Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Intanto inizio col dirvi che, a quanto mi hanno detto, in una sola settimana sono state vendute (solo online) ben centocinquanta copie di BLACK WADE... Considerando che la prima tiratura è stata di mille (scaramantiche) copie potrebbe anche essere che sia necessaria una seconda ristampa prima del previsto. Il che, lo ammetto, sarebbe davvero una bella rivalsa su tutti quegli editori che hanno rifiutato di prenderlo in considerazione pensando che in Italia sarebbe stato un flop. Non so voi, ma a questo punto io sono proprio curioso di vedere quanti ne venderanno a Lucca Comics & Games (dove segnaleranno la novità anche con dei poster allo stand). Nel frattempo, però, mi sembra doveroso annunciare due novità decisamente interessanti a livello internazionale. La prima riguarda l'editore Gmunder, che evidentemente ha preso atto dei buoni dati di vendita dei suoi libri dedicati a fumetti e illustrazioni e ha deciso di fare un salto di qualità. Infatti ha deciso di aprire le porte ai libri d'arte nel senso più classico del termine. L'artista scelto per aprire le danze è l'australiano Ross Watson (che in questo blog ho segnalato più volte e che vedete qui sotto assieme a Francois Sagat, che ha posato per lui).
Il volumone che la Gmunder gli dedicherà non avrà niente da invidiare a quelli che gli editori specializzati dedicano agli artisti più popolari, con tanto di carta extralusso, sovracopertina, cofanetto e chi più ne ha più ne metta... Sicuramente è una bella cosa, che dimostra come l'omoerotismo contemporaneo stia iniziando davvero ad essere considerato "arte" nel senso più tradizionale del termine. Peccato solo che le edizioni di lusso portino anche a dei notevoli rincari... Infatti il volumone di Ross Watson costerà 60 euro, che probabilmente in Italia diventeranno anche di più, considerando che da noi la Gmunder non ha un distributore ufficiale e viene "importata" con tutte le sovrattasse del caso. Ovviamente tutti si augurano che di questo volume possa uscire anche un'edizione economica, anche perchè - soprattutto in tempi di crisi - non è molto bello discriminare chi non ha le risorse economiche per potersi permettere un acquisto del genere... Anche se in effetti, per essere un libro d'arte, non è poi così caro. Staremo a vedere come andranno le vendite e se la Gmunder proseguirà su questa strada. Certo è che un altro editore, che di arte se ne intende, sta per distribuire un bel volumone di cui molti appassionati di arte omoerotica sentivano la mancanza. L'editore in questione è la TASCHEN, e il volume sarà la raccolta pressochè definitiva dei lavori dello statunitense George Quaintance (1902-1957).
Per chi non lo sapesse stiamo parlando di quello che, probabilmente, è stato il primo vero artista che ha provato a legittimare ufficialmente l'omoerotismo. Intendiamoci: l'omoerotismo clandestino c'è sempre stato, ma nella maggior parte dei casi era di bassa qualità e senza alcuna reale aspirazione artistica... George Quaintence era un pittore dotato (e omosessuale) che, negli anni delle pin-up femminili, decise di usare le sue notevoli capacità per rappresentare dignitosamente l'universo omoerotico maschile...
Ovviamente in quegli anni l'unico modo per non passare dei guai era giocare sul "vedo e non vedo" e sulle allusioni, e in effetti questo artista era diventato veramente un mago nel suggerire tutto senza mostrare nulla, inventadosi ogni sorta di stratagemma per non incorrere nelle ire della censura...
Parere personale: io trovo che, proprio grazie alla paura della censura, questo artista sia riuscito a dimostrare - forse per la prima volta - che l'omoerotismo non è una questione di misure falliche e amplessi focosi, ma di idee, sensualità e complicità con lo spettatore, e probabilmente il suo contributo all'arte gay è stato decisamente sottovalutato a favore di artisti più espliciti come Tom of Finland (che comunque, è bene ricordarlo, era un suo grande ammiratore).
Un vero peccato che questo artista sia morto per un arresto cardiaco a soli cinquantacinque anni, e ben prima che il movimento di liberazione omosessuale desse i suoi frutti, anche a livello di emancipazione artistica. C'è da dire che, se non altro, il volume pubblicato da Taschen contribuirà anche ad indagare sull'uomo dietro all'artista, su cui si è sempre saputo decisamente poco... A parte che aveva un certo fascino (foto sotto), che era stato anche un apprezzatissimo parrucchiere per signore (mise le mani anche sulla testa di Marlène Dietrich!), un aspirante ballerino, uno scultore, un decoratore d'interni e che usava i suoi amanti come modelli...
Ora: sul fatto che l'amore e le persone amate siano una fonte di ispirazione ricorrente per gli artisti di tutti i tempi e di tutti i continenti c'è poco da aggiungere... La cosa interessante nel caso di George Quaintance è che - in un epoca non proprio facile - fece della rappresentazione dei suoi amanti una questione di principio, e probabilmente fu anche grazie alla sua passione per l'arte che riuscì ad emanciparsi dalle costrizioni sociali della sua cittadina in Virginia, visto che tornò dalla scuola d'arte (che aveva frequentato nella vivace New York) con quello che sarebbe diventato il suo compagno (e modello) ufficiale per tutta la vita: un certo Victor Garcia (foto sotto), che effettivamente avrebbe ispirato molto anche me...
Sia come sia è davvero apprezzabile il fatto è arrivato il momento di riscoprire anche un artista come George Quaintance, che prima d'ora era rimasto praticamente sconosciuto al di fuori degli Stati Uniti. Segno evidente che, per fortuna, la cultura dell'arte omoerotica si sta davvero allargando e sta assumendo una dimensione seria e un valore sovranazionale... Tant'è che la TASCHEN si permetterà di vendere il volumone dedicato a George Quaintance alla "modica" cifra di 80 euro circa. Anche questa mi sembra una scelta un po' strana in tempi di crisi... Ma immagino anche che questo artista meriti un trattamento lussuoso e sontuoso...
Ovviamente, anche in questo caso, tutti si aspettano una successiva riedizione un po' più abbordabile. In particolare - credo - se lo augureranno tutti gli appassionati di arte che abitano in paesi come il nostro, dove temo che saranno molto poche le biblioteche che decideranno di acquistare volumi di questo tipo per poi metterli a disposizione del pubblico... Con buona pace di quanti sarebbero abbastanza incuriositi per sfogliarli, ma non abbastanza abbienti da parmettersi di acquistarli direttamente...
In effetti, ora che ci penso, probabilmente nemmeno i pochissimi centri di documentazione gay presenti in Italia (come quello del Cassero a Bologna) potranno permettersi simili acquisti, con tutto quel che ne consegue... In effetti se l'arte gay si sta ritagliando (finalmente) una sua nicchia di mercato, ma le sue pubblicazioni non sono fruibili gratuitamente dal grande pubblico di nazioni (come la nostra) in cui la comunità gay e l'arte gay incrociano le loro strade molto raramente... Beh... Non è che sia una cosa molto positiva, dico bene...?
Mhhh... Il discorso è complesso, ma probabilmente meriterebbe qualche attenta riflessione, soprattutto se si considera che l'affermazione di una minoranza passa anche e soprattutto attraverso l'accessibilità e la diffusione della sua cultura e della sua arte (che di fatto ne è portavoce). Voi cosa ne pensate?
2 commenti:
Spero vivamente che le facciano queste edizioni economiche dato che sto ancora mettendo da parte i soldi per Tom of Finland...
Hai perfettamente ragione sul rapporto che c'è tra affermazione di una minoranza - e l'accessibilità della sua cultura.
Il problema italiano come spesso hai sottolinieato, è la totale assenza di una vera rivista che informi e faccia conoscere il mondo GLBT. Internet può esser un sostituto, ma troppo spesso si cade nell'errore di incentivare gli articoli gossippari a scapito del vero articolo giornalistico, ovvero quello che indaga, esamina e illustra la realtà che ci circonda.
Recentemente mi è capitato di sfogliare uno di queste "Riviste" distribuite nei circuiti gay. Una delusione totale, un articolo gossipparo ogni 5 pagine di pubblicità ultra fashion, solo dopo una lunga ricerca si arriva alla paginetta con quasi tutta la totalità degli articoli più di alto livello se così vogliamo dire. Poi giro di pagina e un bel servizione sull'oroscopo del mese....
Quindi tornando al legame affermazione-accessibilià, guardando questo tipo di "veicoli" mi pare chiaro che abbiamo sbandato, il peggio e che invece di preoccuparci di rimetterci in carreggiata, stiamo ad ammirare il mega-fashion-cartellone pubblicitario sopra alle nostre teste.
Sono davvero contento del successo di Black Wade!
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