Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi vi volevo segnalare un fenomeno curioso che si sta verificando con crescente frequenza nel mondo del fumetto giapponese. Infatti, dopo il caso di Yoko Matsushita (che vi ho segnalato su questo blog), iniziano ad esserci anche altre autrici di manga per ragazze (anche di notevole fama) che hanno iniziato a cimentarsi nel genere BOYS LOVE (ovvero i fumetti a tematica omosessuale maschile realizzati da donne per altre donne). Ad esempio Yuu Watase (foto sotto) ha iniziato a dedicarsi con crescente passione ai manga BOYS LOVE.
Il suo caso, volendo, è abbastanza emblematico, dato che per dedicarsi al suo nuovo manga BOYS LOVE ha deciso di sospendere la serializzazione su rivista di Fushigi Yuugi Genbu Kaiden, che - per chi non lo sapesse - è il prequel di una delle sue opere più celebri. Tutto questo per seguire con maggiore attenzione Sakura Gari, l'avventura erotico sentimentale di due giovani studenti (Souma e Masakata) collocata nell'insolita ambientazione dell'epoca Taishou (fra il 1912 e il 1926).
Conoscendo la proverbiale capacità dei giapponesi di fare propri gli esempi altrui, non è da escludere che presto assisteremo alla virata BOYS LOVE di altre popolari autrici e sicuramente questo può essere considerato un segno dei tempi. Infatti una volta poteva anche capitare che ci fossero autrici di BOYS LOVE che, magari partendo dal mondo del manga amatoriale autoprodotto, si lanciassero verso una carriera nel settore dei manga per ragazze mainstream, ma che autrici davvero famose (in Giappone e all'estero) per dei manga femminili "classici" si cimentassero in ambito BOYS LOVE era qualcosa di abbastanza impensabile... Tant'è che forse l'unico precedente negli anni '90 (e che in effetti lasciò tutti gli appassionati di manga un po' basiti) è stato quello di Marimo Ragawa, autrice dell'interessante NEW YORK NEW YORK (che stranamente, e forse proprio a causa della sua atipica ambientazione statunitense, è stato uno dei primi BOYS LOVE pubblicati in Italia). Cosa significa tutto questo? Forse che in Giappone, perlomeno nel settore dei manga, la rappresentazione esplicita delll'omosessualità maschile inizia ad essere considerata meno compromettente di una volta, ma anche che tante autrici si sentono più libere di esprimere pubblicamente il loro interesse per le tematiche omosessuali... Il che, tutto considerato, non è poi una cosa da poco e potrebbe riflettere una più generale liberalizzazione dei costumi anche nel pur rigoroso Giappone, dove la reputazione e la fedeltà a una data linea di condotta sono tutto. Anche in questo caso fare dei paragoni con la situazione italiana è alquanto improprio: un po' perchè da noi le autrici italiane di fumetti sono davvero poche e un po' perchè le pochissime che si sono cimentate con tematiche omosessuali... Beh... Se si sono ritrovate ad essere pubblicate solo al di fuori del nostro paese e a presenziare alle manifestazioni statunitensi, e non più a quelle italiane (tipo le Peruggine, come dimostra questa foto scattata un paio di anni fa in Arizona), un motivo ci dovrà pur essere, no? Ah! Già che ci sono colgo l'occasione per fare le mie felicitazioni alla Cla' (la peruggina a sinistra nella foto), che ho appena scoperto essersi sposata a settembre (^__^)... Accidenti come vola il tempo! Comunque, tornando al nostro discorso, il solito punto dolente è sempre che da noi l'omosessualità (a prescindere dal sesso di chi ne trae ispirazione per dei fumetti) rimane un argomento con cui gli editori fanno ancora molta fatica a rapportarsi, mentre non esistono circuiti di distribuzione capillari e sicuri per diffondere e valorizzare prodotti che toccano questi temi, soprattutto al di fuori delle grandi città... Con una serie di conseguenze a catena. In effetti la fine ingloriosa dei BOYS LOVE Made in Italy (in Italia) avrebbe potuto offrire delle basi per una ripartenza più oculata e mirata, ma siccome dalle nostre parti gli editori schivano l'autocritica come la peste, le autrici italiane di BOYS LOVE sono rimaste senza nessuno che le pubblichi e le promuova... E anche questo ha contribuito ad allontanare la tematica gay dai progetti degli autori e delle autrici del nostro paese. Tant'è che, negli ultimi dieci anni, non mi risulta che a livello di autrici italiane di BOYS LOVE ci sia stato alcun segnale di ricambio generazionale. Comunque bisogna essere ottimisti, giusto? D'altra parte se io e voi siamo ancora qui a parlare di queste cose è sicuramente un buon segno (^__^)... Oltretutto idati relativi al 2009 di amazon.com hanno testimoniato che per la prima la vendita di pubblicazioni digitali ha superato quella delle pubblicazioni cartacee, e questo tratteggia un nuovo scenario ricco di possibilità.
Alla prossima.
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2 commenti:
valeriano ho una curiosità!
quando ero piu piccino seguivo il boys love made in italy, in particolar enel momento del boom... poi me ne sono allontanato perchè sincermente mi ero reso conto che mi interessava solo perchè parlava di omosessuali e la qualità vera e propria latitava (a parti pochi casi sparuti) quindi non so bene come sia avvenuto il "declino" del egnere in italia.. la faresti un'analisi di come è avvenuto? o se l'hai già fatta mi indicheresti il post?
In realtà credo di averne parlato qua e là e non solo in un unico post... Magari prossimamente dedico un post specifico alla cosa :-) Anche se ammetto che mi fa un po' impresisone che la gente chieda a me di fare l'analisi di certe cose... Non sono abituato a essere trattato da autorità :-)
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