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venerdì 23 ottobre 2009

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Questo mese, oltre ad essere il mese che gli Stati Uniti dedicano alla lotta contro la violenza domestica, è anche il mese dell'orgoglio GLBT per l'Università di New York. Qualcuno di voi penserà che il suddetto mese è promosso da qualche associazione gay di New York o da qualche collettivo studentesco... E invece no! Questo appuntamento è promosso dalla stessa Università, o meglio dal suo sportello GLBT... Ebbene sì: in molte Università americane ci sono veri e propri sportelli che si occupano della promozione, dell'assistenza e dell'integrazione degli studenti GLBT, organizzando anche tutta una serie di attività ricreative e culturali... Se non ci credete potete CLICCARE QUI. Come potete intuire questo mese ha un programma particolarmente ricco, e ne parlo qui perchè all'Università di New York ci saranno anche incontri di approfondimento sul mondo del fumetto a tematica gay... Venerdì 21 si parlerà di manga a tema gay con una conferenza dal titolo QUEER MANGA, dove interverranno diversi esperti ed editori. Il mercoledì successivo ci sarà un incontro con il fumettista Ivan Velez, Jr. (che è l'orsetto che vedete nella foto qui sotto).
Ivan Velez, Jr. in Italia è praticamente sconosciuto (tanto per cambiare), ma negli USA è stato uno dei primi fumettisti gay che si è cimentato con un fumetto che affrontava le problematiche dei giovani studenti omosessuali nei sobborghi di New York. Il fumetto si chiamava TALES OF THE CLOSET e venne inizialmente pubblicato dall'Hetrick-Martin Institute.
Nel caso vi chiedeste che cosa è l'Hetrick-Martin Institute, ci tengo a farvi sapere che è un istituto di accoglienza per giovani omosessuali cacciati di casa o che si ritrovano in una difficile situazione a causa del loro orientamento sessuale... Proprio quest'anno festeggia i trent'anni di attività, e si pone il non facile obbiettivo di aiutare i ragazzi fra i 12 e i 21 anni, cercando di sviluppare il loro potenziale e di inserirli nel mondo del lavoro! Amministra pure un liceo intitolato ad Harvey Milk per il reinserimento dei giovani omosessuali con un passato problematico nella società... Ebbene sì: questi leggendari centri di accoglienza (che in Italia non esistono, anche se ce ne sarebbe TAAAAAAAAANTO bisogno) non sono solo una leggenda, e tra le altre cose questo centro può contare su tutta una serie di sponsor illustri e danarosi (tra cui l'IBM... Giusto per citarne uno). Scusate la lunga parentesi, ma penso che parlare di queste esperienze in un paese come il nostro - dove questi esempi non vengono MAI citati - sia molto importante. In ogni caso, tornando all'Università di New York, Ivan Velez, Jr., non parlerà solo dei suoi fumetti, ma anche di come è cambiata la situazione degli studenti GLBT in America da quando iniziò a realizzare il suo fumetto a oggi.
Sicuramente le cose non sono esattamente idilliache ovunque (gli Stati Uniti sono una nazione MOOOOOOOOOLTO variegata), ma è indubbio che in diverse città ci si stia dando molto da fare per cercare di rendere la vita dei giovani GLBT la meno problematica possibile. Mi risparmierò ogni paragone con l'Italia, perchè nonostante le apparenze ci tengo alla vostra cistifellea e non voglio causarvi un travaso di bile, tuttavia penso che i fatti (o meglio: i non fatti) siano sotto gli occhi di tutti...
Comunque i nostri amici di New York, non paghi di tutto quello che hanno già organizzato per promuovere la cultura del fumetto GLBT, daranno anche modo a Ivan Velez, Jr. di tenere un workshop di disegno... D'altra parte parliamo di un fumettista che, proprio grazie a TALES OF THE CLOSET, ha vinto un Premio Xeric, e con i soldi del suddetto premio ha anche fondato una sua piccola etichetta (www.planetbronx.com), con la quale sta facendo uscire le raccolte del fumetto che lo ha reso così popolare...
E bravi questi gay americani! Sarò esterofilo, ma sfido chiunque a non provare una punta di ammirazione per tanta operosità... Speriamo che presto a tardi questi esempi attecchiscano anche da noi, anche se - per come siamo messi - non mi sembra una possibilità che può concretizzarsi in tempi molto brevi...
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2 commenti:

Ulisse ha detto...

Uno dei difetti delle nostre associazioni GLBT, nessuna esclusa, è stata proprio quella di operare poco nella società ma puntare molto sulla politica, con i risultati che oggi abbiamo sotto gli occhi. Ultimamente si è cercato di correre un po' ai ripari con varie help-line ma è certo poca cosa. Sicuramente in Italia le cose sono molto più difficili per i motivi che tutti conosciamo, eppure penso che molti avrebbero pagato volentieri un supplemento di tessera se fosse servito ad istituire case d'accoglienza, convenzioni con ospizi e cliniche (perchè anche noi si diventa vecchi e ci si ammala), campagne di sensibilizzazione ecc.
In sostanza abbiamo perso il treno e mentre all'estero facevano, noi producevamo solo parole.

Wally Rainbow ha detto...

Guarda, da persona che sta nel mondo della associazioni omosessuali italiane da quasi tre anni non me la sento di darti torto. Non penso di avere in mano la verità, ma per quella che è la mia esperienza non ho potuto fare a meno di notare che dalle nostre parti ci sono tante buone intenzioni e tanta incapacità di realizzarle... E il bello è che non è solo una questione di buona volontà, ma di competenze e di buon senso. Qui tutte le associazioni gay vogliono occuparsi di TUTTO, anche se non hanno le competenze per farlo, col risultato di disperdere le energie e di aumentare la litigiosità anche fra associazioni della stessa città che si pestano i piedi a vicenda. Facendo un esempio banale: il centro di accoglienza statunitense di cui parlo si occupa di giovani e solo di quello, e mai si sognerebbe di avere un ruolo di primo piano nell'organizzione di feste, eventi culturali, rassegne di cinema, campagne di prevenzione, squadre sportive, azione politica o altro... E il bello è che tutte queste cose riesce a farle AUTOMATICAMENTE occupandosi bene solo dei giovani. Da noi tutto questo sarebbe impossibile... In Arcigay c'è persino un comitato per la lotta alle mafie e uno per la giornata della memoria (contro le vittime del nazismo). Tutto sacrosanto e condivisibile, per carità, però è un meccanismo estremendamente dispersivo... Soprattutto se lo si condisce di speculazioni politiche ogni tre per due. Peccato.