Ciao a tutti, come va?
Oggi vorrei riflettere assieme a voi a proposito di un insieme di situazioni un po' curiose. Proprio questo fine settimana si tiene la decima edizione del Festival del Gioco di Modena (CLICCATE QUI), un appuntamento decisamente sfizioso per tutti gli appassionati di giochi da tavolo, di strategia e via dicendo...
Durante la manifestazione i ragazzi del gruppo gioco del Cassero - LGBT Center di Bologna, altrimenti noto come La Gilda, saranno presenti in ben tre punti diversi. Animeranno partite presso lo stand della Raven Distribution e promuoveranno il gioco Cuore di Mostro 2 (un gioco che si presta particolarmente a sfrutttare situazioni che affrontano tematiche Queer e LGBT) presso lo stand Narrativa. Inoltre presenteranno il primo gioco a tema che hanno sviluppato, e cioè LOBBIES.
Riprendendo pari pari la descrizione: "LOBBIES è una sfida all'ultimo evento tra le quattro fazioni degli Attivisti, Edonisti, Queer e Upper Class del mondo LGBT.
Sfrutta le risorse a disposizione della tua fazione per controllare,
grazie ai tuoi personaggi, i luoghi della città e organizza il prossimo
nuovo grande evento!
Organizzando eventi estenderai la tua influenza
sulla città e ti assicurerai la vittoria. Puoi anche approfittare degli
eventi gestiti dai altri giocatori, intralciandoli esprimendo il tuo
dissenso o salendo sul carro dei vincitori dando il tuo consenso...
Ovviamente ricevendo qualcosa in cambio!"
A quanto pare si tratta di un gioco di strategia a base di carte, e a breve dovrebbe partire una raccolta fondi per produrlo in serie. A rendere tutto il progetto più sfizioso ci pensano anche i disegnatori che si spartiranno i disegni relativi alle carte delle varie fazioni. Per ora, infatti, si sa che Jacopo Camagni si occuperà della lobby Queer...
Mentre Flavia Biondi si occuperà degli Upper Class... Al momento non so ancora chi si occuperà delle altre categorie, ma se questi sono i presupposti direi che ci troveremo di fronte ad un progettino davvero interessante anche dal punto di vista grafico...
Ovviamente vi terrò aggiornati.
Ad ogni modo è bello vedere che, se pure in Italia non abbiamo ancora associazioni che promuovono i temi LGBT nell'immaginario pop in senso lato, c'è comunque una realtà come La Gilda di Bologna che si sta consolidando sempre di più, iniziando ad essere sempre più presente anche nelle manifestazioni di settore...
Comunque all'inizio parlavo di situazioni un po' curiose, e infatti non mi riferivo tanto al fatto che La Gilda si sta dando da fare a Modena, quanto al fatto che - paradossalmente - a Bologna non si riesce ancora a mettere insieme un qualche evento di più ampia portata legato ai giochi e all'immaginario pop, magari sfruttando le sinergie e le energie che sono già presenti sul territorio.
Faccio un esempio pratico. In autunno, a Bologna si tiene il Festival Bilbolbul, dedicato al mondo del fumetto a 360° e che si sviluppa coinvolgendo varie aree del centro cittadino. Diciamo che, ra differenza delle manifestazioni fumettistiche che vanno per la maggiore in Italia, si concentra su mostre, incontri e presentazioni di un certo livello e non è la solita fiera campionaria. Ultimamente questo Festival ha deciso di diventare qualcosa di più integrato e permanente, ad esempio sfruttando l'onda lunga della Fiera del libro per Ragazzi che si tiene a fine marzo e cercando di organizzare più eventi anche durante il resto dell'anno. E così ha pensato anche di collaborare con il Cassero - LGBT Center per organizzare, la prossima settimana, un incontro con Simon Hanselmann, un fumettista underground originario della Tasmania e trapiantato a Seattle... E assolutamente queer.
Anche le sue opere non sono propriamente convenzionali, e la sua serie più celebre parla di una strega tossicomane e depressa che si accompagna a due famigli (un gufo e un gatto nero), che condividono una relazione morbosa e autodistruttiva... Quindi l'incontro che si terrà Martedì 10 aprile, alle ore 18.30, sarà sicuramente una bella occasione per approfondire la conoscenza con un autore diverso dal solito (e che ha alle spalle una vita particolare quanto i suoi fumetti).
Presentare un autore come Simon Hanselmann al Cassero, quindi, ha un suo senso... Tuttavia quello che trovo curioso è che ci sia sempre bisogno che questo genere di proposte arrivi dall'esterno, perchè altrimenti le associazioni e gli spazi LGBT italiani non sarebbero assolutamente propensi a lanciarsi in una qualche iniziativa che metta al centro i fumetti o comunque l'immaginario pop. Nemmeno quando si tratta di realtà avviate e strutturate come il Cassero di Bologna. Forse in Italia si risente ancora di un insieme di pregiudizi culturali (e politici), che per decenni hanno allontanato fumetti e affini dal mondo LGBT? Non saprei dirlo...
Sicuramente in altre parti del mondo le cose vanno in maniera leggermente diversa. Prendiamo ad esempio la regione indipendente delle Asturie, in Spagna. Un milione di abitanti in tutto con un Festival del Cinema LGBTQ che quest'anno è arrivato alla terza edizione e che si terrà dal 15 al 21 Aprile (maggiori informazioni le trovate CLICCANDO QUI e QUI ).
Anche se si tratta di un Festival del Cinema gli organizzatori hanno pensato bene di parlare anche di fumetti, e così per l'edizione 2018 hanno deciso di presentare due mostre: una dedicata a Carla Berrocal e una dedicata a Ivàn Garcìa... Ed entrambe collocate nella stessa struttura che ospita il Festival, e cioè l'avvenieristico (e prestigiosissimo) Centro Niemeyer...
Se volete maggiori informazioni su Carla Berrocal potete consultare il suo sito (CLICCATE QUI).
Mentre vi ricordo che Ivàn Garcìa sta proseguendo da anni il suo progetto personale dedicato ai pirati spaziali della saga di Capitan Eclipse, che ovviamente è del tutto inedita in Italia (però il sito ufficiale lo trovate CLICCANDO QUI).
Quando è stata l'ultima volta che in un Festival italiano di cinema LGBT si è lasciato un po' di spazio ai fumetti? Ovviamente è una domanda retorica, visto che a quanto mi risulta non c'è mai stata nemmeno una prima volta...
Morale della favola: la sensazione è che in certi ambiti, anche se qualcosa si muove (come nel caso - molto circoscritto - de La Gilda) e nonostante la disponibilità a collaborare con iniziative esterne, dalle nostre parti lo spirito d'iniziativa della comunità LGBT - e del mondo che ci gira attorno - sia ancora un po' scarso e che la situazione sia fondamentalmente uguale a dieci o venti anni fa...
Curioso.
Alla prossima.
2 commenti:
C'è anche da dire che un certo snobismo, noi italiani lo abbiamo nel DNA.
Secondo me l'ignoranza sempre più vasta che ci caratterizza, e mi ci metto anche io nel novero, ci porta a non considerare tante opzioni tanti autori, per paura di uno scarso appeal (l'autore tasmaniano di cui parli non lo conoscevo, e non mi pare capace di catalizzare un interesse presso il vasto pubblico, col suo stile piatto e legnoso)
Noi stessi siamo incapaci di promuovere e difendere le nostre idee, non vedo un tam-tam per far conocere queste realtà, si cerca sempre di non esporsi troppo, per paura delle solite rappresaglie, e ci si accontenta.
Forse, gran parte della situazione dipende anche da questo fatto, siamo "rassegnati" e mi pare difficile invertire il trend.
Ignoranza è una parola grossa... Anche se adesso si può essere potenzialmente in grado di conoscere tutto non è detto che se ne abbia sempre l'opportunità, soprattutto se si parla di fumettisti che appartengono ad ambiti di nicchia che - per intenderci - in Italia sono ancora più di nicchia. Sullo snobismo, invece, se ne può discutere. Anche se il Festival bolognese di cui stiamo parlando è stimolante, interessante, internazionale, culturalmente elevato e tutto quel che si vuole... Però, oggettivamente, si rivolge a chi ha già un certo tipo di sensibilità e di formazione, e sicuramente - nel bene o nel male - non è pensato per fare da ponte fra il mondo del fumetto e chi arriva da un contesto più terra terra, diciamo. E infatti anche per quello resto un po' perplesso dal fatto che al Cassero si presenti un incontro di questo tipo e non si sia mai fatto un focus sul tema dell'omosessualità nei fumetti di supereroi e nei prodotto derivati, serial TV in testa :-/ Sul fatto che poi certe cose non abbiano visibilità, purtroppo, siamo sempre lì: servirebbe qualcosa per catalizzare l'attenzione, ma quel "qualcosa" richiederebbe impegno, e l'impegno implica speranza... Forse il grosso problema è che da queste parti ci si accontenta perchè non si ha più la forza di sperare :-/ E lo dico in senso generale.
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