Congratulazioni ai vincitori! Un premio è sempre una bella cosa, tuttavia in questo caso diciamo che io ci andrei un po' piano con l'entusiasmo, e ora vi spiego il perchè. Sicuramente questo fumetto ha il pregio di trattare di un argomento scomodo e rimosso come il confino degli omosessuali durante il fascismo, e lo fa con garbo e senza scadere in eccessivi vittimismi. Che poi lo faccia in maniera tuttosommato soft e rimuovendo tutti quei dettagli - anche storici - che lo avrebbero reso "sconveniente" (come ad esempio il fatto che i confinati si prostituivano fra di loro e con i poliziotti che li sorvegliavano) è secondario. Quindi sono sincero quando faccio le mie congratulazioni ai due autori che lo hanno partorito (e che vedete qui sotto durante una presentazione a Ravenna).
Ripeto: il ruolo documentaristico di questo fumetto è sicuramente notevole, tuttavia... Tuttavia penso che sia indicativo che il primo premio dato ad un fumetto italiano a tematica gay sia andato ad un fumetto che descrive (conferma?) lo stigma riservato agli omosessuali. Il protagonista, vecchio e solo, racconta ad una coppia di giornalisti di quando - da giovane - è stato confinato, subendo prevaricazioni e maltrattamenti assieme ai suoi compagni di sventura. Insomma racconta di un omosessuale che è stato vittima degli eventi e della sua condizione, suscitando un legittimo sentimento di pietà nel lettore.
La cosa, di per sè, è positiva, ma è possibile che un fumetto a tematica gay, per farsi notare in Italia nel 2009, debba puntare ancora sulla pietà? In tutto ciò c'è qualcosa che non mi convince e mi lascia quantomeno perplesso. Così come mi lascia perplesso che le tavole di questo fumetto, assieme a quelle di FAG HAG e di MATTEO E ENRICO (tutti fumetti a tematica gay prodotti dalla Kappa), stiano ancora girando l'Italia in lungo e in largo presentandosi come il nuovo traguardo raggiunto dal fumetto gay in Italia. Peraltro con grande entusiasmo delle locali associazioni GLBT. Eppure anche gli altri due fumetti confermano una serie di preconcetti e stereotipi non proprio lusinghieri. In MATTEO e ENRICO c'è un tormentato amore non corrisposto per un etero (o meglio: per un bisessuale represso), con tanto di ex ragazzo psicopatico (nonchè attivista gay... Chissà se c'era qualche frecciatina...) che non si vuole schiodare e che compie atti di stalking molto pesante... Ma c'è anche una relazione gay palesemente di ripiego, basata su non si sa bene quali presupposti (attrazione sessuale?)...
Mentre in FAG HAG ci sono gay giovani e rampanti (con una ragazza lesbica nel gruppo per par condicio...), benestanti e trendy persi nelle loro traversie fashion victim/glamour, nonchè alle prese con una vacanza in Grecia (alla faccia dell'originalità e del precariato giovanile), con questa ragazza che da brava frociarola non può fare a meno di ronzare loro attorno anche se non c'è trippa per gatti...
Non so... Se questo è il nuovo volto del fumetto gay in Italia io non mi ci trovo, e per dirla tutta non posso fare a meno di provare una punta di disagio misto a preoccupazione. Questo perchè io sono convinto che i fumetti siano lo specchio della società che li produce, e questi fumetti rispecchiano una realtà omosessuale che a me pare tanto priva di fondamenti concreti e di una reale coscienza di sè, una realtà ad uso e consumo di lettori etero (o peggio ancora gay) che possono ritrovarsi in certi luoghi comuni che oggi hanno preso il posto di quelli che andavano anni fa (e che tanti etero trovavano confermati in film come "Priscilla" e "Il Vizietto"), ma che restano pur sempre luoghi comuni. Non posso fare a meno di chiedermi se e quando in Italia verrà assegnato un premio ad un fumetto a tema gay in cui i gay non fanno i "gay", ma fanno semplicemente le persone, magari proponendosi come dei modelli positivi e non come animi tormentati o come persone sconvolte da problematiche frivole e angoscie di vario tipo. Chissà... Certo è che quando si cerca di piazzare fumetti che NON rispecchiano i luoghi comuni, o mostre a tematica gay che NON puntano su fumetti che confermano i suddetti luoghi comuni (vedi ARCOBALENI FRA LE NUVOLE), ci si trova di fronte a una sorta di boicottaggio silenzioso, anche da parte di quelli che non si fanno problemi ad esaltare fumetti (obbiettivamente pietistici) come IN ITALIA SONO TUTTI MASCHI... Tant'è che quando Ralf Konig ha vinto il premio Yellow Kid a Lucca qualche anno fa lo ha vinto per SUPER PARADISE, un fumetto in cui uno dei protagonisti si scopre sieropositivo... Voi che dite? Sarà un caso?IMPORTANTE: Se guardate in alto a destra troverete, proprio in cima e in bella vista, degli annunci pubblicitari. Cliccandoci sopra ogni volta che passate di qui potete contribuire al mantenimento di questo sito senza spendere nulla. GRAZIE.









































