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venerdì 13 aprile 2018

UMORISMO DI GENERE

Ciao a tutti, come va?

Il concetto di "politicamente corretto" a volte è relativo, ma sicuramente "politicamente scorretto" non è sempre sinonimo di denigratorio e offensivo. Il confine può diventare molto sottile, e a tratti insidioso, ma probabilmente - perlomeno nell'ambito dell'umorismo e della satira - è abbastanza facile intuire quando un argomento delicato viene preso di mira in maniera giocosa o irriverente e quando invece si finisce per infierire, o calcare la mano, in maniera gratuita. Soprattutto se si prendono di mira argomenti legati alla sessualità e agli sterotipi di genere.

E questo è un dettaglio abbastanza rilevante, soprattutto quando si parla di media che possono entrare in contatto con minori, e in particolare con giovani e giovanissimi che sono già consapevoli di non essere in sintonia con determinate aspettative legate al loro sesso biologico...

In questo senso bisogna rendere merito alla disinvoltura con cui le produzioni animate giapponesi si interfacciano con certi argomenti, anche quando vengono utilizzati come spunti umoristici e satirici. Nel senso che, anche quando vengono enfatizzati i lati più "comici" e appariscenti dei personaggi LGBTQ, il più delle volte restano comunque personaggi perfettamente integrati e determinate peculiarità non vengono presentate praticamente mai come qualcosa di intrinsecamente negativo, come una discriminante o come un handicap... E, se questo approccio era già evidente nell'animazione giapponese del passato (da Lady Oscar a Sailor Moon), la cosa è diventata ancora più evidente in anni recenti e in particolare nelle serie di maggior successo. Il che, in effetti, ha anche un certo valore "pedagogico" supplementare quando si tratta di serie con ambientazione scolastica, come ad esempio My Hero Academia (un protagonista secondario lo potete vedere qui sotto).

Comunque, al di là del discorso prettamente legato all'omosessualità, c'è da dire che negli ultimi anni sono aumentate anche quelle produzioni che - molto semplicemente - giocano con gli stereotipi di genere e riescono brillantemente a destrutturarli, utilizzando più livelli di lettura senza scadere mai nel sottotesto omofobo. E a quanto pare questa tendenza sta prendendo sempre più piede, visto che all'inizio di aprile hanno debuttato ben due serie animate che hanno scelto di puntare proprio sulle trovate comiche legate agli stereotipi di genere...

Da una parte c'è stato il gradito ritorno del "Club per la Difesa della Terra", ovvero dei "Principi dell'Amore" così come sono stati ribattezzatti dallo staff che ha seguito il doppiaggio amatoriale italiano della serie Binan kōkō Chikyū bōei-bu Love!... Una serie che, vi ricordo, è tutta incentrata su un gruppo di studenti dall'indole un po' ambigua che si trasformano in paladini dell'amore in perfetto stile Sailor Moon (e probabilmente con molti fronzoli in più). Dopo due serie e un OAV con gli stessi personaggi, però, questa nuova produzione - intitolata Cute High Earth Defense Club HAPPY KISS! - avrà una nuova squadra di fronzolosizzimi protagonisti (comprensiva di una nuova mascotte magica)...

Tuttavia l'ambientazione dovrebbe rimanere la stessa, e così le situazioni in cui questi prodi combattenti si ritroveranno costantemente... Compresi i lunghi (e vagamente allusivi) bagni caldi che condividono.



Quindi è altamente probabile che questo esperimento, partito quasi per gioco un paio d'anni fa (non avendo nemmeno un manga originale di riferimento) si stia avviando a diventare un vero e proprio franchise in stile Pretty Cure (che, a differenza di Sailor Moon, e di altre serie a base di maghette combattenti, vede rinnovare periodicamente il suo cast).

In attesa di vedere come si evolverà il progetto prendiamo atto che, per fortuna, in Giappone continuano a NON farsi largo gli spauracchi occidentali in stile "teoria gender". Anche se questo, ovviamente, impedisce che in paesi come il nostro certe produzioni possano ottenere una distribuzione ufficiale sui nostri canali televisivi... Ed è un peccato, perchè avrebbero anche una certa utilità.

E questo discorso, presumo, vale soprattutto per la seconda serie di cui voglio parlarvi oggi, e cioè Magical Girl Ore (questa volta basato su un manga risalente ad un paio d'anni fa, che ora verrà ripreso proprio in occasione della serie animata). Protagonista della saga è una dolce quindicenne di nome Saki, una promettente cantante in erba innamorata del fratello della sua migliore amica... E fin qui è tutto nella media...

Se non che, quando il suo amore viene rapito, decide di ricorrere per la prima volta ai poteri magici di famiglia, su suggerimento di un improbabile criminale yakuza che diventa - più o meno - la sua mascotte magica...

Tuttavia, in questo caso, i poteri magici trasformano la protagonista in un prestante ragazzotto con tutti gli attributi... E nell'incantesimo sono compresi anche dei vistosi abiti da combattente femminile...


Qui sotto potete vedere una clip della sua trasformazione...
Ovviamente questa caratteristica rende le vicissitudini della protagonista un po' particolari, anche alla luce del suo rapporto col ragazzo che ama... Senza contare che lo stesso tipo di magia transgender sembra caratterizzare buona parte del cast principale...


Ovviamente di questa serie inizia già ad essere disponibile il merchandising ufficiale e i costumi per chi vorrà impersonare i suddetti personaggi...

E, a giudicare dall'effetto che fanno sui modelli che finora hanno promosso la serie e i prodotti relativi nelle manifestazioni dedicate, qualcosa mi dice che potrebbero avere un discreto riscontro...

Ad ogni modo, nel caso di Magical Girl Ore, credo che l'aspetto più interessante sia proprio la satira dei luoghi comuni che coinvolgono la rappresentazione del corpo e del ruolo femminile, in particolare per quel che riguarda il mondo degli anime giapponesi... E forse, proprio attraverso l'ironia, questa serie potrebbe offrire anche degli spunti di riflessione un po' più seri...

Ad ogni modo adesso non ci resta che stare a vedere l'effetto che sortiranno queste nuove produzioni in Giappone e, soprattutto, nel resto del mondo... Non so perchè, ma qualcosa mi dice che diventeranno presto dei cult.

Alla prossima.
http://lightelf.blogspot.it/2018/04/premio-glad-2018_3.html

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