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mercoledì 19 febbraio 2014

QUEER GAMES CHARACTERS

Ciao a tutti, come va?
Ultimamente mi sono ritrovato spesso a parlare di videogames, visto che i segnali di apertura nei confronti della comunità (e dell'estetica) LGBT stanno aumentando lentamente, ma inesorabilmente. Stavolta, però, volevo segnalare un'ulteriore tipo di evoluzione in questa forma di intrattenimento, che riguarda un aspetto decisamente importante - per non dire determinante - nel settore videoludico, e cioè il character design dei protagonisti. Dico questo perchè, in ultima analisi, un videogame funziona nella misura in cui chi lo gioca si identifica col personaggio che manovra, e quindi il modo in cui il suddetto personaggio si presenta - e il suo eventuale successo - è estremamente indicativo di tante cose. I videogames, soprattutto quelli concepiti in Giappone, ci hanno abituato da tempo ad un concetto molto elastico di moda e a tutta una serie di personaggi androgini e originali, soprattutto quando c'erano di mezzo ambientazioni surreali, ma in ultima analisi i protagonisti principali tendevano sempre a non mettere in discussione il concetto di "eteronormatività" in fatto di abbigliamento. Adesso, però, le cose sembrano evolversi anche in altre direzioni. Ultimamente, ad esempio, c'è un certo dibattito attorno a Umbra Witch Bayonetta, protagonista del gioco omonimo, che pur essendo di sesso (presumibilmente) femminile, si presenta come una vera e propria drag queen...
Il caso di Bayonetta, che peraltro si muove in un universo parallelo dove buona parte dei personaggi hanno un look decisamente ambiguo, sembra tutt'altro che un incidente di percorso, tant'è che nel secondo capitolo del gioco, che dovrebbe uscire a breve, questo personaggio avrà un look ancora più ambiguo...

E tutto il suo mondo, in effetti, sembra il palcoscenico di una discoteca gay particolarmente eccentrica e raffinata, perlomeno a giudicare dal trailer di Bayonetta 2...
Che dire? Sembra solo ieri quando Lara Croft dettava legge, eppure i tempi stanno cambiando ed è evidente che il mondo dei videogames sta iniziando a valutare anche dei modelli alternativi per i suoi eroi. Il caso di Bayonetta, però, non è affatto isolato. Giusto per citarne un altro esempio recente potrei parlarvi di DEAD RISING 3, incentrato sulle vicissitudini del giovane (e affascinante) meccanico Nick Ramos che deve sopravvivere all'enesima apocalisse zombie...
Fin qui nulla di nuovo... La novità sta nel fatto che il giocatore ha modo di selezionare per lui una grande varietà di abiti oltre che la possibilità di farlo muovere in mutande o addirittura in mankini, come peraltro era già possibile fare con Chuck Greene, il fichissimo protagonista di DEAD RISING 2, che vedete qui sotto...

Ora: forse sbaglio, ma credo che il fatto che Chuck Greene sia diventato un personaggio cult per i videogiocatori gay abbia influenzato i programmatori del capitolo successivo della saga, dato che stavolta Nick Ramos ha a sua disposizione anche abiti femminili...
Nonchè la possibilità di creare una serie di improbabili mix...
Difficile dire quanto i programmatori abbiano considerato l'appeal del gioco sui giocatori omosessuali e quanto, semplicemente, abbiano voluto giocare con il personaggio... Però non si può dire che l'idea di un apocalisse zombie combattuta sui tacchi a spillo, o magari in boxer, non sia originale, o che non rappresenti un segnale - seppur piccolo - di apertura. Di buono c'è che le case di produzione, pian piano, si stanno adeguando ad un certo tipo di gusti, anche perchè la gente non se ne sta più zitta come accadeva una volta. Emblematico il caso del gioco online Phantasy Star Online 2 della SEGA, che recentemente aveva offerto l'opzione costume da bagno, ma SOLO per i personaggi femminili... Le proteste dei videogiocatori gay sono state tante e tali che SEGA ha finito per cedere alla fine dello scorso anno... Con questo risultato...
Non male, direi... Forse c'è ancora speranza...
Alla prossima.

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