SE COMPRI SU AMAZON.IT PASSANDO DA QUESTI LINKS RISPARMI E SOSTIENI QUESTO SITO!

Libri o fumetti in inglese? Qui niente spese di spedizione e dogana, solo sconti pazzi!

VUOI AGGIUDICARTI UN DISEGNO ORIGINALE DI WALLY RAINBOW?

martedì 18 gennaio 2011

SIGH... SIGH... SIGH...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Anche questa settimana le notizie e le novità non mancano... Da che parte cominciamo? Forse il modo migliore per aprire la settimana è quello di parlarvi del Festival di Angoulême (che quest'anno si terrà dal 27 al 30 gennaio), probabilmente l'appuntamento fumettistico più rinomato del territorio francese...
Siccome so che fra di voi ci sono anche degli appassionati e dei profesisonisti che frequentano abitualmente il suddetto Festival, non posso certo mancare di segnalarvi la ricchissima agenda di iniziative che anche quest'anno riguarderanno il fumetto a tematica omosessuale e i suoi autori:

LESBICHE A FUMETTI

Un dibattito sul tema a cui parteciparanno Galou (disegnatore di La p’tite Blan), Soizick (Saphisteries), Cab (Cab’s Corner)

Giovedì 29 gennaio 2011 dalle 11.00 alla 12.30 allo Studio du Théâtre (Théâtre, Avenue des Maréchaux, di fronte a l’Espace Nouveau Monde).

UN ANNO DI FUMETTI GAY

Jean-Paul Jennequin, co-fondatore dell'associazione LGBT BD, terrà una conferenza in cui farà il punto della situazione dei fumetti LGBT in Francia e negli USA.

Venerdì 28 gennaio 2011 dalle 18.00 alle 19.30 al conservatorio Gabriel Fauré (Place Henri Dunant), sala Gershwin.

SERATA FRIENDLY

L'appuntamento classico per i visitatori LGBT del Festival.

Venerdì 28 gennaio 2011 al bar le Café Chaud (1, rue Ludovic Trarieux) a partire dalle 22.30.

Autori che fanno dediche allo stand LGBT BD (Espace BD Alternative):

Abby Denson (Tough Love)

Blan et Galou (La p’tite Blan)

Molly Crabapple (Scarlet takes Manhattan)

Tim Fish (Cavalcade of Boys)

Soizick (Saphisteries)

Fred Harper (Dr Strange)

David Ziggy Greene (Swimming with shoes on)

Autori LGBT presenti in altri spazi:

Julie Marôh (Le Bleu est une couleur chaude - stand Glénat - le Monde des Bulles CM11)

Sebas Martin (Mes Mecs de Barcelone - stand Tabou BD - le Nouveau Monde N40)

Fabrice Neaud (Journal - stand Ego comme X - le Nouveau Monde N 26)

Autori LGBT che disegnano in pubblico (Conservatoire Gabriel Fauré - Place Henri Dunant)

Venerdì 28 gennaio 2011 alle 14.00 : Julie Marôh de Le Bleu est une couleur chaude.

Incontri a tema presso la Sélection Officielle (Espace Sélection Officielle)

Venerdì 28 gennaio 2011 alle 17.30 : Bajram/Mangin e Neaud per Trois Christs

Domenica 30 gennaio 2011 alle 14.30 : Julie Marôh per Le Bleu est une couleur chaude

Per non essere banale eviterò di fare i miei soliti paragoni con le fiere del fumetto italiane, e in particolare con quella di Lucca (che in teoria dovrebbe essere il non plus ultra italiano, ma che anche l'anno scorso non offriva alcuno spazio per valorizzare il fumetto a tema gay), anche perchè c'è da dire che per il Festival di Angoulême si attivano le associazioni gay locali e non, mentre le fiere del fumetto italiano sono regolarmente snobbate da tutte le sigle associative gay italiane... Su questo argomento ci sarebbe davvero molto da dire, ma siccome ho molte altre cose di cui parlare passo oltre e vi invito ad esprimere le vostre opinioni al riguardo. Per restare in tema di Europa, e visto che qualcuno mi ha anche chiesto informazioni al riguardo, sono lieto di informarvi che in Spagna è appena uscito il secondo volume (di tre) del primo fumetto di Gengoroh Tagame tradotto nella penisola iberica.
Direi che è un buon segno, anche perchè esordire con un'opera così forte non garantiva automaticamente il pubblico necessario per proseguire con gli altri volumi della trilogia. Comunque, nel caso vi interessasse conoscere la sorte di Tagame in Italia, mi sono premurato di chiedere notizie alla Black Velvet (che ha pubblicato RACCONTI ESTREMI quasi due anni fa) e se da una parte non ci sono ancora dati ufficiali sulle vendite (che ci crediato o no è proprio così), dall'altra mi hanno detto che - nonostante siano diventati partner di Giunti - non hanno intenzione di rinunciare a pubblicare altre opere di Tagame... Anzi, fra le righe mi è parso di intendere che hanno già qualche progetto al riguardo. Speriamo in bene! Cambiando completamente continente questa settimana devo tornare a parlarvi di Tom of Finland... Visto che, oltre alla bella retrospettiva che gli dedicherà la sua città natale per tutto il 2011, questo autore sarà anche uno dei nomi di richiamo della mostra dedicata al fumetto erotico che è appena partita al MUSEUM OF SEX di New York...
La mostra si intitola COMIC STRIPPED e comprende 150 pezzi fra tavole, schizzi, illustrazioni e rarità varie... Che si vanno ad aggiungere agli oltri 1500 pezzi che compongono la collezione permanente del museo e a quelli delle altre mostre in corso (ce n'è persino una sulla sessualità e i robot). Al di là della mostra in sè, che è sicuramente interesante, volevo farvi notare che anche a New York l'arte che ha a che fare col sesso, e la storia della sessualità in generale, godono di una certa considerazione. La stessa mostra sul fumetto erotico ha avuto un discreto riscontro mediatico, con tanto di servizi sui canali nazionali, che hanno messo in risalto l'importanza dei risvolti erotici del fumetto nella cultura americana. Se volete averne un assaggio CLICCATE QUI. Anche questa volta cercherò di trattanermi dal fare paragoni con la situazione italiana... Anche perchè sarebbe come sparare sulla croce rossa. D'altra parte, in tempi di internet e villaggio globale, come si fa a non fare dei confronti? Ad esempio: come si fa ad ignorare che il 21 gennaio partirà - sulla rete americana STARZ - una serie come SPARTACUS: GODS OF ARENA (prequel del cult SPARTACUS: BLOOD AND SAND, andato in onda l'anno scorso), strapiena di maschioni poco vestiti (se non completamente nudi) e ammiccamenti gay, mentre da noi Roma serve solo da sfondo per fiction a base di carabinieri (che peraltro se sono gay diventano etero), famiglie caciarone e poco altro?

Se devo essere sincero questa situazione ha un nonsochè di avvilente, soprattutto se si considera che - per tutta una serie di motivi - dalle nostre parti perdura ancora una cultura popolare discretamente omofobica e virilista, per cui è praticamente impensabile produrre una fiction che possa celebrare in qualche modo il corpo maschile... Anche solo esponendo qualche centimetro quadrato di pelle in più...
In compenso dalle nostre parti la sovresposizione mediatica della sessualità femminile, in maniera sempre più volgare, sembra raggiungere nuovi livelli di giorno in giorno... La cosa davvero incredibile è che, a seguito dei fatti di cronaca che tutti dovreste conoscere (e che per decenza non voglio trattare qui), il nostro paese sta riuscendo a sdoganare anche i lati più sordidi e meschini della sessualità etero.... Mentre, se possibile, si sta irrigidendo ancora di più per quel che riguarda la sessualità e l'erotismo gay. In tutto ciò c'è qualcosa di preoccupante, su cui varrebbe la pena riflettere attentamente.
La cosa che però mi stupisce di più è che a questa sovraesposizione di femminilità non ci sono controreazioni di alcun tipo, come se non ci fosse un punto di saturazione e come se la gente non avesse un limite di sopportazione... Davvero non capisco come questo sia possibile e come, di contro, sia sfumata la partecipazione di Carlo Masi (foto sotto) alla seconda serata di Italia Uno... A quanto mi ha scritto gli hanno fatto capire che, a contratto quasi firmato, ci sono state pressioni dall'alto... Evidentemente il pornoattore gay dichiarato in seconda serata era un problema, ma parlare di bunga bunga tutto il giorno no... La cosa agghiacciante è che ci siamo abituati talmente tanto a questa situazione che, ormai, si fa quasi fatica a prestarci attenzione e la si accetta per quello che è. Forse pecco di ottimismo, ma credo che le cose possono ancora cambiare, anche se ovviamente non possono farlo da sole e serve sensibilizzare il maggior numero di persone possibile... E in effetti io sono qui apposta per questo.
Ciao e alla prossima.

1 commento:

Lorenzo Ridolfi ha detto...

Oltretutto la cosa più sconcertante è che molti sembrano non voler rendersi conto che il bunga bunga quando le donne sono minorenni si chiama in un altro modo.