Ciao a tutti, come va?
Da quando ho iniziato a seguire la situazione del fumetto italiano su questo blog ho notato che di solito i lanci delle nuove serie e dei nuovi progetti vengono pompati in maniera molto chiassosa, mentre le chiusure - ancor più se repentine - si tenta di farle passare sotto silenzio, suscitando il minimo clamore possibile... Anzi: meglio ancora se le si affronta con apparente nonchalanche, quasi come se da un giorno all'altro - in concomitanza con la loro chiusura - le suddette produzioni fossero diventate del tutto marginali. Soprattutto se si tratta di produzioni che si rivolgono ad un pubblico molto giovane, che tecnicamente è abbastanza fuori dal solito giro degli appassionati, e verso il quale non si sente il bisogno di fornire particolari giustificazioni per evitare i soliti strascichi di polemiche su internet e via social.
Così può capitare che, fra le righe, l'annuncio ufficiale della chiusura di un paio di testate per ragazzi arrivi in un comunicato che elenca le iniziative che celebrano il settantennale del personaggio più importante della stessa casa editrice. E già solo questo, volendo, avrebbe tutta una serie di risvolti metaforici molto interessanti. L'annuncio di cui sto parlando arriva da un editoriale della casa editrice Bonelli, comparso sul suo sito il 31 agosto (CLICCATE QUI). E più precisamente nella parte in cui annuncia che in autunno ci saranno gli "ultimi fuochi" di Dragonero Adventures e Creepy Past.
Ora: fino a prova contraria l'espressione "ultimi fuochi" è sinonimo di "battute finali", e in questo caso - oltre a riguardare le due testate in questione - sembrerebbe riferirsi a tutto il progetto relativo alla cosiddetta "linea young" della casa editrice, che evidentemente mirava a creare un ponte con il pubblico più giovane nella speranza di alimentare quel ricambio generazionale che si è fatto sempre più risicato (e sempre più essenziale). La chiusura anticipata di 4HOODS, avvenuta poco tempo fa (CLICCATE QUI), non prometteva proprio benissimo però devo ammettere che prima di tirare i remi in barca mi aspettavo che si sarebbe almeno provato ad aggiustare il tiro...
E devo ammettere anche che mi ha lasciato un po' perplesso il fatto che, solo ora che le suddette serie si stanno approssimando alla chiusura, chi di dovere enfatizza molto il fatto che erano nate per essere delle serie limitate... Anche se, nel momento del loro lancio, non mi pare proprio che questa notizia fosse circolata (e di sicuro non era stata messa in evidenza).
Del come e del perchè, a mio modesto parere, DRAGONERO ADVENTURES fosse destinato a non avere appeal sui ragazzini di oggi avevo già parlato in più occasioni (ad esempio QUI, ma alcune criticità erano abbastanza evidenti ancora prima che venisse distribuito, e se non ci credete CLICCATE QUI)... E anche se negli ultimi numeri c'era stato un blando tentativo di vivacizzare la situazione mettendo a confronto i protagonisti con una maggior quantità di coetanei, e con qualche cottarella, il tono da oratorio era rimasto tale e quale... Così come la piattezza delle trovate, totalmente inadeugate per chi ha dieci anni oggi ed è cresciuto con le serie animate di canali tematici come BOING, FRISBEE o K2... Per non parlare di chi ha qualche anno in più.
Su questo, però mi sono già dilungato molto in passato e non penso che a questo punto abbia molto senso sparare sulla croce rossa. Quello che però mi lascia più perplesso, però, è che il fallimento di questi progetti non stia lasciando il posto a niente che possa tenere assieme il pubblico che comunque era stato coltivato nell'ultimo anno, per quanto limitato, in vista di operazioni simili nel prossimo futuro.
Magari rivedendo il concetto di "YOUNG" alla luce degli errori commessi.
Si dice che quella di DRAGONERO ADVENTURES sarà solo una sospensione in vista dell'arrivo del cartone animato (se e quando arriverà, anche se si sa già che il soggetto del cartone sarà molto diverso da quello del fumetto), visto che su (almeno) 24 uscite previste alla fine ne conterà solo 12. Staremo a vedere.
D'altra parte, se proprio devo essere sincero, ho sempre avuto
l'impressione che un po' tutta questa idea della linea YOUNG sia stata portata
avanti controvoglia, e da persone che non sapevano bene dove andare a
parare... E con il solo scopo di provare a recuperare una fascia di pubblico più giovane
per poi tenerla in vivaio in attesa che avesse l'età giusta per le serie
"adulte", senza però crederci veramente, e senza voler andare davvero fino in fondo. Quasi come se fosse una specie di male necessario, o qualcosa del genere. O magari un'operazione di marketing senza troppe pretese.
La sensazione, poi, è che la colpa sia ricaduta - fin dai primi risultati non proprio esaltanti - sul concetto di linea YOUNG in quanto tale e non su una gestione poco pertinente, portata avanti da persone che molto probabilmente hanno smesso di seguire davvero le produzioni per i più piccoli parecchi anni fa... Finendo, nei fatti, per non sapere come rendere davvero accattivante una produzione del genere, o magari come pubblicizzarla al meglio presso i giovani di oggi.
Giusto per fare un esempio banale: considerando che su Youtube Italia ci sono già molti youtuber under 14 con decine (se non centinaia) di migliaia di followers che li seguono (se volete farvi un'idea del mondo degli youtuber under 14 italiani CLICCATE QUI e QUI), alla Bonelli sarà mai venuto in mente di contattarli per mandargli delle copie omaggio da recensire (magari in cambio di un abbonamento o qualcosa del genere)? Mhhh... Non so perchè, ma ho qualche dubbio. E d'altra parte non è neanche detto che dei ragazzini di oggi, dei ragazzini VERI, avrebbero trovato interessanti delle serie concepite da chi non aveva le idee molto chiare su cosa avrebbe potuto piacergli e cosa no... E che comunque aveva pensato a dei fumetti YOUNG che fossero a prova di bambini under 10 (e soprattutto in linea con il tipico lettore adulto Bonelli), con tutto quello che ne consegue.
E d'altra parte non sarebbe stata neanche una cattiva idea investire un po' di soldi in una campagna pubblicitaria sui canali tematici per ragazzi... Altra cosa che NON è stata fatta (forse per non compromettere i rapporti consolidati con la RAI? Chissà...). Il tutto mentre per queste serie erano state preparate solo delle pagine Facebook, quando i social più seguiti dai giovanissimi sono altri.
E la cosa un po' spiazzante è che, in effetti, qualche esempio di fumetto portato avanti, con successo, tenendo in debito conto tutte queste cose ce l'avevamo anche in Italia.
Il caso di Sio ormai è abbastanza da manuale, nel senso che lui ha tanto successo fra i ragazzini anche perchè il suo canale Youtube (che trovate QUI) ha quasi due milioni di iscritti... E se ha due milioni di iscritti è perchè conosce i media seguiti dai giovani e perchè quello che fa entra in sintonia con l'umorismo demenziale dei ragazzini (e non solo) di oggi... E se ci entra in sintonia, forse, dipende anche dal fatto che quest'anno compie trent'anni e quindi ha meno della metà degli anni di Alfredo Castelli, a cui la Bonelli affidò la gestione del progetto Bonelli Kids, tanto per dirne una...
Alla fine nulla accade per caso, come si dice.
E d'altra parte, età anagrafica a parte, bisogna prendere atto che comunque tutti gli autori messi al lavoro sulla linea YOUNG non erano proprio degli esordienti, e comunque - anche quando in passato si erano occupati di fumetti per ragazzi - non avevano esattamente lasciato il segno. Stefano Vietti su Dragonero Adventures proveniva da alcune esperienze su IL GIORNALINO negli anni Novanta e dalla brutta avventura di Kylion per la Disney Italia, mentre Bruno Enna e Giovanni di Gregorio su Creepy Past hanno all'attivo una lunga serie di progetti a fumetti per ragazzi, e ragazze, che col tempo hanno avuto dei decorsi abbastanza infelici ("Monster Allergy", "Lys", "Angel's Friends", "W.I.T.C.H." e persino "Paperino Paperotto" su Topolino)...
Magari sarà un caso, o magari no... Fatto sta che la storia si è ripetuta, con gli stessi protagonisti, tra l'altro. E d'altra parte è pur vero che è da almeno vent'anni che in Italia - scarseggiando le pubblicazioni periodiche dedicate e gli investimenti reali in questo senso - non si può parlare di una vera e propria "scuola" del fumetto per ragazzi portata avanti con continuità (Disney a parte), e quindi è anche molto difficile per un editore che vuole cimentarsi in questo settore riuscire a fare una selezione adeguata dei professionisti da coinvolgere e dello stile da adottare.
Che fare, quindi?
Intanto bisognerebbe capire se effettivamente si vuole fare qualcosa che sia davvero pensato per i giovani e/o i giovanissimi di oggi, analizzando approfonditamente le serie animate che vanno per la maggiore e le tendenze reali del pubblico di riferimento.
Giusto per fare un confronto un po' impietoso: su Dragonero Adventures il protagonista aveva iniziato a scambiare i primi baci con le ragazzine (umane e non), mentre l'orientamento sessuale di sua sorella non è mai stato affrontato in maniera esplicita (cosa che peraltro non avviene in maniera troppo diretta nemmeno nella serie DRAGONERO, con le loro versioni adulte). Intanto, proprio in questi giorni, la popolarissima serie animata fantasy ADVENTURE TIME si è aggiunta alla (sempre più lunga) lista di produzioni animate per giovanissimi con personaggi che fanno coming out in maniera palese... E infatti dopo dieci stagioni, nel gran finale, la vera natura del rapporto fra la principessa Gommarosa e la vampira Marceline è stata confermata da un bacio appassionato... Con grande gioia dei fans della serie, presumo, che da anni aspettavano questo momento.
In secondo luogo potrebbe essere molto utile dare un'occhiata a quello che, in altre nazioni, è considerato fumetto per ragazzi... Soprattutto considerando che viviamo in una situazione socioculturale sempre più globalizzata, e che alcuni di questi fumetti "per ragazzi" nel senso moderno del termine iniziano ad arrivare anche in Italia.
Un esempio?
Come anunciato alla scorsa edizione di Lucca Comics la casa editrice Il Castoro ha deciso di pubblicare in Italia "IN SCENA!" di Raina Telgemeier... Una storia di ragazzini e ragazzine che, appena entrati nell'adolescenza, iniziano a scoprire se stessi (e il loro orientamento affettivo) sullo sullo sfondo di una rappresentazione tratrale organizzata dalla scuola.
Penso che sia particolarmente interessante il fatto che la casa editrice abbia deciso di invitare l'autrice in Italia in occasione del prossimo festival della letteratura di Mantova (dal 5 al 9 settembre, e trovate tutte le informazioni sull'evento CLICCANDO QUI). E penso che sia molto interessante anche il fatto che il festival della letteratura di Mantova si sia inserito in un concorso per i giovanissimi dai 12 ai 19 anni che vogliono raccontare le loro esperienze di adolescenti tramite il linguaggio del fumetto, utilizzando non più di dieci vignette. Il tema del concorso era "la trasformazione". Se volete approfondire il bando del concorso lo trovate CLICCANDO QUI. Si tratta comunque di un'iniziativa che rientra nel più ampio progetto READ ON, che coinvolge vari paesi europei (CLICCATE QUI). In occasione del Festival di Mantova Raina Telgemeier commenterà alcuni di questi lavori (assieme al fumettista Daniel Cuello), e saranno presenti anche alcuni dei giovani partecipanti italiani.
Penso che il fatto che tutto questo avvenga al festival della letteratura di Mantova, e NON in una manifestazione fumettistica, sia abbastanza sintomatico. Ad ogni modo qualcosa mi dice che, a prescindere dalla sorte della linea YOUNG della Bonelli, su questo BLOG continuerò a parlare di fumetti e prodotti per giovanissimi... Offrono un sacco di spunti di riflessione e aiutano a mettere in luce la situazione per quello che è...
Alla prossima.
8 commenti:
Non ho letto nulla di dragonero/dn adventures e creepypast, ma Bruno Enna ci sa fare, coi giovani; sia Witch che Monster Allergy (che rimane la più bella serie per ragazzi/e di sempre, pure con quel "finale" frettoloso...) hanno toccato il loro picco massimo di popolarità - e vendite - coi numeri scritti da Enna, poi quando ha abbandonato i progetti, soprattutto nel caso di Witch, c'è stato un calo, date le storie non più all'altezza... (all'inizio, sarai d'accordo, Witch era un magazine per tutti, ragazzi ragazze, certo non si affrontavano tematiche come l'orientamento sessuale, ma è una serie degli inizi 2000, oltretutto disney). ;) senza conoscere nel dettaglio i progetti "young" di cui si parla qui, sono abbastanza sicuro che, come dici tu, il fallimento sia dovuto a fattori quali il non aver capito gnente, da parte dei capoccia di sbe, dei gusti del pubblico. Dall'alto della mia ignoranza, trovo molto più plausibile che a Enna sia stato imposto un certo modo di lavorare - diciamo non proprio gay friendly, né troppo "profondo" -, con paletti tipici della casa editrice e limitazioni varie, specie per quel che riguarda i giovani, che non il fatto che Enna sarebbe troppo vecchio per scrivere fumetti per giovani. Non che farebbe male al fumetto, se autori giovani riuscissero a trovare posto. oh,poi magari mi sbaglio...
Sul resto sono d'accordo, anche se temo di essere rimasto indietro con la sergio bonelli, non leggendo nulla di suo da anni, non ricordavo che facesse anche gli abbonamenti :)
Beh... Gli abbonamenti li avrebbe potuti fare giusto ai giovani youtuber come incentivo per parlare dei suoi prodotti :-P Comuqnue riguardo a agli autori fors enon mi sono spiegato bene. Come ho scritto il punto non è tanto l'età anagrafica, che pure incide, ma la capacità di entrare in sintonia con chi è giovane nel momento in cui si crea un progetto che a loro si rivolge. Come dicevi tu Bruno Enna ha contribuito a Monster Allergy e W.I.T.C.H., e quest'utlimo in particolare andò molto bene (all'inizio). Poi i "paletti" di cui sopra ne hanno limitato molto gli sviluppi, ma SICURAMENTE ha inciso anche il fatto che certi temi - tipo gli apprendisti maghi - sono gradualmente usciti dal baricentro dell'interesse dei giovanissimi. Tant'è che, per dirne una, le WINX col tempo, si sono adeguate ai tempi spostando il loro baricentro sulle varie tendenze degli ultimi anni (nell'ultima serie animata c'era pure un reality show sullo sfondo) e sono ancora vive e vegete, mentre le W.I.T.C.H. no. In più di qualche recensione si diceva che Creepy Past ricordava tantissimo Monster Allergy (che pure all'epoca non andò benissimo, e infatti chiuse anzitempo, addirittura prima che fosse distribuita la serie animata)... Con la differenza che parliamo di un fumetto proposto 16 anni dopo, quando ai ragazzini interessavano altre cose e il registro narrativo a cui erano stati abituati negli ultimi dieci anni era completamente diverso. Son tutte cose da considerare :-) Poi, per carità magari si tratterà pure di sceneggiatori bravissimi, ma qui è più una questione di sintonia che di bravura :-)
Grazie per la celerità e per la risposta, sulla quale concordo, anche se io intendevo proprio dire che (per me) Enna È in sintonia con i giovani, o meglio, lo sarebbe SE lo lasciassero fare... già su topolino ha proposto, anche negli ultimi anni, storie "diverse", spesso più adulte, del solito, anche se pure lì le limitazioni dall'alto sono state diverse (e si vede in molti casi... lui sarebbe andato anche oltre ;) sulle Witch sono d'accordo, un po' come i gormiti, nel tempo hanno perso la loro identità e, non sapendosi degnamente rinnovare...
Comunque, come ho detto, creepypast non lo ho letto quindi non so esattamente di cosa parliamo, se di una serie attuale o meno (io sono del 97, non più giovane ma nemmeno vecchissimo XD).
Il grande sbaglio dell'editoria fumettistica itagliana oggi, è di credere che i bambini e i giovani siano scemi, che basta mettere in una serie loro coetanei per catturarli, e limitarsi a seguire/copiare vuotamente i trend, in ritardo... (così, a occhio, creepypast parlerà di creepy pasta, che non vanno più da un po'... ma ripeto, non ho letto...)
Buonagiornata e bel post
Resto abbastanza convinto, comunque, che se Enna fosse rimasto alla guida di Witch, quest'ultimo sarebbe durato molto di più. Ma Enna è, da sempre, uno che il più delle volte scrive solo se ha qualcosa da dire. Potrebbe essere che aveva "nasato" la poca versatilità della serie e di conseguenza ha preferito abbandonare il progetto, oppure semplicemente aveva altro da fare...
Wally, la tua analisi è interessante, ti aggiungo le mie considerazioni da lettore di tutte le testate young nonchè appassionato sia di Sio sia di vari cartoni americani recenti.
4hoods: è un bel fumetto, scritto ottimamente e con disegni e colori splendidi, ma ha avuto fin dall'inizio un grande difetto: un target molto confuso. È rivolto ai ragazzini? E' rivolto agli appassionati di rpg da tavolo? È rivolto agli appassionati di fumetti in generale (nelle storie secondarie ha disegnatori ospiti sperimentali e importanti).
L'impressione finale è quella di leggere una storia fantasy con come protagonisti dei pupazzetti simpatici, piena di battute metafumettistiche (?) e una trama avventurosa sì ma fin troppo spesso al confine con la parodia.
Forse sarò troppo critico, ma il risultato finale sembra una ispirata sega mentale di un gruppo di nerd sfigati appassionati di rpg. Carino ma... Pensavano veramente di sfondare?
Dragonero Adventures: non aggiungo una parola in più di quelle già dette da te, umorismo da storia di Topolino anni 90 di quelle mosce e poco ispirate, bella la componente avventurosa e i riferimenti alla serie principale, ma troppo e comunque tutto troppo..."slavato"? Non mi viene in mente termine migliore per indicare l'impressione che mi suscita questa serie. Magari ai ragazzini può piacere, ma esiste di molto più accattivante in giro.
Fin dall'inizio era stato detto che la serie sarebbe stata di 24 numeri, adesso verrà interrotta al numero 12 per poi riprendere quando andrà il cartone sulla rai. Vedremo.
Creepy past: ecco, questa è una serie che mi sta dando molte perplessità. La trama è più matura rispetto alle altre serie e si rivolge esplicitamente ai preadolescenti, raccontando essenzialmente una storia shonen con centrali i temi della crescita e della trasformazione, in questo senso la storia "funziona" anche se aggiungo le virgolette in quanto affinchéa accada ci sono fin troppi elementi pretestuosi. Tuttavia ha un per me un grande difetto: lo stile visivo. È tutto troppo morbidoso, troppo colorato, troppo pupazzoso, è come se ci fosse uno stacco netto tra la storia (che tutto sommato è abbastanza tetra, oserei dire triste dato che tutti i ragazzi protagonisti soffrono in teoria di una malattia debilitante) e i disegni, che talvolta smorzano eccessivamente i toni (il cattivo principale più che inquietare infastidisce), nel cross over con Dylan Dog viene distrutta un'intera famiglia, ma in modo pupazzoso.
Aggiungi a questo dei personaggi bizzarri e un'atmosfera tesa, e il prodotto finale sembra costantemente..."fuori fuoco". Come se un autore avesse avuto un'idea carina basta sui creepy pasta (comunque fuori tempo massimo) e avesse dovuto poi adattarla ai temi di uno shonen, con un risultato finale che, forse piaceraai ragazzini, ma a me ha dato l'impressione di una carbonara con la panna.
Non parliamo poi di quello schifo totale di Bonelli Kids.
In definitiva mi fa tristezza che la Bonelli con la linea young abbia perso un'occasione, spero che capisca veramente cosa non funziona e in futuro si dedichi a progetti differenti.
Dal tono e dalle argomentazioni di questi commenti direi che il tema è molto sentito :-) Mi fa piacere :-)
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