Ciao a tutti, come va?
Come forse saprete la città di Matera è stata eletta capitale europea della cultura per il 2019 (assieme a Plovdiv, in Bulgaria). Ne parlo qui perchè, anche alla luce di questa importante nomina, acquista un particolare significato il fatto che si sia deciso di organizzare proprio nel 2019 il primo Pride di questa città... Un Pride che, a quanto pare, ha deciso di puntare molto sull'associazione di idee fra "rivendicazione dei diritti" e "atto supereroico", tant'è che il simbolo dell'evento è proprio la silhouette un supereroe (probabilmente Superman)... Con tanto di hashtag ufficiale #superumani e un titolo molto evocativo...
Secondo me è molto emblematico il fatto che, a discapito della locandina e del titolo (MATERA HEROES PRIDE), fra le iniziative organizzatte in vista del corteo del 20 luglio, non ce ne sarà nessuna dedicata al mondo del fumetto o, più in generale, al mondo dei supereroi. Intendiamoci: la mia non è una critica agli organizzatori, ma la constatazione del fatto che, capitale della cultura o meno, i supereroi ormai sono considerati più che altro qualcosa di simbolico e che non sono in grado di dare un apporto concreto ai contenuti di un Pride. Forse anche per via del fatto che fumetti e derivati, per un motivo o per l'altro, hanno continuato ad essere snobbati (o perlomeno sottostimati) da un certo ambito culturale legato alle rivendicazioni LGBT... Come peraltro accade con tutto, o quasi, quello che ha che fare con l'immaginario POP. A differenza di quanto accade all'estero, dove il mondo dell'associazionismo LGBT ha un'alta considerazione di questi argomenti, e dove le manifestazioni dedicate non mancano di offrire spazi di approfondimento alle tematiche LGBT. Mentre le manifestazioni dedicate all'immaginario POP in chiave LGBT (come la FLAMECON) stanno diventando una tradizione consolidata...
Considerando la situazione in cui versa l'Italia da qualche decennio a questa parte, immagino che questa incapacità di valorizzare certi contenuti non dovrebbe stupire nessuno. Anche se, ovviamente, la situazione non risulta per questo meno irritante. Tantopiù che gli editori stranieri sono ormai parte attiva del processo di sviluppo della cultura LGBT, mentre buona parte di quelli italiani continua a mantenersi prudentemente a distanza anche solo da una presa di posizione netta (e soprattutto moderna) nei confronti di tutta la questione. Giusto per fare un esempio: il prossimo agosto dovrebbe essere distribuito un albo speciale per l'ottantesimo anniversario della MARVEL COMICS. Ottanta pagine, ciascuna disegnata da un team creativo diverso.
La grafica della della variant cover "composita" era stata affidata ad un certo Mr. Garcin, che aveva messo insieme un collage di vignette riprese dagli ottant'anni della casa editrice... Però, dopo che la prima anteprima era stata diffusa, è stato scoperto un errore clamoroso a tempo di record... E cioè la presenza di una coppia gay (quella composta dall'ultima incarnazione Alan Scott e dal suo compagno) che appartiene all'universo della DC Comics!
Ovviamente non possiamo sapere se questo errore così grossolano, per giunta relativo ad una coppia gay che si bacia (e di coppie gay, nei fumetti di supereroi, non ce ne sono poi tante), c'è stato davvero o se si è trattata di un'abile mossa pubblicitaria (tra l'altro a cavallo del mese del Pride). Tuttavia quel che è certo è che - dopo la segnalazione - il grafico è corso ai ripari e ha modificato il collage inserendo un'alternativa proveniente dai fumetti della MARVEL, e cioè un bacio della coppia formata da Northstar e suo marito. A riprova del fatto che - in una copertina celebrativa di questo tipo - sarebbe stato del tutto inopportuno non inserire una coppia omosessuale, possibilmente intenta a scambiarsi effusioni per rimarcare la vicinanza della casa editrice all'integrazione della minoranza LGBT.
Comunque il nocciolo della questione è che, mentre la MARVEL deve gestire questo tipo di situazioni negli albi in uscita questa estate, un periodo in cui - tra l'altro - compare la sua prima squadra di mutanti gay (e cioè le versioni di Iceman, Northstar e Rictor che compaiono nella realtà alternativa AGE of X), diciamo che in Italia la situazione è leggermente diversa...
Ecco, diciamo che in Italia, peraltro in occasione del venticinquesimo anniversario del primo Pride Nazionale, nessunissimo editore ha pensato di prendere in considerazione questo argomento. In compenso è stato annunciato, per luglio, un albetto speciale allegato a Dylan Dog, in cui l'Indagatore dell'Incubo incontrerà... Il rapper sardo Maurizio Pisciottu, in arte Salmo...
Qualcosa di simile era accaduto con Jovanotti e Zagor nel febbraio dell'anno scorso (CLICCATE QUI), e viene da chiedersi - ancora una volta - quale possa essere il senso si un'operazione di questo tipo. Svecchiare il personaggio facendolo affiancare da un cantante che lo faccia sembrare un po' meno anacronistico per le nuove generazioni, invece di aggiornarlo sul serio? Certo è che puntare su un rapper che, nel 2012, fece montare una mezza polemica perchè in un suo brano (dal titolo Merda in testa) inserì la frase "Avessi un figlio gay sicuro lo pesterei", e proporlo al fianco di Dylan Dog proprio a cavallo dell'Onda Pride italiana... Un pochettò fa riflettere. All'epoca il cantante ammise di avere peccato di leggerezza (CLICCATE QUI), e che non pensava quello che cantava... Però la canzone quella è e quella resta.
Ma realizzare un albo speciale in occasione del mese del Pride? Magari considerando che solo a Roma il corteo di quest'anno ha attirato 700.000 persone? No, eh? Tra le altre cose a luglio verrà distribuita una storia della Bonelli dedicata alle indagini di Leonardo Da Vinci, scritta dallo stesso Giuseppe De Nardo che, qualche anno fa, realizzò una storia a fumetti dedicata a Caravaggio stando ben attento a non evidenziare le sue tendenze omosessuali... Quindi, salvo clamorose smentite, è altamente probabile che ci ritroveremo di fronte ad un prodotto molto simile anche per quel che riguarda Leonardo...
La cosa davvero ironica, comunque, è che in tutto questo diventa sempre più evidente l'incapacità di guardare in faccia all'evoluzione di buona parte della nostra società... Soprattutto dal punto di vista delle ultime generazioni, che probabilmente fanno sempre più fatica a capire come e perchè l'Italia di oggi - e il suo concetto di entertainment - sembrano esistere in un altro universo rispetto a quello in cui vivono loro... E probabilmente, col passare del tempo, questo stato di cose sarà sempre più evidente. Perchè se dalle parti di Dylan Dog pensano di ringiovanire il personaggio utilizzando un rapper prossimo alla quarantina, e che per buona parte del pubblico giovane di oggi appartiene già alla retroguardia, resta il fatto che in Italia - in anteprima mondiale - sono andate in onda le puntate della nona serie di MY LITTLE PONY: FRIENDSHIP IS MAGIC in cui viene ufficializzata la presenza della coppia lesbica che ha in affido la piccola pony Scootaloo...
Certo si può minimizzare la cosa quanto si vuole, ma se serie come questa sono andate avanti da nove anni vuol dire che ci sono intere generazioni di pubblico potenziale per cui certi contenuti e certi valori sono ormai scontati. Anche se vengono bellamente ignorati da chi si occupa di intrattenimento per ragazzi nel nostro paese.
Niente di strano che poi le manifestazioni gay restituiscano il favore, finendo per non parlare di fumetti e affini durante i loro eventi culturali più importanti. E la cosa triste è che, allo stato attuale, le possibilità di un'evoluzione della situazione italiana sotto questo punto di vista sono davvero molto limitate...
Ed è un vero peccato.
Alla prossima.
4 commenti:
All'estero hanno la consapevolezza della necessità di essere sempre più avanti, per loro “pushing the envelope” non è un'eccezione, ma la regola. E per farlo è ovvio non si possa che prestare la massima attenzione al mondo che ci circonda. In questo la cultura pop, come dici tu, è un veicolo fondamentale, perché aiuta a tenere assieme e potenziare idee e stimoli diversissimi. Da noi invece si preferisce dividere dividere dividere. Quello che è per bambini non è per adulti, quello che è leggero non può essere serio e via discorrendo... Così mentre in America la Northwest Press ha appena completato con successo i Kickstarters per due fumetti figli di una mentalità aperta ed entusiasta come “13: The Astonishing Lives of the Neuromantics” e “The Theater Of Terror!” noi siamo ancora qui a chiederci quando quando quando quando...
Beh... In effetti il problema da noi è che anche quando si divide tutto si finisce comunque per non usare come parametro i gusti reali del target che si prende di mira, ma i pregiudizi e i vincoli culturali che - ipoteticamente - di una certa retorica dominante. E quelli che prendono queste decisioni sono persone che, appunto, il più delle volte sono totalmente autoreferenziali e non sanno guardarsi attorno. Col risultato che quelli che oggi vengono proposti come prodotti "per bambini", ad esempio, in realtà hanno poco e niente a che fare con i bambini di oggi. Se poi si dovesse prendere in considerazione il concetto di "leggero" o "impegnato" la situazione sarebbe ancora più imbarazzante...
Io per esempio seguo i My Little Pony, ehmm... ^^`
(Non conoscevo la polemica su salmo, non apprezzando particolarmente il rap - giusto Murubutu, che è anche un "rap" un po' particolare, quindi..." - ma la prima cosa che mi è venuta in mente è; le canzoni rap sono sempre state volutamente ""sopra le righe"", vuoi che, scavando un po', non si trovino altre canzoni con testi che, almeno a un primo ascolto superficiale, non possano creare altri "incidenti" simili? )
Per il resto, nulla di nuovo. Mi permetto solo di dire ( non so se sarai d'accordo...) che utilizzare i supereroi come, presumo, un "richiamo", in una locandina, senza che poi questo richiamo abbia niente a che vedere con il contenuto del pride in sé... bho, mi sembra strano, e non lo trovo corretto. Cioè, non nel senso che i supereroi non c'entrino nulla con le comunità LGBT, ma che in questo caso si sia scelto di non dare spazio ad alcuna iniziativa fumettistica con tale contenuto (né in generale). Perché sceglierlo allora? Come dici tu, è vero che, dato che l'attuale - ma anche la vecchia...- editoria itagliana non offre visibilità alle battaglie LGBT (anzi, rema contro), sembrerebbe quasi un farlo apposta, ma sinceramente credo che sia un atteggiamento comunque poco costruttivo da parte della comunità LGBT... (in termini generali, ovvio).
E sull'"errore" della per me abbastanza brutta cover composita per gli 80anni marvel, ci credo poco...
Scusa il papiro. Buonaserata.
Ovvio che il rap (e ancor più il trap), sfoggia un certo tipo di contenuto. Però sono abbastanza sicuro che nel contesto fumettistico di un altro contesto fumetistico ci avrebbero pensato due volte prima di rischiare di esporsi per una simile polemica a cavallo del Pride. Che poi, in realtà, gli editori italiani di fumetti sono abbastanza fortunati perchè il mondo LGBT li snobba alquanto e non monitora le loro gaffes... A parte me, ovviamente :-) Comunque la scelta del supereroe penso che sia dettata semplicemente dal fatto che la figura del supereroe è tornata alla ribalta multumediale negli ultimi anni, a prescindere dai fumetti. Non ci vedo un grande retropensiero :-) Probabilmente gli organizzatori nemmeno sanno che ci sono dei supereroi gay, anche in coppia e/o anche sposati :-)
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