Ciao a tutti, come va?
Forse anche voi ricorderete che quest'anno ricorrerà il cinquantesimo anniversario della rivolta dello Stonewall Inn di New York, che viene considerata il momento storico in cui il movimento per i diritti LGBT (anche se questa sigla ancora non esisteva) entrò in una nuova fase, fatta di manifestazioni, associazioni, rivendicazioni e cortei attorno ai quali si raccolsero un numero crescente di persone, portando a tutta una serie di cambiamenti abbastanza radicali nella società e nella stessa comunità LGBT. E tutto, a quanto pare, partì da un piccolo bar frequentato perlopiù da giovani rappresentanti LGBT di varie etnie, che probabilmente non avevano idea di quello che avrebbero rappresentato per le generazioni a venire...
Per tanti motivi la vera storia di quello che accadde a partire dal 28 giugno del 1969 ha finito per essere avvolta dalla leggenda, anche perchè non c'erano cronisti ufficiali e molti dei presenti diedero la propria versione/interpretazione dei fatti, e anche se questa storia ha riempito vari volumi e ha ispirato diversi film, l'unica cosa certa è che è diventato un episodio storico davvero importante per la comunità LGBT di tutto il mondo... E infatti, ogni volta che qualcuno prova a trarne spunto per realizzare qualche prodotto di intrattenimento, rischia sempre di addentrarsi in un campo minato e di finire sotto la lente di ingrandimento di associazioni gay, studiosi di storia gay e quant'altro... Per non parlare poi della platea LGBT che anima i social.
Anche per questo, devo ammettere, mi ha stupito un po' la leggerezza con cui Gianfranco Manfredi ha anticipato sulla sua pagina Facebook che uno dei prossimi episodi della serie Cani Sciolti (incentrata sulle vicissitudini di un gruppo di giovani che ha vissuto la stagione dei movimenti giovanili della fine degli anni Sessanta) sarà dedicato proprio alla rivolta di Stonevall...
Al momento non si sa molto di più, a parte - forse - il fatto che in questa occasione uno dei protagonisti della serie potrebbe fare coming out (visto che in passato era già stato anticipato che uno di loro si sarebbe rivelato omosessuale). Quello che si sa, per ora, è che - incredibilmente - la casa editrice Bonelli farà uscire un fumetto incentrato sulla rivolta di Stonewall in occasione del cinquantennale dell'evento (forse proprio a cavallo del 28 giugno?). E devo ammettere che non me lo aspettavo.
Ovviamente è ancora un po' presto per gridare al miracolo, visto che - come dicevo prima - ogni volta che si va a parlare dello Stonewall Inn in quei giorni si rischia sempre l'effetto elefante in cristalleria, soprattutto se si sottovaluta l'importanza del suddetto episodio per la comunità LGBT tutta... E infatti, a quanto mi ricordo, nessuno aveva ancora osato realizzare una versione a fumetti di quell'evento.
Come e quanto verrà sviluppato il tutto da Gianfranco Manfredi non ci è dato saperlo, quindi penso sia abbastanza inutile fare delle supposizioni prima del tempo. Quello che un po' mi turba, in realtà, e il taglio che la casa editrice potrebbe richiedere per concedere la pubblicazione di un fumetto che parla della rivolta di Stonewall. Nel senso che, anche se gli anni passano, l'atteggiamento della Bonelli quando si tratta di rappresentare gli omosessuali e l'omosessualità finora si è dimostrato tendenzialmente "retrò", per dirla con un eufemismo, e si può riassumere nei seguenti punti:
1) Rappresentare un personaggio omosessuale è concesso nella misura in cui abbia dei risvolti infelici, negativi (meglio ancora se psicopatologici) o perlomeno drammatici. In particolare quando ha una relazione di coppia, visto che è buona prassi che almeno uno dei due resti vittima di qualche tragedia. Quasi come se dei risvolti "punitivi" nella trama servissero a compensare la presenza dei personaggi LGBT, onde evitare di far passare l'idea che l'editore ha un'atteggiamento troppo accondiscendente.
2) Rapprsentare l'omosessualità è concesso nella misura in cui rispecchia alcuni stereotipi abbastanza riconoscibili e "tranquillizzanti". La rappresentazione dei momenti intimi è concessa solamente alle coppie femminili, anche se poi i risvolti "punitivi" della storia tendono ad essere proporzionali alla "sfacciataggine" dei momenti intimi di cui sopra. Solitamente alla raffigurazione esplicita di un amplesso lesbico segue perlomeno la morte, più o meno cruenta, di una delle sue protagoniste.
3) Rappresentare dei personaggi omosessuali ricorrenti, e positivi, in una serie (o miniserie) della casa editrice di cui stiamo parlando resta ancora l'eccezione che conferma la regola, anche perchè - generalmente - più l'orientamento di questi personaggi diventa esplicito più la loro presenza viene centellinata (e i riferimenti al loro orientamento diventano rarefatti). Un po' più di libertà viene concessa agli autori che hanno programmato delle miniserie per cui è già prevista una conclusione, o magari dei titoli a cadenza molto diluita (quadrimestrali, semestrali, ecc)... In particolare se il loro obbiettivo non è quello di raccogliere un vasto pubblico (o se non vendono tanto). o se si rivolgono a un pubblico di riferimento già selezionato.
Quindi, partendo da questi presupposti, come potrebbe svilupparsi un fumetto dedicato alla rivolta di Stonewall pubblicato dalla casa editrice Bonelli? Oltretutto il pubblico di riferimento della miniserie Cani Sciolti (che dovrebbe durare una ventina di numeri) non è esattamente giovanile e molto probabilmente è composto da molte persone a cui la parola Stonewall non dice nulla...
Ammetto che sono molto curioso.
Anche perchè nel passato recente l'unico caso di un fumetto Bonelli in cui non vengono rispettati almeno due dei tre punti che ho elencato prima è stato il numero di luglio del Commissario Ricciardi... Che guardacaso NON è tratto da un soggetto originale Bonelli, ma da un romanzo di Maurizio De Giovanni...
E infatti, sullo sfondo di un omicidio che si consuma nella canicola di un'estate napoletana degli anni Trenta, le indagini del Commissario sensitivo finiscono per portarlo a confrontarsi con una coppia omosessuale abbastanza originale (uno dei due è dichiaratamente fascista), che oltretutto viene rappresentata mentre si bacia senza poi subire nefande conseguenze... Tant'è che, stranamente, entrambi arrivano vivi alla fine della storia.
Oltretutto nel fumetto del Commissario Ricciardi compare anche un "femminiello" - Bambinella - con le fattezze dell'attore Leopoldo Mastelloni, in veste di informatore/consulente delle indagini... E per spiegare meglio il suo ruolo e il suo personaggio si è dedicata un'intera pagina a spiegare che cos'è un "femminiello" e perchè è importante considerare un personaggio di questo tipo nei gialli del Commissario...
Il che potrebbe essere anche letto come un segnale di apertura, se non fosse per il fatto che - appunto - non si tratta di soggetti concepiti dalla casa editrice, ma dall'autore dei romanzi da cui le storie del Commissaro sono tratte... E che evidentemente rappresentano una specie di alibi, grazie al quale l'editore può concedere una deroga rispetto al suo approccio tradizionale.
Nel caso della storia di Cani Sciolti ambientata a Stonewall saanno concesse delle deroghe a Gianfranco Manfredi? Chissà... Qualche anno fa questo BLOG aveva analizzato proprio l'opinione di Gianfranco Manfredi sulla rappresentazione dell'omosessualità dalle parti della Bonelli (CLICCATE QUI)... E il succo era che secondo lui la casa editrice non era omofoba per vocazione, ma che siccome è consapevole di quanto possono esserlo i suoi lettori - e non vuole giocarseli - deve ercare sempre il minimo comun denominatore fra il maggior numero di lettori possibile... E, siccome si presuppone buona parte dei suoi lettori abbiano un certo tipo di mentalità (anche solo per una questione anagrafica), tutto il resto vien da sè...
Quell'intervista è di quattro anni fa, quindi adesso staremo a vedere se qualcosa è cambiato oppure no.
Alla prossima.
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