Come avrete notato i post su questo blog si sono rarefatti, ma volevo tranquillizzarvi sul fatto che non ho intenzione di fermarmi, e che non appena possibile tornerò ad essere più assiduo. Anche se a quanto pare, per come si sta evolvendo il metodo di fruizione dei contenuti online, i blog come il mio stanno un po' passando di moda. Anche perchè qui non trovate solo un elenco delle novità a tema LGBT, ma ci trovate anche e soprattutto delle opinioni e delle analisi che non fanno sconti a nessuno.
E forse, considerando che spesso e volentieri mi permetto di fare dei confronti fra quello che succede in Italia e quello che succede altrove, mi rendo anche conto che - siccome la situazione in Italia è quello che è - tante volte i miei contenuti risultano un pochino... Come dire... Avvilenti... E siccome su internet tanta gente viene nella speranza di staccare la spina, posso capire che sia una scelta un pochetto impopolare, anche perchè a volte anche a me sembra di infierire e di sparare sulla crocerossa. Però, dal momento nessuno (o quasi) sembra voler fare i conti con questa realtà, non me la sento di cambiare tono e di fare finta che tutto vada bene e trullalero trullallà...
Anche perchè ho sempre la segreta speranza che - continuando a rompere le scatole - le cose possano cambiare, e ogni tanto - pare - che le cose possano iniziare leggermente a cambiare sul serio (anche se poi non ho la minima idea di quanto possa essere stato determinante il mio eventuale apporto). Se, ad esempio, controllate le copertine di Topolino nuova gestione che si sono susseguite dall'inizio dell'anno ad oggi (CLICCATE QUI), noterete che - per la prima volta dopo anni - per oltre quattro mesi non si è vista una sola copertina a tema calcitstico o con qualche personaggio famoso in versione paperizzata... Anzi, il prossimo numero sarà presente anche con un edizione speciale dedicata al Salone del Libro di Torino!
Che magari sembrerà una cosa da poco, ma visto l'andazzo degli ultimi anni davvero una presa di posizione importante... Che forse sottolinea come la nuova gestione abbia davvero intenzione di cambiare rotta. Considerando la mia personale crociata per la sensibilizzazione nei confronti delle copertine di Topolino direi che è un buon segnale, anche se si tratta di un piccolissimo passo nella ricucitura del rapporto col pubblico... E comunque bisogna considerare che il pubblico potenziale, quello di oggi, vive sullo stesso pianeta in cui Disneyland Paris sta per organizzare il suo primo Magical Pride... Dove probabilmente si vedranno tanti personaggi Disney sfilare per la prima volta con completini arcobaleno e via dicendo...
Il Topolino italiano avrà il coraggio di dedicargli un servizio? Staremo a vedere... Di sicuro manca poco e io proverò a monitorare la situzione (anche per quel che riguarda l'eco dell'evento su Le Journal de Mickey, non temete!). E d'altra parte il marchio Disney non è associato solo al Magical Pride o alla presenza (ufficiale) del marchio (e dei dipendenti) Disney nei Pride di diverse città del mondo, ma è anche quello che ha iniziato a inserire personaggi gay minorenni nelle sue produzioni per ragazzi...
Ed è la stesso che non si è fatto problemi ad inserire il cameo un personaggio omosessuale durante la seduta di counseling gestita da Capitan America nel superfilm campione di incassi AVENGERS ENDGAME... Un personaggio che doveva superare la scomparsa del proprio compagno e che oltretutto è stato interpretato da uno dei due registi del film, Joe Russo...
E considerando che alla fine AVENGERS ENDGAME è stato progettato per essere un prodotto per famiglie direi che non c'è molto da aggiungere. A parte, forse, il fatto che è sempre più evidente che non si tratta più di una questione di inserimento politically correct di minoranze, ma di un tentativo di rappresentare in maniera più credibile la realtà di oggi. Quella, appunto, in cui si muove il nuovo pubblico. Un pubblico sempre più globalizzato, e di cui - a quanto pare - l'entertainment italiano non riesce ancora a farsi una ragione. Anche perchè l'entertainment è un settore sempre più globalizzato, ma a livello locale i media risentono - ovviamente - di dinamiche molto specifiche... Tant'è che, per fare un esempio molto banale, negli USA il TIME può dedicare una copertina ad un aspirante candidato democratico alle prossime elezioni americane, Pete Buttigieg, che posa con suo marito...
Una cosa che in Italia, allo stato attuale dei fatti, sarebbe perlomeno improbabile... Anche perchè nessuna formazione politica lascerebbe spazio ad un candidato dichiaratamente gay, per paura di compromettersi agli occhi dell'elettorato più anziano... E queste sono un po' le dinamiche che si riflettono anche in buona parte dell'entertainment prodotto in Italia (fumetti compresi), nonostante vengano importate massicciamente produzioni che arrivano da nazioni che da questo punto di vista sono più evolute e inclusive...
E infatti è solo una questione di tempo prima che anche in Italia arrivino le puntate della seconda stagione di She-Ra prodotta da Netflix, quella in cui sono stati introdotti i due padri di Bow... Uno dei personaggi principali della storia (e che è ben noto, nella sua versione classica, a chi seguiva la serie originale negli anni Ottanta... Che forse qualcuno avrà "riconosciuto" nel design di uno dei due padri di cui sopra).
Per dirla tutta: si tratta della prima volta che viene introdotta una famiglia omogenitoriale, composta da due padri, in una serie animata che ha un taglio prevalentemente avventuroso. In una puntata in cui, oltretutto, si gioca comunque sul concetto di coming out, dato che Bow non ha mai detto ai suoi genitori che è un guerriero e che invece di proseguire i suoi studi ha scelto di unirsi alla ribellione di Etheria contro le armate di Hordak... Finendo poi per raccontare tutto e per farsi accettare per quello che è. Insomma: nella puntata in questione il tema importante non è l'omosessualità dei due genitori di Bow (per la quale nessuno batte ciglio), ma il fatto che lui non è comunque stato sincero con loro, a proposito di un argomento che non ha niente a che fare con la sua sessualità, per paura di tradire le loro aspettative... A riprova del fatto che i coming out sono importanti a prescindere dal discorso dell'orientamento sessuale...
E comunque, per la cronaca, bisogna anche dire che queste prime sette puntate della nuova stagione (le ultime verranno trasmesse a fine anno), hanno puntato i riflettori anche sul sentimento, non ricambiato, che prova Skorpia per Catra... Esplicitando il suo tormento interiore ad un livello che probabilmente non si era mai visto in una serie per ragazzi occidentale... E che probabilmente ha sorpreso anche gli estimatori della serie storica degli anni Ottanta (in cui le due, fondamentalmente, erano in perenne competizione e si disprezzavano apertamente). Non male.
Ad ogni modo a questo punto è evidente che le sottotrame LGBT diventeranno un tratto caratteristico di questa saga, e considerando che probabilmente nelle prossime puntate si inizierà a fare luce sulle origini di Adora e sul suo legame col pianeta Eternia, magari in un futuro non troppo lontano vedremo questi temi trovare posto anche in un'ipotetica rivisitazione delle avventure di He-Man... E potrebbe essere davvero molto interessante verificare come potrebbero essere gestite in un mondo popolato da maschioni che anche in tempi non sospetti sembravano uscire da un party gay... E che in effetti, in anni più recenti, hanno anche ispirato dei party gay...
Staremo a vedere. Sicuramente nel frattempo bisogna prendere atto che certe tematiche sono sempre più presenti a tutti i livelli dell'entertainment, e sono presenti nella loro accezione più moderna e inclusiva, anche e soprattutto quando si tratta di produzioni per tutti, in particolare se si rivolgono ai più giovani. Anche perchè i giovani di oggi non sono i giovani di ieri o di ieri l'altro, e vivono nel mondo di oggi. Anche per questo, lo ammetto, in questo periodo mi risulta particolarmente stridente l'annuncio della casa editrice Bonelli di rilanciare - per l'ennesima volta - la linea Bonelli Kids sotto forma di volumi da libreria...
Personaggi già avulsi da ogni contesto giovanile nella loro versione adulta, ridotti a mascotte promozionali che - fondamentalmente - non hanno niente da dire e non sono mai riusciti neanche nell'impresa per cui erano stati progettati, e cioè agguantare giovani lettori da dirottare fra qualche anno sulle collane tradizionali da cui traggono ispirazione. Viene quasi il sospetto che questa ultima iniziativa libraria sia stata progettata assieme alle strip, e che per contratto con gli autori la casa editrice fosse vincolata a pubblicarli nonostante il flop generale del progetto... Altrimenti davvero non se ne capirebbe il senso... A meno che qualcuno non speri davvero che nella versione da libreria questi personaggi possano raggiungere un pubblico diverso... Cosa che magari è pure possibile, ma che sottovaluta ampiamente il fatto che il settore per ragazzi delle librerie è già strabordante di cose meravigliose, con cui i Bonelli Kids non possono assolutamente competere... Anche perchè, a differenza di altri personaggi di successo che inondano le liberie, non sono nati per i bambini, ma per far conoscere ai più piccoli dei personaggi che - nella loro versione standard - rischiano di soccombere di fronte al mancato ricambio generazionale...
E comunque la situazione dalle parti della Bonelli sembra non essere rosea a prescindere, perlomeno a giudicare dal fatto che - dopo anni in cui ha tentato di rilanciarsi puntando su personaggi nuovi (che però, nascendo vecchi, hanno floppato in maniera abbastanza vistosa), pare concentrarsi sul recupero di alcuni personaggi che a suo tempo aveva abbandonato per via del calo dei lettori... Probabilmente qualcuno deve avere notato che quelli che una volta sembravano numeri insoddisfacenti adesso farebbero tirare comunque una boccata d'aria... E così è partita una sorta di operazione recupero, evidentemente finalizzata a riacchiappare quei lettori che, forse, avevano lasciato la casa editrice dopo la conclusione di alcune serie. Per ora si parla del ritorno di Mister No, Magico Vento e Napoleone, ma qualcosa mi dice che questo è solo l'inizio...
E ha pensato bene di affidarla alle sceneggiature di Giuseppe De Nardo, già responsabile del volume che la casa editrice dedicò a Caravaggio nel 2014 (CLICCATE QUI e QUI), e dal quale si pensò bene di omettere qualsiasi riferimento esplicito alla sua omosessualità, o perlomeno bisessualità... Adesso che con Leonardo avrà a che fare con qualcuno che ha subito una denuncia per sodomia (che si concluse con un non luogo a procedere solo perchè era anonima) e su cui ci sono molti indizi più circostanziati (CLICCATE QUI), nonchè una perizia psicologica postuma fatta persino da Sigmund Freud, sarà molto interessante verificare cosa salterà fuori... Anche se ho come il vago presentimento che, anche in questo caso, si manterrà un prudenziale silenzio su tutti i risvolti più ambigui del personaggio... Anche perchè quest'anno si ricordano i 500 anni dalla sua morte, e magari potrebbe essere ritenuto sconveniente ricordare dei "piccoli" dettagli come la sua passione per il giovane Gian Giacomo Capriotti...
Della quale, comunque, si parlò in maniera molto esplicita e dettagliata persino nella miniserie che gli dedicò la Vertigo nell'ormai lontano 1995... Una bella miniserie che a tutt'ora resta inedita in Italia, e anche questo non mi stupisce... E se a chi detiene i diritti Vertigo/DC Comics in Italia, magari dopo essere accidentalmente passato da queste parti, venisse in mente di farci un pensierino non sarebbe male...
E qui si torna al punto di partenza: se negli USA l'omosessualità di Leonardo da Vinci non era considerata un tabù già ventiquattro anni fa, e se avessimo la conferma che per il fumetto italiano anche oggi è un problema parlarne, probabilmente non sarebbe un buon segnale...
Soprattutto considerando che, come si è visto, a livello di entertainment l'omosessualità non è più considerata un tabù a prescindere dalla sua associazione a Leonardo da Vinci... E non è più considerata un tabù assoluto nemmeno nelle produzioni che si rivolgono ai più giovani, che tra l'altro - a differenza di quanto fanno certi editori storici italiani - ne offrono una rappresentazione molto inclusiva e non necessariamente connotata in maniera negativa.
E d'altra parte, come ho scritto più volte (ma è sempre bene ripeterlo), la rappresentazione dell'omosessualità è un'ottima cartina di tornasole per valutare in generale i contenuti e l'approccio dell'entertainment che mira a rivolgersi al pubblico di oggi... E non a quello di ieri, o dell'altro ieri... Che probabilmente dopodomani non ci sarà più...
Quindi, arrivati a questo punto, direi che i fatti si commentano da soli.
Alla prossima.
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