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mercoledì 23 gennaio 2019

LA SERIE EVENTO...

Ciao a tutti, come va?

Qualche settimana fa avevo accennato al fatto che, anche se nel 2019 l'animazione televisiva giapponese nella TV italiana è ridotta al lumicino ed è sempre a rischio censura, probabilmente la serie animata prodotta da Adriano Celentano avrebbe dimostrato che da noi ci sono due pesi e due misure (CLICCATE QUI)... E, a quanto pare, ci avevo visto giusto...

Tuttavia la trasmissione di "Adrian" sta dimostrando anche molte altre cose, e si sta rivelando l'emblema e la sintesi del periodo storico in cui stiamo vivendo... Un periodo in cui - purtroppo - siamo ridotti talmente male in fatto di competenze artistiche e culturali da mettere al centro dell'attenzione una produzione animata di qualità bassissima, spacciandola per un evento capolavoro solo perchè è stata ideata da un cantante ultraottantenne che - vista la mancanza di carattere e personalità dimostrata dai suoi colleghi negli ultimi trent'anni almeno - ha fatto del continuo riciclo dei suoi clichè, e del suo ruolo di guru, il proprio tratto distintivo...

Ed anche perchè ha coinvolto un fumettista erotico quasi ottantenne che, per via del fatto che dagli anni Ottanta in poi ai suoi colleghi più giovani è stato dato sempre meno spazio (e non sono mai stati sdoganati da un certo mondo intellettuale post anni Ottanta), continua ad essere considerato l'unico punto di riferimento del nostro paese in fatto di eros e trasgressione disegnata...

Intorno a questa serie animata, poi, c'è tutto un corollario di aneddoti imbarazzanti, come ad esempio il fatto che i dieci anni che sono stati necessari per ultimarla sono stati dovuti al fatto che i partner del progetto tiravano i remi in barca non appena erano costretti a scontrarsi con l'ego smisurato del suo ideatore e con i suoi chiari di luna, o il fatto che buona parte delle decine di milioni di euro necessari per portarla avanti sono stati utilizzati per pagare multe e penali con gruppi televisivi e studi di animazione... Come si può leggere anche CLICCANDO QUI. O, ancora, può essere interessante prendere atto che per rientrare nei costi e nei tempi alla fine si sono alternate delle sequenze animate in Estremo Oriente (ma non in Giappone, ovviamente, bensì nella più economica Cina, come si vede dai titoli di coda,  e in Corea del Nord, come potete leggere QUI), peraltro con una buona dose di sequenze in semi animazione in stile Supergulp anni Settanta, se non addirittura a base di fermo immagine (perlomeno nella prima puntata)...

Puntando tutto sulle illustrazioni di Milo Manara e magari usando dei disegnini realizzati dallo stesso Adriano Celentano ad esempio, che in  alcuni casi sono talmente brutti da essere già diventati dei meme trash sui social...

Per non parlare del tentativo di ripiegare, abbondantemente, su una sorta di rotoscopio computerizzato abbastanza approssimativo (ricalcando, cioè, delle sequenze fatte girare prima da attori in carne e ossa). Il tutto, ovviamente in economia, e puntando su una buona dose di CG negli sfondi per ammortizzare la povertà complessiva del prodotto... Il che, da un punto di vista tecnico, rende il tutto grossolano e datato, e adatto tutt'al più a stupire chi NON ha avuto reali contatti con il mondo dell'animazione (e in particolare con quella dai contenuti adulti e moderni) da almeno trent'anni a questa parte...

O magari adatto al "clan" dei seguaci del cantante, che gridano al capolavoro per qualsiasi cosa lui pensa e fa. Sulla trama sconclusionata e autocelebrativa, in cui - per l'ennesima volta - Adriano Celentano cerca di farsi passare per un demiurgo della società col dono dell'eterna giovinezza e dell'eterna potenza sessuale (coinvolgendo anche sua moglie, trasfigurata nella coprotagonista ninfomane Gilda) preferisco non inferire...

Comunque, al netto di tutto questo, credo che parlare di Adrian su questo blog sia importante per mettere a fuoco alcuni elementi che - proprio grazie a questa produzione e all'eco mediatica che le è stata concessa - possono aiutarci a capire meglio la situazione nel suo insieme. Una situazione che, probabilmente, sotto diversi punti di vista è prossima al collasso. Andiamo con ordine.

Prima di tutto, come dicevo prima, Adrian è l'emblema del clima di ristagno culturale e artistico in cui il nostro paese annaspa da decenni. Un clima in cui, fondamentalmente, le vecchie generazioni restano metro e misura di tutte le cose... Anche per il concetto di gioventù, nonostante per loro sia ormai un lontano ricordo...

E, a quanto pare, non si rassegnano proprio a lasciare la rappresentazione della gioventù in mano a chi giovane lo è davvero. E la cosa agghiacciante è che, forti del loro ascendente e del rilievo mediatico che hanno ottenuto nel tempo, certi personaggi possono permettersi di fare davvero tutto quello che vogliono.

E quando parliamo di vecchie generazioni parliamo dei baby boomer... Quelli nati grossomodo fra il 1945 e la fine degli anni Sessanta... Perchè la generazione successiva, la generazione X, è ancora considerata composta da "bambinoni" con diritti di rappresentanza e autorevolezza mediatica molto limitati... E infatti stiamo parlando della prima generazione che - ad esempio - è cresciuta con gli anime giapponesi... E che viene abbondantemente snobbata, e lasciata in balia delle censure dell'AGCOM... Tra l'altro Adriano Celentano appartiene persino alla generazione precedente a quella dei baby boomer... La Silent Generation composta da chi è nato fra gli anni Venti e gli anni Quaranta dello scorso secolo (all'alba del 1968 aveva già trent'anni suonati)... E questo fa di lui qualcosa di sempre più avulso, anno dopo anno, dal ruolo di riferimento che vorrebbe continuare a mantenere... E che i media continuano comunque a concedergli.

Anche quando si improvvisa sceneggiatore e regista di serie animate dal taglio abbastanza delirante, e  - alla fine dei conti - considera come vero target di riferimento il suo ego.

Che è un po' un problema generalizzato di buona parte della produzione autoriale italiana, dal cinema al fumetto. E infatti poi i risultati (imbarazzanti) si vedono... Soprattutto quando i suddetti personaggi provano a dare una rappresentazione moderna della realtà, ma inevitabilmente finiscono per proiettare il loro vissuto e la loro percezione (datata), dei giovani, del potere, delle donne e delle minoranze in generale... Autoconvincendosi di essere moderni e trasgressivi, e magari di osare quello che nessuno ha mai osato prima (sigh!), ma finendo per risultare anacronistici e involontariamente trash...




E, a proposito di minoranze, può essere interessante notare che nelle prime due puntate di questa serie evento, che teoricamente dovrebbe essere ambientata nella Milano del 2068, gli unici due personaggi con la pelle scura sono stati una corista e un tale Buba, così stereotipato che più stereotipato non si può...


Di minoranze sessuali, per ora, nessuna traccia (anche se, tanto per dirne una, Adriano Celentano avrebbe anche una figlia lesbica dichiarata)... E considerando che il sottotitolo di questa serie è "L'amore ci salverà", sarà molto interessante verificare se ci sarà spazio per qualche tipo di amore alternativo a quello eterosessuale e godereccio del protagonista. E come gli verrà dato spazio. Personalmente ho qualche dubbio al riguardo. Per ora l'unica cosa dai "risvolti" omosessuali è stato un passo di tango ballato dal protagonista con un aspirante stupratore di fanciulle, prima di mandarlo all'ospedale indossando una maschera da volpe e inaugurando una brillante carriera di giustiziere mascherato esperto di arti marziali... Forse un po' poco per dire che in questa serie l'omosessualità verrà presentata solo come un spunto per siparietti ironici, ma steremo a vedere...

Comunque, come dicevo all'inizio, il problema non è tanto la serie animata in quanto tale... La questione non è se è il frutto del delirio narcisistico di un personaggio che prova ad essere provocatorio a tutti i costi, senza avere più gli strumenti per capire cosa è davvero provocatorio nel 2019 e cosa no (a un certo punto, nella seconda puntata, viene paragonato a Dio), o se gli piace l'idea di farsi raffigurare in una serie animata con (perlomeno) la metà dei suoi anni... Il problema non è nemmeno se si ispira alla sua storia personale per trasfigurarla in quella di un supereroe rivoluzionario e paladino della giustizia... O se pensa di saper fare sempre tutto e bene, al punto di progettare una cosa del genere senza avere le competenze per farlo...

Il punto è che, allo stato attuale, siamo messi così male che "Adrian" è considerato e promosso come una serie evento, un prodotto rivoluzionario e tutto il resto... Qualcosa da tenere d'occhio mentre, da anni, in Italia il mondo dell'animazione è lasciato a se stesso e viene trattato con sufficienza e incompetenza... Ed è totalmente succube di un sistema di veti e interessi incrociati che - internet ed eventi cinematografici a parte - lo sta facendo lentamente morire, riconoscendogli al massimo una semplice funzione di babysitteraggio.

Giusto per fare un esempio: il 21 gennaio, mentre debuttava Adrian, in alcuni cinema italiani veniva proiettato il film di animazione nipponico "Voglio mangiare il tuo Pancreas", che a discapito del titolo è la toccante storia del legame che si crea fra un ragazza che cerca di nascondere la sua malattia terminale e un ragazzo che viene a conoscenza della situazione...

Il film è stato distribuito solo per tre giorni, e non è affatto detto che in futuro avrà un passaggio televisivo...

Lo stesso 21 gennaio, negli USA, veniva mandata in onda lo speciale conclusivo del primo ciclo di avventure di Steven Universe... Probabilmente una delle produzioni animate più interessanti e innovative degli ultimi anni, con tutti i suoi molteplici livelli di lettura e con tutto il suo carico di temi delicatissimi affrontati con naturalezza e spontaneità... Tant'è che, nel giro di poche ore, youtube era già invaso da video di ragazzi e giovani adulti di tutto il mondo (e di tutti i generi/orientamenti sessuali) che commentavano entusiasti il tanto atteso gran finale...


Anche perchè qui si parla davvero di una serie trasgressiva e innovativa, soprattutto alla luce del fatto che dietro ad una grafica essenziale e a dei contenuti solo apparentemente infantili, ha saputo snocciolare tanti e tali messaggi (con un crescente coinvolgimento emotivo da parte del pubblico), da diventare un cult a livello internazionale e intergenerazionale. Poi,  ovviamente, anche in questo caso l'ideatrice Rebecca Sugar ci ha messo del suo, ma al di là del fatto che è nata nel 1987 e che ha una formazione nel campo dell'animazione, parliamo di una persona per cui - evidentemente - l'ideazione di una serie animata è tutto fuorchè un delirio narcisistico.

Però, ovviamente, per i media italiani Steven Universe non è un argomento degno di discussione... Mentre Adrian sì. E qui sarebbe davvero interessante capire se chi dà spazio a qualcosa come Adrian - e magari ne fa recensioni entusiastiche - lo fa perchè il personaggio che c'è dietro fa notizia e/o ha qualche interesse collaterale a farlo, o se è davvero in buona fede, e quindi fondamentalmente incompetente (e in effetti di cose assurde se ne sono lette tante, in questi giorni... Ad esempio quando la serie animata Adrian è stata definita "fumetto" e "graphic novel").

Comunque il succo del discorso è che, purtroppo, in Italia Adrian è ancora spacciato per un innovativo prodotto di qualità... Anche se nasce vetusto e risulta involontariamente demenziale.. E anche se mette al centro l'ego del suo ideatore e la sua idea - molto circoscritta - di sessualità e di rapporti fra i generi... Che ormai è talmente datata da risultare odiosa e indisponente per chiunque sia consapevole del periodo storico che stiamo attraversando, e dei cambiamenti che ci sono stati perlomeno negli ultimi vent'anni...

D'altra parte credo che il valore aggiunto di questa serie sia proprio nel fatto che sbatte in faccia a tutti quanti il fatto che c'è un'Italia, quella di Adriano Celentano e di milioni di persone come lui, che non accetta il fatto che si invecchia, che i tempi cambiano e i modelli si rinnovano... E che cerca ossessivamente di autoconvincersi che le cose sono rimaste uguali a quarant'anni fa, e che resteranno uguali anche nel 2068 in cui la serie è ambientata... Riciclando all'infinito gli stessi concetti e la stessa voglia di protagonismo di quando avevano venti o trent'anni...

E probabilmente la stessa visione eterocentrica del sesso e dell'amore.

Non sognandosi nemmeno di lasciare spazio alle idee e ai volti di chi giovane lo è davvero... E magari, tanto per dirne una,  ha una visione della sessualità un po' più ampia e una visione del mondo un po' meno semplicistica, diciamo...

Probabilmente per molte persone è un pensiero consolante il fatto che venga dato ancora tanto spazio a produzioni di questo tipo, e a personaggi come Adriano Celentano, ma forse sarebbe più saggio considerarlo come un altro campanello d'allarme da aggiungere alla lista...

Voi che ne pensate?

Alla prossima.

1 commento:

Nevozord Z ha detto...

Ciao, ottimo articolo! Mi permetto solo di fare un appunto: nel secondo episodio viene rivelato (più che altro accennato en passant) che il ragazzo nero è musulmano, quindi in Italia rientra in una minoranza religiosa.