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lunedì 11 maggio 2009

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte... Come state???
Sono sopravvissuto a questi tre giorni di Fullcomics (la fiera dei fumetti di Piacenza), in cui ho dovuto fare più che altro - e a sorpresa - lo standista (e spero per chi di dovere che mi paghino profumatamente, visto che per farlo non me la sono goduta granchè, e non godermi granchè le fiere di fumetti è qualcosa che odio). Detto questo oggi volevo esternarvi una breve riflessione a margine della suddetta fiera. Premessa numero uno: si tratta di una piccola fiera di provincia, senza particolari motivi di attrazione, ma chi è appassionato di fumetti sà che una fiera di fumetti - per piccola che sia - ha sempre un clima irrinunciabile e corroborante, e non ci rinuncerebbe per nulla al mondo. Stavolta, poi, è stata la prima edizione in cui si è fatto pagare il biglietto e ci sono state circa 5000 persone che lo hanno pagato, e anche questo non è un brutto segno per una cittadina piccola come quella in cui sto (soprattutto considerando lo sciopero dei treni di domenica e il fatto che lo stesso giorno ci fosse Fumettopoli a Milano). Detto questo ammetto che una delle cose che mi ha stupito di più è stata la palese quantità di gay e lesbiche fra i visitatori. Intendiamoci: in tante fiere di fumetti che ho visto questa componente è sempre stata alta, ma mi aspettavo che fosse una particolarità delle fiere di fumetti delle grandi città... E invece - evidentemente - non è così. La cosa veramente imbarazzante, però, è che quasi tutti tentavano di dissimulare e/o di passare inosservati, e questa cosa un pochetto mi ha lasciato triste, perchè segnalava una carenza di autostima e di sicurezza. Non so se rendo l'idea, ma l'omofobia interiorizzata (che in questi contesti, fortunatamente, non è opprimente come in altri) - nonostante i numeri che avrebbero consentito un piccolo gay pride - aleggiava un po' ovunque. E qui mi vengono da fare almeno tre riflessioni: la prima è che non mi stupisce più di tanto se gli editori non pubblicano fumetti a tema gay, visto che il pubblico non si manifesta all'occhio inesperto. La seconda è che anche in contesti potenzialmente molto friendly tanta gente è tremendamente insicura. La terza è che - perlomeno da noi - non si è diffusa la cutura dei segni di riconoscimento (tipo bandierine arcobaleno sulle magliette e via dicendo) in contesti non prettamente gay, e questo contribuisce a quel senso di isolamento e insicurezza di cui sopra... In una sorta di perverso circolo vizioso. Mi rendo conto che è un concetto un po' difficile da spiegare, ma secondo me è molto importante che venga a galla, perchè probabilmente è anche all'origine di tanti disagi che non hanno niente a che fare con le fiere di fumetto. Anche perchè, ripensando alla giornata di ieri, mi sta venendo il sospetto che un paio di persone - a modo loro - con me ci abbiano pure provato (e uno dei due era particolarmente caruccio...)... Ma siccome io sono tonto e certi segnali non li colgo (per uscire con me uno deve proprio dirmi "usciamo insieme?" altrimenti non ci arrivo... E ammetto che è un mio grave difetto, che mi fa perdere tanti treni). Dal quel punto di vista sono obbiettivamente rintronato, lo ammetto, e la mia scarsa autostima fa il resto (della serie: "ma quello ci sta provando con me? Figuriamoci! Meglio evitare figuraccie e fare finta di niente... Tiriamo dritto che è meglio..."). Per ovviare parzialmente a questo problema negli ultimi due giorni di fiera sono andato in giro con la mia magliettina di Robin Hoog e in effetti un paio di lettori sono usciti allo scoperto (di cui uno è caduto dal pero, visto che facendo lo stand a Fullcomics da 4 anni già mi conosceva, ma non lo avrebbe mai detto... E questo ci riporta al discorso dell'importanza delle magliettine di riconoscimento di cui sopra). Ci è scappato anche un disegnino di Robin Hoog con dedica :-) Però vedete... Questi due si son fatti avanti giusto perchè uno era uno standista che conoscevo già e l'altro era un suo amico. C'era qualcun altro? Chissà... Comunque per precauzione mi sa che d'ora in poi alle fiere ci vado sempre con la magliettina di Robin Hoog (o con le altre che ho progettato), e magari cercherò di cogliere un po' meglio certe occasioni (un ragazzotto carino mi ha pure fatto l'occhiolino adesso che ci penso... Dite che ci stava provando?).... Vah beh... Comunque visto che ve l'ho menata tanto con 'sta storia della magliettina vi faccio vedere una foto che mi hanno scattato ieri allo stand... Cliccandoci sopra potete vedermi più grande e potete intuire la mia espressione sotto al berrettino (con cui mi proteggevo dalla luce dei faretti dello stand).
Ciao e alla prossima...
P.S. Se ripenso a quel tipo che mi ha fatto l'occhiolino... Che rabbia!
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5 commenti:

loran ha detto...

Caro Wally io ho il tuo stesso problema fino a quando non mi saltano praticamente a dosso non riesco a capire se uno ci sta provando o pure no forse avrò il gay radar che non funziona.

Dipendera anche dal fatto per anni abbiamo dovuto adottare segni di riconoscimento troppo nascosti, ad esempio notavo che nella locandina della fiera pubblicata nel tuo post del 5 maggio che il personagio in secondo piano a sinistra assomiglia molto all'attore porno gay François Sagat.

Anonimo ha detto...

L'omofobia interiorizzata: hai ragione Wally, è questo il nostro (il mio) problema.

Awakening Art ha detto...

ma Vale dopo aver letto il tuo post e dopo aver visto questa tua bellissima foto ho avuto la prova definitiva sul perchè sei perennemente single! su fatti avanti che sei un bellissimo ragazzo, sia dentro che fuori!

Albireo ha detto...

Spero che con questo tuo post il ragazzo che ti ha fatto l' occhiolino si faccia avanti !

P.S. sei molto criano nella foto

Wally Rainbow ha detto...

Ebbene sì... MIhai scoperto! Provengo dal pianeta Cria, dove tutta la popolazione era gay ma che purtroppo è esploso... Poco prima dell'esplosione i miei due papà mi hanno spedito sulla terra in un razzo e grazie alla luce del sole terrestre ho acquistato la capacità di disegnare fumetti gay :-)