Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Prima di tutto un informazione di servizio: il mio hard disk ha iniziato a cigolare, e questo vuol dire che - nella migliore delle ipotesi - devo sostituirlo. Quindi nei prossimi giorni potrebbero esserci dei ritardi nei post (e per fortuna non avevo ancora ricominciato ad aggiornare i miei fumetti!). Reinstalalre tutto il sistema sarà un'agonia, ma conto di ultimare il back up prima che sia troppo tardi, quindi i danni dovrebbero essere circoscritti. Detto questo forse avrete notato che, magicamente, in questo blog sono comparsi i banner pubblicitari di amazon.it, ovvero la succursale italiana di uno dei più grandi e convenienti negozi online del mondo.
Da avido lettore la cosa mi fa molto piacere, visto che i prezzi sono convenienti e che le spese di spedizione non ci sono per tutto dicembre (e con un abbonamento annuale di dieci euro, a partire dal 2011, rimangono gratuite tutto l'anno). Se fate i vostri acquisti su amazon.it passando dai link in questo blog una piccola percentuale dovrebbe arrivare a me, contribuendo a dare senso al tempo che ci dedico, quindi vi prego di considerare questa possibilità. In alto trovate dei banner generici, e sulla destra ho iniziato a mettere dei consigli per gli acquisti. Probabilmente d'ora in poi metterò qualche link anche nei post, quando ci sarà l'occasione, quindi tenetevi pronti (^__^). E dopo questa piccola segnalazione volevo rendervi partecipi di una cosa che mi ha fatto molto piacere, infatti ho ricevuto i ringraziamenti del disegnatore Dærick Gröss (foto sotto), dopo che ho parlato di lui su questo blog qualche tempo fa (CLICCATE QUI). Non vorrei peccare di presunzione, ma credo di essere stato l'unico che ne ha parlato in Italia e uno dei pochi che lo ha citato in funzione dei fumetti che realizzava per PLAYGIRL negli anni '70, e mi fa davvero piacere che il diretto interessato abbia apprezzato. Per ricambiare la sua cortesia mi permetto di segnalare che questo disegnatore è ancora attivo presso il suo studio grafico a conduzione familiare (dove lavora assieme al figlio e alla nipote), lo STUDIO G, che potete raggiungere CLICCANDO QUI. Questo episodio, però, mi offre lo spunto per fare una piccola riflessione sull'importanza di internet nella diffusione della cultura non convenzionale e nel mantenimento della sua memoria, soprattutto in una realtà culturalmente dissestata come quella italiana. E ovviamente mi riferisco soprattutto all'arte omoerotica che, dalle nostre parti, se non fosse per internet avrebbe ben poche occasioni per essere segnalata e valorizzata... A differenza di quello che accade altrove. Facciamo qualche esempio concreto. Nella ADONIS GALLERY di Londra, dal 2 al 26 novembre, si è tenuta una bella esposizione per ricordare la recente scomparsa del pittore Cornelius McCarthy (1935-2009), che vedete nella foto qui sotto.
Devo ammettere che, pur non andando matto per i pittori che si rifanno a certe correnti artistiche, quando vedo i suoi lavori non posso fare a meno di trovarli estremamente sensuali... E non mi stupisce che Cornelius McCarthy sia considerato uno dei maestri contemporanei del nudo maschile (nel Regno Unito e non solo).
In occasione di questa mostra retrospettiva è stato anche pubblicato un lussuoso catalogo, come accade per tutte le mostre d'arte serie.
Forse sarete d'accordo con me quando dico che, se non fosse stato per internet e per un BLOG come questo, probabilmente la stragrande maggioranza di voi non avrebbe mai sentito nominare Cornelius McCarthy, anche se questo pittore ha una certa fama e gli è stata appena dedicata una mostra commemorativa a Londra. D'altra parte non si può nemmeno dire un caso isolato... Giusto per citare un altro esempio: proprio in questi giorni (e fino al 18 dicembre) nella galleria d'arte ANTEBELLUM di Los Angeles si tiene una bella mostra che celebra i primi 50 anni di carriera dell'illustratore omoerotico Robert W. Richards (foto sotto), vero e proprio nome storico del settore... A suo tempo venne pubblicato anche in Italia (ovviamente senza alcuna autorizzazione e senza mai citarne il nome) da alcune riviste hard come GAY ITALIA, ma dalle nostre parti collaborò anche con diverse case di moda (essendo anche un apprezzato illustratore in questo settore). Nonostante tutto anche il suo nome è praticamente sconosciuto qui da noi, visto che non ha mai avuto spazi per essere valorizzato in quanto artista... E nonostante l'erotismo patinato dei suoi lavori sia davvero notevole...
Fortunatamente è reperibile anche per il pubblico italiano la bella antologia che gli ha dedicato l'edtore Gmunder qualche anno fa, e che io ho puntualmente recensito su Gay.It (CLICCATE QUI). Se questo autore vi ispira e volete procurarvene una copia potete ordinarla tramite il sito amazon.it (cliccando qui sotto).
Morale della favola: se un artista come Robert W. Richards viene esposto e pubblicato all'estero, ma in Italia non viene minimamente considerato, internet è davvero un aiuto prezioso per quanti in Italia apprezzano l'arte omoerotica. Un aiuto ancora più importante quando si vogliono far conoscere degli artisti che, purtroppo, sono venuti a mancare prima di avere avuto a disposizione trenta o quarant'anni per farsi apprezzare. Mi riferisco, ad esempio, al giapponese Toshiyuki Arai, che purtroppo è morto lo scorso 10 settembre, a soli 35 anni. Aveva iniziato a farsi conoscere in Giappone e in Australia, ma purtroppo se n'è andato prima di diventare davvero famoso... Nonostante la sua interpretazione dell'omoerotismo avesse un'indiscutibile personalità.
Tra l'altro era anche uno dei pochi artisti omoerotici giapponesi che aveva scelto di darsi all'attivismo gay, contro le discriminazioni e i pregiudizi che in Giappone (nonostante le apparenze) sono ancora molto ben radicati. Purtroppo alla sua morte tutti i suoi lavori che non erano ancora stati venduti sono stati prelevati a forza dai suoi genitori, che sono rimasti i suoi unici eredi (pur non avendo mai condiviso la sua scelta), e non ci è dato sapere che fine faranno... Una storia tristissima, che in effetti dovrebbe far riflettere e che sicuramente senza internet non sarebbe mai potuta giungere alle vostre orecchie. In conclusione: ringraziamo tutti il cielo per averci concesso internet, altrimenti a quest'ora saremmo davvero isolati dal resto del mondo civile e da una quantità immensa di stimoli culturali.
Alla prossima.
3 commenti:
Mannaggia che ricordi! Io ho ancora qualche numero di RoboWarriors e Tales of King Fu Warriors in cantina... Pur non conoscendo il curriculum di Gross lo stile di Murcielaga e Reiki Warriors mi sono sempre parsi piuttosto "friendly"
ma guarda un po'... sei proprio un fumettaro D.O.C. :-)
Hai ragione a dire che in Italia l'arte omoerotica non trova spazi. Andrei però un poco più in profondità. Per organizzare una mostra servono soldi, bisogna affittare la sede, organizzare il trasporto delle opere d'arte, garantirne la loro sicurezza, assicurarle ecc.
E qui arriviamo alle noti dolenti. Chi ce li mette i soldi? Il pubblico neanche a parlarne, fosse una mostra di santini di soldi ne darebbe anche il doppio del necessario, trattandosi però di gay non sborserebbe nemmeno un centesimo. Rimangono quindi i privati, ma i privati che possono permettersi di finanziare mostre sappiamo bene tutti chi sono, quelli che hanno il negozio in via Montenapoleone a Milano e che non hanno mai mosso un dito per i loro clienti più affezionati. Ecco quindi che subentra la coscienza civile degli omosessuali che preferiscono essere presi a manganellate piuttosto che rinunciare alla mutanda firmata.
Se si cominciasse a chiedere il conto a chi ha guadagnato milioni sulle nostre spalle (o devo togliere la s?) forse anche un po' più di cultura ce l'avremmo.
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