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mercoledì 20 gennaio 2010

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va? Per prima cosa vi vorrei segnalare che in altro a destra, fra il traduttore di google e il tasto per fare un'abbonamento simbolico di un euro al mese per supportare questo blog, ora trovate un widget che vi rimanda al mio blog artistico personale. Cos'è un widget? Molto in sintesi è un'applicazione che i consente di mostrarvi gli aggiornamenti di un sito in tempo reale (su questo blog ne avevo inseriti già diversi), e in questo caso vi offre la possibilità di sapere quando e come il mio blog artistico (il WALLY RAINBOW'S ART SPACE) viene aggiornato. Cliccandoci sopra potete selezionare il post che vi interessa o potete visualizzare il blog nel suo insieme. In questo modo evito di fare gli stessi post su entrambi i blog (sarebbe ripetitivo, dico bene?) e al tempo stesso rendo questi due spazi ancora più uniti. Ovviamente sull'altro blog c'è un widget riferito a questo. Detto questo passo a segnalarvi la notizia di oggi, partendo dal numero 11 della serie dedicata al supereroe gay dichiarato Midnighter... Il suddetto numero 11 non è recententissimo, tant'è che è arrivato anche in Italia, ma ve lo segnalo perchè alle matite aveva un disegnatore di nome Christopher Williams, meglio noto agli appassionati di fumetti come ChrisCross (qui sotto potete vedere una sua foto). Il signor ChrisCross, a mio modesto parere, è uno dei fumettisti più freschi e innovativi degli ultimi anni, e il suoi disegni sono così espressivi e ai confini del CAMP, che più di qualche volta mi è venuto il dubbio che il suddetto disgnatore fosse gay e inserisse nei suoi disegni il suo spirito più queer, o perlomeno la sua anima gay-friendly. Tantopiù che, oltre a lavorare su Midnighter ha lavorato senza problemi alla serie liberal/progressista Blood Syndicate, scritta dal militante gay Ivan Velez, Jr, e durante il suo lungo ciclo su Capitan Marvel ha lavorato sui testi del super gay-friendly Peter A. David , proprio mentre abbozzava una relazione lesbica fra alcuni personaggi della serie.
A quanto pare, però, ChrisCross non è poi così gay-friendly come sembrava... Visto che sulla sua pagina di facebook ha dichiarato di appoggiare la PROPOSITION 8, che - nel caso non lo sapeste - è la clausola che è stata approvata in California tramite referendum popolare, stabilendo che in quello Stato i matrimoni gay non potranno più essere celebrati. Essendo cittadino californiano Chris Cross, quindi, ha votato a favore della clausola. La sua presa di posizione ha fatto il giro di internet, e la sua risposta ad un suo ammiratore gay (che gli ha detto che non sarà più un suo fan) è stata la seguente:

"Sono orgoglioso del mio voto. Cerca di non odiarmi per questo. Leggi la prima lettera a Timoteo prima. Poi chiediti perchè ho votato in questo modo. Sono un cristiano, e io sto con quello che Dio ha deciso per la nostra società. Sinceramente la vostra delusione non mi rattrista e non mi tocca. Però mi ha fatto piacere che tu sia stato un mio fan".

Che dire? Ognuno è libero di pensare come meglio crede e di certo prendere alla lettera la propria religione non è un reato. Quello che però mi ha fatto più impressione in tutta questa storia non è stata tanto la presa di posizione di ChrisCross, ma il fatto che questo episodio sia diventato una notizia riportata su diversi siti e blog dedicati al fumetto a tema gay, o gestiti da appassionati gay di fumetti. Al punto da spingere qualcuno a scrivergli per lamentarsi del suo atteggiamento, rinfacciandogli di avere lavorato a vari fumetti gay-friendly in passato! Intendiamoci: anche questo è un atteggiamento legittimo, anche se ChrisCross potrebbe non essere d'accordo.
Quello che mi ha fatto impressione è che, perlomeno negli Stati Uniti, i lettori gay di fumetti hanno un tale livello di coscienza civile e di partecipazione pubblica, da arrivare a scandalizzarsi quando ci sono dei fumettisti che dichiarano una posizione in contrasto con le aspirazioni della comunità gay americana... Arrivando persino a rimproverarli personalmente, se non addirittura a boicottarli. Credo che questo dia esattamente la misura di come sia diversa la situazione rispetto all'Italia, dove i lettori gay di fumetti vivono in maniera più o meno isolata e sommersa, e si limitano a mandare giù una serie di rospi invece di reagire e prendere posizione (magari facendo gruppo)... Anche se gli appassionati gay (o gay-friendly) di fumetti in Italia sono TANTISSIMI e basterebbero da soli a fondare una propria associazione. D'altra parte dalle nostre parti c'è sempre il grosso problema di avere pochi spazi di aggregazione, discussione e confronto adeguati, sia dal vivo che su internet, col risultato di non riuscire a raggiungere la cosiddetta "massa critica" che consentirebbe di trovare la forza di reagire e di farsi valere in maniera concreta. Intendiamoci: gli spazi in Italia esistono, ma hanno il grossissimo limite di essere impostati per attirare delle persone che - spesso - hanno in comune il solo fatto di essere omosessuali (o al limite il desiderio di fare conoscenze "a caso" e divertirsi). In tutto ciò non c'è niente di male, e comunque questo tipo di posti si trova in tutto il mondo, il punto è che se si creano unicamente questi vivai per persone che hanno in comune solo i gusti sessuali è abbastanza evidente che non se ne tirerà mai fuori molto... A parte rapporti sessuali e relazioni di coppia, ovviamente. Con buona pace della coscienza civile e della partecipazione pubblica (che non significa solo sfilare ai Gay Pride una volta all'anno per poi aspettare che le cose vadano meglio). Voi cosa ne pensate?
NOVITA' IMPORTANTE: Se guardate in alto a destra troverete la possibilità di sostenere questo BLOG con un abbonamento simbolico. In parole povere: se vi iscrivete, ogni mese contribuirete alla salute di questo blog con la cifra di un euro. Se questo blog vi piace e se pensate che vada supportato questo è un modo comodo e sicuro per farlo.

6 commenti:

Lorenzo Ridolfi ha detto...

é la stessa differenza che c'è tra la politica e la sua relazione con la giustizia.

Negli Stati Uniti un presidente che mente viene messo sotto inchiesta, il falso in bilancio viene punito con 25 anni di carcere, accade l'esatto contrario in italia.

Luca ha detto...

@Ioran non mi sembra che Nixon sia stato condannato, non è partita neppure la procedura di impeachment. Con Clinton è partita ma è stato dichiarato innocente visto che la faccenda Lewinsky non riguardava i suoi incarichi come presidente, ma solo la sua vita privata. Evitiamo di fare pessimismo e ergersi a giudici, soprattutto quando non si sa di cosa si parla.

Wally Rainbow ha detto...

Personalmente non credo che esistano paesi perfetti, ma sicuramente esistono paesi i cui difetti possono essere più o meno tollerati da ciascuno in base al proprio carattere e alle proprie aspirazioni. L'Italia può essere un paradiso o un inferno, e lo stesso vale per gli Stati Uniti, il Giappone e (quasi) tutti i paesi del mondo, credo.

Lorenzo Ridolfi ha detto...

La mia non era una difesa del sistema giudiziario americano era soltanto per evidenziare che c'è una responsabilità sociale di tutti, anche nel caso di un artista che viene "rimproverato" per le sue dichiarazioni in contrasto con il suo lavoro.

@Luca si Clinton è stato dichiarato innocente ma sotto inchiesta c'è andato e si è scusato pubblicamente di aver mentito anche se era una questione personale, non mi sembra che la cosa sia successa ad un qualsiasi politico italiano.
Per Nixon la procedura non è partita soltanto perchè è stato costretto a dimettersi, altra cosa abbastanza rara in Italia.

Unknown ha detto...

Al di là della politica, che per una volta vorrei mettere da parte, l'Italia difetta in aggregazione.
Ho diverse esperienze in questo ambito e far alzare l'italiano dalla poltrona è impresa titanica. In sostanza all'italiano piace la pappa pronta. Voglio quello, me lo dai? Così ragiona l'italiano medio. Ovviamente ci sono delle eccezioni, come sempre, ma di solito chi si occupa di un'associazione, di un gruppo, di qualsiasi cosa che aggreghi deve fare sforzi immani per andare avanti. Insomma non abbiamo spirito sociale. Siamo individualisti incalliti. E' indubbio che se fossimo più responsabili e disposti a metterci in gioco le cose andrebbero meglio.

Wally Rainbow ha detto...

Da presidente di una piccola associazione gay locale sottoscrivo pienamente...