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giovedì 2 giugno 2011

ITALIA NOSTRA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Questa volta devo avvisarvi che questo sarà un post interattivo, nel senso che alla fine vi chiederò un parere e spero vivamente che risponderete in tanti. Prima, però, devo doverosamente segnalare che - finalmente - ho avuto notizia di una mostra dedicata all'arte gay che si terrà a Roma in occasione dell'Europride e che ha luogo presso i giardini di Piazza Vittorio, che ospiteranno numerosi eventi e che per l'occasione verranno ribattezzati Euro Pride Park...
La mostra in questione è dedicata all'arte bear e si intitola Bearpride is Bodypride, viene organizzata da diverse realtà bear italiane, da Feed the bears di Bologna a Subwoofers di Roma, ed espone i lavori di diversi artisti e fotografi bear, italiani e non, di cui in parte ho avuto modo di parlare anche in questo blog. Per la precisione si tratta di:
  • theAmir
  • Francesco Astolfi
  • Simone Borselli
  • Dronio
  • David Goldberg
  • Jose Manuel Hortelano
  • Daniel Mainé
  • Onze
  • Mauro Padovani
  • Filippo Perdido Messina
  • Gianni Rauso
  • Roi Ruager
  • Sider Ross
  • Juan Antonio Siverio
Che dire? Sicuramente questo dimostra che in Italia la realtà bear è quella che più si avvicina al concetto di comunità gay nel senso moderno del termine, dando prova di un certo impegno nel cercare dei riferimenti culturali propri e dimostrando un senso di appartenenza che il mondo gay italiano, mediamente, ignora. Anche perchè in molti casi il mondo gay italiano non è altro che la proiezione delle aspettative e dei pregiudizi del mondo eterosessuale. Il discorso è molto compelsso e meriterebbe approfondimenti futuri, ma per ora mi limito a tirare un sospiro di sollievo pensando che in questo Europride romano ci sarà spazio anche un po' di arte... Certo che se non avessero avvisato all'ultimo momento avrei potuto darne notizia con più anticipo invece di essere colto di sorpresa...Meglio tardi che mai. Comunque ora veniamo al quesito di cui vi parlavo all'inizio. Forse non ci crederete, ma mi capita abbastanza spesso di ricevere delle commissioni che poi andranno diffuse presso un pubblico più o meno grande, e che poi - altrettanto spesso - si ritrovano a dirmi che ci hanno ripensato e che i miei disegni fatti e finiti non sono molto adatti. Generalmente sono onesti e pagano sempre per il tempo che ho impiegato a disegnare, però quando si arriva al dunque i miei disegni vengono messi da parte senza troppe spiegazioni e ne vengono scelti altri... E nella maggior parte dei casi si tratta di disegni che mi lasciano un po' perplesso, e non lo dico perchè i miei sono stati scartati. Vi faccio un esempio recente: una birreria che si chiama Ottavo Nano mi aveva chiesto il disegno di un nanetto sexy, in bianco e nero, per delle magliettine da regalare alla festa di San Patrizio... Dopo numerose prove e diverse modifiche il risultato era stato il seguente...
Questo disegno piaceva abbastanza, ma poi mi hanno chiesto di posizionarlo su una roccia in cui fosse scolpito il logo della birreria, e così ho prodotto anche una seconda versione del disegno, con la notte sullo sfondo...
Alla fine sembrava proprio che le magliette sarebbero state fatte con questa immagine, se non che vengo a sapere che ci hanno ripensato e che il parere di vari colleghi gli ha fatto cambiare idea... In questo caso c'è stato anche il test sul pubblico maschile, che avrebbe detto di non essere molto attirato dall'idea di mettere una maglietta di questo tipo. Hanno fatto anche una specie di test a dei bambini, i quali hanno detto che non gli sembrava nemmeno un nano, e così sulle magliettine di San Patrizio è stato stampato un altro disegno, che è quello che vedete qui sotto...
Siccome il mio sarebbe un parere di parte non commenterò il disegno, ma mi limito a dirvi che non è uno scherzo e che le cose sono andate proprio così. Di episodi del genere me ne sono capitati diversi, anche se qui non ne parlo per non fare la figura di quello che si lamenta sempre. Questa volta, però, me ne è capitato uno un po' diverso dal solito, e non so come comportarmi. Tutto è cominciato nell'ultima edizione di Lucca Comics, dove ho conosciuto una simpatica coppia di ragazzi che conoscevano i miei fumetti. Uno dei due era il caporedattore della rivista letteraria che viene pubblicata nell'Università Normale di Pisa, e che mi ha chiesto se ero interessato a fare una copertina. La sua idea era di dedicare un numero della rivista al tema dell'omosessualità. Io ovviamente ho risposto di sì e così ho tirato fuori questa idea...
In realtà avevo pensato a una coppia che leggeva in spiaggia (visto che il numero usciva in estate), ma il caporedattore ha insistito per una bandiera arcobaleno e così è stato. Per par condicio mi aveva anche chiesto una coppia di ragazze per il retro della rivista, però voleva due ragazze che si tenevano per mano sotto un burka (con la solita bandiera sullo sfondo)...
Alla fine preparo tutto, mi viene detto che vorrebbero farmi anche un'intervista, mando i files pronti per la stampa e poi mi arriva questa e-mail:

"Buongiorno Vale,

come stai? Purtroppo ti porto notizie, a mio parere, poco buone dalla riunione avvenuta ieri sera.

Infatti, dopo quasi due mesi di lavoro intenso e continue modifiche al tuo lavoro, la redazione ha deciso di mettere in copertina l'immagine che ti allego qui sotto: decisione presa ufficialmente per vari motivi (continuità con la linea delle altre copertine, poca dignità intellettuale del fumetto, rappresentazione di una realtà - quella omosessuale maschile - già ampiamente rappresentata, fino ad arrivare alla motivazione "non siamo mica un giornale per coppie gay!"), ufficiosamente - a mio parere - a causa dell'omofobia repressa che ci portiamo dietro.

Non ti nascondo la mia delusione più completa ed il crollo totale di fiducia nei confronti di persone che credevo amici e colleghi coscienziosi. Delusione che si concretizzerà con le mie dimissioni da caporedattore appena sarà uscito questo numero.

Ora però la redazione avrebbe deciso di utilizzare comunque i tuoi disegni in questo modo: le donne nella pagina 1, i ragazzi - tolto lo sfondo - nella quarta di copertina."

Il caporedattore ha aggiunto che però questa situazione gli fa talmente ribrezzo che se sono d'accordo è intenzionato a pagarmi di tasca sua piuttosto che vedere i miei disegni che ricevono un trattamento di questo tipo. Che dire? Da una parte devo dire che la cosa non mi stupisce affatto e che neanche me la sono presa granchè, visto che - come vi dicevo - ormai ci sono abbastanza abituato, dall'altra - però - mi rendo conto che da un ambiente universitario ci si aspetterebbe un atteggiamento leggermente diverso. In ogni caso l'immagine scelta per la copertina dovrebbe essere questa vignetta...
Aemh... Anche in questo caso il mio parere sarebbe di parte quindi non mi esprimerò sul disegno in sè, limitandomi a dire che non ho capito la battuta. Forse l'umorismo di un'Università rinomata è un po' troppo per me... Cioè, mi verrebbe da pensare allo scambio di battute fra un uomo etero e una nuvola di gas (l'etere è un gas, giusto?), ma cosa c'entra con un numero sui gay? Boh... A parte tutto adesso sono un po' dibattutto, perchè non so cosa rispondere al caporedattore amareggiato. Voi che cosa fareste al posto mio? Assecondereste il suo bisogno di protesta o vi fareste pubblicare sulla rivista in versione ridotta? In attesa delle vostre risposte e dei vostri commenti direi che comunque anche questo è un bell'esempio di come funzionano le cose dalle parti nostre, dove a parole tutti sono capaci di dire che i gay non sono più un problema per nessuno, ma quando si arriva al dunque i fatti provano il contrario... E ci si ritrova alle prese con episodi un po' surreali. Evidentemente c'è ancora molto su cui lavorare...
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Resto in attesa...

12 commenti:

Fabrizio MAZZOTTA ha detto...

Fatti pubblicare i disegni. Comunque. Verrai pagato giustamente ( perché appaiono nella rivista), tu avrai visibilità ( doppia! in prima pagina e in quarta di copertina) e magari qualcuno farà il confronto tra i tuoi disee quello scelto per la copertina...
E poi, chi lo sa? Da cosa nasce cosa. E' sempre meglio "esserci", essere presenti, che non esserci ! ;)

Albireo ha detto...

ciao wally,
allora se posso azzardarmi a commentare direi: MA CHE È STA ROBA??
-per il nano della festa di san patrizio quello che hanno messo è orribile,un' immagine deformata e anche poco chiara (il nome del locale non è per nulla evidente) certo se devo essere sincero per quanto riguarda la tua versione l'unica cosa che avrei da ridire è appunto la scritta sulla roccia, non so se per la forma o per il contrasto ma anche lì non è chiarissima, però tolto questo, che è un dettaglio, è molto bella e simpatica, non trovo nessuna difficoltà nel dire quale sia meglio o peggio, non sono per nulla paragonabili.
- per quanto riguarda la battuta SONO ETERO ...SONO ETERE forse potrebbe intendersi così: premessa:l'etere si riteneva che fosse una sostanza che permeava l'universo, in cui la Terra e gli altri pianeti vi stessero dentro, ovviamente tale supposizione era errata dato che tale sostanza doveva avere proprietà incredibili e quindi era poco plausibile che esistesse,oltretutto fu sperimentalmente provato) comunque la battuta credo si riferisca al fatto che dire IO SONO ETERO è come dire IO SONO ETERE ovvero non esisto (non esiste differenza tra i due?! bho)...certo la cosa non ha senso perchè a questo punto siamo tutti bsx quando in realtà non è così, ad ogni modo è cmq difficile interpretarla; sta di fatto che sempre dal punto di vista grafico tra quella e l'immagine che tu hai mandato bhè... ci passa un abisso, francamente la cosa stupisce anche me dato che stiamo parlando di un ambiente universitario e quindi tecnicamente più aperto.

Anonimo ha detto...

io mi farei pubblicare. Molti vedranno i tuoi disegni e verranno in qualche modo a sapere che dovevano stare in copertina e li confronteranno con essa traendone le dovute conclusioni.

Andrea (PG)

Lorenzo Ridolfi ha detto...

Veramente neanche io ho capito lo spirito della battuta della vignetta e poi è talmente triste, purtroppo le università spesso sono dei luoghi chiusi dove la gente parla sempre con la stessa gente, delle stesse cose e ride anche delle stesse cose.
Però anche io penso che dovresti farti pubblicare, chissà magari il confronto potrà destare il torpore universitario.

PS. non so quanto di conforto potrà esserti ma anche a me è successo lo stesso con delle commissioni per delle attività commerciali, uno passa ore a disegnare e poi basta uno scarabbocchio della fidanzata o del figlio del titolare, che il tuo disegno viene scartato, ho ti sommergono di richieste di modifiche o di sconti di pochi euro.

Ulisse ha detto...

Riguardo al primo disegno, quello del nano, è troppo bello per una maglietta. Le magliette vengono indossate da corporature diverse, c'è il magro, il grasso, il palestrato, le ragazze con la seconda o con la quarta di reggiseno, serve quindi un logo che risalti su ogni tipo di pettorale, qualcosa che non si deformi troppo se la maglietta è tirata oppure è floscia. Suggerisci al birrificio di tenere presente il tuo disegno qualora vogliano stampare dei volantini.
Riguardo i secondi disegni invece, noto la solita paura eterosessuale nei confronti di tutto ciò che è gay. A me il disegno scelto non dice niente, se mi vengono a dire che è sulla tematica gay, se va bene gli rido in faccia, se va male perchè sono incazzato gli sputo in un occhio. Di gay quel disegno non ha niente, magari è utile alla psicologia etero per non demonizzare troppo il "pericolo omosessuale" ma è anche piuttosto offensivo nei confronti dei gay. E' come se, dovendo trattare degli ebrei, un omino dicesse "sono ariano" e l'altro "sono aria", alludendo ai forni crematori.
Anzi mandagli indietro la vignetta cambiando il testo e dì al tuo amico di mostrarlo in redazione e vedere che effetto che fa.

Nakaru ha detto...

Ai soldi non si dice mai di no...però c'è da dire che se anche le università di fanno degli scrupoli per immagini del genere, forse dovrebbero farsi un bel corso di editoria del marketing...le copertine devono sempre avere il massimo dell'impatto...ma si sa agli etero piacciono di più le lesbiche e i futanari che due maschi che anche solo ammiccano. Vedila così più soldi ti metti in tasca più possibilità ai di mettere in pratica i tuo progetti esattamente come li vuoi. Si fo**ano con rispetto parlando.

Le Peruggine ha detto...

Ciao Vale, ci spiace per queste esperienze davvero poco edificanti (ma almeno ti pagano, che è già qualcosa), ma a conti fatti possiamo dirti che questo tipo di cose sono capitate anche a noi su commissioni che non riguardavano l'omosessualità, ma avevano connotazioni pubblicitarie di ben altro tipo (una delle quali doveva essere un lavoro per un salone d'auto). Non è solo l'omofobia latente che ancora opera nel giudizio critico delle persone, ma può essere anche l'incostanza di chi sta a capo dell'editoria. E, ad ogni modo, il disegno delle magliettine scelto poi alla fine è qualcosa di oscenamente brutto! Noi non indosseremo mai una maglietta simile! E a riguardo della battuta dell'etere, nemmeno noi l'abbiamo capita per cui, se la cosa può minimamente consolarti, ci ritroviamo a concordare col tuo pensiero inespresso! :) Ci spiace anche per il caporedattore, comprendiamo benissimo la sua amarezza, ma speriamo che non decida davvero di licenziarsi, sarebbe una perdita per quella rivista.
Baci

Awakening Art ha detto...

Vale sono sbigottito quanto te! Il logo della festa è qualche cosa di orribilante rispetto al tuo, che tecnicamente e artisticamente è migliore, a parte la storia del logo poco visibile che ti hanno già fatto notare.
Il punto secondo me sai qual'è? il tuo nano è troppo sexy per la mente dell'etero medio. Forse centra l'omofobia repressa, o l'immagine del corpo maschile che in Italia più si reprime meglio è, ma son pronto a scommettere che sul tavolo di chi ha deciso è stato un fattore determinante. Se noti hanno puntato più sul grottesco, proprio per star più sicuri di non punzecchiare i tabù di qualcuno...
La storia della vignetta è ridicola e non vale nemmeno un commento, però anche qui credo che giochi lo stesso discorso di prima.
Magari per quelli dell'università andava bene più un'immagine più pacata come quella dell'ikea, invece tu gli hai mandato due ragazzi sorridenti, pieni di vita e senza repressioni evidenti, una mannaia per certa omofobia latente. Forse ha pesato anche il rainbow alle loro spalle... ormai fa tanto lobby e secondo me deve esser usato con parsimonia o molto tatto nelle campagne pubblicitarie pagate da persone non gay eheh.
CMq fatti pubblicare meglio che niente, ci guadagni in visibilità e per chi aprirà quel giornale nonostante la copertina orrida, avrà di che esser ripagato con i tuoi disegni :)

A.M. (architetto milanese) ha detto...

Riguardando il tuo disegno coi due ragazzi (che è molto bello, specie perché hai reso le espressioni in modo credibilissimo) credo di aver capito perché non se la sentono di metterlo in copertina!
Non è tanto per il fatto che mostri due normali ragazzi che - guarda un po' - sono gay e si vogliono bene... no. Il fatto è che sono entrambi a torso nudo, uno dei due è in mutande e l'altro si avvicina "da dietro" e fa un gesto molto intimo, che prelude a un momento molto più intimo. Questi particolari (che rendono molto attraente il disegno, sia chiaro) introducono nell'immagine un particolare in più: un certo erotismo. Niente di eccessivo: se si fosse trattato di una coppia etero non ci avrebbero fatto neanche caso (basta guardare le pubblicità che circolano in tv e sui giornali); ma nell'Italia bigotta e moralista in cui viviamo (e anche ipocrita) l'erotismo associato ai gay è ancora difficile da accettare... figurati se lo si può mettere in copertina a cuor leggero!!
Se non fosse che non ne vale proprio la pena, ti consiglierei di riproporre il disegno con i personaggi un po' più vestiti... te lo pubblicherebbero subito!
Ciao.
A.M.
Ah, ovviamente il disegno che hanno scelto è assurdo. Credo che la battuta volesse dire che i gay sono "eterei" nel senso che non avendo diritti, visibilità, ecc. sono invisibili come un gas... o qualcosa del genere. Tant'è vero che il personaggio gay nemmeno si vede.
In ogni caso, se fosse così sarebbe un modo di vedere le cose davvero vecchio!! Sarebbe ancora una volta un voler sottolineare gli aspetti tristi invece di quelli normali e gioiosi... tipo quella gioia che viene fuori dal tuo disegno.

Anonimo ha detto...

sull'immagine del nano per la t-shirt: quella scelta fa cagare(non lo dici tu per correttezza, lo dico io). la tua è molto meglio, forse non hanno apprezzato il pacco evidente e il pelo pubico, ma conoscevano il tuo stile, no?

sulla copertina: il disegno scelto è pessimo, sia graficamente (per nulla adatto ad una cover) sia per la battuta francamente poco comprensibile. la giustificazione è ridicola: se faccio un articolo sui conigli metto in copertina un coniglio, ma ciò non significa che la rivista sia una rivista per allevatori di conigli.

conclusioni: un'italia provinciale, ignorante e bigotta.

andrea

Anonimo ha detto...

da lettore onnivoro,mi viene da pensare che i redattori della rivista universitaria siano tafazziani allo stato puro...NOn capisco le scelte riguardo al nano, molto bellino nelle tue proposte...
Non sono d'accordo sul farsi pubblicare "comunque"....se la rivista censura o taglia,vale la pena perdere "dignità"?? mah...

Anonimo ha detto...

peccato sono vermaente carini i due ragazzi...

per quanto riguarda la vignetta credo che con etere si riferiscano ad un ipotetico mezzo attraverso il quale si credeva fossero propagate le onde elettromagnetiche. Quindi il gioco di parole etero-etere indica che dire di essere etero ha la stessa valenza dell'affermare l'esistenza dell'etere quindi che non vuol dire nulla ... in ogni caso vignetta atroce.