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martedì 5 marzo 2019

CONTRADDIZIONI MEDIATICHE

Ciao a tutti, come va?

Lo scorso giovedì ho avuto modo di andare a vedere al cinema il nuovo film di Dragon Ball, che - a differenza di quanto avviene normalmente quando si tratta di animazione giapponese nei cinema italiani - ha avuto una distribuzione standard e non ciroscritta ad un numero limitato di giornate. E forse l'idea non è stata così malvagia, visto che la scorsa settimana questo film si è posizionato in vetta alla classifica dei film più visti in Italia.

In effetti io sono andato al primo spettacolo, che per questo film era fissato alle 19,50 (oltretutto di giovedì), e la sala era quasi piena... E il pubblico era composto perlopiù da ragazzi fra i 16 e i 25 anni... Tutta gente che con Dragon Ball ci è cresciuta e che mai e poi mai si sarebbe persa il film in cui venivano mostrati gli ultimi istanti del pianeta del protagonista e il modo con cui i suoi genitori lo avevano messo in salvo. E tra l'altro, perlomeno quando sono andato io, si trattava di un pubblico molto partecipato, che rideva nei momenti ironici e applaudiva nelle scene clou, e che poi ha fatto un lungo applauso alla fine del film. Devo dire che non me l'aspettavo...

Fatto sta che il successo del nuovo film di Dragon Ball offre diversi spunti di riflessione interessanti, soprattutto se si considera che in Italia i nuovi episodi della serie Dragon Ball Super (che precedono di poco il suddetto film) vengono trasmessi da Italia Uno a partire dalle 23.00 del sabato sera... Una collocazione che, ormai, si sta rivelando quella preferita dall'emittente per i nuovi episodi delle sue serie cult... E infatti prima di Dragon Ball è stato il turno dell'ultima serie di Lupin III. Da notare che attualmente Italia uno, nel palinsensto infrasettimanale, dedica a Lupin III (e alla più recente serie dedicata a Fujiko) la fascia oraria compresa fra le 3.00 e le 5.00 del mattino.

Parafrasando un noto politico italiano, mi verrebbe da dire che a pensar male si fa peccato, ma raramente si sbaglia... E che in realtà la collocazione di certe serie in fasce orarie così strampalate serva giusto a garantire un numero di repliche sufficienti a mantenere l'opzione di sfruttamento su certi titoli, in vista di tempi migliori, piuttosto che a farli conosce dal pubblico, anche perchè avendo in qualche caso un taglio più "adulto" sono anche quelli che possono creare più guai...

E la faccenda delle repliche "obbligate" per mantenere l'opzione di sfruttamento potrebbe essere confermata anche dal fatto che nella stessa fascia oraria inizieranno ad essere replicate le serie animate di Bruce Timm dedicate alla Justice League... Alle 4,30 del mattino a partire dal 12 marzo, casomai vi interessasse e soffriste di insonnia...

Ad ogni modo è altamente probabile che, perlomeno nel caso di Lupin III e di Dragon Ball Super, si opti per una collocazione al sabato notte dei nuovi episodi nella speranza di evitare le multe e le reprimende dell'AGCOM. Anche perchè sembra che siano sempre in agguato quando ci sono di mezzo dei cartoni giapponesi trasmessi in fascia protetta, soprattutto se non sono stati più volte replicati e vagliati. Dall'AGCOM come dalle associazioni di genitori e da tutti quegli enti che vogliono dire la loro su questo argomento. E, a parziale conferma di questa teoria, varrebbe la pena ricordare che, attualmente, i cartoni trasmessi da Italia Uno la mattina sono l'Incantevole Creamy (in Italia dal 1984), L'Isola della Piccola Flo (in Italia dal 1982), L'Ape Maia (in Italia dal 1980) e la versione pesantemente rimaneggiata/censurata di Piccoli Problemi di Cuore (vista per la prima volta in Italia nel 1997).

Evidente dalle parti di Italia Uno vogliono proprio andare sul sicuro...

Curiosamente, adesso che il canale Italia 2 di Mediaset (che finora aveva provato a proporre un palinsesto leggermente più audace) verrà trasferito su un canale più raggiungibile sul digitale terrestre (pare il 66), inizierà ad ospitare una discreta quantità di serie trite e ritrite... Per ora si parla di Magica Emi, Mila e Shiro, Hello Spank, Holly e Benji e Lady Oscar... Tutte serie che hanno debuttato in Italia fra il 1982 e il 1986. Al momento Italia 2 osa trasmettere la vecchia serie di Lupin III (nella versione leggermente tagliuzzata da Mediaset) a partire dalle 19.00, e a seguire la serie Lost Canvas dei Cavalieri dello Zodiaco... Mentre il sabato pomeriggio la stessa fascia oraria è occupata dalle repliche dei primi episodi di Dragon Ball Super (che, evidentemente, hanno già superato l'esame AGCOM).

E, nonostante tutte queste collocazioni e ricollocazioni imbarazzanti, il film di Dragon Ball trasmesso al cinema è diventato un piccolo campione di incassi anche in Italia... E probabilmente a Mediaset, e dalle parti degli altri canali tematici per ragazzi, più di qualche responsabile armato di buonsenso si starà mangiando le mani al pensiero che i cartoni giapponesi potrebbero avere ancora tantissimo pubblico, ma al tempo stesso rappresentano un'enorme fonte di guai... Visto che continuano ad essere nel mirino da decenni, e a quanto pare l'AGCOM sembra sempre pronta a colpire... Anche se poi dei suoi provvedimenti se ne parla sempre pochissimo al di fuori degli addetti ai lavori... Tant'è che a tutt'oggi tantissima gente resta inconsapevole del suo ruolo nelle scelte dei palinsesti italiani... Di quelli nazionali come di quelli locali (potete CLICCARE QUI per avere un'idea delle sue delibere per la tutela dei minori).

Anche se, ovviamente, non sono solo i cartoni giapponesi che corrono rischi, soprattutto quando - oltre all'AGCOM - possono intervenire altri fattori esterni, o magari ci si trova in un determinato periodo storico, che magari porta a compiere dei passi indietro...

A questo proposito può essere interessante notare che, nonostante le repliche di Sailor Moon Crystal su RaiGulp continuassero a mantenere un buon livello di ascolti, attualmente siano state spostate alle 2,20 di notte. Forse anche per via del fatto che toccavano certi temi, che in questo periodo stanno iniziando a tornare un po' scomodi e sgraditi?

Anche in questo caso non ci è dato sapere che aria tira nelle segrete stanze, ma a parziale conferma di questa ipotesi può essere interessante ricordare il trattamento riservato in Italia alla quinta serie di Steven Universe, quella in cui i nodi vengono al pettine e in cui due personaggi cardine celebrano il loro rapporto con un matrimonio lesbico officiato proprio dal protagonista.

Con le prime quattro stagioni, generalmente, si è assistito ad una prima messa in onda - con relative repliche - su Cartoon Network, a cui poi seguiva la trasmissione in chiaro sul canale BOING, con altre numerose repliche. Questa volta il primo ciclo di episodi della quinta serie, in italiano, si è visto una volta sola su Cartoon Network... E non è mai stato replicato, men che meno su BOING. E guardacaso la quinta serie era stata doppiata proprio fino al punto in cui Rubino e Zaffiro convolavano a nozze, poco prima del gran finale (temporaneo) della saga.

Attualmente su Cartoon Network è in replica la prima serie, mentre su BOING questo titolo non risulta in palinsesto, anche se la quinta serie di Steven Universe è diventata un piccolo fenomeno di costume anche a livello di social, e sicuramente anche in Italia ha un nutritissimo seguito di appassionati... In particolare fra coloro che apprezzano il suo approccio candidamente queer a tutta una serie di temi... E che apprezzano anche il fatto che di tanto in tanto il protagonista si fonde con la sua migliore amica diventando un nuovo personaggio ermafrodito...

La domanda è: c'è un collegamento fra il fatto che la nuova serie di Steven Universe, nonostante sia attesissima e richiestissima, stenti a trovare una collocazione nei palinsesti e il fatto che Dragon Ball Super, nonostante abbia dimostrato di funzionare al cinema, venga piazzato nella terza serata del sabato? E tutto questo potrebbe avere a che fare con i contenuti dei palinsensti italiani in senso più ampio? E cosa dimostrano le continue repliche di serie animate che risalgono a trent'anni fa, e solo quando si tratta di serie particolarmente innoque, o comunque ampiamente sdoganate? Ovviamente, dato che non ci sono conferme ufficiali, si possono solo fare ipotesi... Anche se la sensazione è che, dietro le quinte, continuino ad essere prese delle decisioni che tengono in considerazione i gusti del pubblico solo in maniera molto marginale... E che le vere priorità siano altre...

Ad esempio non indisporre chi potrebbe creare problemi e non andare contro chi gestisce a monte la stanza dei bottoni, ad esempio... E a questo proposito può essere interessante notare che nella GUIDA ALLO ZAPPING 2018  redatta dal MOIGE (il MOvimento Italiano GEnitori, che tanti problemi creò in passato agli appassionati di cartoni giapponesi) è stata recensita solo una serie animata giapponese, e cioè Pokemòn Sole e Luna, tra l'altro in maniera positiva (potete scaricare la guida CLICCANDO QUI, se non ci credete)... Segno evidente che ormai le emittenti italiane hanno capito come gestire la situazione,... E cioè evitando di svegliare il can che dorme...  Anche se questo significa trasmettere le poche nuove serie che arrivano in Italia quando dormono tutti, e non solo il cane... O perlomeno quando tutti sono distratti da altro...

Morale della favola: per fortuna esiste internet e tante lacune possono essere colmate senza passare dalla TV... Anche se poi la piega che hanno preso gli eventi fa pensare che effettivamente la situazione a monte sia un po' preoccupante...

Voi che ne pensate?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi capita di sentire sempre piu'spesso persone over trenta commentare sconsolate di come gli adolescenti di oggi ormai fanno tutto sul telefonino. Compreso, orrore, leggere fumetti e guardare cartoni telefilm e persino film. Probabilmente la maggior parte di loro considera la TV una cosa del passato, e non so quanti di loro siano disposti a sottomettersi agli orari dei palinsesti quando la serie preferita può essere guardata quando uno vuole, sospesa, ripresa... Quindi, certo, la censura che ha portato le cose a come sono oggi non e' nulla di buono, ma le nuove generazioni vivono in un altro pianeta.

H P L ha detto...

Nulla di nuovo, per quanto interessante. Obiettivamente, però... DB super broly non è il massimo, poi sono gusti ;)

Quasi nessuna persona della mia generazione guarda più la TV, sia per i motivi da te elencati, che per il fatto di non avere sempre il tempo materiale per mettersi lì in poltrona (è più semplice invece portarsi un PC o il tablet/cell in viaggio...)

Buonagiornata a tutte.

Anonimo ha detto...

Alla fine del 2018 i giornali hanno riportato di come ormai più' di 8 milioni di italiani usufruiscono di servizi quali Netflix o Amazon Prime. Sono cifre gigantesche che dovrebbero aumentare ulteriormente. Cosi come dovrebbero aumentare i soggetti che offrono streaming a pagamento. Per rimanere ai cartoni &c, la Disney dovrebbe varare il suo nuovo servizio a brevissimo, e alcuni rumors sulle persone coinvolte nella realizzazione dei nuovi contenuti originali fa decisamente ben sperare proprio dal punto di vista gay friendly.
Certo, per avere la ricchezza del passato anche dal punto di vista dell'animazione giapponese ci vorrebbe l'impegno dei diretti interessati, ma in generale mi sembra ci siano più luci che ombre.

Orlando Furioso ha detto...

Paghiamo ancora il canone tv solo perché "disiscriversi" è troppo complicato e laborioso.
Il 32 pollici di casa nostra è diventato lo schermo del pc, sul quale guardiamo UN SACCO di cartoni animati giapponesi. Alla faccia di mediaset e rai :))
Ciao!

Rickleone ha detto...

Che mi chiedo come sarà tra dieci anni nel futuro. La TV sarà morta? Oppure, consapevole, come già lo è ora, di stare rivolgendosi a un pubblico via via più vecchio e ignorante, andrà sempre più al risparmio?
Gli unici programmi delle reti principali che fanno ascolti sono ormai quelli più trash. Bonolis ne è così consapevole che ha ambientato il promo della prossima stagione di Ciao Darwin in una discarica.
Perché comunque bisogna essere ignoranti per ridere, e non provare pena, per chi si copre di ridicolo per avere 15 minuti di celebrità.
Vedi il famoso Nozzolino, scimmietta ammaestrata di Canale 5, che assieme a Cecchi Paone ormai personifica gli stereotipi più deleteri sugli uomini gay.
Sono curioso e spaventato. Credo una grossa responsabilità le avranno le scuole, nell'insegnare ai ragazzi il piacere della curiosità e dell'apertura mentale.

Comunque, da quel che ho letto "ermafrodito", è un termine improprio, perché legato alla pseudomedicina ottocentesca, un po' come "uranista" per gli omosessuali. Non so se ci sia un intersex italiano che davvero potrebbe sentirsi offeso a essere chiamato ermafrodito, è più legato alla lingua anglosassone.

Wally Rainbow ha detto...

Però tecnicamente il personaggio di cui parliamo, Stevonnie, nasce dall'occasionale fusione fra un maschio e una femmina, quindi intersessuale sarebbe un termine comunque improprio. Tra l'altro a seconda del momento può far prevalere gli aspetti (anche fisici) maschili o femminili, quindi ermafrodita potrebbe essere un termine ancora valido, visto che si usa ancora anche in biologia https://it.wikipedia.org/wiki/Ermafroditismo