Ciao a tutti, come va?
Oggi avrei dovuto parlare di tutt'altro argomento, ma a seguito di un post che ho voluto dedicare alle differenze di impostazione fra Lucca Comics & Games e la New York ComiCon, rispetto alla questione dei dibattiti e delle conferenze, un affezionato lettore su facebook mi ha fatto notare che forse è tutta una questione di soldi...
Nel senso che a Lucca interesserebbe fondamentalmente monetizzare un grande evento turistico, mentre a New York - nonostante tutto - al centro resta ancora l'idea di una manifestazione con uno scopo. E considerando che con un evento prettamente turistico si guadagna di più che con una manifestazione fumettistica propriamente detta, tantovale non sviluppare il potenziale degli eventi di contorno, anche se dovrebbero essere il vero momento clou in manifestazioni di questo tipo...
Questa è la sua teoria, ma sarà proprio così?
Siccome nessuno lo ha ancora fatto, e siccome questo è un BLOG che va a curiosare laddove nessuno osa curiosare, mi sono detto che forse valeva la pena di capire se è davvero tutta una questione di soldi... E perchè, se è davvero così, le più grandi manifestazioni fumettistiche del mondo - che di soldi ne guadagnano comunque molti - hanno un atteggiamento diverso e cercano di conservare il loro spirito più genuino.
Facendo un po' di ricerche e controlli incrociati, in effetti, risulta che Lucca Comics & Games è un'anomalia dal punto di vista gestionale, e forse tutto parte da qui...
Andiamo con ordine.
La New York ComiCon (che forse nell'ultima edizione ha superato anche San Diego per numero di visitatori), con cui ho confrontato Lucca due venerdì fa, è organizzata da una società specializzata in eventi legati all'immaginario POP. Si chiama REEDPOP (cliccate QUI) e gestisce una dozzina di manifestazioni a tema, e non solo negli USA (è attiva anche a Singapore e in Australia, ad esempio). Il suo staff è composto da una trentina di membri, con un'eta media abbastanza bassa e tutti appassionati di fumetti e immaginario pop, che si dividono al meglio i compiti in base alle loro competenze (per vedere chi sono CLICCATE QUI). Tra l'altro, essendo una società giovane attiva e dinamica, sul suo sito è alla continua ricerca di collaboratori e idee interessanti.
La San Diego ComiCon, invece, è gestita da - UDITE! UDITE! - un'associazione no-profit di appassionati, nata nel 1970 e che - per statuto - reinveste tutti i guadagni che esulano dai compensi stabiliti nell'organizzazione delle edizioni successive! Ha un consiglio direttivo di tredici membri, uno staff di venti collaboratori a tempo pieno e un'ottantina di volontari che prestano la loro collaborazione a titolo gratuito. Siccome mette al centro la promozione del fumetto e dell'immaginario POP da alcuni anni organizza anche la Alternative Press Expo (APE) e la WonderCon, che non si tengono a San Diego, ma a San Francisco.
Spostandoci in Europa, e più precisamente in Francia, si scopre che la ridente cittadina di Angoulême affida la sua storica manifestazione (sparsa per le vie del centro, esattamente come Lucca), alla società 9EME ART +, che ha sede in loco e che si occupa esclusivamente dell'organizzazione dell'evento (anche se i battibecchi con il Comune non mancano, e infatti il Sindaco ha disertato l'ultima edizione per ripicca). Attualmente questa società è diretta da un certo Franck Bondoux, ed è composta da un direttivo di dieci persone. La cosa molto interessante è che, siccome in Francia ci tengono molto alla trasparenza, su internet è possibile leggere quanto dichiara Monsieur Bondoux e qual è il bilancio della società 9EME ART + (CLICCATE QUI). Forse è anche per questo che gli appassionati francesi non gli fanno sconti ed esigono sempre una manifestazione impeccabile. Proprio quest'anno, ad esempio, il signor Bondoux è stato letteralmente MASSACRATO dalla stampa francese e dagli appassionati, mentre alcuni autori hanno pure organizzato una protesta pacifica contro di lui (con tanto di comunicato stampa ufficiale firmato da oltre cinquanta nomi noti), perchè ha accettato come sponsor della fiera di Angoulême la Sodastream...
E sapete perchè? Perchè il marchio Sodastream è israeliano e sfrutta gli operai palestinesi, e pertanto non era eticamente compatibile con una fiera così prestigiosa e culturalmente rilevante!
Veniamo ora a LUCCA COMICS & GAMES, che - come ho già spiegato in passato - è gestita direttamente dal Comune di Lucca tramite LUCCA COMICS & GAMES S.r.L. I componenti del Consiglio di Amministrazione di Lucca Comics & Games S.r.L sono solo quattro, vengono nominati direttamente dal Sindaco e - per quanto se ne sa - nella maggior parte dei casi il loro rapporto col mondo del fumetto nasce e finisce con Lucca Comics & Games. Lo staff organizzativo della manifestazione è poi composto da una trentina di persone (CLICCATE QUI), ognuna responsabile di un preciso settore, e anche in questo caso nella maggior parte dei casi non si sa per quali meriti ricoprono i ruoli che gli sono stati assegnati, al di là del fatto che risiedono a Lucca e dintorni, visto che sul sito non è presente alcun curriculum. Comunque, se cercate i loro nomi su Google, nella maggior parte dei casi potete leggere che si sono occupati SOLO di Lucca Comics & Games, spesso per molti anni di fila. Tecnicamente non c'è niente di male, ma se una persona ripensa ai contenuti (e ai problemi logistici) che presenta la fiera, qualche domanda sorge spontanea.
Tra l'altro, piccolo dettaglio non proprio irrilevante, se è di pubblico dominio il fatto che la San Diego ComiCon (che, vi ricordo, ha circa la metà dei visitatori di Lucca Comics & Games) ha fatto guadagnare 180 milioni di dollari a San Diego e dintorni, nel solo 2011, non esistono ancora i dati ufficiali per quel che riguarda Lucca e dintorni. L'unica ricerca al riguardo è stata fatta dall'Università Bocconi di Milano e parla di una ricaduta economica sul territorio di almeno 25.000.000 di euro, ma forse è una proiezione falsata, perchè si basa su dati molto parziali. Oltretutto, se - ad esempio - si sa che il bilancio della 9EME ART + è in attivo di 2.400.000 euro circa , a nessuno è dato conoscere il bilancio di Lucca Comics & Games S.r.L.
O meglio: la società ha prodotto un dettagliato bilancio dell'edizione 2013 (il PDF lo trovate CLICCANDO QUI), dove però - caso strano - manca proprio l'elenco delle entrate e delle uscite... L'unico dato economico certo che emerge è che per l'edizione 2013 ha speso oltre 2.600.000 euro in pubblicità (nel 2012 ne aveva spesi "solo" 1.400.000 e se non si credete CLICCATE QUI per il bilancio 2012)... Se non altro si sa quali sono i compensi annui del Consiglio di Amministrazione (CLICCATE QUI per il pdf aggiornato al 2014): l'Amm, delegato Massimo Di Grazia ha un compenso annuo di 18.900 euro, il Pres. Francesco Caredio poco meno di 9.000 euro e il Cons.Nicola Lucchesi meno di 3.000 euro (stranamente non è riportato il compenso del direttore artistico Renato Genovese). Dove finiscono, quindi, i milioni di euro che macina Lucca ogni anno? Certo allestire le tensostrutture e i padiglioni costa molto, e anche pagare lo staff e i servizi straordinari nei giorni della manifestazione (come la raccolta rifiuti, che però NON è differenziata) ha un suo costo (anche se in effetti gli unici quattro contratti per un posto fisso parlano di compensi che si aggirano fra i 15.000 e i 18.000 euro all'anno, e se non ci credete CLICCATE QUI), però qualche domanda nasce spontanea (anche perchè, chiedendo direttamente ai ragazzi che controllano gli ingressi ai padiglioni, si scopre che il loro guadagno è di circa 5 euro all'ora durante i giorni della fiera, al netto dei contributi)... Infine, altro piccolo dettaglio curioso, sul sito di Lucca Comics & Games c'è una pagina dedicata all'amministrazione trasparente... Talmente trasparente che non si riesce a vedere alcun tipo di dato (CLICCATE QUI).
Perchè?
Tirando le somme, effettivamente, viene il sospetto che lo spirito con cui viene messa in piedi Lucca Comics sia molto diverso da quello che anima le altre principali manifestazioni fumettistiche del mondo occidentale (per la cronaca: anche l'immenso Tokyo Komiket è stato fondato, ed è tutt'ora gestito, da un comitato indipendente composto da appassionati/e, il Comic Market Preparatory Committee). Nel senso che effettivamente la manifestazione di Lucca forse è considerata prima di tutto un volano per il turismo locale, soprattutto da quando i cosplay hanno iniziato ad invadere le strade e le mura, poi una vetrina commerciale per gli editori e gli standisti e infine, ma solo marginalmente, una manifestazione fumettistica propriamente detta...
Oltretutto, essendo gestita in ultima analisi da un'Amministrazione Comunale, risente di una serie di vincoli del tutto estranei alle manifestazioni fumettistiche della stessa portata che si svolgono all'estero... Ad esempio del fatto che, per forza di cose, deve ricercare le competenze che le servono nel suo bacino territoriale (anche il direttore artistico della manifestazione fin dal 1996, Renato Genovese, è un lucchese D.O.C.), cosa che impedisce a persone - forse più qualificate - di dare il loro contributo ad una fiera di portata internazionale. Anche perchè, altro piccolo dettaglio, Lucca Comics & Games S.r.L. esige che chi collabora con lei le dia l'esclusiva per quel che riguarda le manifestazioni di questo tipo, e dato che non ha alcun interesse ad organizzare eventi che si svolgono al di fuori del comprensorio lucchese... Potete intuire da soli quanto variegata e dinamica sia la formazione e la professionalità di chi porta avanti una manifestazione che - oltretutto - di anno in anno diventa sempre più complicata da gestire.
E questo, probabilmente, spiega anche perché a Lucca non vengono organizzati incontri e approfondimenti sul modello di quelli di New York e San Diego... Men che meno su temi scottanti e di attualità. In compenso Lucca Comics 2014 presenta diversi incontri dalle tematiche non proprio attuali: se consultate il programma degli incontri (che - a riprova del fatto che non sono esattamente una priorità - è andato online giusto una settimana prima dell'evento, e che trovate CLICCANDO QUI) noterete che le conferenze organizzate direttamente da Lucca Comics sono su argomenti come "La Storia a fumetti", "I 90 anni de Il Giornalino" (lo storico settimanale cattolico italiano), "Le Guerre Mondiali nel fumetto italiano", "Flash Gordon, Mandrake e gli eroi degli anni '30", ecc. In effetti c'è anche una conferenza sull'influenza di Robert Crumb sul fumetto italiano, ma direi che è l'eccezione che conferma la regola (anche perchè fare venire in Italia un mostro sacro del fumetto underground americano come Robert Crumb senza dedicargli una conferenza sarebbe stata un'eresia)... Inoltre è prevista anche una conferenza in cui si parla di "lotta alle differenze", ma è quella dedicata ai lavori realizzati dagli studenti delle scuole Secondarie di I grado di Lucca e Provincia in collaborazione con Lucca Comics & Games... Il che è tutto dire...
Morale della favola: evidentemente a Lucca si cerca di creare un evento turistico che sia il più leggero e invitante possibile, magari con risvolti didattici... Qualcosa di rilassante e disimpegnato in modo da attrarre anche e soprattutto i turisti occasionali o che hanno un rapporto marginale coi fumetti, piuttosto che l'esercito di nerd che comunque la assale... Anche perchè - di fatto - chi organizza il tutto è una municipalizzata, e non un'associazione culturale di appassionati...
Così, delegando agli editori l'onere di proporre e gestire la maggior parte degli incontri (che poi, giustamente, diventano delle vetrine pubblicitarie o delle interviste agli autori, o poco più), può concentrarsi su altro... Anche perchè un maggiore sforzo organizzativo richiederebbe competenze che chi gestisce la fiera - evidentemente - non ha. E infatti il grosso problema di Lucca Comics è che, per come è strutturata, DEVE necessariamente arrangiarsi con le risorse e le competenze del proprio territorio (anche se è un'area molto limitata), perchè il suo ultimo scopo è quello di attirare capitale nel suo territorio, e distribuirlo fra i cittadini del suo territorio (a cui, in cambio, è stato chiesto di portare qualche voto alle ultime comunali? Rimarremo nel dubbio...)! E di certo non ha alcuna intenzione di coinvolgere (e remunerare) troppe persone e competenze che vengono da fuori, anche se potrebbero alzare la qualità della manifestazione e ovviare a tutta una serie di problemi che si ripresentano puntuali ogni anno... E forse questo è stato il motivo per cui l'Amministrazione, una volta intuito il potenziale della manifestazione, ha silurato i suoi ideatori dopo avere depositato il marchio Lucca Comics & Games (CLICCATE QUI per tutta la storia).
Tra l'altro questa situazione crea anche dei conflitti di interesse di natura molto pratica, che altrove non sussistono. Facciamo un esempio pratico: la San Diego ComiCon si svolge tradizionalmente nel San Diego Convention Center, che è una struttura enorme e avveniristica, ma che negli ultimi anni ha fatto sempre più fatica a contenere i visitatori della ComiCon, in costante aumento. Siccome il primo interesse di chi organizza la San Diego ComiCon è quello di organizzare una manifestazione come si deve, e funzionale alle esigenze dei visitatori, gli organizzatori hanno lanciato un ultimatum alla Municipalità di San Diego: se non avesse allargato il San Diego Convention Center loro avrebbero cercato una location più adatta in altre città! E la Municipalità ha ceduto, mettendo a bilancio ben 520.000.000 di dollari per ampliare la struttura entro l'inizio del 2016 e renderla adeguata alle esigenze dalla sua manifestazione più importante!
Lucca Comics & Games 2013 pare abbia superato i 264.000 visitatori, il doppio di quelli che ha avuto San Diego (senza contare i turisti che non hanno comprato i biglietti e hanno solo girato per Lucca a caccia di cosplay), e probabilmente l'edizione 2014 ne avrà ancora di più... Sicuramente per una tale massa di persone sarebbe necessario approntare provvedimenti logistici e di supporto che vadano al di là del semplice dislocamento di nuovi padiglioni... Anche perchè non è detto - ad esempio - che questa manifestazione si svolgerà per sempre sotto gli auspici del bel tempo (come è capitato negli ultimi anni)... Dove potrebbero rifugiarsi 264.000 persone in caso di forte pioggia? E in caso di temperature molto rigide? Chi organizza la manifestazione dovrebbe pretendere delle risposte, come il ComiCon di San Diego le ha pretese dal San Diego Convention Center, ma questo genere di ultimatum, a Lucca, non ci potrà mai essere... Perchè chi organizza la manifestazione è anche chi mette a disposizione gli spazi (che peraltro non sono funzionali ad eventi di tale portata), con tutto quello che ne consegue...
Sicuramente anche a Lucca il proposito è quello di migliorare le cose, ma se il primo obbiettivo è quello di creare profitto per la cittadina, magari senza indisporre troppo i residenti e i commercianti locali (visto che - di fatto - sono anche quelli che eleggono indirettamente chi gestirà la manifestazione), allora iniziano a spiegarsi tante cose... Come il fatto che i visitatori sono obbligati a fare code interminabili per rifocillarsi nei bar e nei ristoranti del centro, quando sarebbe molto più semplice allestire delle tensostrutture apposite per il foraggiamento dei turisti, come succede - ad esempio - con le adunate degli alpini e con altre manifestazioni che attirano folle smisurate di persone in città medio piccole... Alla luce di tutto questo, in effetti, la questione degli incontri in programma - che per impostazione e contenuti non si possono paragonare a quelli che si tengono all'estero - diventa l'ultimo dei problemi...
L'ultimo, ma non il più insignificante, visto che poi impedisce ad una manifestazione importante di realizzare il suo potenziale. Un potenziale che, ad esempio, all'estero si realizza con incontri ed eventi che fanno il punto sul fumetto come riflesso dell'evoluzione dei costumi e della società... E che non a caso, ogni anno, propongono momenti di approfondimento sulle questioni di genere e sui temi LGBT.
Tutte cose che a Lucca, dove la fiera in ultima analisi è gestita da un'Amministrazione Comunale che ha multato i negozianti che tenevano le luci accese durante la processione della Santa Croce lo scorso settembre, MOLTO DIFFICILMENTE verranno proposte e/o sostenute da chi organizza la manifestazione... A meno che, forse, non si costituisca un'associazione per la promozione del fumetto LGBT con sede direttamente a Lucca...
Oltretutto, altro particolare da non sottovalutare, il direttore
artistico Renato Genovese è nato nel 1950, e questo lo rende il
direttore artistico più attempato fra quelli che gestiscono le manifestazioni fumettistiche di
questa portata (Monsieur Bondoux ha una decina d'anni in meno di lui,
mentre chi porta avanti queste iniziative negli USA e in Giappone ha
un'età media molto più bassa)... In conclusione: nulla accade per caso, e se andando a Lucca Comics & Games vi verrà qualche dubbio e qualche perplessità, forse il problema non siete voi... E viene da chiedersi per quanto tempo si potrà andare avanti prima che le falle presenti in un apparato del genere vengano definitivamente a galla...
Staremo a vedere.
P.S. Sono o non sono un blogger d'assalto? ;-)
1 commento:
Ho linkato questo articolo a un mio amico attivista.
Qui sotto la risposta della portavoce M5S lucchese, Daniela Rossellini:
«...questa è la risposta dalla consigliera comunale M5S Lucca
"Grazie per aver segnalato il link. Ci sono spunti molto interessanti. Abbiamo alcuni sospetti che stiamo cercando di verificare e quel tuo amico ha le idee molto chiare..."»
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