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martedì 11 gennaio 2011

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come state?
Se siete appassionati di fumetti americani forse saprete che il termine "editor" non coincide con l'italiano editore. Nel senso che, mentre in Italia l'editore è colui che pubblica (è la casa editrice, insomma), negli USA l'editor ha il compito di supervisionare e coordinare le persone che lavorano a una o più testate, mentre la casa editrice e chi l'amministra è il "publisher". Le case editrici più grandi, che escono con centinaia di pubblicazioni al mese, hanno ovviamente bisogno di più editors, che a loro volta sono coordinati e supervisionati dall'editor-in-chief (l'editore capo, qualcosa di simile a un direttore editoriale). Ovviamente l'editor-in-chief è una figura importantissima, perchè gli spetta sempre l'ultima parola sulle scelte della casa editrice. Ogni volta che un grande editore americano cambia editor-in-chief c'è sempre una certa agitazione, perchè è un ruolo di grande potere e responsabilità. Fatto sta che, da gennaio, alla MARVEL c'è un nuovo editor-in-chief, dopo dieci anni gestiti dal rubicondo Joe Quesada (che vedete nella foto sotto).
Nonostante la sua modestia, dovuta anche al fatto che Joe Quesada ha iniziato la sua carriera come un semplice disegnatore, bisogna riconoscergli tantissimi meriti, tra i quali quello di avere aperto ufficialmente le porte della MARVEL ai personaggi gay dichiarati, che proprio negli ultimi dieci anni sono aumentati grazie anche alla sua approvazione. Ora Joe Quesada è stato promosso a direttore creativo, e quindi si occuperà del reparto multimediale della casa editrice (cinema, animazione, serial TV, ecc). In bocca al lupo! La domanda, quindi, nasce spontanea: il suo successore sarà altrettanto gay friendly? Il suo nome è Axel Alonso (ex giornalista, editor da una ventina d'anni) e a quanto pare sembrerebbe di sì: in primo luogo perchè ha dichiarato che vuole dei fumetti in cui il mondo di oggi possa identificarsi e in secondo luogo perchè nelle prime immagini ufficiali diffuse dalla MARVEL c'è una specie di segnale in codice...
Avete notato anche voi? Alle sue spalle spicca Rawhide Kid, il cowboy gay dichiarato della MARVEL... Che sia solo un caso non credo, e dubito anche che sia una mossa pubblicitaria fine a sè stessa (anche perchè sono certo che alla MARVEL sanno tutti chi è Rawhide Kid), quindi direi che si tratta di un segno decisamente buono. Ora staremo a vedere cosa succederà, anche se bisogna prendere atto che utilizzare un personaggio gay per lanciare il nuovo direttore editoriale della MARVEL è già di per sè notevole, ed è fantascienza per gli standard italiani. D'altra parte da noi è fantascienza anche promuovere alla dirigenza di una casa editrice gli esponenti di una minoranza etnica (Quesada e Alonso hanno radici sudamericane... Ce li vedete due albanesi che arrivano ai vertici della Bonelli?) o anche solo delle persone che hanno iniziato a lavorare come disegnatori o redattori. Avete notato? Dalle nostre parti succede il contrario, di solito: nelle grandi case editrici gli editori (che generalmente sono anche i direttori editoriali) si autopromuovono sceneggiatori e redattori, ma mai il contrario. L'unica eccezione degna di nota è rappresentata da M.M. Lupoi (foto sotto), che da redattore è diventato direttore editoriale, ma si tratta di un'eccezione relativa, visto che - guardacaso - è stato scelto dalla MARVEL americana per dirigere la sua filiale italiana (poi diventata Panini Comics).
Parlando di fantascienza, quella vera, sembra proprio che si inizi a respirare un'arietta un po' più gay friendly anche dalle parti della LEGIONE DEI SUPEREROI, la storica serie futuristica della DC COMICS...
Questa serie, molto poco nota in Italia, tiene banco dal 1958 e probabilmente si tratta della serie di supereroi con più protagonisti in assoluto. Molto in sintesi: la serie è ambientata nel trentunesimo secolo, quando le varie razze umanoidi (e non solo) della galassia si sono riunite in una federazione di pianeti. Ogni razza ha sviluppato dei poteri speciali per adattarsi al proprio pianeta e alcuni adolescenti di vari mondi iniziano a fare gruppo per fronteggiare i nemici della federazione sfruttando la combinazione delle loro capacità. Nel tempo questo gruppo di super adolescenti spaziali ha raggiunto un numero imbarazzante di membri (il termine "legione" è persino riduttivo), ma nonostante tutto continua ad addestrarne di nuovi, tramite la legion academy. Curiosamente il tema gay non è mai stato affrontato da questa serie, nonostante qualche accenno mai approfondito, tipo quello che vedete qui sotto...
Ora, però, qualche fan gay della serie inizia a sperare che le cose possano cambiare, visto che nella serie ha iniziato a mettere il suo zampino il disegnatore gay dichiarato Phil Jimenez (di cui in questo blog ho parlato più volte, e che vedete nella foto sotto mentre presta servizio alla PRISM COMICS, l'associazione americana per la promozione dei fumetti e degli autori omosessuali).
Il nostro amico Phil Jimenez ha iniziato a lavorare alla serie da qualche mese, e gli è stata affidata la caratterizzazione grafica di alcuni dei nuovi aspiranti legionari che frequentano la legion academy, per i quali l'artista è stato lasciato decisamente libero di dare sfogo alla sua creatività e al suo buon gusto... In particolare nel caso di un nuovo personaggio di nome Gravity Kid...
Una tutina del genere è decisamente notevole (come peraltro quello che c'è sotto), e su internet più di qualcuno ha iniziato a fare supposizioni sull'orientamento del personaggio. Sicuramente questo legionario sembra fatto apposta per solleticare il palato di un certo tipo di pubblico, ed il fatto che alla DC COMICS lo abbiano approvato potrebbe preludere a qualche sviluppo interessante nei prossimi mesi... E considerando che nella legione dei supereroi ci sono dozzine di adolescenti in piena tempesta ormonale sarebbe perlomeno doveroso. In ogni caso complimenti a quel mandrillone di Phil Jimenez (che qui sotto sembra alquanto preso da un suo ammiratore vestito da Hawkman, che peraltro ha un polso cadente alquanto esplicito)...
Scherzi a parte penso che il caso di Gravity Kid sia l'ennesima prova di come, quando un fumettista gay vive in maniera dichiarata, si può permettere di esprimere la sua creatività in maniera molto più libera e stimolante, magari contribuendo a superare alcuni tabù (come potrebbe essere quello dell'omosessualità nella LEGIONE DEI SUPEREROI). Certo è che, come ho già avuto occasione di dire, un conto sono gli USA di Obama e un conto è l'Italia di oggi, e se dalle nostre parti tante cose non succedono è anche colpa di un clima generale che sembra fatto apposta per limitare gli slanci e l'evoluzione della comunità omosessuale. Dico questo anche dopo aver visto alcun schizzi preparatori per i carri della parata del carnevale di Viareggio di quest'anno... Tipo questo, dedicato al governatore gay dichiarato della regione puglia...
La scultura di cartapesta animata sul carro dovrebbe essere qualcosa di simile al disegno qui sopra. Premesso che il diritto di satira (soprattutto nel carnevale di Viareggio, che è nato proprio per fare satira e che ha una tradizione secolare) è sacrosanto, non posso fare a meno di pensare che, nonostante tutto, questo carro sia un ottimo esempio di come gli omosessuali sono ancora visti da buona parte parte del nostro paese... E questo è un po' avvilente, nonostante tanti piccoli progressi e tante belle parole. Probabilmente se si mette la testa di un politico gay sul corpo di Jessica Rabbit piuttosto che su un culturista in tanga rosa un motivo deve esserci, e forse dovremmo chiederci tutti perchè siamo ancora a questo punto. Tra l'altro penso che sia emblematico il fatto che la parata più importante d'Italia sia dedicata prevalentemente alla satira politica, mentre una della più appariscenti degli USA, la Macy's Thanksgiving Day Parade di New York, sia dedicata agli eroi dei cartoni animati e dei fumetti...
Come dire che in Italia si coglie l'occasione per prendere in giro in modo grottesco le nostre paure e le nostre ansie (e questo vuol forse dire che un governatore regionale gay fa paura?), mentre a New York si celebra l'immaginario di grandi e piccini. Si tratta di due tradizioni molto diverse, con radici culturali che hanno poco e niente in comune, ma che possono offrire comunque qualche spunto di riflessione e di confronto...
Nella parata di New York si festeggiano i successi dell'immaginario pop attraverso degli aerostati che volano leggeri, mentre in Italia si costruiscono enormi carri di cartapesta che arrancano per le strade portando in giro i faccioni dei politici italiani (magari prendendoli in giro se sono gay)...
Probabilmente in tutto ciò ci sono dei risvolti sociologici, psicologici e culturali molto interessanti, non trovate anche voi?
Ciao e alla prossima.

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