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venerdì 10 maggio 2019

QUALCHE DEDUZIONE...

Ciao a tutti, come va?

Nel mondo degli appassionati di fumetti italiani, molte volte, si cerca di rendere meno pesante l'analisi della situazione delle vendite nel nostro paese sostenendo che la crisi dei fumetti è un fenomeno di portata globale, e  le poche volte che qualcuno (tipo il sottoscritto) suggerisce che è una questione di approccio e contenuti, più che di un accanimento del destino, generalmente gli viene risposto che negli USA le aperture nei confronti delle minoranze o dei temi alternativi non hanno contribuito a salvare la situazione o a favorire il ricambio generazionale... E che quindi è comunque meglio proseguire con le solite strategie. La domanda, quindi, è la seguente: le cose stanno proprio così?

Per capire un po' meglio l'andazzo della situazione potrebbe essere interessante partire dal sito COMICHRON, che da anni raccoglie tonnellate di dati (anche relativi ai decenni passati), per offrire pagine e pagine di tabelle e matariale vario per quanti vogliono analizzare il mondo del comics americano, e il suo andamento, da un punto di vista più propriamente statistico... Comunque, di recente, ha pubblicato una serie di tabelle relative all'andamento delle entrate del settore... E, a quanto pare, salvo una lieve flessione nel 2017, il trend è stato in crescita...

Certo qualcuno potrebbe pensare che il maggiore guadagno è dovuto alla crescita dei prezzi delle uscite mensili, ma se si controllano le percentuali di vendita il comparto in maggiore crescita è quello delle graphic novel... Mentre il canale di distribuzione in maggiore crescita è quello delle librerie (che non distribuisce i singoli albi, ma le loro edizioni raccolte in formato paperback).


Se poi si guardasse all'andameno dei guadagni dal 2003 a oggi verrebbe confermato un trend in crescita, fatto salvo il 2017 (come già detto sopra)...

Ovviamente questi dati si possono leggere in mille modi, ma penso che sia interessante notare che il calo dei guadagni è coinciso con una politica editoriale che, almeno nel caso di alcuni editori, ha iniziato a ridimensionare la presenza di personaggi e tematiche relative alle minoranze, a seguito di polemiche che a volte sembravano montate ad arte... Anche perchè se la MARVEL inizia a cambiare atteggiamento perchè le fumetterie si lamentano del calo di vendite, senza calcolare l'apporto delle vendite online di colossi come AMAZON (giusto per dirne una), viene il sospetto che effettivamente ci fosse dietro tutt'altro (come ho spiegato in varie occasioni, ad esempio QUI). Oltretutto il sito COMICHRON riporta come buona parte della ripresa registrata quest'anno sia da attribuire alle vendite dei fumetti per lettori (e lettrici) molto giovani... Fumetti che, guardacaso, puntano in modo crescente anche sull'inclusione delle minoranze (etniche, sessuali, religiose e quant'altro)...

Sarà solo una coincidenza? Ovviamente non sta a me dirlo, però è un dato di fatto che in Italia i fumetti per ragazzi, anche in casi molto recenti, hanno sempre preferito evitare di affrontare certi argomenti, se non - forse - giusto da un punto di vista prettamente estetico (della serie: includiamo delle minoranze etniche, ma facciamo finta che non lo siano e che questo sia un elemento irrilevante ai fini della storia), chiudendo prima del tempo. Comunque, a riprova del fatto che i gusti del giovane pubblico possono avere un ruolo determinante nelle vendite di un determinato titolo, il sito COMICHRON dedica una pagina all'analisi delle vendite di Superman dal 1965 al 1987 (CLICCATE QUI), rendendo noto che è passato da una tiratura mensile di 1.179.000 nel 1965 a una ben più modesta tiratura di  111.309 copie nel 1984. E questo ben prima degli smartphone, del boom delle consolle, di internet e di tutte quelle giustificazioniche oggi vanno tanto di moda... Molto semplicement:e Superman era un fumetto concepito per i bambini di un certo periodo storico, e nel 1984 non rispecchiava più i gusti dei bambini come avveniva nel 1965...

E infatti nel 1985/1986 è stato aggiornato e ha inziato riprendersi fra alti e bassi, puntando su fasce di pubblico differenziate, ma questa è un'altra storia... Il succo del discorso, comunque, è che magari una visione d'insieme un po' più ampia non guasterebbe, e nemmeno un po' di sana autocritica in più. Cosa che in effetti, di tanto in tanto, negli USA produce dei risultati interessanti, che contribuiscono a mantenere ancora il settore ben vivo... Anche fra i giovanissimi. Cosa che non bisognerebbe dare affatto per scontata...

E comunque, al netto dei dati qui riportati, sarebbe interessante riuscire a valutare l'impatto che i siti pirata hanno sulla diffusione e la popolarità di determinati fumetti... Nel senso che, se da un lato non favoriscono il settore in quanto tale, d'altro canto garantiscono una diffusione capillare e globale di personaggi, titoli e serie a livelli impensabili fino a qualche tempo fa... Contribuendo indirettamente ad avvicinare al linguaggio del fumetto una vasta platea - anche molto giovane - che al momento è impossibile quantidicare... Se poi nel lungo periodo questo si rivelerà più positivo o deleterio ce lo dirà il tempo.

Quel che è certo è che il sito GAYLEAGUE  continua puntualmente a fornire un elenco di anticipazioni di interesse LGBT, ottenuto scartabellando i cataloghi della Diamond... E, giusto per fare un esempio, solo per il mese di giugno 2019 il sito segnala CENTINAIA di titoli (anche se, per correttezza, bisogna dire che segnala anche le ristampe, le riproposte e le produzioni che hanno degli autori LGBT o LGBT friendly)....




Tutta questa abbondanza di titoli LGBT, ad esempio, sta facendo bene al mondo del fumetto americano? Chissà... Sicuramente male non gli fa, e se titoli di questo tipo continuano ad uscire è anche perchè quelli precedenti non sono andati poi così male in fatto di vendite. E in ogni caso attirano la curiosità del pubblico. E d'altra parte è anche vero che gli annunci di un cambio di rotta da parte di alcuni editori intorno al 2017, dati alla mano, potrebbe non essere stata una mossa intelligente a livello di marketing...

E forse è anche per questo motivo che, più recentemente, ci sono stati diversi ripensamenti in questo senso... Anche se non sono trapelati comunicati ufficiali al riguardo... E d'altra parte sarebbe anche abbastanza ridicolo se, ad esempio, la MARVEL mantenesse una posizione conservatrice mentre i MARVEL STUDIOS stanno puntando ancora - e con grande successo - sull'inclusione delle minoranze nei loro titoli di maggior successo... Con tanti di annunci roboanti a proposito dell'inclusione di supereroi dichiaratamente omosessuali nel MARVEL CINEMATIC UNIVERSE...

Per non parlare poi di quello che succede - con una frequenza impensabile fino a pochi anni fa - nel mondo delle serie televisive, sia animate che da vivo. Un mondo in cui, ad esempio, è tornato a comparire con successo John Constantine (sempre interpretato da Matt Ryan) in versione bisessuale (come si era visto nei fumetti DC Comics), dopo che la sua precedente serie - che scelse di NON approfondire l'argomento - si rivelò un flop...

Sono tutte cose che fanno perlomeno riflettere... Anche perchè, alla luce di tutto questo scenario, si fa sempre più fatica a comprendere alcune scelte portate avanti con ostinazione dal fumetto italiano... Però di questo, probabilmente, tornerò a parlare un'altra volta.

Alla prossima.

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