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venerdì 21 ottobre 2016

MEDICI IN PRIMA LINEA?

Ciao a tutti, come va?

Oggi volevo giusto fare il punto su una serie televisiva a sfondo storico di cui si è discusso parecchio in questi giorni... E cioè I MEDICI, che con i primi due episodi trasmessi su RAI UNO lo scorso martedì ha mantenuto uno share che non è mai sceso sotto al 28,9% (con punte del 31,1%). Ne parlo qui perchè, nonostante ci sia lo zampino della RAI (si tratta di una co-produzione con il Regno Unito), pare che in questo serial si accennerà alla questione dell'omosessualità nel Rinascimento... E lo si farà anche attraverso personaggi famosi come l'artista Donato di Niccolò di Betto Bardi, meglio noto come Donatello (Firenze,1386-1466), che in questa serie è interpretato da Ben Starr e viene sorpreso a letto con uno dei suoi amanti...

Una manciata di secondi in tutto, ma tanto è bastato per far gridare al miracolo... Soprattutto considerando la lunga tradizione di serie RAI a base di preti, maestri, dottori e forze dell'ordine varie... E infatti qualcuno ha già parlato di un punto di svolta epocale, anche perchè fino all'altro giorno la RAI censurava in prima serata le scene gay ne Le regole del delitto perfetto (CLICCATE QUI).

Ad ogni modo varrebbe la pena di analizzare la situazione senza lasciarsi trasportare troppo da facili entusiasmi... Anche solo per evitare eventuali brutte sorprese in futuro.

Intanto bisogna considerare che, in questa serie, l'apporto creativo della RAI è molto relativo (dato che, più che altro, si occupa della distribuzione), mentre la produzione vera e propria è affidata a
Tant'è che gli ideatori del progetto sono Frank Spotnitz (direttore esecutivo della Big Light Productions) e Nicholas Meyer. Il primo ha all'attivo anche la scrittura di diverse serie di successo (tra cui, a titolo di esempio, una cinquantina di episodi di X-Files), e il secondo è un regista, sceneggiatore e romanziere attivo dalla fine degli anni Settanta (che, fra le altre cose, ha lavorato a diversi film di Star Trek)... E anche il regista Sergio Mimica-Gezzan non è italiano, bensì croato (e oltretutto è figlio d'arte del famoso regista croato Vatroslav Mimica)...

Che la RAI sia stata coinvolta per forza di cose, non foss'altro perchè una serie sulla famiglia Medici doveva essere girata in Italia, è un dato di fatto... Però diciamo pure che questa serie non è farina del suo sacco, e anche se la televisione di Stato italiana ha influito in qualche modo sulle scelte del cast e - forse - su qualche dettaglio della trama, il suo apporto è stato molto relativo.

Quindi parlare di rivoluzione in RAI, forse, è un po' prematuro. Anche perchè, per ora, la serie è stata trasmessa in anteprima mondiale SOLO dalla RAI, quindi noi non sappiamo ancora se nella trasmissione italiana sono già stati operati dei tagli e delle censure rispetto a quella internazionale... Dopotutto, una decina di anni fa, la RAI aveva partecipato alla realizzazione del serial ROME, che in Italia arrivò con tutti i nudi frontali maschili tagliati... E anche in quel caso si trattava di una co-produzione con il Regno Unito (e gli USA)...

Certo da ROME a I MEDICI sono passati alcuni anni, ma finchè I MEDICI non verrà trasmessa in altre nazioni non sarà possibile dire l'ultima parola...

Detto ciò è evidente che questo serial cerca, nei limiti del possibile, di giocare sugli elementi che hanno fatto la fortuna de IL TRONO DI SPADE (riciclando anche alcuni dei suoi attori), anche se - per tutta una serie di motivi - non ci riesce. Qualcuno sostiene che il suo approccio, eccessivamente sobrio, sia ormai stato superato dai serial di ultima generazione, ma probabilmente è meglio aspettare la fine delle otto puntate di questa prima stagione per tirare le somme...

In compenso è già possibile cercare di capire come e perchè in questo film sia comparso un Donatello in versione inequivocabilmente omosessuale... Nonostante della sua omosessualità si sia sempre parlato molto meno rispetto a quella di altri suoi celebri colleghi, come Leonardo e Michelangelo... E tra l'altro nella manciata di secondi in cui viene sorpreso col suo amante si accenna anche alla legge contro la sodomia che era in vigore nella Firenze dell'epoca.

Sembrano dettagli da poco, ma forse andrebbero inquadrati in un contesto un po' più ampio, soprattutto alla luce del tabù che sembra regnare sovrano quando in Italia si parla degli artisti che l'hanno resa celebre in tutto il mondo... Quasi come se la loro eventuale omosessualità, o bisessualità, fosse una specie di onta e/o un motivo di imbarazzo.

La cosa interessante, secondo me, è che questo atteggiamento è prettamente italiano... Però, per fortuna, gli ideatori de I MEDICI non sono italiani e oltretutto hanno a disposizione una fornitissima bibliografia in lingua inglese che affronta l'argomento dell'omosessualità nel Rinascimento italiano, e - nello specifico - nella Firenze dei Medici.

Al momento non ho conferme, ma sono abbastanza convinto che una delle loro fonti di ispirazione principali (o perlomeno una delle loro fonti di documentazione), sia stato il bel saggio romanzato dello storico britannico Paul Strathern, e cioè "The Medici: Godfathers of the Renaissance" (da cui è stato tratto anche un bel documentario)... 

In questo libro, pubblicato nel 2003 (e, ovviamente, mai tradotto in italiano), l'autore sostiene senza mezze misure che Donatello fosse omosessuale, analizzando alcune cronache dell'epoca e in particolare i "Detti Piacevoli" di Angelo "Poliziano" Ambrogini (1454 – 1494). Questi aneddoti, che andrebbero interpretati considerando il gergo dell'epoca, descrivono un Donatello che sceglieva i suoi garzoni e i suoi apprendisti in base alla loro bellezza, e che ne era anche abbastanza geloso. Infatti era solito sporcarli di fuliggine prima di farli uscire di casa, per farli sembrare meno desiderabili. Un aneddoto, in particolare, racconta di come avesse litigato con uno dei suoi garzoni e questi fosse fuggito a Ferrara: Donatello chiese a Cosimo De' Medici di ottenerne l'estradizione, per potergli dare una lezione, e venne accontentato... Tuttavia quando rivide il suo garzone i due cominciarono a ridere l'uno dell'altro e si riconciliarono... E a quanto pare "ridere", in quel periodo, era sinonimo di fare sesso...

Per conoscere meglio i "Detti Piacevoli" di Poliziano (che, tra l'altro, raccontano di come il pittore Botticelli stesse fisicamente male anche solo all'idea di fare sesso con con una donna) potete CLICCARE QUI...

Comunque, riguardo alla politica di Firenze in fatto di sodomia e omosessualità, gli autori de I MEDICI possono avere a disposizione il bellissimo saggio in lingua inglese "Forbidden Friendships: Homosexuality and Male Culture in Renaissance Florence"... Una monumentale e certosina ricerca portata avanti da un ricercatore dell'Università di Harward,  Micheal Rocke... E se dico che è un saggio bellissimo lo dico a ragion veduta, perchè ce l'ho. Centinaia e centinaia di pagine in cui viene snocciolata tutta la questione nei minimi dettagli, con tutti i carteggi dei processi e delle relative sentenze... E con un'analisi interessantissima delle abitudini e dei comportamenti degli omosessuali fiorentini nel Rinascimento...

Ed è davvero surreale che un testo del genere sia disponibile in inglese, ma non non italiano... Anche perchè Micheal Rocke ha lavorato dal 1990 al 2015 presso la Biblioteca dell'Harvard University Center per gli studi sul Rinascimento italiano, che ha sede a Firenze (CLICCATE QUI), facendo ricerche soprattutto su temi legati all'omosessualità e all'omoerotismo...

Eppure, anche se il saggio risale ormai al 1996, non è mai stato tradotto nella nostra lingua... Anche se ormai, lo ammetto, quando c'è di mezzo il clima culturale italiano non mi stupisco più di nulla...

Ad ogni modo il testo di Micheal Rocke è davvero illuminante e pieno di informazioni... Ad esempio: lo sapevate che le punizioni per la sodomia passiva erano più lievi per gli under 20? E che la sodomia era una pratica gogliardica a cui si dovevano sottoporre i giovani a cui veniva "rubato" il cappello (all'epoca considerato un importante status symbol) per riaverlo indietro? Tra l'altro alla fine del libro ci sono delle fantastiche tabelle statistiche basate sui documenti dell'epoca... E così si scopre che la maggior parte dei processi per sodomia che si sono tenuti a Firenze fra il 1472 e il 1502 riguardavano chi lavorava in ambito tessile (15%), mentre gli artisti erano molti meno (1,7%)...

E, per la cronaca, pare proprio che la maggior parte dei casi di sodomia documentati in quel periodo riguardasse la parrocchia di San Lorenzo...

Tra l'altro le schedature dell'epoca erano davvero molto dettagliate, e in questo saggio ci sono anche una serie di tabelle che inquadrano i "sodomiti" fiorentini nel Rinascimento in base all'età, al ruolo durante l'amplesso e persino alla provenienza (il 10,3% dei casi riguardava "stranieri" o persone che arrivavano dalle città limitrofe, con una netta prevalenza dei pratesi, seguiti dai pisani e dai montelupini)...

Quindi diciamo pure che se ne I MEDICI vorranno affrontare ancora l'argomento il materiale non gli mancherà... E sicuramente gli converebbe affrontarlo, visto che ormai è considerato un tema di cui i serial di ultima generazione (e ancor più se vogliono agguantare il pubblico de IL TRONO DI SPADE) non possono proprio fare a meno.

In tutto ciò, comunque, è bene notare anche che questa è la prima co-produzione RAI che - seppur con tutti i limiti del caso - ha mostrato due uomini a letto assieme... E per giunta ha ammesso che uno dei più grandi artisti del Rinascimento era omosessuale... Non che a guardare certi suoi lavori ci fossero molti dubbi, ma si tratta comunque di una piccola conquista...

Una conquista che, a quanto pare, non può ancora dirsi raggiunta dai fumetti prodotti in Italia, visto che - giusto per fare un esempio - è ancora in corso d'opera una serie di volumi su Caravaggio realizzati da Milo Manara in cui l'aspetto omosessuale dell'artista è stato del tutto rimosso con delle scuse pretestuose (CLICCATE QUI)...

Ad ogni modo se persino in RAI si sono dovuti fare una ragione del fatto che non solo l'omosessualità non è più un tabù, ma è anche un elemento narrativo che il pubblico di oggi reputa interessante (se non addirittura essenziale, in determinati contesti), forse varrebbe la pena di chiedersi quanto sia ancora conveniente parlarne poco e male...

Anche perchè si tratterebbe di una domanda retorica.

Alla prossima...

AGGIORNAMENTO IMPORTANTE 

Dopo la pubblicazione di questo post si è fatto avanti uno dei miei contatti facebook, che ha delle informazioni di prima mano, e mi ha rivelato alcuni dettagli interessanti. Lui vuole rimanere anonimo, ma vi riporto comunque quello che mi ha scritto e poi giudicherete voi:

"Hola, ti do una chicca sui medici
Ero presente come comparsa su un set della prima puntata credo
La Lux vibe pare produca anche don matteo e altre fiction religiose
Si diceva sul set fossero molto vicini al vaticano
Ma adesso ti do una piccola chicca
Tienimi anonimo
Una delle scene che ho visto
Un riccone vizioso che inseguiva due prostitute all'arrivo dei medici
Cossa mi pare si chiamasse
È stato girata in tre versioni differenti a seconda dello Stato in cui verrà trasmesso
Donnine vestite
Donnine seminude
Donnine tutte ignude
Indovina quale scena verrà trasmessa dove 😉
Salutoni, mi raccomando l'anonimato
Mi sa che come sospettavi ci saranno adattamenti diversi a seconda del paese..."


A questo punto, se si son fatti problemi con le donnine, sono molto curioso di verificare cosa è successo con le scene a tematica gay...

Staremo a vedere...

2 commenti:

Rickleone ha detto...

Hmm. Non è detto che aver fatto tre scene con diversi gradi di nudità significhi una censura nella narrazione. Almeno spero. Sarebbe ora che nudità maschile e femminile venissero equiparate, senza che una sia considerata più scabrosa dell'altra.
Per il resto me li vedo i capoccia RAI digrignare i denti fino a consumarseli per non poter espungere dalla trama gli elementi omosessuali.
Piccola riflessione finale, purtroppo il messaggio potrebbe non essere positivo. Il modello sentimentale del tempo era quello di uomini maturi e abbienti che esercitavano il loro comando e possesso su giovanetti inermi e privi di scelta. Era considerato ordinario, e di sicuro una forma socialmente più tollerabile che un rapporto paritario fra uomini di rango sociale simile. Ma oggi sarebbe moralmente disprezzato. E c'è la possibilità che alla RAI sia stato sopportato perché comunque esempio di un legame disfunzionale e quindi a rinforzo dell'opinione di degenerazione degli omosessuali

Wally Rainbow ha detto...

D'altra parte è anche vero che non potendo usare - per decenza - attori minorenni nella parte dei garzoni che nel Rinascimento erano i partner sessuali degli artisti il messaggio viene stemperato...