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lunedì 19 gennaio 2009

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti! Apro la settimana con una riflessione che spero possa tornare utile anche a voi, e parto da una cosa che mi/ci riguarda. Come ormai dovreste sapere ora chi vuole sostenere questo BLOG o il mio fumetto Robin Hoog può farlo anche direttamente tramite una donazione a partire da un euro al mese... Per farlo, però, deve iscriversi a www.paypal.it, che è un sistema che consente di effettuare transizioni di denaro online sicure ed efficenti. Paypal funziona associando al proprio profilo un sistema di finanziamento (carta di credito, prepagata o postapay). E' ovvio che siccome paypal è una cosa seria non si può sperare di associare una carta di credito a dei dati finti, perchè il sistema riconosce l'incongruenza e blocca la transizione di denaro. Eppure con Robin Hoog ci sono state delle persone che hanno cercato di fregare paypal, e così le loro donazioni sono state prima bloccate e poi rimandate al mittente. Per fortuna si trattava solo di pochi euro, ma questo episodio mi ha dato un po' da pensare. Come ho avuto occasione di spiegare in una risposta ad un post precedente non sta certo a me fare prediche o criticare simili comportamenti, perchè posso capire che a monte ci siano problematiche più profonde che la semplice avidità, la diffidenza o la paura di una truffa (che ovviamente è del tutto immotivata, visto che paypal è nato proprio per impedire le truffe, e serve milioni e milioni di persone ogni giorno). Probabilmente il problema è davvero nel disagio che una persona può provare nel fare una donazione - con tanto di nome e cognome - testimoniando a sè stesso la propria appartenenza al pubblico di Robin Hoog. Non è scritto da nessuna parte che la donazione va a Robin Hoog o a Wally Rainbow, e la notifica che mi arriva viene automaticamente eliminata, quindi teoricamente non c'è nessun rischio per la privacy di nessuno... Eppure... Eppure questo gesto simbolico ha evidentemente una carica emotiva notevole da gestire per molte persone. Tuttavia credo anche che il potenziale di questo gesto sia altissimo, e mi fa pensare a un precedente storico di notevole portata, di qui su questo blog avevo già parlato. Quando negli anni 50 e 60 la censura letteraria negli Stati Uniti iniziò a diventare più permissiva iniziarono ad essere pubblicati decine e decine di romanzi erotici e/o pornografici a tema gay. Gli editori che li pubblicavano erano gli stessi che realizzavano le riviste che ufficiosamente si rivolgevano al pubblico gay (con foto di uomini in tanga, ad esempio), ma con una sostanziale differenza distributiva. Mentre le suddette riviste erano disponibili in buona parte per corrispondenza, ma ANCHE attraverso punti di vendita che garantivano un certo anonimato, quei libri erano disponibili SOLO per corrispondenza... E questo, in una nazione in cui la sodomia era illegale pressochè ovunque, voleva dire mettere nome, cognome e indirizzo a disposizione, per poi ricevere un libro dal contenuto esplicitamente gay. Il tutto attraverso un giro di posta estremamente classico e che non garantiva per nulla la privacy effettiva di nessuno. A quel punto le cose da fare potevano essere solo due: o rinunciare all'agognato romanzo oppure mettersi in gioco. A giudicare dal proliferare di questo tipo di letteratura la seconda scelta è stata quella che è prevalsa, e non è da escludere che il bisogno di una pornografia su misura abbia rappresentato la molla per una presa di coscienza collettiva che ha poi portato alla formazione di una comunità gay americana più visibile e meno complessata. Ora: non so se a lungo andare Robin Hoog potrà rappresentare qualcosa di simile, ma mi piace pensare che questo possa accadere... E che magari il gesto di iscriversi al suo sito e fare una piccola donazione possa aiutare qualcuno a prendere coscienza della legittimità della sua condizione e delle sue esigenze. Voi cosa ne pensate? Mentre meditate una risposta vi lascio con una minigallery di copertine di romanzi omoerotici pulp degli anni 50 e 60...









Potete trovarne molte altre CLICCANDO QUI. Da notare che qualcosa del genere si tentò anche in Italia (con i soliti venti- trent'anni di ritardo), seppur con copertine molto più anonime e insignificanti... E peraltro senza grande successo. I tempi non erano ancora maturi, e a giudicare dalla loro pressochè totale assenza a tutt'oggi (mentre in USA rappresentano ancora una vera e propria nicchia di mercato) sarei tentato di pensare che le cose non sono cambiate poi tanto. Sarà Robin Hoog a fare la differenza? Sperare non costa nulla, ma di certo dipenderà tutto da voi.
Baci e abbracci!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

sarà, ma secondo me più semplicemente gli spilorci furbetti ci sono anche fra gli appassionati di Robin Hoog. Da noi a Perugia si dice "'nne sputa pe' non beve". Andrea (PG)

Wally Rainbow ha detto...

Gli spoilorci ci saranno anche, ma so di gente che non si iscrive al gruppo facebook di Robin hoog proprio per paura di essere scoperto come lettore...

Anonimo ha detto...

Quanta speranza per questo paese Wally. Ma credi sul serio che i gay italiani siano interessati ad un futuro per la loro comunità? La stragrande maggioranza di loro non penserebbe mai di fare una donazione per far sopravvivere Robin Hoog e sicuramente nessuno di loro lo vede come un fumetto che spianerà la strada per l'integrazione e l'accettazione dell'omosessualità. Probabilmente continueranno a consultare Robin Hoog senza donare nulla e a vive re la loro sessualità nell'ombra. Non è per smontarti, ma in Italia purtroppo ha sempre funzionato, funziona e funzionera così per l'eternità...

Awakening Art ha detto...

mamma mia che messaggio lapidario... ammetto che i motivi per pensare certe cose non mancano, ma io dico un YES WE CAN! che fa molto attualità eh eh

Anonimo ha detto...

In un supermercato vicino casa mia, alla cassa prima c'erano tantissimi sacchetti gratuiti, poi vedendo che la gente ne prendeva cinque o sei alla volta, decise di farli pagare, la gente quindi non li prese piu' e i sachetti sparirono.
Purtroppo l'Italia e' cosi': si guardano i siti gay, ma non si dice,e guai a pagare!

Anonimo ha detto...

A me lascia perplesso che ogni volta tu tiri fuori la pornografia. Che, certo, nel periodo di cui parli nel tuo ultimo post ha avuto un ruolo fondamentale, ma il problema riguarda cosa succede oggi. Il fatto che tutti i fumetti gay di un certo livello (Gmunder, Fillion, Cantero...) sembrino dover contenere cazzi eretti non mi sembra un buon segno. E il fatto che tu ti accodi, puntando tutto sulle tue storie più erotiche quando potresti portare avanti un fumetto come Rainbow per cui sei famoso, mi lascia perplesso. Soprattutto perché in tutti i tuoi commenti sembri trascurare un elemento fondamentale: a essere importante non è tanto (o solo) ciò che si può leggere, ma anche (e soprattutto) ciò di può parlare. E questo significa non solo con altri gay. Agli amici posso raccontare di Rainbow e pensare che se gli metto il link se lo vadano a guardare, Robin Hoog penso sia buono solo a farti avere commissioni per disegni di bocchini

Anonimo ha detto...

ciao Valeriano,
sarei molto intenzionato a fare una donazione per poter sostenere i tuoi disegni di Robin Hoog, ma mi chiedevo se fosse possibile poterti elargire la somma tramite un bonifico bancario o un bollettino postale.

Anonimo ha detto...

A me sinceramente, non mi piace registrarmi a destra e sinisra...l'ho fatto gia' con poca voglia su iTunes, giusto per poter scaricare le canzoni.
Certo e' che quando un fumetto simpatico, ma gay (e diciamolo), ti chiede nome, cognome e l'e-mail per confermare la registrazione...
Insomma, una persona poco convinta ci ripensa!
In Italia, si fa, ma non si dice e quindi se poi tutto viene schedato e bisogna anche pagarlo, io la vedo male!

Awakening Art ha detto...

guardate che per pagare una donazione non si viene schedati in nessuna banca dati! non arriverà mai nulla a casa, e sopratutto le uniche persone che sapranno dell'atto innominabile sarà chi dona e chi riceve, informazione che può poi esser cancellata. Il tutto nell'intimità della vostra stanza... cioè più anonimo e sicuro di così!!!

Spero solo che il Vale non si scoraggi e faccia fare a questi suoi lavori la fine dei sacchetti gratuiti.

Anonimo ha detto...

Immagino ognuno abbia le sue perplessità, da ascoltare e capire più che da giudicare.
Io che non uso internet per comprare e sono in regime di austerity ho avuto bisogno di informarmi bene che Paypal non avesse costi aggiuntivi... per esempio...
E credo che questo tipo di perplessità sì possano essere risolte facilmente.
Poi, possiamo parlare di gay visibili o no... ma più che a cambiare le cose mi sembra serva a lamentarsi e basta.

Un appunto:

Wally, tu che scrivi che anche un euro è importante... Mi fa brutto sentirti ripetere che "per fortuna" le donazioni bloccate sono da pochi soldi...
Capisco che coi soldi si vive, ci vivi tu e ci vivo io, jeje... ma giusto per quello di cui stiamo parlando su quello che può "costare" donare...
Ma magari era solo una battuta e morta lì.. i toni di voce non passano con lo scritto :-)
Un abbraccio a tutti i fans

Carlo

Anonimo ha detto...

A me invece fa brutto il dato 30 donazioni su 3100 iscritti! ma ci rendiamo conto???...
è a malapena 1%, che vergogna! E poi ci piangiamo addosso.
Questo è un lampante esempio di ciò che il popolo italiano è: individualista e menefreghista.
Spero vivamente che la percentuale sia dovuta dal fatto che molti, pur volendo, ancora non hanno trovato il modo di donare, e che quindi almeno un po' salga.