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domenica 22 giugno 2008

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Aiuto che caldo! E' proprio vero che non c'è più la mezza stagione, e non avendo l'aria condizionata posso garantirvi che che la botta di caldo si sente tutta...E immagino che con questo caldo diventerò anche più lento negli aggiornamenti dei post.
Comunque sono ancora qui e oggi volevo riallacciarmi un attimo all'ultimo articolo che ho pubblicato su Gay.It e che trovate qui. Ho parlato dell'antologia spagnola GAY TALES curata da David Cantero, che molto gentilmente mi ha procurato il gestore di TROY (che ogni tre per due se ne va a Madrid, beato lui!). Comunque in questa sede non voglio ripetere la recensione, ma volevo focalizzarmi su un punto che avevo affrontato solo superficialmente, ovvero il fatto che in Italia non sarebbe affatto semplice mettere assieme tredici disegnatori di fumetti gay, e non certo perchè i fumettisti gay manchino. Il fatto è che anche i fumettisti sono esseri umani, e come buona parte degli omosessuali italiani preferiscono non rendere visibile il loro orientamento sul lavoro. Ovviamente camuffarsi in questo modo contribuisce a rallentare i progressi della già arretrata mentalità nostrana, soprattutto quando il lavoro coincide con un canale priviliegiato per lanciare messaggi (e questo discorso vale per i fumetti, come per la televisione, il cinema e gli altri media). Per esempio, io conosco da anni un fumettista gay che abita nella mia città (per rispetto non farò nomi), che non ha particolari problemi ad accettarsi, ma nonostante la giovane età bada bene di non dichiararsi sul lavoro o coi colleghi, e probabilmente non farebbe mai un fumetto esplicitamente gay...Neppure a pagarlo a peso d'oro. Eppure è bravo, ha una posizione consolidata e prossimamente pubblicherà anche per l'estero. Che dire? Forse la colpa è sia del clima che si respira in Italia (che, diciamocelo, non invoglia molto a farsi avanti), sia del fatto che nella nostra comunità gay più che sostenere la visibilità si incoraggia la filosofia del "meglio evitare di espormi ogni volta che posso". In ogni caso, per sottolineare il contrasto fra questo modo di pensare e il modo di pensare che c'è altrove, oggi vorrei condividere con voi un paio di video di Charles “Zan” Christensen, lo sceneggiatore della serie (inedita in Italia) The Mark of Aecus, pubblicata dalla Class Comics di Patrick Fillion (fumettista e imprenditore gay che tanto per cambiare è a sua volta inedito in Italia). Si tratta di una storia erotica a tinte horror, a base di sette, antichi culti proibiti e altre amenità del genere...Il nostro amico Zan a voluto mettere su youtube il momento in cui ha scartato il pacchetto con le prime copie fresche di stampa.

E si è anche autointervistato desnudo in camera da letto, presentando dettagliatamente il frutto della sua creatività (e dei disegni di Mark Brill)...Se siete amanti degli orsetti brizzolati potreste trovare questo filmato particolarmente interessante...

Alla faccia della faccia tosta! Premesso che il sottoscritto non oserà mai fare una cosa del genere per promuovere i suoi fumetti, e premesso che come sanno fare autopromozione gli americani non la sa fare nessuno, quando vedo certe cose non posso fare a meno di sentirmi su un altro pianeta. Mhhh...Dite che un patentino interplanetario è molto difficile da prendere?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fantastico... Intelligente, spiritoso e sexy... Che cosa darei per vedere un video simile con te che presenti il primo volume di Robin Hoog, caro Vale ;-)

Anonimo ha detto...

a me sembra ridicolo...un video per farsi vedere ad aprire un pacco... , ma non è patetico?