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venerdì 3 ottobre 2014

RED SONJA BATTE TUTTI...

Ciao a tutti, come va?
Se seguite questo blog saprete che ultimamente ho parlato con un certa frequenza di come nel fantasy a fumetti italiano sembra che un incantesimo impedisca di presentare personaggi e situazioni omosessuali, in particolare nella serie Bonelli di DRAGONERO, che esordirà proprio questo mese anche sotto forma di romanzo, ad opera dello scrittore responsabile delle sceneggiature della serie a fumetti, e cioè Stefano Vietti... E qualcosa mi dice che anche in questo caso il tema omosessualità non sarà sfiorato nemmeno per sbaglio...
In effetti, però, c'è da dire che anche negli USA i fumetti popolari a tema fantasy hanno sempre avuto la tendenza ad andare con i piedi di piombo su certi argomenti.
Tuttavia è necessaria una precisazione: negli USA i fumetti popolari in generale non considerano più l'omosessualità come un tabù, e il fatto che il fantasy sia rimasto un po' indietro da questo punto di vista, probabilmente, è più legato ad un'oggettiva difficoltà degli sceneggiatori che devono misurarsi con questo argomento, piuttosto che con l'intenzione di rimuoverlo. Dopotutto i protagonisti del fantasy tradizionale americano sono abbastanza... Come dire... Irruenti, ignoranti e istintivi, in una parola "barbari" e quindi potenzialmente omofobi... E anche quando non sono propriamente barbari si muovono in contesti abbastanza maschilisti ed eterosessisti, con tutto quel che ne consegue...
Quindi farli confrontare con tematiche e personaggi omosessuali in maniera amichevole, rischiando di snaturarne il loro carattere "barbaro" o la loro cultura maschilista/eterosessista, non sarebbe affatto semplice.
Inoltre, piccolo ma non insignificante dettaglio, il fantasy nei fumetti USA, ultimamente, è un genere di nicchia che non alimenta una grande concorrenza... E dove non c'è concorrenza è più difficile che si vogliano sperimentare strade nuove (e d'altra parte vedete bene che in Italia, dove la concorrenza non esiste, la situazione è quella che è).
Così, finora, i capisaldi del fumetto fantasy USA, a partire dalle serie dedicate a CONAN, non hanno mai affrontato in maniera troppo diretta l'argomento omosessualità, magari con qualche personaggio "positivo" dichiaratamente gay.

Finora...

Infatti a superare questo scoglio ci ha pensato la sempre più gay friendly Gail Simone, che della battaglia per l'integrazione dei personaggi LGBT nei fumetti ha fatto uno dei suoi tratti distintivi. Da un annetto la brava scrittrice è all'opera anche sulla nuova serie che l'editore DYNAMITE sta dedicando alla rossa guerriera RED SONJA (un personaggio creato da R.E. Howard per le avventure seicentesche di Solomon Kane, ma che la MARVEL - all'epoca detentrice dei diritti di sfruttamento a fumetti dei personaggi di R.E. Howard - reinventò per la serie di Conan il barbaro, nel 1973), e sul numero dodici - distribuito qualche settimana fa - ha provato a sfidare il tabù dell'omosessualità nei fumetti fantasy USA...
La storia, in poche parole, narra di come l'Imperatore Samala, in punto di morte, abbia deciso di "festeggiare" la sua prossima dipartita con dei giochi funebri in cui avrebbe ucciso centinaia di schiavi... A meno che Red Sonja non fosse stata capace di recuperare i sei più grandi artisti del mondo conosciuto, allietando così gli ultimi istanti di vita dell'Imperatore quel tanto che basta da preservare la vita dei suoi schiavi innocenti. Così la prode Red Sonja comincia la sua lotta contro il tempo per rintracciare i sei più grandi artisti del mondo conosciuto... Tra cui Rakaua, che è il meglio nell'ambito della danza, che Red Sonja trova in una locanda dopo un lungo viaggio che l'ha resa molto poco incline a perdere tempo... Tanto che ignora bellamente le due guardie all'ingresso ed entra sfondando il portone con un calcio...

Con suo grande stupore, però, il locandiere è molto accondiscendente, ed è onorato di "prestargli" Rakaua che, poichè "dancer" in inglese è un sostantivo sia maschile che femminile, Red Sonja presume essere una sinuosa danzatrice...
E qui si vede la bravura di Gail Simone, che in poche battute riesce a introdurre un personaggio gay non propriamente virile, animando anche una sequenza abbastanza ironica, senza risultare offensiva... E senza dimenticare di raffigurare lo stupore sulla faccia di Red Sonja quando invece di una danzatrice si ritrova davanti a un danzatore... Anche perchè - dopo decenni di storie a fumetti in cui tutti i maschi che Red Sonja incontrava trasudavano tonnellate di testosterone - si trova per la prima volta di fronte a un personaggio visibilmente gay, e che vive la cosa con una certa spontaneità...
Per chi non conoscesse l'inglese qui sotto mi sono permesso di tradurre la tavola in italiano...
Da notare, comunque, anche la bravura del disegnatore Walter Geovani, che è riuscito a creare un personaggio gay dai tratti femminei senza per questo renderlo ridicolo, o meno affascinante e/o muscoloso del tipico maschio che compare nei fumetti fantasy...
Purtroppo, per impegni professionali, Gail Simone dovrebbe smettere di scivere la nuova serie di Red Sonja intorno al numero venti... E non è affatto detto che nel frattempo Rakaua acquisisca lo spessore necessario per renderlo un personaggio ricorrente nella serie anche dopo che la sua creatrice avrà ceduto l'incarico, ma ovviamente la speranza è che non cada subito nel dimenticatoio... O perlomeno che serva da apripista per una maggior rappresentatività dei personaggi LGBT anche nei classici fumetti fantasy americani.

D'altra parte bisogna pur cominciare da qualche parte.

Alla prossima.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

In verità la discriminazione verso gli omosessuali ha preso piede con il Concilio di Trento e il moralismo vittoriano. In un'ambientazione medievaleggiante l'omosessualità potrebbe essere guardata in maniera molto trasparente e smaliziata, senza fare troppe riflessioni sulla discriminazione sessuale. È spesso stato detto che in epoca antica la solidarietà fra i soldati era assicurata anche da rapporti molto "intimi" fuori dal campo di battaglia.

Rimango comunque basito di fronte alla vista di quel bikini di metallo della protagonista. Quale utilità avrebbe?

Wally Rainbow ha detto...

Acute osservazioni. Il punto è che l'heroic fantasy di cui stiamo parlando (come buona parte del fantasy) non ha una collocazione temporale precisa, e comunque come genere - nel senso moderno del termine - è nato proprio in un'epoca post vittoriana con la diffusione delle riviste pulp (direi fra la prima e la seconda guerra mondiale), in un america in cui la sodomia era illegale e tutto il resto. Quindi rifletteva una cultura maschilista e tendenzialmente omofoba, che imponeva il suo pensiero in maniera retroattiva anche ai contesti pseudostorici che usava come spunto. Red Sonja e il suo bikini arrivano direttamente dagli anni '70, in un periodo in cui andavano di moda le pin-up e i costumi da bagno di quel tipo... Molto banale :-)

Anonimo ha detto...

Nonostante tutte le caratteristiche che dici tu e che sono palesi in questo personaggio, mi sorge un dubbio
La frase che tradisce l'omosessualità del danzatore è quella secondo cui vorrebbe essere salvato da un guerriero: ma warrior, come dancer, non ha connotazione sessuale, per cui la scena non potrebbe essere vista come quella di un uomo etero un po ' cretino che dice "ho sempre pensato di essere salvato da una forte guerriera" per far sì che la protagonista, dimostrando la sua forza, lo sollevi?
So che può sembrare surreale, ma è una possibilità

Wally Rainbow ha detto...

Beh... Tecnicamente tutto è possibile, ma mi sembra un'interpretazione un po' forzata... Al di là del linguaggio non verbale con cui si esprime il personaggio, di donne guerriere nell'epoca hyboriana di Conan ce ne sono davvero pochissime, e anche se sono brave combattenti rarissimamente danno prova di avere una forza tale da suscitare certe fantasie. E comunque Gail Simone non farebbe mai un ragionamento di questo tipo :-)