Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Forse vi è giunto all'orecchio che l'Università Statale di Milano, a seguito di un brutto episodio di omofobia (uno studente gay era stato minacciato da un colelga etero mentre appendeva il manifesto di un'iniziativa a tema gay proposta dal suo collettivo studentesco), ha deciso di creare un sportello per gli studenti omosessuali, dove si potranno segnalare eventuali episodi incresciosi, ma dove si potrà avere anche dei consulti di altro tipo. Per i più timidi il servizio sarà disponibile anche via e-mail. È la prima volta, a quanto mi risulta, che in una Università italiana viene creato qualcosa di simile, anche se - tanto per cambiare - è da una trentina d'anni che sportelli e servizi per gli studenti omosessuali sono una realtà ben presente in molti atenei occidentali. Il caso di Milano è sicuramente un buon segno, anche se siamo ben lontani dalle strutture di accoglienza dei campus anglofoni, che peraltro sono amministrate dagli stessi studenti omosessuali e si pongono in maniera decisamente propositiva (alcune progettano almeno un'attività al giorno!), offrendo anche iniziative di ampio respiro aperte al pubblico. Lo sportello GLBT della New York University, ad esempio, propone regolarmente dei seminari sui fumetti a tematica gay e i prossimi si terranno proprio il 15 e il 21 aprile.
Molto in sintesi: si tratterà di tre incontri che, tramite il confronto con esperienze di prima mano ed esperti vari, tratteranno il mondo delle autoproduzioni a tema gay, l'esperienza professionale del fumettista/attivista Ivan Velez e - per finire - verrà realizzato un workshop di approfondimento su tematiche omosessuali utilizzando il linguaggio del fumetto. Interessante, vero? Sicuramente rispetto a certe inziative a Milano sono ancora nella preistoria, ma possono sempre prendere ispirazione, e in ogni caso fa piacere verificare come - perlomeno negli Stati Uniti - il fumetto a tema gay possa trovare il suo spazio nelle Università. D'altra parte parliamo di una nazione in cui il fumetto è un medium che è riuscito a ritagliarsi una sua dimensione culturale di tutto rispetto...Tant'è che negli USA i libri a fumetti vincono sempre più spesso prestigiosissimi premi letterari e giornalistici. A questo proposito può essere indicativo il fatto che quest'anno il Premio Pulitzer (uno dei massimi riconoscimenti giornalistici del mondo) è andato al vignettista satirico Mark Fiore, che peraltro realizza le sue vignette solo per quotidiani online e tramite animazioni in FLASH. Per avere un'idea del personaggio cliccate sull'immagine qui sotto... Si tratta della sua ultima vignetta, ed è dedicata alle ultime uscite (sparate?) del Vaticano e delle sue gerarchie...
Purtroppo le sue vignette animate sono solo in inglese, ma credo il messaggio sia molto chiaro a prescindere... Inutile dire che dalle nostre parti chi produce qualcosa del genere viene regolarmente boicottato, e mai nessuno oserebbe consegnargli un qualche premio prestigioso... Tantopiù che, sempre dalle nostre parti, fumetto e animazione sono ancora ampiamente sottovalutati, mentre le animazioni in FLASH sono qualcosa al di là della comprensione di chi amministra la nostra informazione. Siccome questo è il blog che vi mostra quello che nessuno vi mostra, e siccome mi piace infierire nella speranza di motivare un futuro cambiamento, volevo condividere con voi un'agghiacciante scoperta... Mentre in buona parte del mondo l'animazione è diventata un potente mezzo di satira sociale (dai Simpsons in poi) e ha dimostrato di saper veicolare benissimo contenuti adulti (il Giappone insegna), in Italia... Beh... In Italia è stato appena prodotto un cartone animato sui giudici Falcone e Borsellino in versione "bambini degli anni '50 che lottano contro un mago cattivo che trasforma le persone in pupi siciliani"... Anche io non volevo crederci, ma è proprio così! Questo è il trailer...
Non so voi, ma io sono rabbrividito... Anche perchè il progetto, coprodotto da Rai Fiction e Larcadarte in collaborazione con la Regione siciliana (capito dove vanno i soldi delle tasse e del canone?), è nato dopo la pubblicazione di un'inchiesta condotta tra i bambini delle scuole elementari e medie italiane, che ha evidenziato come i più piccoli non sapessero chi erano Falcone e Borsellino! Aemh... E dopo aver visto questo cartone avranno le idee più chiare? Ho dei seri dubbi! Non so cosa ne pensate voi, ma a parte il fatto che un cartone fatto in questo modo andrebbe bene al massimo per dei bambini in età prescolare, tutta l'operazione ha un pesante retrogusto di presa per i fondelli... O di magistrale incompetenza, scegliete voi.
Resto in attesa dei vostri commenti...
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5 commenti:
Caro Valeriano, anche se leggo da molto tempo il tuo bellissimo blog e i tuoi fumetti, non ti ho mai scritto prima. Lo faccio adesso, principalmente per dirti che ti apprezzo molto per quello che fai, e per l'impegno che ci metti. Solo che in giorni come questo mi sembra davvero tempo perso... Come puoi pensare che in Italia qualunque episodio legato all'omosessualità possa essere percepito come normale, o addirittura positivo? Che i valori legati all'omossessualità vengano addirittura proposti e tutelati nelle università? In Italia c'è la CHIESA CATTOLICA, che produce ancora oggi confusione a bella posta. Ma non solo: l'idiozia sentita ieri - e cioè che la pedofilia è legata all'omosessualità - se l'era lasciata sfuggire un paio di anni fa uno dei miei più cari amici, un ragazzo serio e onesto (etero ovviamente), rappresentante tipico dell'italiano medio, che per di più mi conosce da anni e sa quanto io sia sano, corretto e "normale". Ciononostante si era sentito in dovere di affermare che "dare le case alle coppie gay a Bologna è sbagliato... a questo punto diamole anche ai pedofili, che differenza c'è?". Questa è la cultura diffusa in Italia, questi sono gli italiani. Dovranno passare molti anni prima che le cose cambino, vista tra l'altro la preparazione media delle nuove generazioni. Per questo sono convinto che nè tu nè io vedremo cambiamenti significativi nel corso della nostra vita (abbiamo più o meno la stessa età). E' bello pensarlo, ma non ci credo.
Ovviamente questo è solo uno sfogo, non azzardarti a condividere il mio pessimismo! Tu devi continuare imperterrito a sfornare i tuoi splendidi fumetti e a mostrarci quanto è bello vivere all'estero!
Un abbraccio.
T.
Mhhh... Detta così sembra che questo blog sia una succursale dell'associazione emigrati italiani gay e felici :-)Che non c'è ancora, ma mi sa tanto che fra un poì potrebbe costituirsi vista la quantità di gay che stanno scappando :-) Che posso dirti... Secondo me anche da noi le cose possono cambiare, anche se in maniera infinitamente più lenta che altrove, ma non penso che la colpa sia sempre e solo della CHIESA CATTOLICA... Il discorso è abbastanza complicato e ha a che fare con un'arretratezza culturale complessiva, con il fatto che da noi non si fa carriera con i meriti, con il fatto che le vecchie generazioni non si schiodano dalle posizioni di potere, con il fatto che non c'è senso della comunità, con il fatto che è faticoso emanciparsi dalla famiglia d'origine... Che poi la CHIESA CATTOLICA giochi su queste cose è evidente, ma è un po' come non vedere la luna dietro al dito che la indica :-)
Sono d'accordo: la chiesa cattolica ha un enorme potere, anche mediatico, ma se in Italia riesce facilmente a portare avanti idee reazionarie e pericolose è principalmente colpa degli italiani e della loro arretratezza culturale. Condivido tutte le cose che hai detto: sei riuscito in poche righe a riassumere efficacemente i principali punti dolenti della società italiana (e ci credo: fai fumetti, e quindi sei abituato a riassumere in un disegno e in un baloon una quantità notevole di informazioni ed emozioni... e ci riesci davvero bene!). C'è però una cosa su cui probabilmente non la pensiamo alla stessa maniera: la capacità e la voglia delle nuove generazioni di rompere questi schemi e di impegnarsi per cambiare le cose. Tu mi sembri più ottimista, mentre io vedo solo "morte e desolazione". Sono sinceramente preoccupato, e mi spingo a prevedere che - se le cose si mettono male a livello politico ed economico, come credo - questi giovani non sapranno reagire e su molte cose si tornerà addirittura indietro. Che è diverso da quello che dici tu, e cioè che "anche da noi le cose possono cambiare, anche se in maniera infinitamente più lenta che altrove". Io passerò per un catastrofista, ma è sufficiente studiare la storia (altra cosa che in Italia nessuno fa più!!) e guardare al passato recente. Hai presente quant'era "gay-friendly" l'Europa prima della crisi del '29 e dell'ascesa del nazismo?
Vabbè, sto esagerando. Questo è un blog che dovrebbe parlare di fumetti. Il fatto è che stasera sono un po' arrabbiato... Ma prometto che in futuro, semmai mi capitasse di scriverti ancora, sarò sobrio e conciso.
Buonanotte, Vale.
T.
Mhhh... Forse sei arrabbiato per la sentenza della Corte Costituzionale??? :-) Forse mi sbaglio ma questo penso che questo metta in luce un altro difetto tipicamente italiano, e cioè quello di aspettare che ci sia sempre qualcun altro ad assumersi la responsabilità di quello che succede (nel bene e nel male). Pigrizia? Paura? Scarsa fiducia in sè stessi? Necessità di avere qualcuno da incolpare piuttosto di dover fare autocritica? Non lo so, ma forse questo spiega come mai la nostra nazione abbia avuto da sempre una lunga serie di leader improbabili. D'altra parte se è vero che i giovani italiani di oggi non promettono granchè bene bisogna ammettere che quelli di ieri non è che abbiano fatto i miracoli, altrimenti ora non saremmo dove siamo.
E' vero, quelli di ieri non hanno fatto molto, me compreso. Io sono nato nel '69, e sono cresciuto con il mito (che mi è stato ripetuto continuamente) di "quelli che avevano fatto il '68". La mia generazione non ha fatto altrettanto, però credo che almeno ne fosse consapevole. Ricordo molto bene i discorsi che facevamo a vent'anni io e i miei amici: ci sentivamo frustrati, impotenti di fronte a cose che non sapevamo come affrontare... figurati cosa si poteva fare in una piccola provincia del più sperduto sud italia. Ma almeno c'era quel disagio!! Oggi non c'è neanche quello! Qui a Milano, dove vivo da parecchio, mi capita spesso di parlare con adolescenti e giovani, e ho la triste sensazione che davvero non hanno nulla, neanche quel disagio! E mi fanno pena, perché riempiono quel vuoto di cazzate: tecnologia alla youtube e droghe varie. Senza il bisogno di un minimo ideale. E' questa la cosa che mi spaventa. Ad esempio, mi piacerebbe che tra i lettori di questo blog ci fosse qualcuno di questi ragazzi capace di intervenire a questo punto della conversazione e dire "Caro babbione, ti sbagli! Adesso ti parlo dei miei ideali e di quello che faccio per realizzarli...".
Sai che c'è, Vale? Che questi sono discorsi da fare de visu, meglio se seduti al tavolo di un pub con una bella birra davanti. Qui mi sembra di esagerare, e di usare male questo spazio... ho la spiacevole sensazione di essere eccessivo, noioso (probabilmente sto invecchiando, eh eh eh).
E poi se penso che per leggere questo commento magari hai trascurato di disegnare la prossima striscia di Rainbow o di Robin... dio santo, non posso pensarci!!! Smetti subito di leggere, ritorna al tuo tavolo e disegna: è un ordine!
Ti abbraccio.
T.
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