Ciao a tutti, come va?
Una volta, anni e anni fa, "sala giochi" non era sinonimo di casinò sotto mentite spoglie, ma richiamava alla mente l'idea dozzine di ragazzini smanettoni che si assiepavano ai lati dei nuovi videogames (che di solito avevano il loro exploit proprio d'estate) mentre osservavano il campione di turno che dava il meglio di sè. Proprio altri tempi. Adesso gli smanettoni sono anche di più, ma la diffusione delle consolle casalinghe ha alterato un po' la percezione di un fenomeno che - oggettivamente - sta raggiungendo livelli davvero notevoli. E con esso sta raggiungendo sempre nuovi livelli anche la discussione sul rapporto fra il mondo dei videogames e la questione LGBT, al punto che anche il signor Shigeru Minamoto (foto sotto) - l'ideatore, fra gli altri, di Super Mario e di Zelda - ha finalmente espresso la sua posizione sulla questione.
In realtà la domanda che gli aveva rivolto il blogger Stephen Totilo era un po' più generale, e riguardava il fatto che nei giochi da lui ideati il sesso femminile ha sempre un ruolo abbastanza secondario e vulnerabile, da tipica "principessa da salvare". Il signor Minamoto ha detto chiaro e tondo che tutto è dipeso dal fatto che negli anni in cui ha creato i suoi personaggi cult i videogames erano un passatempo prettamente maschile, e quindi non aveva pensato a storie giocabili da un punto di vista più femminile. Poi, però, ha spaziato dicendo che:
"Credo che, per me in particolare, la struttura del gioco venga sempre prima della storia. Una volta decisa la dinamica di gioco cerco la storia che si inserisce meglio all'interno di quella struttura. Pikmin è un buon esempio di questo. In Pikmin la struttura originale del gioco era incentrata su tutte queste singole piccole creature che si muovono come formiche. Di conseguenza per la storia ci siamo ispirati al mondo degli insetti. Se si finisce per creare una struttura di gioco in cui ha senso che ci sia una femmina che deve andare a andare salvare un uomo o un uomo gay che deve salvare una donna lesbica o viceversa, o quello che volete, si può inserire. Per noi la cosa importante è presentare qualcosa di convincente per il consumatore."
Una risposta molto giapponese, che volendo si può leggere anche come un segnale di apertura. Perlomeno a livello teorico, visto che la Nintendo (presso cui lavora il signor Minamoto) - ultimamente - ha fatto diverse figure barbine in questo senso. Qualche mese fa, ad esempio, aveva lanciato una sua versione di THE SIMS per Nintendo DS, dal titolo Tomodachi Collection: New Life, per il solo mercato giapponese. Per un errore di programmazione, però, nel suddetto gioco si potevano creare anche coppie di persone dello stesso sesso, con tutti gli annessi e i connessi.
Scoperto l'inghippo, che peraltro sembrava essere molto apprezzato del pubblico, la Nintendo ha suggerito di scaricare un'apposita patch correttiva, che avrebbe eliminato il rischio di creare situazioni "strane". Uscita un po' infelice, che si accompagna con la scoperta che nel nuovo gioco di strategia della Nintendo, Fire Emblem: Awakening, si possono creare solo coppie eterosessuali. Sarà anche vero che la Nintendo viene distribuita in tutto il mondo, che Super Mario è diventato più famoso di Topolino e che una politica gay friendly potrebbe essere ancora considerata compromettente in diversi paesi del mondo, tuttavia - e per fortuna - ci sono dei produttori di videogames che non la pensano così. Infatti è stato ufficialmente annunciato che in Saint Row IV saranno finalmente possibili anche le relazioni omosessuali.
Da notare che già un paio di anni fa, quando uscì Saint Row III, avevo parlato delle implicazioni tacitamente gay friendly di questa surreale saga videoludica (in cui, tra le altre cose, anche la nudità maschile INTEGRALE era considerata un'arma), e a quanto pare ci avevo visto giusto. Anche se, forse, da un gioco che permetteva di selezionare la dotazione genitale dei protagonisti e che mostrava delle inquadrature perlomeno ambigue (tipo quelle qui sotto), c'era da aspettarselo.
Ora non dobbiamo fare altro che aspettare qualche mese per verificare fino a che punto potranno arrivare gli apprezzabilissimi protagonisti del gioco...
Evidentemente i tempi stanno cambiando, e d'altra parte se in una delle ultime versioni di Tekken è possibile scegliere l'opzione "combattimento in mutande" un motivo dovrà pur esserci.
Alla prossima!
2 commenti:
Strana cosa, quella della patch correttiva. Se era una versione di The Sims, non vi era alcun errore di programmazione, perché nel simulatore in questione le coppie dello stesso sesso sono presenti sin dal primo The Sims pubblicato (io stesso ho creato diverse famiglie del genere nel gioco). Veramente si è parlato di "errore di programmazione"? Mi sembra più una virata per schivare l'omosessualità già presente.
Mhhh... Forse non mi sono espresso bene: non ho detto che era una versione di THE SIMS, ma la versione Nintendo di THE SIMS, quindi un gioco simile, ma che non ha nient e ache fare con il gioco THE SIMS, dove per fortuna non ci sono patch correttive :-)
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