Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Vi preannuncio che il post di oggi potrebbe avere un tono leggermente polemico ed esterofilo, ma non credo proprio che potrò farne a meno. Se siete assidui frequentatori di questo blog ricorderete che vi ho parlato del Sidney Mardi Gras, il maggiore Gay Pride australiano, che ha avuto il suo culmine nella parata del 28 febbraio. Ovviamente alcune belle iniziative sono proseguite anche nei giorni successivi, come ad esempio le numerose mostre artistiche allestite per l'occasione, coordinando con una sincronia pressochè perfetta le varie realtà culturali GLBT di Sidney (e non solo). Siccome questo è il blog che vi parla di quello su cui gli altri tacciono, volevo farvi qualche esempio delle inziative dedicate a quella che oggi viene chiamata "visual art", ovvero tutto ciò che coinvolge le immagini su superfici bidimensionali (dipinti, fumetti, foto, ecc). Ad esempio c'è stata una bella mostra che celebrava le foto dei primi dieci anni della rivista gay australiana DNA MAGAZINE.
E, per par condicio, è stata allestita una bella mostra dedicata ai venti anni (venti!) della rivista lesbica australiana LOTL (avreste mai detto che in Australia c'è una rivista lesbica da vent'anni?). Ah! A proposito: buona festa della donna a tutte le lettrici del blog!
Ovviamente è stato dato spazio anche ad artisti emergenti (locali e non), grazie a mostre personali (come quella dedicata a Scott Elk) e a mostre collettive come WING AND HORNS, che hanno richiamato anche artisti da molto lontano, come ad esempio Rocky Quaratino (italiano trapiantato a Barcellona).
Sempre a proposito di arte non propriamente australiana è mio dovere segnalarvi anche la bella mostra dedicata all'arte omoerotica giapponese contemporanea, organizzata per il secondo anno consecutivo dal blog JAPANESE GAY ART, che da poco più di un anno è diventato un punto di riferimento molto importante per gli australiani amanti dell'arte gay giapponese (sembra un po' contorto, ma è proprio così...), mettendo in vendita anche diversi originali per conto degli artisti stessi, tra i quali vi segnalo anche il maestro Gengoroh Tagame... Per esempio questa sua illustrazione a colori potrebbe essere vostra per la "modica" cifra di di 4245 dollari australiani (circa 2800 euro).
Se invece ammirate soprattutto l'arte di Gengoroh Tagame come fumettista non temete: una tavola come quella qui sotto può essere vostra per "soli" 1385 dollari australiani (più o meno 1200 euro, spese di spedizione incluse).
Mhhh... Qualcosa mi dice che Gengoroh Tagame non sia proprio per tutte le tasche, vero? Comunque fa piacere vedere che ci sono degli artisti che riescono a farsi pagare il dovuto per la loro arte, invece di ritrovarsi a litigare per tirare di prezzo su poche decine di euro (ogni riferimento al sottoscritto NON è puramente casuale). Comunque, dopo questo lungo preambolo decisamente soft, volevo condividere con voi alcune considerazioni. La prima, primissima, cosa che mi viene in mente è che quando nel nostro paese vengono organizzate delle manifestazioni gay l'ambito artistico viene considerato in maniera abbastanza marginale rispetto a quello "politico" e ricreativo, e la sensazione è che - se pure vengono inseriti degli eventi artistici - sia fatto tutto un po' a caso, giusto in funzione del prestigio che si vuole dare alle iniziative considerate "importanti", ma senza un reale coinvolgimento/investimento. D'altra parte nel nostro paese tutte le associazioni GLBT vogliono occuparsi di tutto, anche nell'ambito delle grandi manifestazioni, col risultato che le competenze reali e mirate in certi ambiti (ritenuti "minori" dal movimento GLBT italiano) sono pressochè inesistenti. La seconda cosa che non ho potuto fare e meno di notare è che, da noi, una cosa "banale" come una mostra dedicata alle riviste che per decenni hanno accompagnato la comunità gay italiana non è mai venuta in mente a nessuno... E questo dà esattamente la misura di come sia vissuto dalle nostre parti il concetto di "memoria storica gay". Terza, ma non ultima, cosa che mi ha molto colpito è che quest'anno il Sidney Mardi Gras ha messo in luce come non solo un artista gay italiano preferisca vivere a Barcellona (questa non sarebbe poi una gran scoperta), ma anche e soprattutto come finisca per essere considerato di più dal Sidney Mardi Gras australiano che dai Gay Pride italiani! Ci sarà pure un motivo, no? A questo punto preferisco stendere un velo pietoso su come in Australia ci siano anche delle esposizioni e delle iniziative per valorizzare (e commerciare al giusto prezzo) l'arte omoerotica giapponese, coinvolgendo proprio quegli artisti che da noi fanno ancora fatica ad essere pubblicati e distribuiti "per pudore". Chiudo con una piccola riflessione: l'anno prossimo si festeggieranno i centocinquant'anni dell'unità d'Italia, mentre l'Australia festeggerà i centodieci anni dalla nascita della federazione delle colonie (il primo gennaio 1901)... Per quella data quale fra le due nazioni riuscirà a valorizzare meglio la cultura e l'arte GLBT, anche in considerazione del fatto che a Roma si terrà l'Europride? Non so perchè, ma mi sembra di avere già la risposta sulla punta della lingua...
Alla prossima.
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2 commenti:
Come dicevo in un altro commento in italia non si è ancora capito (o si fa finta di non capire per concentrarsi sulla politica come mezzo di tornaconto personale) che le conquiste sociali e politiche si ottengono attraverso la cultura.
Sinceramente non mi aspetto nessun cambiamento nel panorama italiano a riguardo il fumetto a tematica gay...
Bella la tavola di Tagame!
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