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venerdì 4 luglio 2008

LA RIFLESSIONE DELLA SETTIMANA

Devo essere sincero: non sapevo che titolo dare a questo post...Teoricamente parlerò di un autore, ma più che dell'autore in sè parlerò di un'iniziativa che lo coinvolge e di come come negli USA si possono gestire iniziative di questo tipo...Quindi sono giunto alla conclusione che questo post sarà più che altro una riflessione su tutte queste cose. Partiamo da un dato di fatto: sono una persona distratta e, anche se sapevo che c'era un fumetto gay che si intitolava TROY, me ne sono scordato e ho dato lo stesso titolo a uno dei miei...Il fumetto in questione è realizzato da Michael Derry (per il suo sito clicca QUI), un illustratore/fumettista che il 19 luglio inaugurerà una sua mostra personale a Los Angeles. In quella sede sarà presente anche una selezione delle sue striscie di TROY, fumetto che porta avanti con relativa costanza da 10 anni, e del quale ha appena raccolto in volume le striscie prodotte finora. Devo essere sincero: un po' per lo stile e un po' per la tematica non può fare a meno di ricordarmi le striscie di RAINBOWS che ho portato avanti per diversi anni (e che da qui a poco dovrei riprendere in mano). Fra la vita editoriale di RAINBOWS e quella di TROY, però, ci sono state diverse differenze... La prima - e più evidente - è che RAINBOWS è proseguito per circa metà del tempo di TROY, ma ha prodotto circa il doppio delle striscie, e nonostante questo è stato praticamente ignorato dalla scena gay italiana ufficiale, mentre TROY negli Stati Uniti ha vinto due WeHo Award (West Hollywood Awards, i premi assegnati dalla comunità gay di Los Angeles alle iniziative culturali più meritorie), è stato esposto in diverse gallerie d'arte e ha partecipato al Queer Art Festival di San Francisco. Chiariamo una cosa: so bene che tutto quello che ho detto è come sparare sulla croce rossa, visto che in Italia non abbiano niente di vagamente simile a un premio per le iniziative gay realmente meritorie, non abbiamo un festival dell'arte queer e nemmeno una una vera scena culturale e/o artistica GLBT organizzata...Però sinceramente non me la sento di alzare le spalle e fare finta che tutto questo sia inevitabile, perchè sinceramente non lo penso.
Sperando che abbiate letto RAINBOWS qui di seguito vi posto alcune tavole di TROY per permettervi di fare un veloce paragone.






Non penso di peccare di presunzione se dico che TROY e RAINBOWS sarebbero perlomeno da mettere sullo stesso piano. Eppure TROY è diventato un cult e l'autore ha trovato anche qualcuno che realizzasse un cortometraggio ad esso dedicato...Che vi posto qui di seguito.

E siccome ci tengo a farvi vedere come funzionano certe cose laddove funzionano, vi informo che il party inaugurale della mostra di Michael Derry avrà un testimonial di eccezione in Wilson Cruz, giovane attore latino americano e gay dichiarato - nonchè lettore delle striscie di TROY - che ha partecipato a diverse produzioni cinematografiche e televisive a tema gay (e che, anche per questo, in Italia è praticamente sconosciuto). Probabilmente è la sua presenza alla suddetta inaugurazione che mi dà da pensare più del resto delle cose che ho elencato finora. Facciamo finta che io trovassi un posto disposto ad ospitare una mostra dedicata ai miei lavori e facciamo finta che anche a me faccia piacere avere un nome di richiamo per rendere più interessante il party inaugurale...In Italia c'è qualche vip gay dichiarato che avrebbe anche solo lontanamente a che fare con il genere di fumetti che faccio? Mi spiego meglio: ci sono ragazzi giovani, carini, gay dichiarati che sono anche personaggi pubblici nel nostro paese? A me non viene in mente nessuno...Gli unici personaggi italiani gay dichiarati relativamente famosi che non sono bruttini, squallidi o over 'anta, che mi vengono in mente sono quei due o tre performers gay (quelli che una volta si chiamavano pornoattori) di origine italiana che ultimamente sono lanciatissimi all'estero...Però sarebbero conosciuti solo da una ristretta fascia di pubblico e comunque non sono affatto sicuro che sarebbero la scelta adatta...A meno che non facessi una mostra esclusivamente erotica, ma questo è un altro discorso...In ogni caso tutta questa storia non può fare a meno di darmi un ulteriore conferma che nel nostro paese una vera scena culturale gay non esiste ancora: abbiamo attività ricreative, associazioni più o meno politicizzate e imprenditori gay che fondamentalmente vogliono monetizzare la presenza GLBT sul nostro territorio investendo il meno possibile...E tutto il resto ruota attorno a questi tre punti fermi. Il discorso è davvero molto complesso, ma il succo fondamentalmente è che finchè anche da noi non si formerà un vero sottobosco culturale gay le cose non cambieranno e anche le buone idee (come penso sia stata una buona idea RAINBOWS) verranno penalizzate. Da dove si può iniziare a formare un sottobosco culturale gay in Italia? A me l'unica cosa che viene in mente, viste le premesse, è internet. Voi cosa ne pensate?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La penso come te Vale; siamo invasi di veline che scosciano e stettano in televisione e questo fa cultura, ma se un ragazzo prova a presentare la sua opera di ingegno che magari parla di omosessualità, allora è amorale, vuole distruggere la famiglia, e magari è pure un pervertito.
Non credo che ci sia mezzo migliore di internet, per diffondere quei contenuti che non trovano spazio altrimenti, e magari su queste pagine si soffermeranno anche quelle persone che in pubblico criticano.
Sono un Parecchi anni che sento parlare di "libertà" in politica, e nella vita sociale... ma ne vedo sempre meno.

Anonimo ha detto...

Hai centrato il punto della questione Wally è proprio la scena culturale che manca in Italia e non solo per quanto riguarda il momdo gay.
Sono tato ad un festival di film di archeologia e in un dibattito un archeologo inglese ha detto che in america e nell'resto dell'Europa per l'archeologia ci sono fondi reti televisive tematiche e un vasto pubblico mentre in Italia non si fa nulla per la divulgazione culturale asserendo che non c'è riscontro di pubblico.

Wally Rainbow ha detto...

Teh credo...Gli italiani so' 'gnoranti e tengono 'na cultura da buzzurri... Giusto er calcio e la tivvù ye bastano pe' campà contenti...Anvedi 'sti burini!
(^__^)

Anonimo ha detto...

E' si dal rinascimento a oggi una discesa vertiginosa, e come direbbe il prof. Pazzaglia "il livello è basso". :-)))