Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Ormai manca meno di un mese alla partenza dell'edizione 2011 di Lucca Comics & Games, che - per quei pochi che ancora non lo sapessero - è la più grande fiera del fumetto italiana. In ogni caso, grande e grossa com'è, anche quest'anno non mi è ancora giunta voce di spazi ufficialmente riservati a conferenze e/o presentazioni a tematica LGBT. A meno che qualche editore birbone non le stia organizzando a mia insaputa e senza prendersi la briga di avvisare il sottoscritto. Il che, visti i precedenti, è anche possibile. Sia come sia, sul sito della manifestazione c'è un form da compilare (BASTA CLICCARE QUI) per proporre eventi, e magari qualche ritardatario potrebbe ancora fare in tempo a ritagliarsi qualche spazietto... Forse. Un vero peccato che comunque simili manifestazioni siano lontane anni luce dalle prospettive delle associazioni gay italiane, che sottovalutano ampiamente la possibilità di promuovere la causa gay attraverso i fumetti, in una manifestazione che attira centinaia di migliaia di persone che esondano (letteralmente) dai capannoni della fiera.
Può essere interessante notare che in altri paesi la tendenza dell'associazionismo gay è proprio quello di coinvolgere sempre più spesso anche gli appassionati dei fumetti e del fantastico POP in generale con tutti i suoi derivati, quelli che ultimamente vengono definiti GEEKS (un sottogenere di più famosi NERDS, che sono considerati intellettuali a tutto tondo). Un po' perchè i GEEKS gay non sono pochi, e un po' perchè in questo ambito il numero di persone potenzialmente aperte di mente è notevole. E infatti negli USA stanno pian piano aumentando le associazioni gay che raccolgono principalmente il mondo geek, e che hanno una serie di obbiettivi ben chiari. L'associazione GEEKSOUT di New York, ad esempio, adesso sta cercando di raccogliere fondi per potersi permettere uno stand alla fiera del fumetto di New York... E lo fa proponendo almeno un evento al mese. L'ultimo, quello di settembre, è stato un quiz a squadre, dove il pubblico geek doveva rispondere a quesiti geek... Tipo la data della fine del mondo secondo i film di TERMINATOR, per intederci...
Ovviamente chi si presentava con un look a tema era il benvenuto, tant'è che anche il DJ della serata indossava una bella tutina da supereroe in spandex...
Magari ora ribadirò una cosa ovvia, ma una cosa del genere in Italia la vedo molto improbabile... Anzi, diciamo pure fuori dal mondo. Nel senso che comunque gli omosessuali italiani tendono a vivere la dimensione del divertimento (ma probabilmente tutto quello che ha a che fare con la loro condizione) in maniera molto passiva... E non lo dico per fare una battuta. Quello che voglio dire è che la tendenza generale è quella di accettare ciò che passa il convento, o al limite quello che - presumibilmente - va di moda. Quasi come se si vivesse nel costante terrore di fare brutta figura o di non essere giudicati abbastanza trendy. Il che, suppongo, rispecchia una certa insicurezza del gay medio italiano, ma anche una buona dose di superficialità da parte di chi amministra gli ambiti ricreativi della comunità gay dalle nostre parti. Proprio per questo le associazioni dovrebbero occupare un ruolo centrale nell'emancipazione e nel rinnovamento della mentalità di gay e lesbiche... Ma purtroppo da noi non è così che succede, e i risultati si vedono.
La cosa davvero ironica, comunque, è che la cultura gay geek preme per entrare anche nel nostro paese, e in parte riesce persino ad influenzare le associazioni gay a livello inconscio. Ad esempio: nella provincia di Barletta-Trani si sta costituendo un circolo arcigay, e i suoi fondatori hanno deciso di chiamarlo BAT (dalle inziiali della provincia, suppongo) e di utilizzare come simbolo l'inconfondibile pipistrello di Batman in versione arcobaleno.
Sperando che la DC Comics non faccia storie (ma non credo, visto che negli USA l'Italia viene percepito come un paese remoto e pressochè irrilevante), non posso fare a meno di prendere atto che - anche se l'universo geek viene ufficialmente snobbato dal mondo gay italiano - si intravedono comunque dei piccoli spiragli... Anche perchè se il mondo gay snobba il mondo dei geeks, e anche vero che i gay geeks stanno aumentando e iniziano ad alzare un po' la testa nell'ambito propriamente geek. Ad esempio: lo storico mensile di critica fumettistica FUMO DI CHINA ha iniziato a collaborare stabilmente con Massimo Basili (già noto per le sue recensioni fumettistiche sul mensile gay PRIDE), e proprio sul numero di settembre in copertina è stata segnalata la sua intervista al fumettista gay Howard Cruse... É la prima volta nella lunga storia di questa rivista che viene intervistato un autore gay dichiarato di questo livello...
Staremo a vedere se adesso, considerando che il mensile ha una gestione un po' più laica rispetto al passato, gli spazi dedicati al fumetto a tematica gay saranno davvero confermati nel lungo periodo... Certo sarebbe una piccola quanto significativa conquista, che potrebbe preludere a qualche altro passo avanti. D'altra parte anche il mensile CARTONI, che ora è diventato SPLIT, ha fra i suoi collaboratori un altro gay geek: quel Nino Giordano che ha fondato la RENBOOKS (la prima casa editrice italiana specializzata in fumetti LGBT). Speriamo in bene... Anche perchè di passi avanti ce n'è proprio un gran bisogno. In ogni caso, giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare, bisogna prendere atto di quello che succede laddove di passi avanti se ne sono fatti di più. Ad esempio: proprio in questi giorni, a Parigi, è partita una nuova mostra dedicata a Gengoroh Tagame...
Per l'occasione il maestro Tagame passerà da Parigi dal primo al 5 ottobre... Al che, in effetti, mi verrebbe spontaneo osservare che - se ci fosse stata una presenza gay ben strutturata a Lucca - gli si sarebbe potuto proporre di partire uno o due giorni prima e di fare una breve deviazione in Italia, e magari di organizzare una conferenza o un incontro coi fans (anche perchè giusto a Lucca dovrebbe arrivare la versione italiana di VIRTUS, pubblicato proprio da RENBOOKS). Peccato. Comunque, giusto per stare in tema di grandi nomi, se in Italia le mostre di arte omoerotica latitano paurosamente, Tom of Finland ne avrà un'altra (l'ennesima) negli USA. Questa volta sarà allestita dal 7 novembre presso la Galleria di Arte Omoerotica Antebellum di Hollywood, ma mi piacerebbe segnalarvi che il 17 e 18 settembre Tom Of Finland è stato fra i protagonisti di una due giorni di arte omoerotica che ha animato il PISTONS, un noto locale gay di Long Beach... Perchè evidentemente in California i locali gay propongono anche iniziative non finalizzate all'accoppiamento...
E anche questo potrebbe essere uno spunto interessante per chi gestisce i locali gay italiani, che a quanto mi risulta non sono soliti proporre iniziative artistiche, men che mai di questo livello. I motivi sono tanti e per analizzarli rischierei di diventare noioso, quindi magari rimando la discussione ad un prossimo post. Quello che volevo sottolineare è che, effettivamente, finchè si ragiona per compartimenti stagni e non si guarda a quello che succede nel resto del mondo, magari prendendo coscienza dei propri limiti e cercando di superarli, le cose tenderanno a non cambiare... E questo non vale solo per i fumetti gay.
Ciao e alla prossima.
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