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mercoledì 16 agosto 2017

BANDIERA BIANCA?

Ciao a tutti, come va?

Prima di tutto vi informo che il mio profilo Facebook è tornato attivo, ed è tornato attivo con il mio nome d'arte (anche se i documenti non coincidono), perchè a quanto pare quello che ho fatto in questi anni con il nome "Wally Rainbow" - con tanto di interviste - ha fatto testo... E queste sono piccole soddisfazioni che è bello condividere.

Detto ciò, dopo la piccola pausa della scorsa settimana, ritorno alla carica con i post che tanto amate, nello stile che tanto amate (a meno che le mie osservazioni non vi pungano sul vivo, presumo, ma d'altra parte il mondo è bello perchè è vario).

Di cosa può parlare, quindi, un blog come questo in pieno agosto?

In realtà le cose di cui parlare sarebbero tante, ma oggi mi sono detto che poteva essere interessante partire proprio dal fatto che siamo in pieno agosto. Nel senso che siamo nel pieno di un periodo in cui le giornate sono più lunghe e aumenta il tempo libero, soprattutto fra i giovani e gli studenti. Un periodo ideale, insomma, per proporre qualcosa di nuovo e per provare a ridestare l'interesse in un pubblico che ha sempre meno occasioni di avvicinarsi alla lettura dei fumetti.

Negli USA c'è una lunga tradizione di supplementi estivi (come gli annual delle serie dei supereroi), in Italia un po' meno perchè - per decenni - i fumetti non hanno avuto altre forme di intrattenimento economico (e portatile) con cui competere... E non dovevano considerare, ad esempio, variabili come il tempo libero passato davanti agli smartphone...

Ora, però, le cose sono un po' cambiate. E infatti qualche iniziativa nuova viene proposta e/o annunciata anche in piena estate, e questo - tecnicamente - sarebbe anche un buon segnale... Se non fosse per il fatto che si tratta di iniziative che EVIDENTEMENTE non nascono per avvicinare un pubblico nuovo, ma per spremere fino all'ultima goccia quello vecchio (o magari stravecchio). Non che questa tendenza sia esattamente una novità (su questo blog ne ho parlato parecchie volte), ma devo ammettere che facendo una panoramica delle iniziative di questo ultimo periodo la sensazione è che la situazione stia leggermente sfuggendo di mano a chi di dovere. E lo si nota in particolare analizzando il mondo degli allegati a fumetti che arrivano in edicola.

Intendiamoci: le iniziative che vado a segnalarvi oggi sono tutte apprezzabilissime, ma è evidente che NON si rivolgono a chi ha meno di quarant'anni (o forse più), e soprattutto non si rivolgono a chi non è già un cultore di fumetti e affini.

Ad esempio: da agosto la Gazzetta dello Sport propone alcune delle storie originali di Popeye, realizzate dal suo creatore E.C. Segar (morto prematuramente nel 1938, a soli 43 anni). Storie cult, storie bellissime, storie che non possono mancare nella biblioteca di un vero appassionato di fumetti a 360°, tuttavia... Quando è stata l'ultima volta che è stata trasmessa in Italia, con continuità, una serie animata di Braccio di Ferro? Quanti potenziali lettori under 16, diciamo, potrebbero essere coinvolti da questa iniziativa, che peraltro propone storie scritte e disegnate quasi un secolo fa? Non c'è forse il rischio che iniziative come questa confermino l'idea per cui i fumetti ormai sono solo intrattenimento vintage (per dirla con un eufemismo)?

E nel frattempo Hachette ha annunciato che porterà in edicola Cocco Bill di Jacovitti, un personaggio nato nel 1957... E anche in questo caso è evidente che NON si tratta di un'iniziativa pensata per coinvolgere nuovo pubblico, ma per spremere per bene i nostalgici che hanno avuto famigliarità col personaggio grossomodo fino ai primi anni Ottanta, quando iniziò a passare di moda e a diventare un cult per pochi intimi... Certo si può obbiettare che l'intrattenimento di Jacovitti non ha tempo e non ha età, ma qui si parla di uscite settimanali da 7,99 euro l'una... Quindi direi che è abbastanza palese che lo scopo di questa iniziativa non è quello di riavvicinare i giovani al personaggio, o ai fumetti in generale...

Sia come sia è evidente che il sessantesimo anniversario di Cocco Bill deve avere ispirato anche qualche altro nostalgico (o aspirante accalappiatore di nostalgici), visto che la Centauria/Fabbri ha annunciato, dal 26 agosto,  l'arrivo in edicola di una serie di miniature dedicate a "Gli Indimenticabili di Carosello"... Che, per chi non lo sapesse, erano i testimonial pubblicitari che hanno tenuto banco negli spot animati che caratterizzarono la televisione italiana dal 1957 al 1977... Fra i quali, appunto, ci fu anche Cocco Bill... Anche in questo caso un'iniziativa giovane per giovani, insomma (soprattutto considerando che l'unico personaggio che è "sopravvissuto" fino ai nostri giorni è il pulcino Calimero... Con buona pace di Topo Gigio).

Piccola osservazione: dalle parti di Hachette non sono proprio degli sprovveduti... Infatti oltre a lanciare la collana dedicata a Cocco Bill hanno annunciato per fine agosto l'arrivo in edicola delle miniature di One Piece... Per ottimizzare anche il pubblico dei collezionisti più giovani con un'uscita quattordicinale da 9,99 euro. E devo ammettere che questa iniziativa mi ha fatto riflettere una volta di più sul fatto che, praticamente, non esistono personaggi dei fumetti italiani abbastanza popolari da giustificare una serie di miniature... Men che meno una serie di miniature legate ad un'unica testata. E già questo, da solo, dovrebbe far riflettere chi di dovere... E considerando il fatto che in Italia, al momento, non esistono produzioni italiane popolari quanto One Piece direi che il contrasto con le miniature dedicate a Carosello è ancora più stridente...

Da notare che nel frattempo la serie di miniature da collezione dedicata alle serie robotiche di Go Nagai continua imperterrita ed è arrivata all'uscita numero 147... E considerando la quantità spropositata di robot, mostri e personaggi delle serie nagaiane non è detto che sia destinata ad esaurirsi all'uscita 150 come previsto (nonostante i 13 euro settimanali necessari per portare avanti la collezione)... Tantopiù che sono già state annunciate le riproposte delle miniature andate esaurite. Ad ogni modo, anche in questo caso, la domanda nasce spontanea: quanto possono servire queste iniziative per contribuire al ricambio generazionale e quanto sono pensate per viziare (e spremere) i nostalgici?
Tra l'altro penso che sia abbastanza interessante notare che, se da una parte vengono segnalati e chiusi con regolarità i canali youtube che (seppure illecitamente) potrebbero davvero rilanciare queste serie animate presso un pubblico nuovo e ampio, dall'altra continuano ad arrivare proposte e riproposte delle stesse serie in DVD da collezione, anche in edicola... Ultimo, ma non ultimo, il caso di Devilman: ogni DVD settimanale al prezzo di 9,90 euro con la Gazzetta dello Sport...

Intendiamoci: la pirateria non aiuta il mercato dell'animazione, ma qui non si parla di serie nuove che devono essere doppiate e adattate, o per cui le emittenti televisive stanno pagando fior fior di quattrini, bensì di serie che hanno trenta o quarant'anni (e che sulle reti nazionali non si vedono da almeno venti). Serie che tra l'altro su youtube non erano proposte nemmeno in HD... Quindi direi che è abbastanza evidente come - anche in questo caso - più che altro l'intento di simili iniziative (con relativo accanimento verso lo streaming illegale di certe serie animate) sia quello di spremere il pubblico degli over quaranta nostalgici, piuttosto che far apprezzare alle nuove generazioni le serie del passato nella veste migliore. Ovviamente si tratta di scelte legittime, ma poi bisognerà verificare cosa succederà quando anche il pubblico più stagionato, quello composto dai reduci dell'invasione degli anime negli anni Settanta e Ottanta, non sarà più in condizione di essere spremuto...

Staremo a vedere.

Comunque, tornando a parlare di fumetti e di ristampe a oltranza, da settembre Repubblica proporrà l'ennesima edizione delle opere di Hugo Pratt in allegati settimanali da circa 10 euro... E, come da prassi, si inizia con Una Ballata del Mare Salato, che risale al 1967... Forse sbaglio, ma credo che il pubblico che seguirà questa iniziativa sarà inferiore a quello che ha seguito le precedenti riedizioni dei fumetti Hugo Pratt come allegati ai quotidiani (io, ad esempio, ho già la raccolta di Corto Maltese proposta da L'Espresso nel 2006), e non è difficile capire il perchè... Considerando che tutto questo concentrarsi sui collezionisti e gli appassionati - negli ultimi dieci anni - non ha fatto altro che limitare ulteriormente un ricambio generazionale già di per sè sempre più scarso, alimentando di pari passo la saturazione del mercato...

Cosa si può dedurre da questa breve panoramica? Diverse cose. La prima è che, se una volta i fumetti erano svalutati perchè considerati "roba da bambini", adesso rischiano di essere considerati "roba per collezionisti perlopiù attempati", o al massimo roba di nicchia per nerd molto specifici... Tant'è che per settembre è stata annunciata anche una serie di allegati dedicati ai fumetti di Star Trek assieme alla Gazzetta dello Sport...

La seconda cosa che si può dedurre è che tutte queste iniziative che si rivolgono ai collezionisti, o comunque ad un pubblico anagraficamente maturo, rischiano di compromettere ulteriormente il già scarso rapporto del fumetto italiano (e non solo) con le nuove generazioni. Soprattutto considerando che, come dicevo all'inizio, questo sarebbe un periodo leggermente più propizio per provare a farsi conoscere da un pubblico più ampio e generalista. La terza cosa è che il problema non è tanto il fatto che si investe sui classici, quanto il fatto che si investe SOLO su quelli (o comunque su prodotti che, nel 99% dei casi, risultano estremamente "classici").

Certo è anche vero che i grandi gruppi editoriali, che pubblicano fumetti e affini solo come allegati, non hanno come obbiettivo quello di rilanciare il settore o di avvicinare nuovo pubblico, ma il problema è che se si guarda agli editori specializzati in fumetti lo scenario, sotto certi aspetti, è persino più deprimente.

Ha destato un po' di polemiche, ad esempio, il fatto che il supplemento estivo di Nathan Never, quest'anno, abbia presentato solo ristampe (senza peraltro specificarlo in copertina, anche se tradizionalmente è una collana di inediti)...

Così come erano in buona parte ristampe le storie presentate sull'ultimo supplemento di Martin Mystere, anche in questo caso senza specificarlo chiaramente.

Penso sia abbastanza evidente che questa non è esattamente la strategia migliore per rilanciare dei personaggi che vendono sempre meno... E men che meno per tenersi buoni i lettori che ancora li sostengono. Da notare, comunque, che la stessa casa editrice ha finalmente proposto il tanto atteso "crossover" (incrocio narrativo) fra Dylan Dog e Dampyr... Presumibilmente per provare a risollevare le sorti di quest'ultimo prima di quella sentenza di morte che, secondo i soliti ben informati, è sempre più probabile per via delle basse vendite. Il problema è che, crossover a parte, questa operazione non ha tolto o aggiunto niente ai due personaggi e/o alle loro vicende... Anche se - e gli americani insegnano - il valore aggiunto dei crossover è proprio quello di cambiare più o meno drasticamente lo status di uno o più personaggi, magari ritoccando alcuni elementi del loro universo condiviso, in un regime di continuity molto serrata...Tutte cose che la casa editrice Bonelli non può concedersi, a meno che non voglia fomentare un'insurrezione dei lettori tradizionalisti, che ha sempre alimentato con tanta cura...

Quindi, nonostante le apparenze, anche questa è stata un'operazione pensata per i collezionisti e per il tipico pubblico della casa editrice, ed è alquanto improbabile che possa avere effetti benefici nel lungo periodo su Dampyr (o, in minor misura, su Dylan Dog), o particolari attrattive per il pubblico occasionale. Anche perchè, come dicevo prima, non presenta elementi particolarmente accattivanti per chi, eventualmente, volesse provare a leggere un fumetto nuovo (o semplicemente un fumetto) mentre è in ferie o in vacanza.

Intendiamoci: il mercato della carta stampata è in crisi un po' ovunque, e in tutto il mondo c'è chi prova a reinventarlo per farlo restare competitivo. Il punto è che, in effetti, in Italia ci si prova meno (e peggio) che altrove e si ha quasi la sensazione che chi di dovere abbia già alzato la bandiera bianca di fronte al disinteresse delle giovani generazioni e/o di fronte all'evoluzione dei gusti del pubblico occasionale... Che magari non sono più quelli di venti, trenta o quarant'anni fa.

Altrove, perlomeno, non ci si arrende, si sperimentano strade nuove e se ne osano altre. Così se, ad esempio, questa estate il tema dell'omosessualità nel fumetto italiano mainstream è stato affrontato nei modi di cui vi ho parlato di recente (CLICCATE QUI e QUI ), nelle stesse settimane negli USA ci sono stati spunti di tutt'altro genere... Come ad esempio ha dimostrato Connor, uno dei figli di Biancaneve e del Lupo Cattivo (!), che esplora allegramente la sua bisessualità nella serie Ever After (il sequel del pluripremiato Fables), di cui è co-protagonista.
Nel quarto numero della serie Freelance, invece, il supereroe protagonista finalmente si dichiara, ricambiato, alla sua spalla...

Nel sequel della serie animata LEGEND OF KORRA la protagonista fa coming out, presenta la sua ragazza in casa e si ribella a suo padre che le consiglia di vivere la sua storia con discrezione..
Un'anziana Batwoman del futuro, intanto, si ricongiunge finalmente con la sua amata...

Mentre l'Avvocato Jennifer Walters (meglio nota come She-Hulk) e il suo segretario gay Bradley stanno aiutando un giovane gay di colore a salvare il suo fidanzato, che è rimasto avvelenato a tradimento da una droga sperimentale che lo ha trasformato in un mostro, mentre stava preparando un dolce in diretta per un web show sulle torte (!)...

Il tutto mentre nel mondo fantasy di Rat Queens si concretizza la relazione fra un elfa e un'orchessa, che ammette che vorrebbe sposarla all'istante se non fosse per il fatto che, nella particolare situazione in cui stanno vivendo, sarebbe un po' troppo complicato...

E questi sono solo i primi esempi che mi sono venuti in mente, facendo mente locale fra le pubblicazioni delle ultime settimane che mi sono capitate sott'occhio...

Ovviamente, come ho già detto in passato, le tematiche gay non hanno il potere di risollevare magicamente le sorti di una serie o del mercato del fumetto in generale, però - ora più che mai - sono un indicatore importante. Nel senso che sono un tema attuale, che incuriosisce il pubblico (anche e soprattutto quello giovane) e che - se presentate con naturalezza e nei modi giusti - dimostrano che si ha a che fare con una lettura disinvolta e al passo coi tempi. Una di quelle letture che, forse, potrebbe ingolosire anche il pubblico occasionale e spingerlo a proseguire la lettura della serie...

Negli USA gli editori ne sono più o meno consapevoli e se non altro fanno dei tentativi in questo senso. In Italia, a quanto pare, ancora no, visto che se si parla (poco) di omosessualità lo si fa ancora in maniera goffa e anacronistica. E d'altra parte se in edicola le grandi novità dell'estate 2017 sono le riproposte di Popeye e Cocco Bill... Nonchè le miniature di Carosello... Forse non è proprio un caso se le cose vanno in un certo modo.

Il punto è: fino a quando potrà reggere una situazione del genere?
Chissà...

Nell'attesa della ristampa integrale del Signor Bonaventura vi saluto.
Alla prossima.

1 commento:

Fa.Gian. ha detto...

Un commento che ho letto qualche settimana fa su facebook mi ha molto colpito: "i fumetti sono in crisi da quando hanno smesso di essere taboo; da quando cioè hanno smesso di dover essere comprati di nascosto, da quando i benpensanti non li avversano più apertamente, ma quasi li hanno accettati, perchè ormai disinnescati"

Ecco secondo me (tematiche gay a parte) il segreto della ripresa del mercato dei fumetti è tutto qui.

Ma il fato dell'editore di Pantera Bionda insegna perchè nessuno in Italia voglia seguire questo consiglio