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lunedì 7 novembre 2011

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Dopo aver parlato esclusivamente di fumetti per un bel po', comincio questa nuova settimana sul vostro BLOG preferito (^__^) parlandovi di argomenti un po' più variegati, ma che con l'immaginario legato ai fumetti hanno in parte a che fare. Tanto per cominciare volevo segnalarvi che, mentre in Italia si teneva Lucca Comics, negli USA si celebrava la sesta edizione del WOMEN OF WONDER DAY, l'annuale iniziativa benefica finalizzata a raccogliere fondi contro la violenza alle donne, che - come sempre - è stata organizzata dall'attivista gay (e noto fan di Wonder Woman) Andy Mangels. Anche quest'anno i fondi sono stati raccolti attraverso una profusione di disegni messi all'asta: a Portland (Oregon), S.Antonio (Texas) e Flemington (New Jersey)... Quest'anno, però, si è scelto di lasciare spazio anche ai disegni che raffigurano altre eroine dei fumetti, oltre alla storica Wonder Woman...
Devo ammettere che questa iniziativa mi ha fatto riflettere sotto diversi punti di vista, soprattutto pensando ad un suo ipotetico equivalente italiano. Perchè dalle nostre parti il fumetto non ha mai prodotto figure femminili così forti e iconiche da diventare paladine di tutte le minoranze, al punto da spingere i loro fans gay a promuovere iniziative benefiche per i problemi legati alla violenza domestica... E magari a raccogliere fondi per il telefono rosa (sapete tutti che cos'è il telefono rosa, vero?). Effettivamente sembra proprio un altro pianeta, d'altra parte è anche vero che le associazioni americane hanno una lunga tradizione di finanziamento tramite donazioni, anche perchè non campano di sussidi pubblici, e quindi nel tempo la mentalità statunitense si è tradizionalmente orientata verso iniziative di questo tipo... Che peraltro finiscono anche per avere uno spessore artistico e culturale di tutto rispetto...
La cosa curiosa è che un'iniziativa simile si è tenuta a Lucca Comics proprio quest'anno, visto che nei giorni della fiera alcuni famosi illustratori hanno lavorato a dei dipinti che poi sono stati messi all'asta con lo scopo di raccogliere fondi per un ospedale pediatrico... Mettendo insieme circa 10.000 euro, se non ricordo male. Questo effettivamente prova che, se c'è la volontà di fare le cose, poi la gente risponde anche in Italia, e forse bisognerebbe chiedersi perchè le associazioni di volontariato (in particolare quelle gay) non hanno mai puntato su iniziative di questo tipo, soprattutto se si considerà che - ultimamente - si sta assistendo ad un progressivo sdoganamento del corpo maschile che - in teoria - potrebbe aprire diverse porte anche a livello di aste benefiche di tipo artistico. Quel che è certo è che in tutto il mondo l'estetica gay contemporanea sta iniziando a influenzare la percezione del fascino maschile, tant'è che, se Wonder Woman si conferma da sempre icona gay, Superman potrebbe presto iniziare a farle compagnia... Grazie al contributo di Henry Cavill, l'attore che è lo interpreterà nel nuovo film che viene girato proprio in questi mesi, dove si presenterà anche in versione muscle bear... Perlomeno a giudicare dalle ultime foto che giungono dal set...
Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, il fatto che nei superhero movies di ultima generazione la scena "shirtless" sia diventata una specie di obbligo narrativo, e il fatto che gli attori vanno a riprendere un immaginario molto più legato al mondo gay che non alle fantasie femminili, può essere legato proprio al fatto che il clima culturale del mondo occidentale sta iniziando ad integrare sempre più spesso gli elementi caratteristici dell'estetica omosessuale... Andando gradualmente a superare gli storici tabù legati ad una rappresentazione maschile ipervirile e sessualmente provocante...
Forse pecco di ottimismo, ma la sensazione è che questa tendenza stia iniziando a fare timidamente (e goffamente) breccia anche nel nostro paese, tant'è che persino nell'ultima edizione del GRANDE FRATELLO italiano gli autori hanno scelto una percentuale decisamente alta di ragazzi esteticamente gradevoli... Probabilmente anche nel tentativo di accalappiare il sempre più appetibile pubblico gay...Peccato che il suddetto pubblico, se apprezza simili spettacoli, può andare su internet a recuperare i filmati dei BIG BROTHER stranieri, che ormai da anni hanno fiutato il potenziale dei concorrenti carini di sesso maschile, e che - peraltro - non li vincolano per contratto a fare la doccia con gli slip...

Col risultato che le scelte della nostra TV, sotto questo aspetto, risultano tutto sommato poco competitive... E sicuramente se il pubblico gay deve andare a premiare gli ascolti di una programmazione gay friendly lo farà scegliendo qualcosa di più incisivo di un GRANDE FRATELLO con dei bei ragazzi rigorosamente e inevitabilmente mutandati... Ad esempio andandosi a guardare un serial TV audace come SPARTACUS, di cui iniziano a girare i primi trailer della nuova stagione (quella post Andy Whitfield, che dovrebbe debuttare a gennaio)...

Anche questa volta fra sbudellamenti e truculenze varie si annuncia un serial emotivamente intenso e ricco di maschioni palestrati e desnudi... Che inevitabilmente giungerà anche in Italia (sul satellite) e fornirà ulteriore materiale per un impietoso confronto con le nostre fiction all'acqua di rose. A questo proposito vorrei concludere restando in tema di TV italiana, ed esponendovi una breve riflessione sui talent show per bambini e ragazzini, che da qualche anno stanno prendendo piede quanto quelli per i ragazzi over 18. Più passa il tempo e più mi rendo conto che i vari "IO CANTO" e "TI LASCIO UNA CANZONE" propongono dei giovani talenti a misura di adulto, se non di anziano, trasformando i minorenni di ambo i sessi nelle rassicuranti proiezioni delle aspettative e dei gusti di questa fascia di pubblico... La stessa cosa, in effetti, accade con i TALENT SHOW in stile AMICI, ma forse nei TALENT SHOW per i più piccoli la cosa si sente ancora di più, visto che quasi sempre si riducono a cantare i brani preferiti dai loro genitori e dai loro nonni, o peggio ancora le canzoni che animavano l'infanzia dei bambini di venti, trenta o quaranta anni fa. Magari i piccoli interpreti si divertono, ma a livello socio culturale il messaggio che passa è davvero alienante, e sembra finalizzato a dimostrare che i bambini e i ragazzini di oggi sono totalmente privi di una personalità e di un'identità proprie... E magari gli stessi bambini e ragazzini finiscono per credere che sia giusto così... Con tutta una serie di ripercussioni formative che, forse, vengono sottovalutate. Parlo di tutto questo perchè, quasi per caso, mi sono imbattuto in un fenomeno musicale di origine irlandese che è emerso proprio da un talent show e che dimostra che i giovani sono perfettamente in grado di avere una rappresentanza propria... Mi riferisco ai gemelli John Paul Henry Daniel Richard Grimes e Edward Peter Anthony Kevin Patrick Grimes, meglio noti come i JEDWARDS...
Appena diciottenni hanno partecipato alla versione inglese di X-FACTOR, e con la loro eccentrica energia hanno conquistato presto il pubblico dei giovani e dei giovanissimi, grazie anche a dei brani pop particolarmente briosi. Loro non si definiscono gay (per ora...), ma sono figli di un'epoca e di un contesto gay friendly e queer friendly, anche a livello musicale, e non non ne fanno mistero, a partire dalle loro surreali pettinature e dal loro abbigliamento, di cui vanno peraltro molto orgogliosi. D'altra parte loro vanno a rappresentare la loro generazione, e non certo quella dei loro nonni... Il che, probabilmente, spiega perchè in Italia sono praticamente sconosciuti e non vengono per nulla promossi... Perchè sono dei cattivi esempi per i giovani? Troppo gay friendly, magari?

Jedward - Bad Behaviour (Official Music Video) HQ from xeaaasy on Vimeo.

O forse perchè, più semplicemente, dimostrano che i giovani sono giovani e gli anziani non lo sono più e si devono adeguare ai modelli culturali delle nuove generazioni, invece di impegnarsi perchè avvenga il contrario? Chissà... D'altra parte se i JEDWARD hanno rappresentato l'Irlanda all'ultimo Eurovision Festival un motivo ci sarà, così come ci sarà un motivo se in Italia non abbiamo nessun giovane cantante che esprime quello che esprimono loro...
Alla prossima.

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