Ciao a tutti, come va?
Lo spunto per il post di oggi mi arriva dal Giappone, dove il 23 giugno si è conclusa l'ultima serie che si proponeva di aggiornare un personaggio a dir poco cult, e cioè la guerriera dell'amore Cutey Honey creata da Go Nagai nel 1973, che è unanimamente riconosciuta come il prototipo delle ragazzine che diventano super guerriere combattenti... Il titolo di questo ennesimo remake, per la cronaca, è Cutie Honey Universe.
Se vi chiedete perchè Cutie Honey, a differenza di altre serie di Go Nagai, in Italia non è diventata un classico la risposta è molto semplice: la sua serie animata da noi non venne mai importata. Anche perchè, all'epoca, venne ritenuta troppo sconveniente persino dall'emittente giapponese che la stava trasmettendo, che infatti ne interruppe la produzione senza che le fosse data una reale conclusione. E probabilmente è anche per questo motivo che il personaggio, in Giappone, è diventato un'icona pop e un simbolo di sensualità intergenerazionale.
Comunque, per quanti non fossero proprio ferrati in materia, Cutie Honey è una graziosa androide bionda, che grazie ad un meccanismo inserito al suo interno riesce ad incanalare non meglio precisate energie che possono trasformarla in chiunque voglia, donandole anche caratteristiche particolari assieme ad un look radicalmente diverso. Così di volta in volta può diventare combattente dai capelli rossi, hostess dai capelli verdi, modella dai capelli viola, cantante, pilota, reporter e via dicendo...
I suddetti poteri sono impiegati soprattutto per combattere una misteriosa organizzazione criminale, che ha evidenti connotati sovrannaturali, di nome Pather Claw. La suddetta organizzazione utilizza esclusivamente mostruose combattenti "potenziate", guidate dalla crudelissima Sister Jill (agli ordini dell'inquietante Panther Zora), mentre gli uomini sono considerati bassa manovalanza e utilizzano armi tradizionali. Di Cutie Honey sono state realizzate varie versioni manga (direttamente da Go Nagai o sotto la sua supervisione), cinque versioni animate (compresa quella di quest'anno) e tre film dal vivo (nel 2004, nel 2007 e nel 2016)...
Ad ogni modo se la serie animata originale è stata ritenuta tanto trasgressiva era sia per via della sensualità della protagonista (che durante le trasformazioni restava nuda per alcuni istanti, ed era messa regolarmente al centro di situazioni piccanti), sia per via degli abbondanti ammiccamenti lesbici, e in particolare per quelli relativi al collegio cattolico che Cutie Honey frequentava facendosi passare per una ragazza qualunque. Collegio in cui abbondavano studentesse e professoresse lesbiche che avevano un debole per lei... Anche se Go Nagai aveva inserito questo elemento in maniera molto grottesca, enfatizzandone gli aspetti comici (ad esempio disegnando la professoressa Alphonne coi baffi).
Questo elemento, nelle serie animate successive, si era un po' perso (assieme alle allusioni al cristianesimo)... Anche se nella serie di 3 OAV Re: Cutie Honey (2004), la dolce Natsuko (che nel manga originale e nella prima serie animata era la migliore amica di Cutie Honey, nonchè sua compagna di stanza in collegio... Che lasciava intuire solo un vago interesse romantico per la protagonista) era diventata una poliziotta e lasciava intendere che il suo interesse non era esattamente platonico, tant'è che alla fine della saga era evidente come le due formassero una coppia.
Ad ogni modo si parla comunque di una serie pensata direttamente per l'home video, e a distanza di quattordici anni era inevitabile che le cose si evolvessero... Soprattutto dopo il recente rifacimento relativamente gay friendly di Devilman, altro personaggio cult di Go Nagai, prodotto da Netflix (ne ho parlato QUI). E infatti in Cutie Honey Universe, che ha preso spunto da tutte le serie precedenti (rimanendo però fedelissima all'idea originale e persino alla caratterizzazione anni Settanta, a partire dall'abbigliamento), l'elemento lesbico è risbucato fuori in maniera palese... Quanto inaspettata. Nel senso che è vissuto con totale spontaneità e senza alcuna connotazione grottesca o trasgressiva... A partire dalla relazione fra Cutie Honey e Natsuko, che prende forma puntata dopo puntata... Fino a concretizzarsi con un vero e proprio anello di fidanzamento...
Non prima che Natsuko abbia avuto l'occasione di avere un appuntamento con un'algida - quanto irresistibile - agente speciale... Che in realtà è Sister Jill sotto mentite spoglie.
Comunque, alla fine, Natsuko dice chiaro e tondo a Cutie Honey che la ama... Anche se purtroppo il loro idillio non è destinato a durare... In compenso in questa serie può succedere che le loro professoresse lesbiche vengano sorprese ad amoreggiare nel parco del collegio...
O che venga mostrato il gineceo in cui tutte le aspiranti guerriere di Panther Claw restano in attesa che la loro amatissima Sister Jill le scelga e le trasformi in feroci mostruosità... Un gineceo dove le reclute trovano sempre il modo per ammazzare il tempo...
O, ancora, viene fatto vedere come le "boss" più mascoline del collegio di Cutey Honey si facciano servire e riverire dalle altre studentesse, nell'attesa di riuscire a strappare un appuntamento alla protagonista...
O magari come, nel gran finale, il potere dell'amore di Cutie Honey venga condiviso anche dai protagonisti maschili della serie...
Non prima, però, che si siano travestiti da Cutey Honey (con tanto di protesi) nel tentativo di confondere i suoi nemici...
Il tutto in una serie che, in Giappone, è passata in televisione (tra l'altro su tre canali diversi contemporaneamente). Giusto per confermare che, evidentemente, le serie animate giapponesi si stanno evolvendo - e non poco - anche per quel che riguarda la rappresentazione di certi temi. Anche perchè, originariamente, una serie come Cutie Honey NON nasceva per presentare gli amori lesbici con l'accento positivo e disinvolto della serie Cutie Honey Universe. E presumo che questo nuovo approccio non sia casuale...
Tuttavia, al di là di questa segnalazione, penso che parlare della serie di Cutie Honey che si è vista in questi mesi ci aiuti a capire meglio anche quello che sta succedendo in Italia. Dove non solo la televisione in chiaro ha ormai rinunciato ad avere una ricca programmazione di anime, ma dove i vincoli e le direttive che si sono fatte largo negli ultimi anni stanno impedendo di replicare tutta una serie di titoli cult, che guardacaso stanno iniziando ad animare un vero e proprio mercato parallelo nelle edicole.
Infatti, a sorpresa, per il mese di luglio è prevista una nuova serie allegati de La Gazzetta dello Sport, con i DVD della serie completa di Ken il Guerriero...
Anche se la serie completa era già stata allegata allo stesso quotidiano nel 2013! Il che fa supporre che questa riedizione sia arrivata a grande richiesta...
E, a quanto pare, alla Gazzetta si sono resi conto che la riproposta degli anime classici in DVD è una cosa seria e con un ampio pubblico, visto che - sempre a luglio - inizierà a proporre anche i DVD con la serie completa di Kyashan il ragazzo androide... Che tra l'altro ha avuto da poco un'edizione in blu-ray, senza contare le numerose ristampe in DVD nel corso degli anni.
Se si vuole vedere il lato positivo tutti questi allegati possono contribuire a non condannare all'oblio collettivo delle serie che NON possono più essere replicate dalla televisione italiana (a meno che non si voglia incorrere in multe e provvedimenti), anche se sicuramente restano accessibili agli appassionati e a chi sa usare internet. Se però si valuta la situazione nel suo insieme, il successo di queste iniziative dimostra anche quanto sia ampia la porzione di popolazione che è rimasta ancorata alle serie della sua infanzia, e che non sembra interessata ad aggiornarsi e ad ampliare i suoi orizzonti. Anche perchè, è bene precisarlo, non gliene viene data la possibilità. Non attraverso la televisione e le piattaforme più accessibili, se non altro.
Certo c'è internet e, in minore misura, Netflix, vvvvid e simili, però presuppongono che il fruitore potenziale sappia cosa cercare e come cercarlo, e comunque non è detto che tutti siano propensi a visionare serie in lingua originale con sottotitoli. E il risultato è che l'animazione giapponese contemporanea, salvo rarissimi casi, si sta trasformando in un fenomeno di nicchia, mentre i numerosissimi nostalgici vengono vezzeggiati e coccolati con la riproposta continua di serie che hanno non meno di venti o trent'anni... Perlomeno fino a quando la loro generazione non lascerà il posto a chi non ha mai visto Ken il Guerriero in televisione... Dopodichè, probabilmente, le cose cambieranno ancora e non necessariamente in meglio.
Il tutto mentre, paradossalmente, in Giappone continua ad essere prodotta animazione che cerca di stare al passo coi tempi e che ha un occhio di riguardo verso temi che negli anni Settanta e Ottanta erano solo accennati, o cumunque non erano messi sotto una luce necessariamente positiva. Tant'è che, giusto per fare un esempio, Ken il Guerriero in Italia è diventato (anche) il simbolo di un certo modo di affermare la virilità e l'eteronormatività sull'effeminatezza e tutti i suoi annessi e connessi... E se non ci credete potete dare un'occhiata ai commenti che su youtube vengono regolarmente postati sotto ai video estratti dalla sua serie... In particolare quelli che riguardano avversari dai tratti e dai modi femminei o quelli che propongono situazioni vagamente omoerotiche...
Quindi diciamo che le innumerevoli serie giapponesi che NON stanno arrivando al grande pubblico italiano, e che probabilmente non ci arriveranno mai, allungheranno la lista delle occasioni mancate... Quelle occasioni che avrebbero potuto contribuire ad attualizzare un certo tipo di immaginario legato al mondo dell'animazione giapponese, e magari a formare nuove generazioni più tolleranti e mentalmente elastiche. E il caso di Cutie Honey Universe è solo la punta dell'iceberg. Fra pochi giorni in Giappone debutterà la tanto attesa versione animata di Banana Fish, e cioè un anime poliziesco avente come protagonista un ragazzo omosessuale... Una volta tanto senza risvolti prettamente boys love e con un'impostazione molto realistica...
Considerando che, da noi, Detective Conan di recente è stato replicato dalle 3.00 del mattino in poi, direi che è molto improbabile che questa serie in Italia possa arrivare in televisione e con una collocazione adeguata... Eppure sarebbe proprio di prodotti come questo che la nostra televisione, e il nostro pubblico, avrebbe bisogno.
Anche perchè continuare ad andare avanti con la testa perennemente rivolta indietro, nel lungo periodo, non è molto salutare...
E qualcosa mi dice che tornerò presto anche su questo argomento.
Alla prossima.
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