Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Spero che abbiate passato delle buone festività pasquali e che non abbiate fatto indigestione di cioccolata. In ogni caso anche a Pasquetta il blog che vi segnala quello che nessuno (o quasi) vi segnala rimane puntuale con un nuovo post, che parte con una bella segnalazione ai confini della realtà (se non altro per l'Italia). Forse anche voi conoscete Ellen De Generes, la nota umorista/attrice/conduttrice americana che dichiarò la sua omosessualità alla fine degli anni '90, al culmine della popolarità. Al suo coming out nella vita seguì il coming out dell'omonimo personaggio che interpretava nel serial Ellen. Quel serial era trasmesso quasi in contemporanea anche in Italia con un buon successo (in quel periodo le sit com americane a base di trentenni incasinati, tipo FRIENDS, andavano molto bene anche da noi), anche se *MAGICAMENTE* in vista del coming out di Ellen, RAIDUE spostò il serial dalla fascia preserale a quella mattutina, dopodichè altrettanto *MAGICAMENTE* il serial di Ellen non venne più replicato (a differenza di FRIENDS)... Comunque, mentre in Italia Ellen De Generes è stata una meteora, negli USA è rimasta uno dei personaggi televisivi più popolari, e il talk show che conduce dal 2003 sulla NBC è uno dei più seguiti di sempre. Tutto ciò premesso vi chiederete perchè vi sto parlando proprio di Ellen De Generes... Ve ne parlo perchè l'editore Bluewater ha deciso di dedicarle un fumetto nella sua collana FEMALE FORCE, dedicata alle biografie delle donne più rappresentative della nostra epoca (perlomeno dal punto di vista statunitense).
Un altro bel traguardo raggiunto dalla simpatica artista e - tramite lei - dalla comunità omosessuale tutta, non trovate? Siccome non voglio infierire eviterò di puntualizzare come per il panorama italiano un'iniziativa del genere sarebbe del tutto inconcepibile, anche solo per il fatto che da noi alle lesbiche non viene concesso nemmeno di essere dichiarate, figurarsi di diventare degli esempi di donne a cui dedicare un fumetto... Per non parlare del fatto che da noi gli editori non osano dare troppo spazio ai personaggi omosessuali inventati, figuriamoci a quelli reali! Tuttavia, per correttezza, bisogna precisare che la Bluewater è una casa editrice alternativa e dichiaratamente gay friendly, tant'è che al suo esordio - nel 2007 - pubblicò LOST RAVEN, il primo fumetto avente come protagonista un eroe sieropositivo.
Comunque, giusto per rincarare la dose, vi informo che dopo aver avuto uno straordinario successo con la biografia a fumetti di Michael Jackson, alla Bluewater hanno deciso di inaugurare una nuova collana di biografie a fumetti, questa volta dedicata a chi si trova all'apice della fama, e che non a caso si chiama FAME. Attori, cantanti, icone pop... Ce n'è per tutti! E anche in questo caso l'editore sembra avere davvero un occhio di riguardo per la comunità omosessuale... Tant'è che a maggio arriverà la biografia a fumetti di Joanne Angelina Germanotta, meglio nota come Lady Gaga.
E prossimamente sono annunciate anche le biografie a fumetti di Robert Pattinson, 50 Cent, David Beckham e Taylor Swift... Da notare che, per controbilanciare, alla Bluewater hanno in produzione anche una terza serie di biografie a fumetti, intitolata POLITICAL POWER e dedicata alle figure più carismatiche e significative della politica anglofona... E anche in questo caso fare un paragone con quello che potrebbe essere il corrispettivo italiano (soprattutto in quest'ultimo periodo) sarebbe come sparare sulla croce rossa, quindi taccio. Mi limito a segnalarvi che se la politica della Bluewater è così gay friendly è anche perchè il direttore e fondatore della suddetta casa editrice è un simpatico gay dichiarato: Darren G. Davis (foto sotto), che peraltro aveva imparato i segreti del mestiere facendo una discreta gavetta presso la Wildstorm (che guardacaso è la divisione della DC Comics che gestisce la prima supercoppia gay, quella composta da Apollo e Midnighter). Non ho potuto fare a meno di notare che la Bluewater - nonostante i suoi soli tre anni di vita - abbia già opzionato i diritti di vari brand cinematografici del passato, per i quali sta realizzando i sequel a fumetti. Fra gli altri ha realizzato anche il sequel di "20 million miles to earth" (un film del 1957 arrivato in Italia come "A 30 milioni di Km Dalla Terra"): probabilmente l'unico film ambientato in Italia ad essere entrato nella storia della fantascienza!
Curioso che l'idea del sequel non sia mai venuta agli italiani, vero? In effetti i nostri editori non hanno mai percorso seriamente questa strada, mentre negli USA questa pratica ha generato - da sempre - veri e propri universi narrativi paralleli a quelli ufficiali (Star Trek, X-Files, Alien, Predator, Buffy e chi più ne ha più ne metta), fornendo peraltro il sostentamento necessario allo sviluppo e alla crescita di piccoli editori partiti dal niente. In compenso la nostra editoria ha una lunga tradizione di editori che hanno realizzato intere serie ispirandosi (scopiazzando?) pesantemente personaggi e produzioni per cui non hanno voluto spendere un solo centesimo in diritti. Le cose sarebbero andate diversamente se ci fossero stati meno editori "furbi" e più editori disposti ad investire in questo senso? Ora ci ritroveremmo con una scena fumettistica più vivace e creativa? Il nostro fumetto popolare sarebbe più vitale e lascerebbe più spazio alle voci fuori dal coro? Difficile dirlo... Però non lo escluderei...D'altra parte se, ad esempio, gli editori italiani "furbi" degli anni '70 e '80 avessero aquistato i diritti di pubblicazione dei manga originali, invece di realizzare dei manga apocrifi (e spesso inguardabili), probabilmente la rivoluzione rappresentata dai manga nel nostro paese sarebbe partita una ventina di anni prima e possiamo solo ipotizzare quello che sarebbe diventato, in quel caso, il panorama editoriale di oggi. Probabilmente sarebbe stato molto diverso, anche a livello di presenza dell'omosessualità nel fumetto made in Italy... Voi cosa ne pensate? In ogni caso, onde arricchire il vostro bagaglio culturale, qui di seguito vi inserisco una delle scene madri di "A 30 milioni di Km Dalla Terra", in cui Roma viene messa sottosopra dal rettiloide venusiano Ymir (che prima aveva fatto un bel po' di danni anche in Sicilia)...
Vero che fa uno strano effetto?
Ciao e alla prossima.
NOVITA' IMPORTANTE: Se guardate in alto a destra troverete la possibilità di sostenere questo BLOG con un abbonamento simbolico. In parole povere: se vi iscrivete, ogni mese contribuirete alla salute di questo blog con la cifra di un euro. Se questo blog vi piace e se pensate che vada supportato questo è un modo comodo e sicuro per farlo.
3 commenti:
Purtroppo in italia si sta abbandonando sempre di più il produrre cinema, televisioe ed editoria di tutti i generi, limitandosi a comprare dei pacchetti già pronti all'estero.
E' un pò quello che accade nell'edilizia quando lo stato chiede a costruttori privati di costruire le case popolari pagandole poi dieci volte il loro valore e con una qualità scadente.
Una cosa che se la dici a cittadini di altre nazioni europee ti guardano come se fossi un marziano.
@Ioran
Mah, sul fatto degli appalti è un fatto assodato che lo stato non può essere anche un'azienda di edilizia: non riesce a gestire gli uffici dell'amministrazione pubblica, si deve andare anche ad imbarcare a fare il costruttore?
@Luca
Non è un fatto tanto assodato, dal dopoguerra fino agli anni ottanta lo stato costruiva da se le case popolari o quando dava gli appalti interveniva con controlli sulla qualità e sui prezzi.
Comunque oggi in Francia, Spagna, Germania lo stato costruisce le case popolari sia da se sia in collaborazione con imprese private, riuscendo a costruire delle case da affitare o vendere a prezi equi e nello stesso tempo a ricavarne dei guadagni da investire in servizi sociali.
Mi viene da domandarmi ma in Europa sono tutti più bravi e intelligenti che da noi? Non è che sarà il caso di riuscire ad imparare qualcosa anche dagli altri?
Posta un commento