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mercoledì 9 luglio 2008

SIGH...SIGH...SIGH...

Navigando per internet mi sono imbattuto in questo articolo, che è stato pubblicato sul numero di luglio della rivista gratuita Acqua&sapone (che da quel che ho capito è distribuita nell'omonima catena di negozi), nella sezione “Genitori&Figli”. Il titolo era: «Non mi fido di Lady Oscar. Guida ad un cartoon che non va bene per mio figlio». Qui di seguito vi riporto i passi salienti.

«Chi non ricorda Lady Oscar? La maggior parte delle lettrici di questo giornale saprà canticchiare benissimo almeno il ritornello […]. Lady Oscar è parte del nostro passato almeno quanto il monclair e i Duan Duran, ma è anche un cartone estremamente longevo se ancora viene trasmesso e distribuito in dvd nelle edicole. Attenzione però a Lady Oscar. Io faccio parte di quelle mamme che, pur lavorando in televisione e quindi producendo tv spazzatura (anzi forse proprio per questo), prima di mostrare un cartone ai propri figli se li vede da sola, possibilmente anche tutta la serie. Non che pensi che la tv sia il demonio […], né una droga, ma sono convinta che possa far male e dare assuefazione. Questo meraviglioso sedativo ipnotico, questa economica babysitter […] è per me fonte continua di preoccupazioni e autocensure. Quindi niente power ranger né gormiti, mio figlio guarda Heidi, impazzisce per i Superman e gli Spiderman degli anni 70, si commuove davanti a Biancaneve del 1937 e Cenerentola del 1950. E allora ho pensato: “sarà pronto per Lady Oscar?”. Rivediamoci tutti i 40 episodi tratti dal manga di Ryoko Ikeda per vedere se passano la mia implacabile censura, il Moige sono io! Ne sono rimasta sorpresa. L’anime ha due anime: una per bambini e una per adulti. Ho infatti scoperto, rivedendolo, che Lady Oscar è un precursore del genere yuri. Yuri è un termine giapponese per indicare quei cartoni, manga o anime, che trattano il tema delle relazioni omosessuali tra donne o ragazze adolescenti. Oscar è infatti un travestito, non c’è dubbio. È la storia di una bimba che […] viene costretta dal padre a ricevere un’educazione maschile e che infatti si crede un uomo fio ai 6 anni. Il/la protagonista ha un nome maschile, si veste da uomo, incarna quello che in Giappone è l’ideale bishonen, ovvero una canone di bellezza maschile molto effeminato […], spesso omosessuale. Questa figura nasce nel teatro kabuki dove sono gli attori uomini ad interpretare ruoli femminili. In Italia l’ambiguità sessuale di L.O. è smorzata dall’appellativo Lady, spesso tradotto in madamigella e dalla censura delle scene più ambigue. In Giappone invece […] viene chiamata colonnello, signore o semplicemente Oscar. Si capisce meglio quindi […] come […] la piccola Rosalie Lamorliere l’abbia prima presa per un uomo […]. La stessa Oscar ama di un amore tenero e assoluto […] Maria Antonietta, salvo poi scoprirsi eterosessuale […]. Intrigata da Lady Oscar e dall’autrice […], sono andata a vedermi un’altra serie tratta da una manga “Caro fratello” […]. In questo anime Nanako […] si innamora di Saint- Just, una compagna di scuola dall’animo tormentato e ribelle che fa ampio uso di psicofarmaci e tenta il suicidio. Saint-Just incarna anche lei l’ideale bishonen […]. Altre storie omosessuali […] sono tutte raccontate con naturalezza e, direi, andore. Questi temi e personaggi ricorrenti sono quindi cari all’autrice dei manga […]. Non farò vedere L.O. a mio figlio per il momento, e non per lo sfondo omosessuale del cartone che comunque ne costituisce l’elemento di maggiore fascinazione, ma perché ci sono scene violente, bimbi che vengono uccisi alle spalle, donne innocenti investite dalle carrozze dei ricchi, poveri ammazzati da un battaglione di soldati. È una cartone troppo ansiogeno per un lupetto come il mio e tra l’altro finisce anche male, con la morte dei protagonisti. Preferisco i cartoni come Superman dove il bene trionfa sempre e l’eroe è imbattibile. Mi fa piacere che nel mondo di mio figlio ci sia qualcuno in grado di sollevare con la sola forza delle braccia un aereo che sta precipitando a causa di pochi malvagi destinati alla sconfitta eterna. Mi dà una certa sicurezza. Per vedere le tristezze del mondo ci sarà tempo…».

Ora: di interventi come questi ce ne sono stati da quando i cartoni giapponesi sono arrivati in Italia. La cosa preoccupante è che siamo nel 2008 e che l'autrice di questo articolo, Lucrezia L. (perchè non ha messo per esteso il cognome???), dice di essere un'autrice televisiva. Se la televisione italiana è in mano a siffatti autori possiamo spiegarci tante cose. A parte che Lady Oscar si può definire "gay" nella misura in cui si confonde la direzione dei suoi desideri erotici (l'orientamento sessuale) con il suo abbigliamento e i suoi atteggiamenti (la cosiddetta identità di genere)...Il che sarebbe un po' come dire che i gay maschili e le lesbiche femminili non potrebbero esistere. Beata ingenuità!

In ogni caso chi ha seguito il cartone sa bene che Lady Oscar non ha mai avuto momenti di reale intimità con altre donne, e anzi ogni volta che veniva accusata di questo andava su tutte le furie. Il fatto che le dame di corte e la sua protetta Rosalie avessero un debole per lei non intaccava minimamente la sua eterosessualità, che si è manifestata con il Conte di Fersen e poi - in maniera più completa - con lo sfortunato Andrè (e nel fumetto questi amori eterosessuali erano ancora più palesi che nel cartone). Ciò che la protagonista provava per Maria Antonietta, poi, era un intenso amore platonico più simile a una sincera devozione piuttosto che a una passione repressa. Questo cartone era gay-friendly proprio nella misura in cui Lady Oscar veniva accettata per quello che era e non si faceva problemi ad essere coerente con sè stessa.

Ma lasciamo perdere il discorso omosessualità (che secondo me non viene incriminato solo perchè l'ambiguità sessuale del cartone coinvolge donne e non uomini), quello che emerge è una ristrettezza mentale notevole e una totale incapacità di valutare il potenziale educativo (e anche culturale, nel caso di Lady Oscar che è ambientato in un contesto storico ricostruito minuziosamente) di quello che passa in televisione. Le immagini realistiche, forti e in un certo senso crudeli dei cartoni giapponesi hanno fatto riflettere intere generazioni di bambini sulla malvagità e sulle bassezze umane, e in molti casi li hanno aiutati a prenderne le distanze e a comprendere meglio il valore del rispetto per il prossimo e della convivenza civile...E guardacaso da quando i cartoni animati "violenti" sono diminuiti nella nostra televisione è anche aumentato il numero dei minori italiani coinvolti in fatti di cronaca decisamente spiacevoli (dal bullismo, al vandalismo agli stupri di gruppo). Sarà un caso? Inoltre se seguiamo la logica del "non facciamo vedere ciò che è male", per associazione di idee i bambini potrebbero iniziare a pensare che se i gay vengono mostrati poco e in maniera ridicola è perchè sono qualcosa di negativo e/o da prendere di mira...Cosa che in effetti fanno, così come iniziano a pensare che le veline siano un ideale e che l'unico modo per essere valorizzati sia partecipare a un reality o a un programma di Maria De Filippi. Voi Cosa ne pensate?

P.S. Comunque, giusto per correggere una citazione fatta a sproposito, Lady Oscar non si ispira al teatro kabuki, ma al teatro Takarazuka, nel quale al contrario i ruoli maschili e femminili sono interpretati da sole donne. Nel suddetto teatro, ovviamente, la storia di Lady Oscar è stata più volte messa in cartellone, e siccome questo è un blog serio qui di seguito vi faccio vedere l'introduzione del musical che il Takarazuka ha tratto da questo celebre manga.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

io ci terrei a far notare un assurdo della lettera della madre(che poi è tipico di chi fa sti ragionamenti).il ragionamento parte con il fatto che lady oscar fa parte del suo passato e stringi stringi si conclude con la dichiarazione che suo figlio non vedrà lady oscar (certo specifica almeno per il momento) perchè è troppo innocente per adesso....ma cosa accidenti vuol dire che lei si è rovinata guardandolo?(se devo giudicare dai suoi ragionameni è inutile sottolineare per cosa propendo).
Siamo in una società che deve proteggere i piccoli da ciò che è brutto o che è diverso, siamo in una società che predica l'uguaglianza e il rispetto di tutti purchè i tutti rientrino nella maggioranza (praticamente siamo in una società auditel), ed è curioso che i problemi del mondo si riducano sempre al solito dannato palinsesto televisivo...se alcuni giovani a volte crescono male forse è perchè non sanno più distinguere cos'è male, è perchè bisogna difenderli da tutto quando sono piccoli senza che riescano a scegliere loro come comportarsi davanti a qualcosa di fastidioso...è perchè non gli si insegna che il tasto rosso sul telecomando 10 volte su 10 termina la visione di una cazzata!
Il bene che vince sul male non può essere ridotto sempre al solito eroe a cui non succede nulla se non di ritardare al appuntamento con la fidanzata, i cartoni animati giapponesi (di quelli violenti se vogliamo chiamarli così) insegnano che per seguire un ideale non è sempre tutto rose e fiori ma che a volte ci saranno delle perdite.
ah e comunque io detestavo lady oscar ma adoravo sia super-man che gli spider-man vecchi...cosa devo dire mi avrà traviato topo gigio!

Anonimo ha detto...

Vorrei dire che io come il resto dei miei coetanei, ho 26 anni, siamo cresciuti benissimo anche dopo aver visto Lady Oscar. Anzi posso aggiungere che abbiamo imparato un po' di storia europea. Questi finti perbenisti ricercano sempre l'aspetto morboso delle cose.
Poi non è detto che il bene deve vincere necessariamente sul male, anzi siccome succede quasi sempre il contrario è anche giusto dare l'altra versione del Mondo.
Concludo dicendo che se avrò dei figli farò vedere loro sicuramente Lady Oscar.

xann ha detto...

sono molto daccordo con shadow...al giorno d'oggi la maggiorparte dei miei coetanei (19-20anni) vede il "gay" nelle persone effemminate (che spesso non sono nemmeno gay) e in quelle piu sensibili(come prima)e tendono a prenderli in giro o cmq discriminarli grazie spesso all'educazione ricevuta dai propri genitori...si tende sempre a far vedere le cose che sono "giuste" nel pensiero comune e si trascurano le "minoranze"...seconda cosa...cosa vuole proteggere il figlio a fare? che se nn impara certe cose da lady oscar le impara a scuola gia dalle elementari/medie...e spesso nel modo peggiore..quindi preferirei che mio figlio le imparasse in un contesto storico o cmq fatto x insegnare..che nei pestaggi in giro...

Unknown ha detto...

ho scritto e riscritto questo mes non so quante volte , pensavo la censura è sbagliata in ogni caso ma se mi trovassi a decidere cosa far vedere a mio figlio(conscio del fatto che quello che vede lo influenza) ?????dono daccordo che Lady Oscar non ha nulla di scandaloso ma sono daccordo che forse per poterlo comprendere a meglio ha bisogno di un pubblico piu grandicello .Mostrare solo cartoni con personaggi positivi fa si aumentare la fiducia nel prossimo , ma fino a che punto???fino a crede che se ci credi puoi volare e quindi un tentativo dal terazzino e fattibile?!
bho forse la verita sta nel mezzo, anche se di "verita" non credo sia il caso.


ps Premetto non sono pro MAdre bigotta , ma credo che quando parlasse del teatro kabuki si riferisse allo steriotipo di ragazzi dai lineamenti femminili , che appunto erano utilizzati nel teatro per intepetare i ruoli femminili

Wally Rainbow ha detto...

Si si, nel kabuki gli uomini interpretavano ruoli femminili, ma questa forma di teatro non c'entra nulla con Lady Oscar o con l'estetica Bishonen :-) Magari un giorno dedicherò un post all'argomento.

xann ha detto...

eheh mi sa che hai colpito il punto giusto con questo argomento xDD va quanti punti di riflessione

Anonimo ha detto...

Scusate, ma mi sembra siate un po' superficiali nel esprimere un giudizio. Non sappiamo quanti anni abbia il bambino, dal tono dell'articolo sembra molto pochi, 5, forse 7, personalmente sono d'accordo con la madre e soprattutto non capisco perchè si debba leggere fra le righe e non le righe stesse. Dice che il motivo non è l'omosessualità, perchè non dovremmo crederle?
Il discorso non è banale: quale impatto in età preadolescenziale e/o adolescenziale può avere un cartone ambiguo (il punto non è l'omosessualità, ma l'ambiguità che è totalmente diverso). Non do' risposte a una questione non banale che richiede più riflessione.
Andrea (PG)

Wally Rainbow ha detto...

Però la madre non lo vieta per una questione di ambiguità, ma per una questione di violenza. Ovvio che Lady Oscar non è un cartone per bambini piccoli, ma presumibilmente un bambino piccolo neppure avrebbe voglia di vedere un cartone così complesso secondo me. La prima volta che io me lo sono goduto sul serio avrò avuto almeno 11 anni, prima lo trovavo notevolmente noioso. Se poi i genitori piazzano i bambini davanti alla televisiore appena vedono un cartone animato è un altro discorso. Il problema è che da queste parti si tende sempre a pareggiare al ribasso: della serie "se una cosa non va bene per i bambini di 5 anni non facciamo vedere nulla che non sia adatto anche a questa fascia d'età". E secondo me è sbagliato, anche perchè è lo stesso ragioanamento che fa la tv per gli adulti: se c'è una massa di ignoranti non facciamo programmi per le persone intelligenti o - meglio ancora - se ci sono soprattutto eterosessuali non facciamo niente dalla parte dei gay...Cosa che si sta verifacando, peraltro.

Ulisse ha detto...

A tener sempre alla larga i piccoli da ogni pericolo o presunto tale poi va a finire che da adulti si inguaiano sul serio perchè non riescono ad individuarlo. Il vecchio detto che si sta lontani dalla fiamma solo quando ci si mette sopra la mano insomma non ha tutti i torti. Non sarebbe meglio per il bene del piccolo lasciargli fare le proprie esperienze ed essere presente per sostenerlo in caso di bisogno?

Il Bino ha detto...

Se la signora è preoccupata per suo figlio, farebbe bene a guardare L.O. insieme a lui e a trasformare la visione in un'esperienza educativa e *legante* per se e suo figlio.
Che poi, la quantità di violenza contenuta in Lady Oscar non è nulla in confronto a quel che si vede in giro. La ricostruzione storica è ben fatta, e sono pochi i cartoni animati che possono vantare questo pregio.
L'unico motivo per NON far vedere Lady Oscar, a mio parere, è che una storia d'amore così, alla fine dei conti, ti mette davanti a degli standard che nella vita vera è difficile ritrovare. Sono anni che aspetto il mio Andrè! (o il mio Oscar, perché no?)

Come dice la mia amica Michela: Lady Oscar ci ha rovinato la vita sentimentale per sempre!!! ;)