Ciao a tutti, come va?
Oggi volevo provare a tracciare una panoramica d'insieme sulla situazione attuale, e sulla situazione che potrebbe delinearsi a breve, analizzando alcune notizie di questi ultimi giorni che, apparentemente, non hanno alcun collegamento... Anche se qualcosa mi dice che le cose non stanno proprio così.
Cominciamo da una bella notizia. Lo scorso marzo, negli USA, aveva ottenuto un buon riscontro al cinema una commedia adolescenziale a tinte gay, prodotta da Greg Berlanti. Della suddetta commedia, a suo tempo, era stata annunciata anche una distribuzione italiana, con il titolo di Tuo, Simon.
La distribuzione italiana della pellicola era stata annunciata per il 31 agosto, una data non proprio felicissima che aveva fatto storcere il naso a parecchia gente, che in qualche caso aveva già gridato al complotto. Invece, ad aprile, il distributore ha cambiato idea e ha deciso di anticipare l'uscita italiana di tre mesi, al 30 maggio. Evidentemente qualcuno deve avere fatto notare a chi di dovere che - al di là del rischio rappresentato dalla streaming selvaggio - il titolo poteva avere più senso se veniva presentato all'inizio della stagione dei Gay Pride, e - per fortuna - chi di dovere ha ascoltato. Può sembrare una cosa da poco, ma forse non andrebbe sottovalutata, soprattutto considerando che siamo in Italia e che le date più rappresentative del mondo LGBT vengono regolarmente snobbate dai circuiti mainstream. E comunque, parlando di un film sull'adolescenza, qualcuno potrebbe avere realizzato che - effettivamente - per gli adolescenti attuali (e in particolare quelli gay e gay friendly) certi temi - e un certo tempismo - iniziano ad avere un'importanza crescente... Così come inizia ad avere un'importanza crescente la rappresentazione positiva, ottimistica e senza strane ambiguità, dell'omosessualità, così come viene portata avanti da un certo cinema americano... Che purtroppo in Italia non ha ancora fatto scuola...
Quindi, a voler ben guardare, la distribuzione anticipata di questo film in oltre 300 sale (che nella settimana d'esordio si è già piazzato in una dignitosa sesta posizione), è un segnale dei tempi che cambiano. E di come anche chi distribuisce film in Italia inizia a rendersene conto. Cosa che, per esempio, non era avvenuta nel caso del film su gay e adolescenza prodotto da Veronica Pivetti nel 2015, quel Nè Giulietta nè Romeo che a suo tempo è stato letteralmente boicottato e che è passato pressochè inosservato presso il grande pubblico...
Probabilmente in tre anni la situazione si è evoluta, e sicuramente l'approvazione della Legge sulle Unioni Civili ha dato il suo apporto. A riprova del fatto che, a volte, la legittimazione dall'alto ha un certo peso, soprattutto quando si parla di circuito mainstream.
Detto ciò, magari sarà una pura coincidenza, ma proprio in questi giorni è successo che la Bonelli ha annunciato che è in lavorazione una storia di 300 pagine che prosegue le vicissitudini di Legs Weaver, il primo personaggio omosessuale dichiarato della casa editrice. Ai testi ci sarà Antonio Serra, creatore del personaggio, che da sempre si batte per poter rappresentare in maniera più libera e disinvolta la componente lesbica del personaggio (CLICCATE QUI per saperne di più)... E se a questo aggiungiamo quello che trapela da alcune tavole in anteprima la sensazione è che questo aspetto del personaggio, una volta tanto, sarà abbastanza centrale...
A giudicare dalle tavole in anteprima il personaggio non avrà modo di tornare all'ottimismo degli inizi, ma considerando che ultimamente il suo potenziale era stato ampiamente trascurato, questo nuovo speciale potrebbe essere letto come un piccolo segnale di apertura. Anche se, ripeto, bisognerà innanzitutto vedere che tipo di storia sarà... Di certo, se l'editore ha scelto di diffondere in anteprima, e in questo periodo, proprio delle tavole in cui Legs scambia effusioni con altre donne, forse è il caso di essere prudentemente ottimisti... E magari è lecito sperare che in questa occasione la protagonista avrà modo di risolvere al meglio alcune situazioni affettive che aveva lasciato in sospeso da anni...
Staremo a vedere.
Sicuramente, a proposito di coincidenze che forse tanto coincidenze non sono, è abbastanza curioso notare che la scorsa settimana Topolino ha messo in copertina la versione paperizzata di un altro VIP notoriamente gay, seppur con estrema discrezione, ovvero il ballerino Roberto Bolle... Con tanto di intervista esclusiva all'interno...
Alcune considerazioni preliminari sono d'obbligo. La prima è che anche questa è una delle innumerevoli trovate di "marketting" (con due t) che su Topolino trovano spazio sempre più spesso. Tantopiù che questa volta non si tratta di poche gag da una pagina, ma di un'intera storia incentrata proprio sulla versione disneyana di Roberto Bolle, ovvero Bolle Duck (???), che ovviamente nella storia è rappresentato come l'idolo di tutte le papere... E guardacaso questa storia è stata pubblicata più o meno in concomitanza con la partenza del nuovo spettacolo del ballerino, che si chiama On Dance e che... Caso strano... Suona molto simile al programma televisivo Paper - On Dance, che compare nel fumetto fin dalla prima tavola...
Seconda considerazione preliminare: nel febbraio 2013 Roberto Bolle aveva fatto coming out sulla stampa francese, salvo poi ritrattare tutto... Probabilmente su pressione di impresari e sponsor vari... Se non che, nell'ottobre 2015, il settimanale CHI lo aveva paparazzato intanto che baciava il suo ragazzo dell'epoca (un noto chirurgo plastico che aveva anche una trasmissione su La5), e nessuno ha smentito nulla...
Dopodichè, nel 2016, si è esibito sul palco del Festival di Sanremo indossando un braccialetto coi colori della bandiera arcobaleno, in un'edizione che passò alla storia per i suoi gesti a sostegno della Legge sulle Unioni Civili che era in discussione.
E nel frattempo ha avuto modo di posare completamente nudo per diversi servizi fotografici artistici, nonchè per il fotografo Bruce Weber...
Forse sbaglierò, ma la sensazione è che - più che una scelta sua - questo suo "silenzio assenso" sul proprio orientamento sessuale sia imposto dall'alto. Della serie tutti lo sanno, ma se tu stai zitto è meglio. E qualche giovane artista italiano contemporaneo ha anche cercato di cogliere questa contraddizione... Come potete vedere nell'opera qui sotto (se vi interessa questo dipinto e lo stile del suo autore trovate tutte le info CLICCANDO QUI).
E in effetti un personaggio del genere poteva anche tornare particolarmente utile a Topolino in questo periodo, visto che il settimanale è ormai noto per lo spazio che dà anche alle versioni paperizzate di personaggi notoriamente omosessuali senza mai affrontare il discorso direttamente. Quindi, forse, potrebbe anche essere che se Topolino ha voluto pubblicare il numero con Roberto Bolle proprio in questo periodo, al netto del suo spettacolo al teatro degli Arcimboldi dal 13 al 17 giugno, è stato per lanciare un qualche messaggio molto criptico senza esporsi. Tipo che si ricorda che questo è il mese del Gay Pride, e che lo sostiene, anche se non può darlo a vedere?
Non saprei... Certo è che dedicare un'intera storia di Topolino a Roberto Bolle in occasione di uno spettacolo che dura quattro giorni in un teatro milanese, mentre al tour di Tiziano Ferro, per dirne una, furono dedicate solo poche gag da una pagina, è alquanto sospetto... O no? Tra l'altro, potere delle coincidenze, anche la copertina dedicata a Tiziano Ferro arrivò nel giugno dell'anno scorso... Curioso, vero? E in entrambi i casi si tratta ci copertine comparse dopo l'approvazione della Legge sulle Unioni Civili... Mhhh... Sta a vedere che...
Sia come sia dispiace un po' che, per i motivi di cui sopra, quando certi personaggi vengono intervistati, o rappresentati in versione disneyana, determinati argomenti restino sempre dei sottointesi... Mentre potrebbero essere affrontati di petto, seppur con molta delicatezza, per contribuire a combattere l'omofobia ed educare al rispetto i lettori di Topolino, ad esempio. D'altra parte presumo che, per gli standard di Topolino, dare spazio alle versioni disneyane di Roberto Bolle, Tiziano Ferro o Mika sia già di per sè un atto molto gay friendly...
Comunque: poniamo che io non stia prendendo un abbaglio e che quello che succede dalle parti di Topolino, gli annunci della Bonelli e tutto il resto siano, in qualche modo, un timidissimo e discretissimo segnale di apertura mei confronti delle tematiche omosessuali... E che questo sia stato determinato anche dal fatto che, in anni recentissimi, in Italia la condizione omosessuale è stata in qualche modo riconosciuta e legittimata in maniera ufficiale...
Cosa potrebbe accadere adesso?
Mi spiego meglio.
Premesso che questo non è un blog che si occupa di politica, alcune considerazioni sono comunque d'obbligo. A pochi giorni di distanza dall'insediamento del nuovo Governo italiano abbiamo già avuto a che fare con un Ministro per la FAMIGLIA che ha pesantemente svalutato la condizione omosessuale, e con un Ministro dell'Istruzione che ha già messo in evidenza quello che secondo lui è il potenziale DISEDUCATIVO dei fumetti (CLICCATE QUI).
Se l'approvazione di una Legge sulle Unioni Civili, forse, ha iniziato a spronare timidamente i grandi editori italiani che si occupano di fumetti a riconsiderare la loro posizione storica nei confronti dell'omosessualità... Che cosa potrebbe accadere se adesso iniziassero a temere di finire nel mirino di qualche politico bigotto in cerca di visibilità, facili consensi e nemici inesistenti? In Italia abbiamo una lunga tradizione di interpellanze parlamentari contro i fumetti che, fondamentalmente, si basavano sul nulla... Anche se purtroppo sono state DETERMINANTI per l'evoluzione del fumetto mainstream prodotto in Italia (CLICCATE QUI per ripassare i casi più ecclatanti degli ultimi decenni)... Che, molto spesso, è stato costretto a tornare sui suoi passi quando sulla sua strada ha incrociato qualche politico puritano e in vena di cercare capri espiatori...
Spero tanto di sbagliarmi, ma se conosco bene i miei polli ho il timore che nell'ambiente dell'editoria qualcuno abbia già drizzato le orecchie e sia in modalità allarme giallo. Non che prima non lo fosse, in realtà, ma forse adesso è un po' più tendente al rosso, diciamo... E magari sta già valutando i provvedimenti del caso.
Ovviamente, per sapere se sono un complottista oppure no, non ci resta altro che stare che stare a vedere cosa accadrà da questo momento in poi.
Alla prossima.
3 commenti:
Splendido post, ma metti troppa carne al fuoco, caro Wally! In sostanza stai dicendo che, causa la cronica lentezza con cui succedono le cose in Italia, ora che finalmente anche i grossi editori stanno cominciando a lanciare timidi segnali gayfriendly, potrebbe saltare tutto per paura del nuovo corso dato dal cosiddetto governo "del cambiamento" gialloverde?
In sostanza... Comunque ammetto che quando faccio dei post panoramici tendo a parlare di tante cose assieme... E pensa che mi trattengo :-)
Oddio... Credo sia un dato di fatto che nell'ultimo anno le cose per i gay, a livello mondiale, hanno iniziato a prendere una brutta piega, a cominciare dagli USA. Come questo si possa riflettere sui media è difficile dirlo. Negli Stati Uniti, ad esempio, abbiamo avuto episodi spiacevoli nel campo del fumetto di cui hai parlato anche in questo blog, ma al contempo un'esplosione di contenuti LGBT in altri settori, per esempio Netflix. E la direzione opposta in cui fumetti e tv sono andate ci può dare da pensare riguardo a cosa dipenda dalla politica e cosa da altri fattori (per esempio ci si può lamentare della chiusura di serie gay, ma i Fantastici Quattro sono stati assenti dalle scene per qualche anno ed è un titolo molto più importante).
E in Italia? Che i nostri editori e distributori non abbiano una vera visione del proprio ruolo e siano piuttosto pavidi non ci piove, ma forse quello che manca davvero è una tipologia di contenuti capace di fare breccia. Nine Stones è fantastico, ma non possiamo certo attenderci abbia ripercussioni mainstream...
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