Ciao a tutti, come va?
Magari, se siete più o meno trentenni, vi ricorderete dell'isteria collettiva che nella seconda metà degli anni Novanta prese piede un po' in tutto il mondo grazie al fenomeno Tamagotchi. Si trattava di un piccolo gioco elettronico giapponese a forma di uovo, che dava modo di allevare un "cucciolo" che aveva le esigenze e le reazioni di un cucciolo vero... E che quindi poteva anche morire di crepacuore, di fame o sepolto dalle proprie feci, se il suo proprietario non si ricordava di provvedere a lui in modo adeguato, o non rispondeva ai suoi richiami. Probabilmente pensavate che quell'epoca oscura fosse ormai passata, ma siccome i revival non hanno confini, sembra che adesso stiano avendo un certo successo le versioni aggiornate (tra l'altro con uno schermo a colori e dalla resa migliore) dei Tamagotchi, prodotte in Cina da ditte come la M&D Dream Dragon, che poi le vendono in tutto il mondo a prezzi contenutissimi... E, tra l'altro, con la possibilità di personalizzare l'ovetto in maniera assolutamente kitch (e trasformandoli in una tana perfetta per gli acari veri)...
A questo punto vi chiederete cosa possa mai avere a che fare questo BLOG con il clone cinese del Tamagotchi... E la risposta è tutta nelle simpatiche guide che accompagnano questi QPET (così si chiama ufficialmente il gioco) dalla M&D Dream Dragon, che sono sia in cinese che in inglese (come del resto il gioco, che quindi può essere giocato da chiunque conosca l'inglese).
Ebbene, sulla suddetta guida c'è scritto chiaramente che - una volta cresciute a sufficienza - le creaturine potranno anche iniziare ad avere una vita di coppia... Che però potrà essere ESCLUSIVAMENTE ETEROSESSUALE... Anche perchè si specifica chiaramente che tutti i cuccioli del gioco sono ETEROSESSUALI...
Oltretutto il concetto viene ulteriormente ribadito dal fatto che, poichè in questo gioco è prevista la possibilità, per le creaturine, di interagire avvicinando gli ovetti (tramite un device integrato), i cuccioli di sesso maschile potranno parlare solo con quelli di sesso femminile (e viceversa)... E ovviamente anche le eventuali proposte di matrimonio, o anche dei semplici scambi di regali, potranno avvenire solo in senso eterosessuale...
Ora: si potrebbe anche pensare che - essendo questo gioco prodotto in Cina - abbia dovuto sottostare a tutta una serie di regole e permessi provenienti "dall'alto", ed è pur vero che questo gioco potrebbe essere spedito in una gran quantita di nazioni in cui l'omosessualità è un reato, o comunque non è socialmente accettata. Però credo che sia molto interessante il suo potere "diseducativo" in tutte quelle nazioni in cui si sono fatti dei passi avanti in questo senso e in cui i matrimoni gay sono una realtà. O, peggio ancora, in tutti quei paesi in cui - molto faticosamente - si sta cercando di progredire nell'ambito dei diritti civili e dell'inclusione della comunità omosessuale... Anche attraverso un faticoso aggiornamento del contesto socioculturale circostante.
Diciamo che giochi di questo tipo, che precisano chiaramente il loro punto di vista anche sui libretti di istruzioni, sembrano pensati proprio per sostenere la causa di chi afferma che la strada dell'eterosessismo e dell'eterocentrismo abbia una valore aggiunto. E questo non è esattemente un bene.
Anche perchè, tecnicamente, questo non è solo un gioco per bambini piccoli... Ma anche per quelli più grandicelli, diciamo, e per tutti i nostalgici degli anni Novanta.
Ovviamente, volendo vedere il lato positivo, si potrebbe anche dire che - al giorno d'oggi - è necessario precisare che questo è un gioco eterosessista perchè la tendenza generale va in senso opposto, in particolare nei paesi occidentali...
Quindi, forse, non tutto il male viene per nuocere.
E voi che ne pensate?
Alla prossima.
13 commenti:
Visto che lo chiedi direttamente... sinceramente, qui mi sembra forzato """indignarsi""" per questi futili motivi... tanto più che, come tu stesso osservi, non è che da un gioco proveniente da un Paese che non permette agli omosessuali neanche di donare sangue o essere rappresentati in televisione ci si possa aspettare molto di diverso...
Piuttosto, io ho 21 anni e non ho mai avuto l'onere di provare sti tamagotchi (anche se le pubblicità me le ricordo bene...), ma questi revival mi sembrano solo l'ennesimo giochino, alla pokemon go, che crea dipendenza senza neanche divertire... ma sono gusti :)
(Non c'entra niente, ma del fatto che in india l'omosessualità non è più reato che ne pensi?).
Buonagiornata.
A me invece non sembra affatto "forzato" indignarsi per un gioco che ha intrinsecamente e palesemente un intento diseducativo e dannoso - DANNOSO! - per milioni di bambine e bambini che ancora una volta "impareranno" che l'unico amore "giusto", l'unica famiglia "giusta", le uniche relazioni "giuste" sono quelle tra maschio e femmina.
C'è da indignarsi, e possibilmente non limitarsi a quello, per QUALSIASI iniziativa, che sia ludica o meno, in cui si perpetra la visione del mondo omofobica e discriminatoria.
Saluti
Saluti a lei, Orlando. Seguo il suo blog (pur non commentando non avendone la possibilità, dato che sul suo bel blog per commentare si può usare solo l'account google), questo per giustificare l'uso colloquiale con cui le risponderò di seguito.
Vengo subito al dunque: chiarisco due cose;
1- definiamo cosa è degno di ricevere la nostra indignazione e cosa no. Sarà d'accordo che non tutto quello che a noi, singola persona, non piace (per qualsivoglia motivo) è meritevole della nostra attenzione, né tantomeno del nostro disprezzo. Un esempio banale, e che è ovviamente meno grave del tema proposto in questo post: lei non sopporta la vista dei disegni di Mark Bagley. A me invece piacciono. Concorderà che metterci qui a discutere sui perché delle rispettive opinioni in merito sia inutile e superficiale. Ognuno ha i suoi gusti. E questo è un dato. Un altro aspetto invece sono le cosiddette questioni sociali (lotte LGBT, parità dei sessi, etc.), sulle quali pur avendo ognuno/a facoltà di giudizio, non possiamo dire "i gusti sono gusti", perché, chiaro, in questi casi si va a ledere la libertà altrui. Se salvini, o tizio o caio dicono che le famiglie omo non esistono, non serve essere gay per indignarsi. E QUESTA io la trovo una battaglia da portare avanti, per cui indignarsi.
Con questo, non intendo dire che per questioni non direttamente politico/sociali,( in generale nella cultura pop) non ci si debba indignare. I post di Wally spesso parlano della pessima situazione fumettistica, specie in rapporto alle tematiche LGBT religiose etc., in italia e negli USA. Questo indignarsi ha, secondo me, senso, perché parliamo di società (italiana e USA) che potrebbero cambiare (e lentamente lo stanno facendo), e oggi nel 2018 è quantomeno anacronistico che in italia, per fare un esempio, ci sia quasi totale libertà giuridica per coppie omo, ma che vengano poco e male rappresentate nei media. Continuo sotto
Continuo. Scusate il papiro.
In cina la situazione è talmente diversa, che io non trovo sensato fare paragoni con l'Europa, o gli USA.
Qui discriminare in base al sesso, alla religione o all'orientamento sessuale è giustamente vietato, e perseguibile come comportamento. In cina no.
In sintesi, intendo dire che ognuno/a è libero di indignarsi per ciò che vuole. Ci mancherebbe. Ma, mia personalissima opinione, indignarsi per niente (e spero di aver fatto capire in quale senso intendo "per niente") la trovo una perdita di tempo. In questo caso specifico, Wally ha fatto un ottima analisi, dandosi anche le risposte: perché non ci sono coppie omosessuali in questo giochino diseducativo? Semplice, perché deve essere venduto anche in paesi dove l'omofobia è reato. Banale, triste, ma,è così.
Dunque, se lei con "indignarsi" intende disprezzare la scelta, ok. Nessuno le dice nulla, anzi, sono, siamo d'accordo.
Ma se ci si deve far venire il sangue nero per questi fatti, tuttosommato poco utili per portare avanti qualsivoglia battaglia, ci si potrebbe lamentare anche di dettagli minimi, senza cavarci nulla di concreto. Sarebbero arrabbiature senza molto impatto. Poi, ognuno/a libero di fare come crede.
2- concludo. Se mi devo lamentare di putin che dice "in Russia gli omosessuali non esistono", non ottengo nulla, nel senso che indignandomi ribadisco l'ovvio. Lamentarmi del perché in Russia le persone omo sono discriminate, ha senso sotto un punto di vista politico e sociale, ma ribadire l'ovvietà di cose assurdamente idiote (come appunto il fatto che in Russia non ci sarebbero coppie omo, così, perché loro sono più belli...) lo trovo più un dare attenzione a chi attenzione, per ste cagate, non la merita.
Spero di essere stato chiaro. Nel dubbio, ribadisco alcune cose: lamentarsi è sacrosanto, così come essere liberi di dire cosa (per sé) ha senso di essere disprezzato, e cosa no. Non sono io a deciderlo, lo è l'utilità che quella battaglia portata avanti ha. La battaglia, nel suo piccolo, portata avanti da Wally, ha un senso. Questo post, per quanto assolutamente legittimo, e condivisibile, mi è sembrato un dire "l'acqua è bagnata". Non so se rendo l'idea...
Saluti a lei Orlando, al padrone di blog e a tutte.
Troppi giochi non permettono ancora relazioni gay e indignarsi è il minimo che si dovrebbe fare. Il fatto che il tipo di relazioni possibili sia riportato nelle istruzioni mostra che chi lo produce si è posto il problema e ha preso una posizione precisa, completamente odiosa. Unica nota positiva, perlomeno stavolta hanno rinunciato a fingere di "non averci pensato" come altri hanno fatto in passato.
@ Anonimo.
Mi permetto. Giusto quello che dici, ma ancora rimaniamo nel campo dell' indignarsi per nulla.
Pratico esempio;
Immagina se nell'ultimo gioco di Assassin's Creed anziché avere la scelta tra il poter personalizzare il/la protagonista scegliendone il sesso, la Ubisoft avesse rilasciato un comunicato stampa in cui chiariva che (per motivi non conosciuti) non era possibile personalizzare il sesso del personaggio.
La Ubisoft, che cinese non è, avrebbe avuto tutto da perdere con una mossa simile, per ovvie ragioni; ne staremmo ancora parlando, se davvero lo avesse fatto.
La cina può permettersi (in un certo senso "affaristico" DEVE permettersi) di dire quello che ha detto in questo caso, perché purtroppo, come ben sappiamo, in cina e in molti Paesi limitrofi, l'omosessualità non è affatto sdoganata (scusate l'uso improprio del termine). Tutto qui, comunque d'accordo sul resto; indignarsi per il fatto che "troppi giochi ancora non permettono relazioni gay" è sempre giusto, ma è legittimo farlo notare, a mio ininfluente parere, solo qualora questo farlo notare può effettivamente portare a un cambiamento, a un ripensamento. Ciò è possibile (per limitarci ai videogiochi) con videogiochi di produzione americana, europea, giapponese. I giochini come questi PET, prodotti in ambienti altri (la cina, in questo caso), che non permette nemmeno alcuni diritti basilari (e non li permetterà, forse, mai... se non ci saranno cambiamenti in termini politici e sociali) ai gay, sarebbe molto più strano se fossero LGBT o LGBT friendly...
Ultimissimo mio pensiero sul tuo commento, riguardo il fingere o no di "non averci pensato", che tu giudichi positivo; può darsi che hai ragione, ma io non lo trovo molto positivo: se da una parte pra sappiamo che "ci hanno pensato" e che quindi, almeno sotto questo aspetto, non sono ipocriti, dall'altro mi viene più da pensare che se lo hanno scritto non è per non sembrare ipocriti ma solo per ribadire per l'ennesima volta che "ehi, guarda, è così, le coppie sono solo etero, non azzardarti a pensare il contrario, eh". Almeno prima, pur nella loro ipocrisia, gli "altri del passato" di cui parli non dicevano ufficialmente che le coppie permesse erano solo etero...
Punti di vista :)
Buonagiornata a tutti.
Ciao H P L.
Innanzitutto ti ringrazio di seguire il mio indegno blog e poi permettimi di darti del tu, e ti prego di fare così anche tu con me, altrimenti mi farai sentire ancora più vecchio di quanto io già non sia! :-))
Mi ha fatto molto piacere leggere, finalmente, un po' di commenti sotto un post di Wally Rainbow. Io non mi perdo un post, ma raramente commento: un po' perché se commentassi "col cuore" verrei querelato da certe case editrici ^___^ e un po' perché la maggior parte delle volte i post di Wally sono già perfettamente compiuti in sé e... insomma, non mi viene in mente niente di altrettanto intelligente da dire :D
Pur ribadendo che ho apprezzato il tuo "scendere in campo", volevo però sottoporti una riflessione: mi è sembrato che - forse per la tua giovane età e conseguente "irruenza"? - tu ti sia un po' (troppo) speso per definire in senso assoluto cosa sia il concetto di "indignazione".
Ho avuto cioè l'impressione che tu ci stessi dicendo, quasi imponendo, il tuo concetto di indignazione, spacciandolo come l'unico vero e degno.
Nel tuo intervento hai approfondito alcuni aspetti - e hai fatto bene a farlo, perché non è detto che tutte le persone che leggono siano informate - che però a me personalmente sono estremamente chiari (la politica cinese e/o russa rispetto all'omosessualità, ad esempio), anche perché oltre alla mia veneranda età ho anche un passato e un, nel mio piccolo, presente di impegno nel mondo LGBT.
Il fatto però che la Cina abbia e attui determinate politiche (addirittura "doverose", a tuo dire) non significa che un semplice e banale - e sì, già strutturato e "immodificabile" - gioco non possa e non debba essere combattuto (boicottato, ad es. o illustrato per quel che è da articoli come questo di Wally e chi più ne ha più ne metta).
In situazioni omofobe, oppressive e discriminative non è mai inutile indignarsi perché questi tipi di ideologie passano anche attraverso cose che tu reputi magari innocue.
Indignarsi non significa che sarà possibile impedire alla Cina di continuare a produrre quel giochino né alla Russia dichiarare che i/le gay russi/e sono amati/e dallo stato.
Per ora, almeno. Perché se si vuole almeno sperare che in futuro le cose cambino, non c'è altro che l'indignazione come primo, legittimo, doveroso sentimento per cominciare ad aprire la mente, la coscienza e, finalmente, ad agire.
Ti invito quindi, al di là della mia pappardella qui sopra, a riflettere sul fatto che non deve e non può esistere uno e un solo modo "valido per tutt*" di indignarsi, perché ciò che per te può essere inutile o banale, per un/a bambina di 11 anni che gioca con un mondo in cui certi sentimenti non sono nemmeno presi in considerazione può essere un dramma che rovina un lungo pezzo di vita.
Ti abbraccio forte.
E anche Wally eh! :)
Orlando
I commenti fiume di HPL sembrano partire dal presupposto che paesi come Cina e Russia non possono cambiare, e sembrano ignorare l'importanza di qualsiasi atto (presa di consapevolezza, indignazione, boicottaggi, proteste...) che può provenire dall'estero. Non penso sia una bella cosa.
Ma allora esistete! Non scrivo solo per me stesso! Che bello! Giuro che d'ora in poi vi interpellerò più spesso! (^__^)
@ Anonimo (o anonima?)
Domanda secca: qual era, nelle tue intenzioni, l'utilità dello specificare "I commenti fiume" nel tuo ultimo commento? Magari sbaglio, ma mi è sembrata una critica alla lunghezza dei miei commenti, come se avessi potuto farli più brevi mantenendo intatto il contenuto... Sul resto; pensi bene, non è una bella cosa, e infatti non è esattamente quello che intendevo io. Apposta ho voluto specificare nel mio commento fiume che "[riferito ai diritti LGBT in cina]e non li permetterà, forse, mai, se non ci SARANNO CAMBIAMENTI IN TERMINI POLITICI E SOCIALI".
Tuttavia, se a te va di prenderti in giro, sei libero/a di farlo: se il credere che Paesi come Russia e cina cambieranno orientamento politico, sociale e culturale grazie all'"importanza di qualsiasi atto che può provenire dall'estero" ti fa sentire meglio, buon per te. Tu elenchi 4 termini:
presa di consapevolezza - che ho ampiamente accettato e giustificato;
Indignazione - che, nel mio 2° commento a Orlando, ho chiarito in quali termini può essere utile, poco prima del punto 2, e in fondo al commento specifico che non sono io a decidere se e quando indignarsi per una causa, quale che sia;
Boicottaggi - che personalmente approvo a metà, non mi piace il concetto di boicottaggio indiretto, è un'arma a doppio taglio. Ma, a parte questo, io non ho detto che i boicottaggi sono inutili, che è ciò che dal tuo commento pare tu voglia farmi dire...
Proteste - mi cito testualmente :"Lamentarmi del perché in Russia le persone omo sono discriminate, ha senso sotto un punto di vista politico e sociale". Più chiaro di così... certamente, e qui chiedo scusa ancora una volta a Wally, non sarà lamentandomi di un giochino che cambierà la sensibilità delle persone cinesi (in questo caso quelle interessate) semplicemente perché la cina, come la Russia, e altri Paesi, se ne fotte (bonjour finesse ^^) di quello che pensa l'estero. Te ne sei accorto/a?
E tanto per chiarire ulteriormente: ho specificato che persone cinesi sono quelle interessate (più precisamente i giovani e i bambini che acquisteranno il PET) non perché le altre non cinesi non lo siano - come faceva notare Orlando, giustamente - ma perché i bambini e le bambine che non vivono in cina, hanno un altro tipo di insegnamento, di società e di scambi di idee. La strada per la totale uguaglianza è ancora lunga, ma stai tranquillo/a che non saremo noi a doverci vergognare degli aspetti bigotti di molte società, ma saranno le nuove generazioni (di cui io farò parte ancora per poco...) a doversi vergognare, di noi. Hanno possibilità, quando le hanno, molto più vaste di noi. Quando le hanno, e non è il caso della cina.
Buonaserata.
@ Orlando
Ciao (allora ti do del tu ^^)
Ti seguo anche da un bel po', alcune cose interessanti le ho scoperte grazie a te (tipo il blog e il canale di Altroquando... tra le altre cose )
In parte ti ho già risposto nel commento qui sopra diretto a Anonimo: sono sinceramente sicuro che non sarà una nota sulle istruzioni di un PET a rovinare la vita di un/a bambino/a. Sono più svegli di come sembrano. I problemi, per quello che sono riuscito a individuare io, dei giovanissimi e giovani italiani oggi, sono ben altri, molto più legati in maniera diretta con le proprie relative situazioni familiari e di prospettiva futura (sì, SOPRATTUTTO a età dai 10 in su - il soprattutto non è urlato, solo evidenziato - :).
Comunque, preciso ulteriormente: non sono particolarmente irruento, però so essere abbastanza polemico... difetto mio ^^' il punto è che, a questo punto, sono curioso di conoscere il tuo concetto di indignazione, però! Nel senso, io credo di aver fatto, nei limiti dello spazio concessomi da un commento, un' analisi molto bulgara di alcuni temi e come affrontarli, cosa che Wally fa da una vita, e non mi sembra di aver detto cavolate... dimmi più precisamente cosa non ti convince, se vuoi.
Uma cosa: non ho capito in che senso intendi "il fatto però che la cina abbia e attui determinate politiche (ADDIRITTURA DOVEROSE, A TUO DIRE)".
Cioè, il significato immediatamente percepibile da questa frase è che tu intenda dire che io giustifico come doverose le politiche cinesi. Il che non è, quindi non capisco...
Non credo di aver spacciato come vero o degno un MIO concetto di indignazione (tant'è che ho anche detto "a mio influente parere" e anche che "poi ognuno è libero di fare come crede, ci mancherebbe". E in linea di massima, sono completamente d'accordo sia con te, che con Wally e Anonimo. Il punto, per me, è che parlarne qui è un conto, per quel che mi riguarda (scusate la forse eccessiva confidenza) queste sono due chiacchiere tra amici. Rendo l'idea? Un altro conto è, come scrivevo, farsi venire il sangue nero per niente.
Certo che sarebbe bello avere una letteratura, o cultura d'intrattenimento videoludica, e cinema etc. scevri da pregiudizi e stereotipi, ma questi lentamente spariranno se (e su questo spero sarai d'accordo...) le persone continueranno a scendere in piazza, a protestare realmente, in cina, in Russia, in itaglia, ovunque. Se non mi sono spiegato così, ci rinuncio ^^
Ad ogni modo, buon futuro per il blog
Buonaserata
@ Wally
Ma come dice Orlando, è che i tuoi post sono abbastanza esaurienti... ;)
@Wally, ma certo che esistiamo e lo sai bene anche tu :)
@H P L: ho letto le tue risposte, ne prendo atto, ma non è mia intenzione proseguire una discussione-fiume qui in rete. Ma se capiti dalle mie parti (Torino) fatti sentire, ci prendiamo una birra e chiacchieriamo [fumettidicarta(at)gmail(dot)com].
Abbracci a tutti e tre :)
@ Orlando
Ti ringrazio, dubito che passerò da Torino in tempi recenti. Grazie comunque per la disponibilità :)
Buonaserata a tutte.
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