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mercoledì 28 novembre 2012

BRONIES & PONIES

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi vorrei fare una piccola riflessione partendo da una constatazione... Ho accettato la dura realtà, e quindi devo ammettere che sono un brony (plurale bronies), e cioè un maschio adulto estimatore della serie animata MY LITTLE PONY - FRIENDSHIP IS MAGIC... E cioè dell'ultima serie animata che trae spunto dal noto brand equino della HASBRO...
All'inizio non mi rassegnavo, e mi imbarazzava anche ammetterlo, ma poi mi sono reso conto che effettivamente ci sono tantissimi maschi etero e gay (Ok! Prevalentemente gay!) sulla trentina e muniti di barba che rientrano nella categoria, e così ho deciso di fare coming out. Dedico un post all'argomento perchè ultimamente questa serie sta diventando un vero e proprio fenomeno di costume, non tanto fra le bambine (per cui in teoria era stato progettato), quanto fra i maschi adulti. Tant'è che la serie è in onda da soli due anni, ma si sono già venute a creare delle convention specifiche per i bronies (le BronyCon) e il fenomeno è sempre più visibile...
Come è possibile? Quando il brand dei MY LITTLE PONY (o MIO MINI PONY, come venne ribattezzato in Italia) era agli albori correvano i primi anni '80 e anche se il cartone avesse appassionato qualcuno fra gli adulti, o magari fra i maschietti (come accadeva cone me), non c'era davvero alcun modo per coltivare e condividere la suddetta passione alla luce del sole... Inoltre non c'erano alle spalle anni e anni di internet a dimostrare che si possono avere passioni insolite e controcorrente senza correre il rischio di rimanere isolati... O peggio... Oggi, invece, le cose sono diverse...
Come è successo? Perchè? Secondo me varrebbe la pena di rifletterci bene sopra, perchè forse i bronies potrebbero rappresentare davvero un nuovo tipo di sfida alle convenzioni di genere, che poi stanno alla base ti tantissimi problemi di discriminazione e omofobia...
Perchè un conto è sfidare le convenzioni con atteggiamenti provocatori, mentre un'altra è ribellarsi alle convenzioni condividendo la passione per i MY LITTLE PONY e la loro estetica... La stessa differenza che passa fra Napoleone e Ghandi, per intenderci...
Probabilmente in Italia il fenomeno rimarrà molto circoscritto, almeno per ora, nell'ambito degli over trenta, ma non è da escludere che fra i più giovani possa trovare degli sbocchi inasepettati, soprattutto se si considerà la potenza di internet a cui si accennava prima... E se si diffondesse anche in Italia non sarebbe affatto male, anche se sicuramente in una società schiava dell'immagine e del machismo come la nostra potrebbe incontrare delle resistenze che altrove non incontra...
Staremo a vedere... Quel che è certo è che negli USA anche gli stessi bronies iniziano a porsi degli interrogativi sulla natura della loro passione e sulla sua capacità di ridefinire cosa è maschile e cosa no, scomodando anche  fior fior di filosofi e sociologi, come potete vedere nel video seguente (in inglese)...

  I bronies diventeranno davvero il manifesto di una società più aperta e inclusiva? Rappresenteranno davvero le aspirazioni di chi vuole tornare a vivere un immaginario lineare e colorato, seppur con una buona dose di cinico umorismo, in cui ci sono ancora dei valori semplici in cui credere?Diventeranno il manifesto di quei maschi che pensano che non bisogna essere schiavi della propria educazione di ruolo?
Chissà... Quel che è certo è che i ragazzi che indossano la magliettina di Spike (la mascotte dei ponies, che una volta in italiano era chiamato Dragoberto), hanno un fascino del tutto particolare...
Alla prossima!

6 commenti:

NINO ha detto...

AAHAHHHAHAHAHHHAHAHAHHAHAH! Sono mesi che mi interrogo se sono il solo che ancora si compra i minipony! XD Ci sono prove su Facebook che sono un BROWNIE di quelli malati! XD

Stefano ha detto...

Articolo interessante e divertente. Che gli uomini decidano di ribellarsi alle loro condizioni di ruolo, è un'ottima cosa... ma sinceramente non credo che questa cosa dei Brony possa portare un cambiamento netto... d'altronde una cosa del genere potrebbe non essere mai presa sul serio, proprio perché all'esterno verrebbe vista solo come una passione di uomini infantili e che non rinunciano alle loro passioni e nemmeno al loro ruolo...

Phayart ha detto...

Come tutte la serie animate scritte bene ovviamente possiamo scordarci di vederle sugli schermi intaliani, almeno a orari decenti, considerando che da noi e' andata in onda solo la prima stagione la mattina intorno alle 7 e l'unica traccia attualmente della serie e' la pubblicita' degli album da colorare e simili venduti nei circuiti esclusivisti mediaset.
Aggiungiamo il fatto che se si parla di My Little Pony l'interlocutore appassionato di cartoni medio pensa subito alla melensa serie degli anni '80 e fugge urlando, se in Italia riuscira' a formarsi un piccolo nucleo di brony sarà già un evento da gridare al miracolo, un vero peccato, perché la serie è davvero ben scritta e la lucida follia che pervade Equestria è imperdibile.

Wally Rainbow ha detto...

Io la seguo grazie a internet, infatti :-) Però bisogna dire che il doppiaggio italiano è egregio :-) Tra l'altro hanno chiamato le stesse doppiatrici che doppiarono la serie degli anni '80!

Anonimo ha detto...

Da tempo conoscevo il fenomeno dei brony e lo guardavo con sospetto.. ora ho una perversa curiosità di vederlo!
Va be', corro a scaricarmelo per vedere se merita, guarda cosa provoca il tuo blog! ;)

Stefano

Wally Rainbow ha detto...

L'importante è che non ti fermi ai primi episodi... Guardane almeno una decina e poi si scatenerà la dipendenza...