Ciao a tutti, come va?
L'idea di essere in un villaggio globale sempre più interconnesso, grazie anche alla condivisione di passioni come quella per il fumetto, è molto gradevole, ma ogni tanto può capitare che questa idea debba ancora scontrarsi con di piccoli imprevisti burocratici.
E questa volta a farne le spese è stato Gengoroh Tagame, e presumibilmente gli appassionati che si erano tenuti liberi per le date in cui era previsto il suo arrivo in Europa, magari per farsi fare un disegnino autografato da lui.
Tutto è cominciato con l'uscita del secondo volume cartonato che l'editore tedesco Gmuender ha deciso di dedicare ai lavori del nume tutelare del bara manga (gia tradotte tutte, in italiano o in francese, ma curiosamente non ancora in inglese)...
Il lancio del volume, previsto per marzo, evidentemente sta dimostrando che l'interesse per questo autore sta crescendo in tutte Europa, visto che - dopo diversi viaggi a Parigi - stavolta era stato invitato come ospite a firmare dediche a Berlino, nella libreria Prince Valiant (la più antica della città, che trovate CLICCANDO QUI), e a Londra, nel gay shop Prowler (CLICCATE QUI). E il tutto mentre, sempre a Berlino ci sarà la prima esposizione tedesca dei suoi lavori, presso la galleria d'arte Xavierlaboulbenne (CLICCATE QUI).
Il tutto avrebbe dovuto essere impreziosito dalla presenza di Gengoroh Tagame in persona... Che però, all'ultimo momento, ha dovuto posticipare tutto a data da destinarsi... Per via di un non meglio precisato problema burocratico a livello di visti internazionali e altre amenità del genere. Se tutto va bene, però, il viaggio sarà solo posticipato ad aprile.
Poco male, quindi.
Il problema vero è che in Italia, che peraltro è stato uno dei primi paesi occidentali a pubblicare i suoi fumetti, non si è mai organizzata una mostra a lui dedicata... Anche perchè dalle nostre parti non mi risulta che ci siano gallerie d'arte o altri tipi di spazi adatti (e disponibili) ad ospitare i suoi lavori.
E d'altra parte, a differenza che Francia, Germania e Regno Unito, in Italia non è mai stata allestita nemmeno una mostra dedicata a Tom of Finland, e probabilmente se questa lacuna accomuna proprio questi due artisti un motivo c'è.
Attendiamo fiduciosi che le cose possano cambiare (anche se l'infelice e disgraziatissima congiunzione socio/economico/culturale in cui troviamo non sembra particolarmente favorevole).
Intanto si può sempre prendere un volo charter per Londra o Berlino...
Alla prossima.
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