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martedì 5 febbraio 2019

SILURAMENTI IMPROVVISI...

Ciao a tutti, come va?

La scorsa settimana avevo parlato - ancora -  di quanto fosse importante, per chi lavora nel mondo del fumetto italiano, tenere nascoste alcune informazioni potenzialmente compromettenti per avere la possibilità di avere sbocchi lavorativi collaterali (come ad esempio qualche corso nelle scuole di fumetto)... E, manco a farlo apposta, oggi devo segnalare un caso molto interessante che - in un certo senso - conferma questa teoria, e oltretutto dimostra anche che è valida anche in senso contrario. Nella misura in cui determinate informazioni, quando serve, possono essere utilizzate come pretesto per interrompere i rapporti lavorativi "collaterali" di cui sopra, anche se in realtà non hanno un rapporto diretto con le prestazioni lavorative del collaboratore in questione...

L'episodio che vado a raccontare non è particolarmente incoraggiante, ma se non altro bisogna dire che ha contrariato parecchia gente, e negli ultimi due giorni una decina di persone mi ha chiesto di segnalarlo anche qui (non sapendo che la persona coinvolta era già fra i miei contatti Facebook, e che ero già al corrente di quello che era successo)... E almeno questo è positivo, direi.

Comunque resta il fatto che il fumettista Paolo Zeccardo, qualche giorno fa, aveva annunciato sul suo profilo Facebook di essere stato licenziato dalla Scuola Internazionale di Comics di Roma, in cui teneva dei corsi sullo stile manga da un paio d'anni... Per via di una commissione erotica che aveva pubblicato sul suo profilo Instagram (CLICCATE QUI) in versione censurata...

E successivamente era entrato un po' più nel dettaglio...

Ora: io Paolo Zeccardo non posso dire di conoscerlo bene. Ci ho parlato un po' in occasione di una Lucca Comics di... Mhhh... Direi tre anni fa, ma so che negli anni ha realizzato diversi fumetti in stile manga a tematica gay, con tavole - di tanto in tanto - anche abbastanza esplicite, quindi presumo che - come lo sapevo io - lo sapessero anche alla Scuola Internazionale di Comics di Roma quando hanno iniziato a collaborare con lui e lo hanno fatto diventare docente del corso di fumetto...



E comunque sulla sua pagina Instagram, di recente, aveva anche pubblicato qualche dettaglio piccante relativo ai suoi ultimi lavori...



Però, a quanto pare, la pietra dello scandalo non sono stati i dettagli di cui sopra, bensì una commissione particolarmente fraintendibile, condivisa proprio su Instagram, che lo ha fatto licenziare...

Per la cronaca: l'immagine da cui è partito tutto questo casino la vedete qui sotto. Era stata messa su Instagram ad agosto con la censura che vedete, senza particolari conseguenze, ma poi è stata segnalata (e quindi rimossa) due settimane fa. Avendo visto anche la versione non censurata posso confermare che il personaggio che SEMBRA un bambino (soprattutto se confrontato con l'altro) in realtà tanto bambino non è, anche perchè ha un'abbondante peluria pubica che gli arriva all'ombelico...

Ad ogni modo lo stile di disegno potrebbe effettivamente generare dei malintesi, ed eventualmente innescare una reazione a catena che potrebbe spingere una scuola di fumetto a prendere provvedimenti di qualche tipo. Presumibilmente per salvaguardare il suo buon nome, anche perchè chi la frequenta deve investire una bella sommetta per pagare la retta. Senza contare che, talvolta, l'età degli studenti può essere abbastanza bassa, e forse c'è sempre un certo timore - più o meno fondato - che qualche genitore (nonchè finanziatore) possa rimanere particolarmente sconvolto se scoprisse che i suoi figli (maschi) hanno un docente gay dichiarato che disegna certe cose...

In ogni caso, giusto per la cronaca, al momento la biografia di Paolo Zeccardo risulta ancora fra quelle degli insegnanti...

Comunque il nocciolo della questione è: anche ammesso che un disegno postato su Instagram da un docente della Scuola Internazionale di Comics di Roma possa essere fraintendibile, e quindi potenzialmente compromettente - entro certi limiti -  per il buon nome della scuola (visto che il suo autore insegnava lì da due anni), un licenziamento è da considerarsi un provvedimento proporzionato?

Anche perchè i casi sono due: o la Scuola Internazionale di Comics è (relativamente) in buonafede e pensa davvero che sia il caso di licenziare un collaboratore per un disegno del genere postato su Instagram, senza prima richiamarlo e/o pregarlo di toglierla dal suo profilo (anche perchè quel disegno era stato postato ad agosto), oppure l'istituto cercava da tempo un pretesto per interrompere i rapporti lavorativi e ha colto la palla al balzo, presupponendo che questo disegno fosse una giustificazione valida da sfruttare in mancanza di carenze professionali vere e proprie.

Però, in entrambi i casi, la scuola non ci fa una figura proprio cristallina. Nel senso che in entrambi i casi se ne deduce che la suddetta scuola ha preferito allontanare Paolo Zeccardo a prescindere, e non per motivi relativi alle sue prestazioni lavorative. Inoltre - se quello che ha riferito lui è vero - gli è stato detto chiaro e tondo che il motivo del licenziamento è stata proprio una commissione erotica gay con - presunti - risvolti di un certo tipo... Postata su un profilo Instagram che comunque non ha collegamenti diretti con la Scuola Internazionale di Comics di Roma.

Curioso.

Non conosco la suddetta scuola e chi la gestisce, o quale politica adotti abitualmente, però mi verrebbe da pensare che - da qualunque lato si voglia guardare la vicenda - quello che emerge è, nella migliore delle ipotesi, un eccessivo timore legato ai danni di immagine che potrebbero creare le attività portate avanti privatamente da un collaboratore di questo tipo, che non si fa particolari problemi a condividere determinati tipi di disegni sui propri profili social.

Soprattutto considerando che si tratta di disegni a tematica gay, e talvolta leggermente erotici.

Perchè altrimenti farei davvero molta fatica a spiegarmi un licenziamento a seguito di una sola immagine postata su Instagram, per quanto fraintendibile, che oltretutto non ha determinato conseguenze legali di alcun tipo per il suo autore, che presumo abbia ancora la fedina penale pulita.

Un richiamo, per questa volta, non sarebbe bastato?

Anche perchè, a giudicare dai numerosi attestati di solidarietà su Facebook, pare che i suoi studenti lo abbiano sempre stimato e apprezzato.

Ad ogni modo, se proprio devo essere sincero, mi verrebbe da pensare che questo episodio sia abbastanza sintomatico del bel clima che caratterizza buona parte del mondo del fumetto italiano ancora oggi. Un clima che, obbiettivamente, straborda di facili moralismi (e magari di un pizzico di omofobia più o meno inconsapevole) e che risente di una situazione complessiva che ha più a che fare con un clima di caccia alle streghe generalizzato che con un approccio obbiettivo e maturo verso certi tipi di tematiche...

E infatti poi i risultati, anche in termine di vendite, si vedono.

Poi, per come sono strutturate alcune scuole del fumetto in Italia e per la tipologia di contratto che offrono ai loro collaboratori (sempre che offrano dei veri contratti, ovviamente), immagino che abbiano anche la libertà di decidere chi deve continuare a lavorare con loro e chi no... Quindi non penso che abbiano fatto niente di "impugnabile", anche perchè altrimenti ci avrebbero pensato due volte.

D'altra parte se, come mi ha detto Paolo Zeccardo, tutto è partito da un collega che - dopo aver notato l'immagine su Instagram e averla fatta rimuovere - ha segnalato il tutto alla direzione della scuola, che - senza pensarci troppo - ha deciso di prendere un provvedimento drastico (in quanto la suddetta immagine, a suo insindacabile giudizio, istigherebbe atti illeciti)... Diciamo che la situazione parla da sè e non c'è molto da aggiungere.

A parte, forse, che dopo questo episodio (che sicuramente fra gli addetti ai lavori sarà già sulla bocca di tutti, anche se i siti specializzati non ci metteranno becco per non correre il rischio di doversi schierare), gli autori di fumetti italiani staranno ancora più attenti a non fare emergere dati anche solo vagamente compromettenti sul proprio conto... Per evitare situazioni come questa e per non giocarsi gli sbocchi lavorativi collaterali di cui parlavo all'inizio (che tra l'altro, in tempi di crisi del settore, saranno sempre più preziosi).

Con tutto quello che ne consegue.

E voi cosa ne pensate di tutta questa storia?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Quello di Zeccardo è il tipico errore che al giorno d'oggi, nessuno con un briciolo di buon senso dovrebbe fare: non importa cosa l'immagine sia davvero, quello che sembra è abbastanza agghiacciante, e il fatto che ci sia pure la bandiera dell'orgoglio gay ancora più disturbante. Certo è ironico che la confusione nasca proprio dal fatto che l'immagine sia censurata, nascondendo la virilità dell'uomo più piccolo e facendolo apparire come un bambino, però questo a Zaccardo, un professionista dell'immagine, non sarebbe dovuto sfuggire.
Detto questo, è ovvio che la reazione della scuola è stata assolutamente sproporzionata, ma si sa, i Italia, l'eccesso di legittima difesa non esiste più...

H P L ha detto...

Parto dal presupposto che a me nemmeno piace lo stile di Zeccardo, ma sono gusti, giustamente.

A parte l'assurdità della cosa in sé (licenziare qualcuno per aver fatto un disegno "ingannatore", in alcun modo collegato a nessuna scuola...), e anche l'assurdità del dire che Zeccardo avrebbe sbagliato a postare sui social questo disegno (non censurato, non va bene... censurato, non va bene... come doveva postarlo?!) quando è un suo sacrosanto diritto, vorrei porre l'accento sul fatto che Zeccardo dice esplicitamente che è una commission... quindi neanche un disegno del tutto voluto da lui, immagino (dalle informazioni contenute in questo post non si riesce a capire se e quanto questa "commission" sia autografa, concettualmente parlando. Ma anche che lo fosse al 100%, si tratta comunque di una commissione, ossia un lavoro. Venire licenziati per aver fatto un lavoro e averlo semplicemente postato censurato su un social, non è solo esagerato, è ridicolo.E lo sarebbe stato anche essere "semplicemente" ripreso dalla scuola in questione).

Detto ciò, @ Anonimo; secondo il tuo discorso iniziale, una persona non può disegnare qualcosa che magari SEMBRA altro e postarla sui social, che è questa persona a doversi sentire mortificata perché ha "commesso un tipico errore che nessuno al giorno d'oggi dovrebbe fare". In altre parole, ritieni l'aver postato un proprio disegno chiaramente a sfondo soft erotico (come ne esistono centinaia sui social) un errore? E perché?

No, perché sembra che il tuo discorso vada oltre la questione del licenziamento scolastico. Come fai a dire che Zeccardo ha sbagliato e poi a dire che la scuola ha esagerato?! O sei d'accordo con la scuola di comics di roma, o lo sei con Zeccardo, non puoi dire che entrambi hanno sbagliato - una cosa esclude l'altra, giocoforza...

Se non conta cosa un disegno (ma anche, più in generale, qualsiasi altro prodotto) è realmente, cos'è che conta? Come magari appare? Bene, la copertina del disco dei Nirvana Nevermind dovrebbe essere come minimo rimossa perché "OMMIODDIO, UN BIMBO NUDO!! I NIRVANA SONO PEDOFILI!!" Giustificare l'inganno di un'apparenza a scapito del reale senso e/o valore di un'immagine, significa non andare oltre la superficie. Anche nel caso di un'immagine ben poco "filosofica" come quella di Zeccardo.

Con tutto che, a mio parere, una Scuola non dovrebbe proprio intromettersi nel lavoro privato di un autore/autrice, a prescindere.

Buonagiornata.

Anonimo ha detto...

Grazie per questo post, per il fatto che racconti e per avermi fatto conoscere questo autore. Pensa che disegna nel mio stile preferito e che fino ad ora non lo avevo mai nemmeno sentito nominare! Nel suo instagram parla anche di un suo fumetto che essendo pubblicato da Renbooks presumo sia gay ma che non trovo da nessuna parte, hai qualche idea dove poterlo ordinare?

Anonimo ha detto...

Caro HPL, mi spiace ma il mondo non è bianco o nero, quando mi accusi dicendo "non puoi dire che entrambi hanno sbagliato - una cosa esclude l'altra, giocoforza..." stai facendo un'affermazione assurda, il concorso di colpa è un concetto tanto banale quanto importante, che in questo mondo di estremismi molti dovrebbero tenere un pò più presente.
La scuola non avrebbe mai dovuto fare quello che ha fatto, ma Zaccardo non è innocente (e guarda che non mi diverte dirlo!). Non giriamoci attorno, quello che vediamo nell'immagine è, ripeto è, un bambino, perché è così che vengono rappresentati i bambini in quello stile di disegno. Se avessimo visto peli pubici e magari un cazzone gigante allora sarebbe stato altro, ma non lo vediamo! Quindi il problema c'è eccome, e che si tratti di una commission non c'entra un tubo, sarebbe stato brutto anche se l'immagine Zaccardo non l'avesse disegnata ma solo pubblicata.

spandex ha detto...

Mi spiace che questo fatto, come dice Valeriano, rischierà di portare a tutta una serie di censure preventive, soprattutto nei giovani artisti. Ma se vogliamo essere liberi dobbiamo imparare a farci furbi ed essere noi a scegliere le nostre battaglie, anziché farci incastrare in situazioni come questa, dove non ci sono vincitori ma solo perdenti.

H P L ha detto...

Caro Anonimo/a

Che il mondo non sia bianco o nero lo sappiamo, grazie. Qualcosa del mondo so anche io. Qui non si tratta di estremismi, ma di capire chi ha sbagliato.
Esempio facile: non puoi dire che un accusato ha sbagliato E CONTEMPORANEAMENTE dire che ha sbagliato anche l'accusatore. Mi spiego? Uno dei due ha torto, e per questo servono le prove.

Qui la "prova", che è anche ciò da cui tutto è poi scaturito, è un disegno che:

1- è stato postato AD AGOSTO!!! (Giusto qualche mesetto fa). Tu vuoi davvero farmi credere che alla Scuola se ne siano accorti solo adesso?! Per favore...

2- non c'entra nulla con la Scuola in questione

3- non ha suscitato alcuna polemica da parte di chicchessia. Sarebbe comprensibile il comportamento di questa scuola se, per proprio interesse, avesse dovuto placare orde di genitori inferociti/politici/altro (non dico che la Scuola dovrebbe difendere Zeccardo e chiunque altro/a da tali imbecilli, vivremmo in un mondo dorato), e ok. Ma qui, sto disegno non ha suscitato nessuno scandalo. La Scuola si è semplicemente fasciata la testa prima di essersela rotta.

Ora, questo non è un processo, ma te capisci benissimo che la Scuola ha sbagliato, e lo riconosci, ma se poi tutto il tuo "ragionamento" non fa che dare ragione alla condotta di sta Scuola, e condanna Zeccardo come un avventato "senza un briciolo di buon senso", mi spieghi dove starei sbagliando io, e dove avrebbe sbagliato Zeccardo? Ha sbagliato a postare il frutto di un suo lavoro perché non avrebbe dovuto farlo a causa della paura di possibili "ritorsioni"?

(Facendo finta che te non te ne sia davvero accorto/a, anche se sappiamo benissimo che hai detto una fesseria ma vuoi avere comunque ragione...) Tu dici che il fatto che sia una commissione non è influente. Da una parte, è vero, e l'ho detto anch'io (cito testualmente; Ma anche che lo fosse al 100% [il disegno di Zeccardo, concettualmente parlando] si tratta comunque di una commissione, cioè un lavoro. VENIRE LICENZIATI PER AVER SEMPLICEMENTE FATTO UN LAVORO E AVERLO POSTATO CENSURATO SU UN SOCIAL NON È SOLO ESAGERATO MA ANCHE RIDICOLO") dall'altra, spiegami, cosa avrebbe dovuto fare? Rifiutare il lavoro per paura di ritorsioni future??

Evidentemente non hai letto con attenzione ciò che ho scritto: ti ho già risposto, l'esempio dei Nirvana resta valido, tant'è che non hai nemmeno provato a controbattere veramente (quindi, o sei d'accordo con me, ma ne dubito assai, oppure hai veramente pensato che il disegno di Zeccardo fosse pro pedofilia. Il che ci sta a livello superficiale, ma io voglio sperare che né te né nessun'altro/a abbia continuato a credere ciò.)

E sta ancora lì anche l'altro esempio: come avrebbe dovuto postarlo, Zeccardo, sto disegno?? Non censurato, ovviamente, non va bene, censurato, nemmeno...
Cioè, ti rendi conto che ti aggrappi al "eh, ma sembra questo, sembra quello...", GIUSTIFICANDO, de facto, una modalità di giudizio superficiale?!
E secondo te quel bollino LGBT sta lì per bellezza? È bello grande, dai...

Oh, tanto per dirla tutta, il tuo pseudo ragionamento giustifica ciò che accadde alla cover di Rafael Albuquerque di Joker e Batgirl. Te lo ricordi? No, perché il principio è lo stesso: qualcuno ha pensato che quella cover SEMBRASSE giustificare la violenza sulle donne (con quale criterio non si sa, ma vabbè...), e lo stesso Albuquerque si è visto costretto a doverla ritirare. Che facciamo, diciamo che hanno sbagliato sia coloro i quali non volevano la cover SIA Albuquerque?

Le tue ultime righe sono strane. Ho capito che non ti piace il disegno perché ritieni che effettivamente riproduca un contenuto pedofilo, ma stai andando a intaccare la libertà di Zeccardo, e per riflesso, quella di tutti. Buonaserata.