Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Prima di tutto oggi volevo segnalarvi che, se mi seguite direttamente e non - ad esempio - dalle pagine di www.paperblog.it (dove mi sono appena guadagnato la mia quarta prima pagina in un anno, e considerando le migliaia di siti iscritti non è male), adesso potete ricevere direttamente nella vostra e-mail gli aggiornamenti con i nuovi post. Vi basta inserire la vostra e-mail qui in alto e seguire il semplice processo di verifica. Altra piccola, ma non irrilevante, aggiunta è il link per andare sul sito www.bookdepository.com, che per i libri e le raccolte di fumetti in lingua inglese è davvero conveniente.
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Devo essere sincero: è anche meglio di quanto pensassi. In questo volume ci sono un centinaio di artisti fra pittori e sculturi, una decina di donne e per il resto uomini (praticamente tutti gay), ed è un vero tripudio di forme, colori e stili diversi. Un vero e proprio piacere per gli occhi, insomma. E badate che parliamo di opere che non sono esplicitamente omoerotiche (non si vedono peni eretti o scene di sesso), ma estremamente sensuali e gradevoli all'occhio.
Intendiamoci: molti degli artisti presenti si sono dedicati all'arte più propriamente gay, o addirittura ad opere con uno spiccato sottointeso erotico (vedi sotto), ma in questa antologia si è cercato di puntare sulla loro estetica e sulla loro intepretazione del corpo maschile, a prescindere dai risvolti gay.
Non è mia intenzione fare una recensione di questo libro in questo post (magari ne parlerò più dettagliatamente su Gay.It), tuttavia non ho potuto fare a meno di notare un paio di cose che non posso fare a meno di condividere con voi. La prima è che fra i cento artisti presenti in questa antologia c'è una netta prevalenza di americani, ma non manca una nutrita rappresentanza europea, e ci sono persino artisti che arrivano dall'Iran e dalla Cina... Tuttavia non c'è un solo artista italiano! Nemmeno di sfuggita!
Come mai? Ovviamente non pretendo di avere la verità in mano, ma mi sono fatto un'idea sui possibili motivi. Il primo, forse, è che essendo il nostro un paese fondamentalmente omofobo, e che di conseguenza ripudia la sensualità del corpo maschile, non abbiamo una vera e propria nicchia di mercato per gli artisti di nudo maschile... Che magari ci sono però coltivano la loro passione in un ambito privato o comunque molto circoscritto. Senza nemmeno uno spazio su internet, per intenderci... E magari rivolgendosi a una strettissima cerchia di collezionisti. Il che ci porta al secondo possibile motivo, e cioè al fatto che gli artisti italiani di nudo maschile sono tagliati fuori dal circuito internazionale, e a quanto pare non sono neanche consapevoli che ne esiste uno, o che ci sono artisti che in effetti vivono solo di quello.
Merito anche del fatto che antologie come questa che mi sono fatto arrivare NON hanno mai un'edizione italiana, o del fatto che le gallerie d'arte italiane sono molto restie a trattare un certo tipo di arte... Che potremmo definire "compromettente" e poco commerciabile nella misura in cui tanti gay italiani sono abituati a nascondere le loro passioni in pubblico... Tant'è che sono ancora pochi quelli che se la sentono di comprare un bel nudo maschile e appenderlo in salotto. Cosa, che per inciso, capita anche con i disegni che metto all'asta su eBay e che, guardacaso, rarissimamente rimangono in Italia. Sinceramente non so se è nato prima l'uovo o la gallina, nel senso che non saprei proprio dire se la situazione è bloccata perchè il clima è sfavorevole o se il clima non è dei migliori proprio perchè le cose non funzionano. Certo è che, arrivati a questo punto, è evidente che le due cose si influenzano a vicenda...
In ogni caso, poichè da noi anche il nudo maschile costituisce un soggetto relativamente difficile da piazzare e da proporre in pubblico, l'arte a tematica gay diventa qualcosa di ancora più complicato da gestire... E magari la soluzione ottimale per dimostrarsi moderni senza rischiare nulla è allestire una bella mostra di arte gay, però facendo bene attenzione a non proporre nulla di anche lontanamente compromettente... O magari immediatamente associabile alla parola "gay". Così a Torino, proprio in questi giorni, si sta tenendo la quinta edizione della Mostra Internazionale d’Arte LGBTE organizzata dall'associazione Koiné. Che da cinque anni a questa parte viene allestita in concomitanza con il Festival del Cinema Gay di Torino.
Già dall'imagine del manifesto potete intuire quanto sia prudente e discreta questa mostra, nonostante il nome abbastanza altisonante. Il tema di quest'anno era la Leggerezza dell'Essere e l’intento di raggiungere il grande pubblico ha portato l’organizzazione a scegliere di esporre oltre che nei luoghi classici deputati all’arte, come le due gallerie “Av Art Gallerie” di Torino, anche in spazi come i foyer del Cinema Massimo, sede del Festival del cinema gay diTorino, del Cinema Ambrosio e del Cinema Lux, oltre che in spazi non convenzionali quali librerie e locali commerciali... Così, come potete intuire, ogni possibilità di accogliere opere in cui si parlava direttamente di omosessualità è stata troncata sul nascere... E infatti in questa rassegna abbondano le opere totalmente asessuate, come questa di Marco "MACH 505" Cimberle...
Senza nulla togliere al suo valore artistico, mi permetto di dire che anche volendoci trovare un significato applicabile alla parola gay (magari la piuma che diventa pesante come un macigno per il sangue versato dalle vittime dell'omofobia? Chissà...), mi sembra studiata apposta per non urtare la sensibilità di nessuno... E per non essere capita da tutti. Certo in questo modo non ci sono polemiche, boicottaggi o altro... Ma alla fine non si fa altro che chinare la testa di fronte alle esigenze di una società fondamentalmente bigotta. In ogni caso se volete una panoramica più completa delle opere presenti in questa mostra potete CLICCARE QUI. Da notare che la maggioranza degli artisti sono italiani... Sarà un caso? C'è qualche rapporto col fatto che nella scena dell'arte gay contemporanea gli italiani sono praticamente assenti? Traete voi le vostre conclusioni... Sicuramente è indicativo che i pochi nudi maschili presenti in nella mostra di Torino sembrano voler comunicare sensazioni poco gradevoli... Come questa figura quasi agonizzante di Luca Dalmazio...
Come dire che presentare il nudo maschile al grande pubblico è accettabile, ma solo se non ha una valenza positiva e liberatoria... Perchè in quel caso avrebbe un valore sovversivo, visto che vedendo un bel nudo maschile, che magari comunica belle sensazioni o addirittura eccita lo sguardo, la gente potrebbe iniziare a chiedersi se tutti questi uomini gay a cui piace il corpo maschile possono essere in qualche modo giustificati... E questo, in Italia, non si può e non si deve fare... Neppure in una mostra che, almeno a giudicare dal titolo, dovrebbe essere apertamente gay. Che dire? Evidentente nel nostro paese c'è ancora molto da fare sotto tanti punti di vista... Di buono c'è che grazie a internet non siamo più isolati come un tempo e anche un piccolo BLOG come questo può dare il suo contributo a una maggiore presa di coscienza.
Alla prossima.
1 commento:
In una società sessuofobica come la nostra cosa ci si poteva aspettare? Un nudo frontale o una scena di sesso viene ancora considerata pornografia mentre all'estero non si fa mai questa dinstinzione quando si parla di quadri disegnio sculture, mostre di gandi artisti del passato come von Gloeden destano ancora polemiche scandalizzate.
A parte il non essere arrestati o perseguiti in italia c'è una situazione per chi fa arte omoerotica molto simile a quella degli Stati Uniti degli anni quanta e cinquanta.
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