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sabato 28 ottobre 2017

COSE DA RAGAZZINI

Ciao a tutti, come va?

Spesso su questo blog ho messo in evidenza il fatto che dalle nostre parti c'è una certa paura ad associare le tematiche omosessuali all'adolescenza o - peggio ancora - alla preadolescenza, in particolare quando si parla di entertainment che si rivolge direttamente queste fasce d'età.

E questo accade per paura di suscitare polemiche, di giocarsi gli appoggi dei poteri forti o di incappare in qualche provvedimento sollecitato dai poteri forti di cui sopra... Che effettivamente avrebbero anche il potere di boicottare la distribuzione o la produzione di film o serie TV, o magari di compromettere la carriera di chi ci ha lavorato...

Però uno dei vantaggi che derivano dall'essere parte - per ora - della cultura occidentale è che, bene o male, bisogna lasciare gradualmente il passo a un certo tipo di progesso nella società e nei costumi... Che si manifesta anche attraverso le produzioni per ragazzi prodotte e distribuite da marchi internazionali a cui non si può dire no.

A qusto punto qualcuno di voi avrà già intuito che mi sto riferendo alla serie Andi Mack, prodotta da Disney Channel...

La novità di questa serie a base di ragazzini nella prima adolescenza, è che tratta temi più adulti e in linea con la sensibilità dei millenials. Nella prima serie - da poco arrivata in Italia - la trama principale verte sulla protagonista che scopre che la sua famiglia in realtà non era quella che aveva sempre creduto. Infatti quella che credeva sua sorella è in realtà sua madre, mentre la sua presunta madre è in realtà sua nonna. Nella seconda stagione, partita proprio in questi giorni negli USA, uno dei temi portanti sarà invece la presa di coscienza di uno dei migliori amici di Andi, e cioè Cyrus (interpretato dal sedicenne Joshua Rush, che vedete qui sotto), che gradualmente dovrà fare i conti col fatto che gli piacciono i ragazzini e non le ragazzine.

E il fatto che per la prima volta sia presente un gay in boccio anche in una serie di Disney Channel ha trovato ampia eco anche nei media italiani... Anche perchè molto difficilmente nel nostro paese potranno essere posti dei veti al riguardo. E questo è un bene, anche perchè in Italia abbiamo una lunga storia di censure che riguardano i giovani e l'omosessualità, e forse sarebbe anche ora che le cose inziassero a cambiare un po'. D'altra parte, come dicevo all'inizio, non si può fermare un'evoluzione dei costumi che si sta manifestando a livello globale, e che coinvolge a vari livelli anche le produzioni per i più piccoli. Ad esempio: a cavallo di Halloween viene distribuito anche in Italia il lungometraggio Vampiretto, ovvero la versione in CG della storia raccontata nell'omonima serie di libri per l'infanzia...

In realtà il motivo per cui questo film è finito su questo blog è abbastanza curioso. Angela Sommer-Bodenburg, nel 1976, era giusto un'insegnante tedesca che voleva scrivere delle storie che piacessero ai suoi alunni e iniziò quasi per gioco a raccontare dell'amicizia  fra il giovane vampiro Rüdiger e di un "coetaeo" umano di nome Anton (che poi, per il mercato internazionale, divennero Rudolph e Tom). Provò a pubblicare la sua storia nel 1979 e il successo in tutto il mondo fu tale da spingerla a lasciare l'insegnamento per diventare una scrittrice a tempo pieno (l'ultima storia di Vampiretto è stata pubblicata giusto nel 2015, ma sicuramente ne arriveranno altre).

Ovviamente questa serie non è stata concepita per essere una saga gay friendly, soprattutto considerando l'epoca, tant'è che nei racconti pubblicati i protagonisti si sono presi delle cottarelle assolutamente etero... Tuttavia negli ultimi quarant'anni l'immaginario legato ai vampiri si è evoluto, e non poco, e col tempo è stato il pubblico cresciuto con i romanzi di Vampiretto a dare delle connotazioni  dichiaratamente gay, e spesso tutt'altro che caste, alla saga... Soprattutto nel caso di tutte quelle fiction scritte dai fans che hanno immaginano i protagonisti cresciuti (anche se tecnicamente i vampiri non invecchiano, ma questo è un dettaglio secondario). Ad ogni modo la serie venne adattata prima in una serie per la TV nel 1986, abbastanza fedele ai libri...

E poi in un film del 2000, che ritoccò abbondantemente la storia originale nel tentativo di realizzare qualcosa di più commerciale, ma che si rivelò un flop clamoroso... Forse anche perchè qualcuno iniziò già a vederci dei sottotesti e delle allusioni di un certo tipo...

In ogni caso può essere curioso notare che i due giovani protagonisti hanno dimostrato una certa vicinanza al mondo gay:  Rollo Weeks (che faceva Vampiretto) ha interpretato diversi ruoli gay ed è anche un attivista per i dirtti LGBT (in particolare contro il bullismo), mentre Jonathan Lipnicki (che faceva Tom e che forse ricorderete meglio per i film di Stuart Little)... Beh... Diciamo che Jonathan Lipnicki sta venendo su bene...


E che se la cava discretamente anche nella lotta sportiva... Quindi posso anche capire se qualcuno si è sentito ispirato da lui nelle fan fiction gay dedicate a Tom e a Rudolph da grandi...




Tutto ciò premesso, quindi, sembra proprio che i produttori del film di animazioe distribuito in questi giorni abbiano voluto tenere un approccio abbastanza aperto alle interpretazioni del pubblico (e in particolare a quelle che vedevano dei sottointesi nell'amicizia fra Rudolph e Tom(, soprattutto considerando che negli ultimi anni ci sono state numerose saghe cinematografiche e televisive che hanno canonizzato una certa simbologia negli atteggiamenti e nei comportamenti dei vampiri innamorati... Ed effettivamente anche nel trailer italiano di Vampiretto certi sottotesti sono abbastanza evidenti (nonostante il tentativo di mettere in evidenza il debole di Tom per la sorellina di Rudolph, che comunque rimane completamente in secondo piano rispetto alla "storia" fra i due protagonisti maschili)...
E basta leggere i commenti al trailer su youtube per capire che il messaggio è stato colto anche da buona parte del pubblico italiano... Che evidentemente è composto da un'utenza molto giovane e che dà un'idea più precisa di come stanno davvero le cose, anche se tanta gente si ostina ancora a negare l'evidenza (cliccate sull'immagine per ingrandirla)....
Morale della favola: mi sembra abbastanza evidente che poco alla volta le tematiche omosessuali inizino ad essere considerate con più attenzione anche da chi si rivolge ad un pubblico di giovanissimi, anche alla luce del fatto che questi argomenti sono entrati a far parte del mondo - e della cultura - dei giovanissimi non più come una stravaganza, ma come una variabile del comportamento umano... E a questo punto pensarle ancora un tabù assoluto sarebbe insensato, oltre che controproducente dal punto di vista commerciale.

A questo punto sarà molto interessante verificare cosa succederà nel prossimo futuro, in particolare per vedere se e quando se ne accorgerà anche chi produce entertainment per giovanissimi in Italia.

Alla prossima.

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