaginifico di diverse generazioni di italiani, quindi un tributo era perlomeno doveroso. E d'altra parte parlare di un illustratore specializzato in animaletti, gnometti e creaturine magiche, che oltretutto ha colonizzato le librerie di varia per decenni, va sempre bene.

Cambiamo genere e cambiamo continente.

A Los Angeles il 26 maggio è morto l'illustratore erotico Michael Kirwan, aveva 65 anni e col tempo era diventato un artista molto iconico nell'ambito dell'illustrazione omoerotica internazionale, ma in particolare negli USA. Dai primi anni Ottanta alla crisi dell'editoria cartacea dello scorso decennio i suoi lavori sono stati pubblicati su oltre 600 pubblicazioni, e negli anni Novanta ci sono stati dei periodi in cui poteva essere pubblicato anche su sei magazine contemporaneamente ogni mese...

Probabilmente il fascino dei suoi lavori, al di là della sua abilità con gli acquarelli, era tutto nella sua capacità di utilizzare uno stile grottesco e caricaturale, a tratti persino sgradevole, e nel fatto che prendeva spunto anche e soprattutto dalla gente comune e da ambientazioni molto rustiche e terra terra, diciamo. Anche perchè, a quanto si dice, spesso e volentieri traeva spunto dalle sue esperienze personali.





Ad ogni modo ha anche illustrato tantissimi racconti erotici, che tra l'altro scriveva lui...

E ha all'attivo, ovviamente, anche dei fumetti...
Ultimamente realizzava soprattutto commissioni o vendeva i suoi lavori tramite il suo sito. E a quanto pare era ancora molto apprezzato: l'illustrazione che vedete sotto, ad esempio, misura circa 26cm per 36 cm, e costa 825 dollari. Presumo che adesso il suo valore salirà.
Per farvi un'idea più precisa della sua arte potete andare sul suo sito (che, per il momento, trovate ancora CLICCANDO QUI). Purtroppo, nonostante sia stato un autore molto prolifico, gli è stata dedicata solo una monografia, intitolata Just So Horny, nel 2011... 

La Tom of Finland Foundation gli dedicherà una celebrazione funebre il prossimo 30 giugno, nella sua sede di Los Angeles. 

In Italia questo autore, a quanto mi risulta, era stato pubbblicato di straforo - e abusivamente - giusto dalle riviste pornografiche gay che tennero banco dagli anni Ottanta ai primi anni del 2000 appropriandosi indebitamente del materiale pubblicato sui magazine stranieri. Quindi diciamo pure che, anche se i suoi lavori comparivano con relativa frequenza, dalle nostre parti nessuno sapeva che l'autore di quei disegni si chiamava Michael Kirwan e/o eventualmente come contattarlo per chiedergli una commissione... Anzi: diciamo che in quel periodo era già tanto se si sapeva chi era Tom of Finland.

Ovviamente adesso vi chiederete perchè ho accostato la morte di Tony Wolf a quella di Micheal Kirwan, visto che hanno avuto due carriere completamente diverse. In realtà penso che il fatto che siano venuti a mancare a breve distanza l'uno dall'altro possa mettere a fuoco meglio una situazione che diamo per scontata, ma che meriterebbe di essere analizzata meglio.

Nel senso che Tony Wolf, nel suo genere, ha avuto i suoi spazi e ha avuto modo di diventare un artista di culto, e ovviamente la sua morte in Italia ha avuto una certa eco. Invece, da noi, il genere in cui si era specializzato Michael Kirwan non ha mai avuto un vero spazio, nemmeno negli anni un cui questo autore stava colonizzando  le riviste statunitensi con i suoi lavori. Anni in cui, per inciso, anche nelle edicole italiane le pubblicazioni che puntavano sull'erotismo illustrato stavano godendo di una seconda giovinezza. Anni in cui a nessuno, in Italia, venne mai in mente di puntare sull'omoerotismo... 



Il che, ovviamente, aveva senso nella misura in cui si parlava di imprenditori ed editori che avevano una visione eterocentrica dell'argomento, ma la particolarità della situazione italiana è sempre stata quella di avere un'imprenditoria gay, se così vogliamo chiamarla, che non ha mai avuto mezze misure: o puntava sull'arte e la cultura "alta", e magari sull'impegno politico, oppure cercava di sfruttare al meglio gli impulsi sessuali di una nicchia di mercato che era costretta ad accontentarsi di quello che passava il convento... Senza però investire davvero sui contenuti.

Tant'è che, se escludiamo Graziano Origa (che aveva fatto persino delle mostre in qualche circolo gay) - che però partiva avvantaggiato perchè era curatore della rivista pornografica Gay Italia - non mi pare che le riviste pornografiche italiane abbiano mai lanciato, o anche solo dato spazi, a qualche illustratore omoerotico italiano di belle speranze. Anche perchè, ovviamente, era molto più semplice, ed economico, riciclare a scrocco materiale straniero.

Fra parentesi: se Graziano Origa è nato nel 1952 vuol dire che più o meno è coetaneo di Michael Kirwan, però penso che sia interessante notare che di lui, e dei suoi disegni, ormai in Italia non si parla più da almeno un paio di decenni... E credo che a nessuno sia più venuto in mente di riproporli in qualche forma, o di ristampare la leggendaria serie a fumetti che aveva ideato negli anni Settanta, intitolata Pike & Pike, che era incentrata su di una coppia di poliziotti gay a New York... Proprio quel che si dice preservare il patrimonio culturale di una minoranza, giusto? Ma d'altra parte a parole sono bravi tutti, ma poi sono i fatti che contano...

Comunque il succo di tutto questo discorso è che se Michael Kirwan, negli USA, ha potuto proseguire la sua carriera di illustratore omoerotico per riviste per una trentina d'anni almeno, e giustamente a breve verrà celebrato dalla Tom of Finland Foundation, in Italia bisogna prendere atto che - da quel punto di vista - tante carriere non hanno mai avuto la possibilità di partire. Inutile negare che abbiamo perso il treno, e che le conseguenze - in parte - sono ben visibili anche oggi.

Ad esempio quando le notizie che riguardano il fumetto e l'illustrazione gay, e soprattutto i loro autori (in particolare se si tratta di materiale omoerotico), non riescono a trovare spazio da nessuna parte. Sono troppo "gay" per essere affrontate da chi si occupa di questi argomenti in generale e sono ritenute poco pertinenti da un mondo gay che non è mai stato abituato a considerare il fumetto o l'illustrazione come un mezzo di espressione capace di rappresentarlo... O attorno al quale, molto banalmente, è possibile costituire un'associazione, un'iniziativa o un gruppo di pressione.

E la cosa più ironica è che in Italia sicuramente ci sono stati tantissimi gay che si sono sentiti toccati dalla morte di Tony Wolf, ma che non hanno la minima idea di chi sia stato Michael Kirwan o di come ha provato ha raccontare l'omoerotismo della gente comune, cercando di valorizzare i suoi difetti e le sue imperfezioni.

Sinceramente non so se, arrivati a questo punto, sarà possibile recuperare decenni di lacune... Anche perchè internet è una risorsa potentissima, ma estremamente dispersiva. 

Chissà.

Sicuramente sarà interessante verificare se il clima che sta cambiando, proprio grazie ad internet, favorirà qualche forma di aggregazione supplementare attorno a certi mezzi di espressione (fumetto, illustrazione, ecc) anche in Italia. Finora non mi è parso di cogliere dei grandi slanci, per la verità, ma non bisogna mai dare niente per scontato...

Alla prossima.

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