Ciao a tutti, come va?
Io negli ultimi mesi, e nell'ultimo in particolare, ho avuto una situazione un po' problematica, e questo blog ne ha inevitabilmente risentito. D'altra parte presumo che in circa tredici anni di attività qualche momento come questo sia da mettere in conto.
Tuttavia con l'arrivo di novembre, e mentre Lucca Comics & Games è già iniziata da qualche giorno, voglio provare a rifarmi vivo, nella speranza che sia di buon auspicio per i mesi a venire. Anche perchè nei prossimi due giorni dovrei comunque riuscire a fare un salto dalle parti di Lucca (nonostante il tempo non prometta niente di buono), e magari potrebbe essere interessante provare ad analizzare lo stato delle cose anche prima del mio sopraluogo.
Anche perchè, se proprio devo essere sincero, questo mi sembra un periodo fumettisticamanete un po' strano, e a tratti contraddittorio. Se non altro dal punto di vista degli argomenti di cui parlo qui. Da che parte cominciamo? Forse dalla cosa più strana di tutte: dopo anni (decenni) di vuoto, a Lucca Comics & Games sono stati messi in programma TRE incontri per parlare di tematiche LGBT+ nel fumetto e dintorni, e non solo a livello di presentazioni editoriali. Tutte e tre proposte direttamente dagli organizzatori della manifestazione (i cui vertici sono stati recentemente rinnovati).
Da poche ore si dovrebbe essere conclusa una tavola rotonda sulle mille facce del fumetto LGBT+, con la partecipazione di Lou Lubie, Manon Desveaux, Samuel Spano, RÉN, Giulia Argnani, Fumettibrutti e Yudori. Il tutto moderato da Susanna Scrivo, che una decina di anni fa aveva scritto un breve saggio sul questo fenomeno (nuvole e Arcobaleni, dove si parlava anche di me), e che - essendo rimasto l'unico nel suo genere - ha influito sulla decisione di farne la moderatrice di questo e degli altri due incontri a tema che sono in programma. E cioè quello di domani dedicato al caso di Cinzia, con Leo Ortolani e quello di domenica dedicato ai BOYS LOVE e agli YURI, e cioè ai manga a tematica gay e lesbica per ragazze.
Siamo ancora lontani anni luce dal taglio e dalla quantità di incontri sul tema che vengono pianificati nelle manifestazioni fumettistiche statunitensi, ma è sicuramente un passo avanti storico. Per quanto, a ben guardare, si tratti di un passo felpato che bada bene di non indagare direttamente sulle problematiche e le criticità delle tematiche LGBT+ nel fumetto italiano in senso lato. Però l'importante è che questo sia solo l'inizio e che questi incontri non restino una goccia nel mare. C'è ancora modo per migliorare, e se un giorno si costituissero delle associazioni per la promozione del fumetto LGBT+ anche in Italia, probabilmente le cose potrebbero migliorare ancora più in fretta.
In compenso in Italia abbiamo avuto, probabilmente, il primato di avere presentato in una manifestazione di questo tipo un musical ispirato ad un fumetto avente una protagonista transgender. Infatti, nonostante le polemiche, il musical ispirato a Cinzia di leo Ortolani ha debuttato due giorni fa, e a quanto pare è stato accolto calorosamente.
Anche se in effetti qualcuno ha già fatto notare che, forse, certi dettagli sulla rappresentazione stereotipata delle persone transgender, certe battute e un certo approccio un po' datato su alcune questioni non ha fatto un gran servizio a tutto il progetto (CLICCATE QUI per maggiori dettagli). non avendo visto le spettacolo non posso dire di più, ma resta il fatto che si tratta, anche in questo caso, di un notevole passo avanti. Soprattutto se si considera che il romanzo grafico di Cinzia ha debuttato a Lucca giusto l'anno scorso.
C'è da dire che Cinzia, in realtà, sembra essere solo la punta dell'iceberg di un fenomeno che - forse - sta iniziando a farsi largo nel fumetto italiano... E cioè lo sdoganamento di certe tematiche attraverso i contenuti umoristici. Intendiamoci: a differenza di quanto avveniva in passato non si tratta di contenuti umoristici denigratori nei confronti della comunità LGBT+, ma il fatto che sia data una certa visibilità solo a storie e contenuti che la rappresentano (o tentano di rappresentarla) con intenti umoristici inizia ad essere un pochino sospetta. Se voi andate in edicola, ad esempio, potreste incappare nel primo numero della rediviva rivista FRITTO MISTO, che raccoglie i lavori di Marcello Toninenlli e che ha scelto di debuttare con la parodia gay di Spider-Man... E cioè l'OmoRagno...
E anche qui si gioca molto sugli stereotipi e sui luoghi comuni, anche perchè - presumibilmente - chi omosessuale non è fa ancora abbastanza fatica a fare dell'umorismo su certi argomenti senza ricorrere a determinate soluzioni. Cosa che, in effetti, lo stesso autore ha dimostrato con le strisce dedicate alla transesessuale Tini Tran Tran, che presto verranno riproposte proprio su FRITTO MISTO.
Si dice che due coincidenze sono un indizio, e tre sono una prova... E se fosse così potrebbe essere interessante considerare che, nel numero 399, pare proprio che Dylan Dog potrebbe confermare - in un qualche modo - la suddetta tendenza... Celebrando un matrimonio con il suo assistente storico, che però - in copertina - sembrerebbe voler dare al tutto un qualche risvolto perlomeno "ironico", anche se l'idea era di dare al tutto un sottotesto progressista tutto sommato serio. Anche perchè i due personaggi convolano a nozze pur confermando la loro eterosessualità, pare. Ad ogni modo, nonostante tutte queste iperboli narrative, direi che è evidente che mostrare Groucho in abito da sposa in copertina è un modo, neanche troppo raffinato, per provare a sdoganare determinati tabù attraverso il filtro dell'ironia...
Anche perchè, nelle tavole interne, il matrimonio in questione è celebrato fra due due uomini vestiti in abiti maschili...
Intendiamoci: sempre meglio sdoganare certi tabù attraverso l'ironia che non tramite le solite tragedie/morti/persecuzioni che generalmente subiscono i personaggi omosessuali nelle serie Bonelli, però non so se questa tendenza (sempre che si confermi una tendenza nei prossimi anni, soprattutto considerando che alla fine dell'albo Groucho fa una brutta fine) possa definirsi propriamente un passo avanti.
Non ho abbastanza elementi per giudicare, e mi riserverò di approfondire a tempo debito, però direi che potrebbe essere il caso di iniziare a valutare con maggiore attenzione quello che accadrà da qui a un po'.
Ad ogni modo non tutti i segnali che sono arrivati in questo ultimo periodo sono così ambigui. Ad esempio in edicola, in questi giorni, si può trovare un'interpetazione fresca (e addirittura mangosa) di Leonardo Da Vinci... Si tratta dell'ennesimo fumetto Made in Italy finalizzato a seguire l'onda lunga delle celebrazioni leonardesche, ma a differenza delle produzioni viste finora gli autori Giulio Bogani e Edoardo Natalini hanno avuto il buonsenso di mettere al centro della vicenda anche il rapporto fra Leonardo e il suo giovane apprendista Gian Giacomo Caprotti (per gli amici Salai)... Cosa che nessun fumetto italiano aveva mai osato fare prima...
E questo, probabilmente, è un passo avanti più rappresentativo di tanti altri, soprattutto considerando il revisionismo storico che sono costretti a subire certi personaggi storici nel fumetto italiano. Cosa accadrà da questo punto in poi, in effetti, non saprei dirlo, ma la sensazione e che siamo sul punto di entrare in una nuova fase, anche se è molto difficile capire come si svilupperà.
Staremo a vedere...
Alla prossima.
1 commento:
Sarei curioso di sapere che ne pensi del bonelli cinematic universe... ;)
Buonaserata.
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