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mercoledì 19 settembre 2012

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Questo post sarà dedicato ad alcuni spunti di riflessione che arrivano da alcune news abbastanza recenti. Cominciamo parlando di Wonder Woman, che - come dovreste sapere - è rientrata a pieno titolo nell'operazione di svecchiamento dell'universo narrativo DC Comics, che dopo l'ennesima crisi multi-spazio-tempo-dimensionale ha deciso di rinnovare in maniera abbastanza radicale i suoi personaggi e alcuni punti chiave del loro passato. Questa versione di Wonder Woman, ad esempio, oltre ad indossare una tenuta decisamente meno "spumeggiante" che in passato, proviene da un contesto molto diverso da quello delle sue precedenti incarnazioni...
 Infatti ora Wonder Woman non è più stata creata dall'argilla dell'isola delle amazzoni (animata dalla benevolenza degli dei greci), ma è la figlia di un rapporto adulterino avvenuto fra il signore degli dei Zeus e la regina delle amazzoni. Amazzoni che, a loro volta, non sono più le immortali paladine delle virtù femminili, ma mortali abbastanza ciniche, che una volta ogni 30 anni rapiscono gli equipaggi delle navi che passano nelle vicinanze della loro isola per farsi ingravidare e garantire la sopravvivenza del proprio popolo. Il che significa che tengono solo le figlie femmine, mentre i maschietti vengono ceduti a trafficanti senza scrupoli in cambio di armi! Come se tutto ciò non bastasse anche le dee dell'Olimpo, con cui Wonder Woman aveva sempre avuto un rapporto abbastanza buono, in questa nuova versione si stanno rivelando decisamente ostili...
Di questo, però, avevo già parlato in passato. La novità è  che, a quanto pare, la DC Comics ha voluto rinnovare anche un altro aspetto di Wonder Woman che - in passato - era sempre stato uno dei sottointesi più apprezzati del personaggio: la sua propensione all'omosessualità femminile...
Infatti di recente c'è stato il primo incontro fra questa nuova Wonder Woman e Batwoman, personaggio lesbico dichiarato fin dalla sua prima apparizione: l'occasione è stata offerta dalla caccia alla mitologica Medusa, che ha dato modo alle due supereroine di confrontarsi anche sullo spinoso argomento della sessualità di Wonder Woman...

Infatti, in una vignetta (che vi riporto qui sotto), è la stessa Wonder Woman a dire che:

"Circolano molte storie su di me... Che sono nata dall'argilla... Che appartengo alla sorellanza di Saffo... Che servo solo gli Stati Uniti d'America... Questi sono solo miti..."

Ora: nel caso non lo sapeste Saffo era il nome di una poetessa che anticamente viveva sull'isola greca di Lesbo, gestendo una scuola per sole ragazze alle quali dedicava struggenti poesie d'amore... Tant'è che lesbismo e saffismo ora sono diventati sinonimo di omosessualità femminile. Dichiarando di non appartenere alla sorellanza di Saffo, quindi, la nuova Wonder Woman sembra voler mettere una pietra sopra a decenni di supposizioni, con buona pace di chi sperava che Wonder Woman avrebbe rinnovato il suo status di icona gay. Sembra inoltre che il tutto sia finalizzato a rendere più verosimile la relazione che prossimamente la supereroina dovrebbe intraprendere con la nuova versione di Superman...
In realtà fra le precedenti versioni dei due c'erano stati dei flirt anche in passato, che però non avevano mai avuto seguito a causa dell'ingombrante presenza si Lois Lane, l'eterna fidanzata (e poi moglie) di Superman... Ora che, a quanto pare, Lois Lane non rappresenterà più un ostacolo si aprono scenari del tutto inediti, che evidentemente rendevano necessario rivedere la posizione di Wonder Woman su certi argomenti... Visto che - probabilmente - i tempi non sono ancora maturi per vedere Superman fidanzato con una Wonder Woman presumibilmente bisessuale.
 Come potete immaginare i fans (e le fans) omosessuali di Wonder Woman non hanno fatto proprio i salti di gioia, però è anche vero che negli ultimi anni la condizione dell'omosessualità nei fumetti di supereroi è cambiata radicalmente: se una volta poteva esprimersi unicamente attraverso sottointesi e linguaggi in codice, come nel caso di Wonder Woman, adesso può contare su personaggi che sono dichiaratamente gay e lesbiche. Certo ancora non si tratta di personaggi di primissimo piano, ma nel 2012 aveva ancora senso una Wonder Woman sessualmente ambigua e che non andava oltre a qualche vaga allusione? Il pubblico gay friendly poteva ancora accontentarsi di qualche semplice ammiccamento? Certo: alla DC Comics avrebbero anche potuto renderla totalmente lesbica, ma forse hanno avuto paura di comprometterne il potenziale commerciale, anche in vista di un ipotetico rilancio televisivo o cinematografico. Difficile dire, quindi, se bisogna apprezzare l'onestà intellettuale della DC Comics o se bisogna disprezzarne l'atteggiamento opportunistico. Quel che è certo è che - anche se i personaggi gay e lesbiche sono in continuo aumento - la Wonder Woman di una volta farà sentire la sua mancanza...
Certo, non è detto che prima o poi la DC Comics non torni sui suoi passi (magari dopo essere stata subissata dalle lettere inferocite dei lettori omosessuali), ma forse non è il caso di biasimarla troppo per sua la scelta... Anche perchè nel mondo dei supereroi tutto cambia e si rinnova in continuazione, quindi staremo a vedere se ci saranno sorprese in futuro... Una cosa che, invece, sembra non cambiare mai è la tipica mentalità italiana, per cui quando si organizza qualcosa è sempre meglio fare tutto da soli, anche quando magari sarebbe il caso di ampliare un po' gli orizzonti. Perchè dico questo? Partiamo da due esempi non italiani. Dal 30 ottobre al 2 novembre si terrà la seconda edizione della BENT-CON (cliccate qui), la fiera del fumetto di Burbank (California) dedicata al fumetto e ai fumettisti gay...
Dal 5 al 7 ottobre, invece, a Minneapolis si tiene la nuova edizione della Gaylaxicon (cliccate qui), la convention dedicata agli appassionati LGBT di horror, fantasy e fantascienza.
In entrambi i casi gli organizzatori di questi eventi hanno invitato non solo autori di fumetti, ma anche esperti, bloggers e associazioni che si occupano degli argomenti trattati nelle varie conferenze previste, anche perchè in questo modo si sono garantiti un ulteriore spazio pubblicitario attraverso nuovi canali. Ovviamente il coinvolgimento di realtà e professionalità competenti e diversificate garantisce una maggiore riuscita di queste manifestazioni, anche perchè sono in grado di offrire suggerimenti preziosi e possono creare una rete di persone altrimenti impossibile. Questa, penso, dovrebbe essere la prassi in qualunque parte del mondo, soprattutto se si considera che il tema "gay e fumetto" rischia sempre di essere trattato con superficialità, anche dagli stessi gay. Tutto questo per dire che presso lo spazio WOW di Milano (CLICCATE QUI), di fatto il primo museo del fumetto milanese, è in corso la mostra FUMETTI DIVERSI (che in parte si era vista presso i locali dell'Università Statale di Milano qualche mese fa), organizzata dal collettivo universitario Gay Statale e da Arcigay...
Ora: premesso che un'iniziativa del genere è positiva in ogni caso, la mostra (che durerà fino al 23 settembre, ingresso gratuito), è stata comunque realizzata in maniera del tutto autonoma e senza prendere in considerazione l'ipotesi di coinvolgere quelle persone che, come il sottoscritto, si occupano di fumetti gay da almeno dieci anni e che avrebbero potuto dare una mano, anche solo per fare pubblicità all'evento presso un pubblico mirato. Curioso, vero? Magari ci saranno altre occasioni per collaborare, però devo prendere atto che c'è una tendenza generalizzata ad organizzare questo genere di iniziative coinvolgendo il minor numero di persone possibili, e possibilmente nel giro delle proprie conoscenze. Peccato, perchè per una mostra sul fumetto gay che si svolgeva a Milano avrei avuto qualche idea interessante, come ad esempio quella di provare a coinvolgere Graziano Origa, che oltre ad essere un nome storico della scena gay milanese aveva realizzato il primo fumetto italiano incentrato su una coppia di investigatori gay... E parliamo del 1976!
Siccome di Pike & Pike ho già parlato in diverse occasioni su questo BLOG, mi limito a dire che in occasione di una mostra sui fumetti gay che si teneva a Milano ci sarebbe proprio stato bene... Così come ci sarebbe stato bene un accenno a Danilo Maramotti, milanese d'adozione, che negli anni '80 creò Bad Cat, la prima (e credo unica) supereroina lesbica italiana...

Sarebbe stato interessante, penso, anche perchè nel nostro paese abbiamo sempre avuto dei notevoli problemi di memoria storica. Peccato che le cose siano andate diversamente. D'altra parte il fatto che sia stata coinvolta l'Arcigay di Milano, che evidentemente nemmeno sapeva (o si ricordava) che nel 2009 avevo allestito - proprio per l'Arcigay - una mostra sui fumetti gay in occasione del Gay Pride di Genova (da cui si poteva recuperare ulteriore materiale) è abbastanza indicativo. D'altra parte se all'estero certe cose funzionano, mentre da noi no, qualche motivo dovrà pur esserci.
Alla prossima.

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