Ciao a tutti, come va?
Alla fine a Lucca Comics & Games ci sono stato anche quest'anno, e puntalmente voglio condividere con voi alcune riflessioni che non ho elaborato in questi giorni. La prima, primissima, cosa che mi viene da dire è che questa manifestazione sta iniziando a diventare un po' ingestibile. Nel senso che con i numeri di quest'anno - forse - è riuscita persino a superare la San Diego ComiCon, e si piazza al secondo posto AL MONDO per numero di visitatori dopo il Comiket di Tokyo. Il problema, però, è che San Diego e Tokyo sono delle metropoli con infrastrutture adeguate ad accogliere centinaia di migliaia di persone, mentre Lucca è una ridente cittadina con meno di 98.000 abitanti, e che per giunta ospita la manifestazione nel suo centro storico, che ha conservato il suo impianto medievale/romano con le viuzze strette, i ristoranti poco spaziosi e tutto il resto.
Certo è tutto molto carino e caratteristico, ma con certi numeri si tratta di una location totalmente inadeguata, a meno che non si studi a tavolino un vero e proprio piano per la gestione della folla, nei padiglioni come nelle vie della città... Che ovviamente NESSUNO ha studiato. Così come nessuno ha studiato un modo per compensare il fatto che i mezzi pubblici (soprattutto i treni) che conducono a Lucca, così come i parcheggi e i nodi stradali, non sono tarati per una tale massa di gente...
E non parliamo di un piano per potenziare le linee telefoniche, che nei giorni clou sono andate in tilt, di una strategia per lo smaltimento differenzaito dei (tanti) rifiuti, o magari di offrire un riparo di emergenza ai cosplay quando diluviava (visto che in alcuni casi i loro costumi erano davvero delicati e costosi) e via discorrendo...
Alla fine la vera colonna sonora di questa manifestazione sono state le sirene della ambulanze che hanno continuato ininterrottamente a recuperare gente che si sentiva male nella calca, lungo le interminabili code, nelle resse per gli autografi e tutto il resto. E oltretutto la mole di gente ha impedito, di fatto, che si potesse visitare liberamente quello che interessava quando lo si desiderava, col risultato che persino io, quest'anno, non sono riuscito a vedere tutto o a seguire gli incontri che avrei voluto. E naturalmente non sono nemmeno riuscito a salutare tutta la gente che avrei voluto salutare, e la cosa mi dispiace particolarmente perchè so che c'era della gente che è venuta a Lucca proprio dopo avere sentito che ne parlavo io su questo BLOG e nella speranza di conoscermi di persona... Sigh...
Dal punto di vista LGBT, poi, si è trattato di una manifestazione dai risvolti leggermente grotteschi... Nel senso che, mancando un coordinamento specifico, una guida ad hoc o anche solo un punto di riferimento ufficiale era praticamente impossibile scovare le novità sparse ovunque, o seguire le presentazioni o le sessioni di autografi... Così la sensazione era che la dimensione LGBT fosse quasi assente, quando invece era presente in maniera perlomeno discreta... E non mi riferisco agli ormai inevitabili BOYS LOVE...
O al fatto che quest'anno spiccava lo stand di Purpurea Noxa nell'area autoproduzioni...
Mi riferisco, piuttosto, alla presenza del cantante gay dichiarato Immanuel Casto che ha lanciato ufficialmente nel mondo dei card game il suo tanto discusso SQUILLO e - in anteprima - l'espansione BORDELLO D'ORIENTE, che sono andate letteralmente a ruba esaurendo le scorte prima della fine del terzo giorno, lasciando l'apposito stand insolitamente triste e solitario...
O al fatto che quest'anno c'è stato un occhio di riguardo per il pubblico lesbico e lesbo friendly... Visto che oltre alla presenza di Terry Moore (l'autore di STRANGERS IN PARADISE, fumetto a cui era stata dedicata anche una mostra), va segnalata quella di Luca Enoch in occasione del rilancio del suo fumetto gay friendly GEA e quella di Julie Maroh, l'autrice del romanzo grafico francese da cui è tratto il film LA VITA DI ADELE, che ha vinto Cannes e che è in circolazione proprio in questi giorni... E che ha spinto lo stand Rizzoli Lizard - che pubblica il fumetto di Julie Maroh - a procurarsi delle standiste che si tingessero almeno una ciocca di capelli di blu. E Julie Maroh non era l'unica artista straniera che quest'anno presentava un fumetto lesbico a Lucca: infatti erano presenti anche le spagnole Isabel Franc e Susanna Martin, che presentavano il loro romanzo grafico ALICE NEL MONDO REALE...
Inoltre, fra le italiane, spiccava Mabel Morri, intenta a firmare il suo CINQUECENTO MILIONI DI STELLE, anche se sicuramente in questa edizione di Lucca Comics si sono aggirate molte altre presenze e novità di interesse LGBT, che nel grande casino mi sono sfuggite... Anche se non mi è sfuggito il fatto che, nonostante tutto, i prodotti della Ren Books non fossero esposti praticamente da nessuna parte... Perchè? Domanda interessante... Forse perchè le lesbiche fanno tendenza, e sono tuttosommato innocue, mentre i gay - ancor più se espliciti - è meglio tenerli un po' nascosti? Chissà... Quel che è certo è che, anno dopo anno, anche i cosplay di Lucca iniziano a comunicare un certo bisogno di libertà sessuale, ed è alquanto sconvolgente che davvero nessuno sembri accorgersene...
La cosa davvero odiosa è che, per quanto di anno in anno diventi sempre più evidente che sarebbe davvero necessario rendere Lucca Comics un posto più accogliente per i visitatori LGBT non si faccia davvero nulla in questo senso, e non ci sia nessuno che prenda delle iniziative al riguardo... Lasciando i tanti, e dico proprio tanti, visitatori LGBT della manifestazione a girare a caso. Considerando l'imponenza di Lucca Comics & Games ci vorrebbe proprio un'associazione LGBT apposita, che interagisse in sinergia con la S.r.L. che mette in piedi tutto o perlomeno che studiasse il modo migliore per gestire il turismo LGBT che assale Lucca in quei giorni... E invece non c'è davvero nulla, nemmeno una guida striminzita agli eventi di interesse LGBT, lasciando che ogni visitatore LGBT faccia quello che può per rendere la sua permanenza la più gradevole possibile...
Certo, nella vita c'è di peggio, però dopo essere rimasti a Lucca per tutta la durata della manifestazione si ha davvero la sensazione di un grande potenziale sprecato e di tante occasioni perse in nome della superficialità e della faciloneria... O in nome del semplice interesse a monetizzare le passioni dei visitatori senza impegnarsi più di tanto per venire incontro alle loro reali esigenze... Anche perchè si dà per scontato che, essendo appassionati, siano disposti a chiudere un occhio (o anche due) su tutta una serie di aspettative più che legittime che vengono disattese.
La domanda è: per quanto tempo le cose possono andare avanti così prima che la situazione esploda o che capiti qualcosa di davvero sgradevole? Difficile rispondere.
Certo è che le cose non possono andare avanti così all'infinito, e che - almeno in teoria - anche la comunità italiana degli appassionati LGBT dovrebbe iniziare a organizzarsi in occasioni come questa, anche solo per una questione di principio e di amor proprio.
Alla prossima.
4 commenti:
Cosa intendi con questa frase: "per quanto tempo le cose possono andare avanti così prima che la situazione esploda o che capiti qualcosa di davvero sgradevole?"
Sembra quasi un codice rosso della protezione civile! Non è un po' troppo? Cioè, cosa potrebbe mai succedere di così grave e pericoloso?
Mhhhh... IN effetti è esattament eun codice rosso :-) Comunque invito chi era presente a Lucca 2013 a dire la sua :-)
Io c'ero e ci vado ogni anno e ogni anno pure io ho le tue stesse sensazioni. Però non ero mai arrivato a temere un codice rosso e volevo capire meglio perchè?
Ciao, Wally.
Innanzitutto facciamo che le lesbiche sono innocue con la C e non con la Q, ok?
Comunque intendi forse dire che fanno tendenza e non rischiano di alterare la mentalità retrograda del nostro paese perché piacciono ai maschi etero o per via dell'impatto di moda che ha il lesbochic come stile ed estetica?
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