Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Volevo aprire la settimana con una notizia che mi ha lasciato un pochino perplesso. Vista la natura di questo blog è alquanto probabile che conosciate una cantante di nome Stefani Joanne Angelina Germanotta, meglio nota come Lady Gaga, che ultimamente si sta impegnando non poco per diventare la diva più amata dal pubblico gay. Tanti ammiccamenti gay friendly, tante prese di posizione ufficiali a favore della causa gay e persino l'intenzione di diventare ministro evangelico per poter benedire le unioni omosessuali. Rimanga fra me e voi: più passa il tempo e più mi sembra che - talento a parte - il personaggio sia studiato a tavolino. Questo mio parere sembrerebbe confermato dal suo atteggiamento nei confronti della sua biografia a fumetti che dovrebbe uscire a ottobre (e che vi avevo già anticipato su questo blog).
A quanto pare non le è andato proprio giù che un editore abbia voluto realizzare una biografia a fumetti su di lei senza chiederle il permesso (in parole povere senza pagarle i diritti di immagine e senza permetterle di metterci becco), e ha annunciato che i suoi legali citeranno l'editore BLUE WATER in giudizio... Ora: la BLUE WATER ha risposto dicendo che prima di realizzare questo fumetto, e gli altri fumetti della sua collana dedicata alle biografie di celebrità viventi, si è ben informata su quello che poteva o non poteva fare, quindi non ha intenzione di tornare sui suoi passi, forte del fatto che nessuno dei personaggi famosi ai quali ha dedicato fumetti finora si è mai lamentato. Il punto però è un altro: la BLUE WATER è uno dei pochi editori mainstream americani gestito da un gay dichiarato, che peraltro spesso ha cercato di usare i fumetti per parlare della realtà gay e le sue icone... Infatti parliamo di Darren G. Davis (foto sotto).
Al di là del fatto che la sua casa editrice ha dedicato biografie a fumetti a esponenti e personaggi di riferimento per il mondo gay e lesbico, come sceneggiatore ha anche realizzato il primo fumetto dedicato a un eroe sieropositivo, senza contare la collana di biografie a fumetti dedicata alle donne più rappresentative dell'america di oggi (scrittrici, politiche, attiviste per i diritti civili e altro). Il fatto che Lady Gaga se la prenda con un editore che ha già dedicato fumetti a donne che, con rispetto parlando, hanno contribuito alla causa gay (e all'evoluzione della società) molto più seriamente di lei è alquanto illuminante, non trovate...?
Immagino già che qualcuno penserà che il "furbo" in tutta queste vicenda è l'editore che vuole fare soldi sfruttando l'immagine di un'artista sulla cresta dell'onda... Ma siamo obbiettivi: è Lady Gaga che è voluta diventare un'icona? Un simbolo? Un'eccentrica rappresentazione della contraddittoria realtà degli ultimi anni? Evidentemente sì... Quindi la questione è se lo ha fatto per diventare un marchio da sfruttare economicamente o perchè ci credeva davvero, nel qual caso un fumetto sulla sua vita non dovrebbe costituire un problema... Così come non è stato un problema per gli altri personaggi famosi a cui la BLUE WATER ha dedicato un fumetto... A partire da Michael Jackson (e in quel caso sì che si sarebbe potuta aprire una causa, anche perchè il fumetto cavalcava la notizia del suo decesso)...
Staremo quindi a vedere cosa accadrà e come si evolverà la situazione fra Lady gaga e BLUE WATER... Nel frattempo, per restare in tema di cose che lasciano perplessi, volevo segnalarvi che - da circa un annetto - in Italia c'è un nuovo piccolo editore di Roma che si è specializzato in yaoi (fumetti giapponesi a tema omoerotico che si rivolgono al pubblico femminile). Si chiama TEKE e questo è il suo logo...
Tecnicamente non si presenta come un vero e proprio editore, visto che il comunicato stampa con cui ha debuttato a Lucca Comics & Games 2009 dice così:
"Teke è un'Associazione Culturale con l'obiettivo di offrire servizi editoriali, di pre e post pubblicazione, di gestione e divulgazione delle più differenti opere dell'intelletto a tutti coloro i quali muovono i primi passi verso la realizzazione di una propria idea artistica. A tale scopo, Teke si avvale della collaborazione di esperti nei vari settori dell'editoria, delle pubbliche relazioni e del marketing, considerando la serietà e la professionalità, le basi indispensabili per la creazione di un prodotto d'eccellenza. Presenti a Lucca Comics&Games 2009 come la prima casa editrice in Italia specializzata nella pubblicazione e promozione di fumetti e romanzi "yaoi" non solo giapponesi ma anche made in Italy ovvero storie d'amore omosessuale maschile scritte per lo più da donne e destinate ad un pubblico di entrambi i sessi."
Il primo (e per ora unico) loro fumetto che ho acquistato aveva proprio tutti i limiti di un fumetto pubblicato per gratificare chi lo aveva realizzato piuttosto che per conquistare il pubblico...
So anche che la scorsa domenica l'associazione TEKE era presente anche alla fiera di fumetto Fumettopoli di Milano (alla quale non ho potuto andare a causa di un imprevisto dell'ultimo minuto), dove ha presentato ufficialmente i suoi nuovi titoli...
Mi sarebbe piaciuto molto poterne sapere di più, ma mi riservo di approfondire in futuro... Quello che però volevo farvi notare è che - a livello di autoproduzioni manga a tema gay - siamo rimasti fondamentalmente fermi a dieci anni fa... Quanto la prima generazione di appassionate di YAOI decise di cimentarsi in questo settore... E ancora oggi, nel 2010, dalle nostre parti non c'è NESSUNO disposto a cimentarsi col genere baramanga... O anche solo ad autoprodurre fumetti a tema gay che esulino dal genere YAOI nel senso più classico del termine. E l'arrivo dell'associazione TEKE non cambia certo le carte in tavola... Anzi, probabilmente è la riprova che la nostra scena fumettistica - in particolare dal punto di vista delle tematiche omosessuali - tende a ristagnare sempre di più. E tutto questo nonostante l'età sempre più giovane degli aspiranti autori... D'altra parte la scena fumettistica ufficiale è quella che è, soprattutto a livello di edicole... Dove, tanto per cambiare, sta per partire l'ennesima serie di ristampe... Questa volta allegata al Corriere della Sera e dedicata ai classici di Hugo Pratt...
Hugo Pratt è un grande autore e sicuramente va riscoperto... Tuttavia penso che sia emblematico il fatto che, ancora una volta, il rilancio del fumetto italiano venga affidato alla ristampa di "classici" dal taglio un po' vetusto... Mentre le novità, in edicola e in fumetteria, tendono sempre a latitare o a seguire dei binari vecchi e ormai usurati. Mhhh... Non so perchè, ma tutta questa situazione sta iniziando un po' a stufarmi, e a voi?
6 commenti:
In Italia ormai è tutto vecchio. C'è una ricorsa al passato piuttosto che uno slancio verso il futuro. E' una tendenza generale che va oltre il fumetto.
francamente non credo proprio che la questione del gay dichiarato c'entri minimamente con la denuncia di Lady Gaga del fumetto. Mi sembra cercare connessioni dove non ci sono, cosa che fai piuttosto spesso, tra parentesi.
Va detto poi, strategia di marketing o no, che Lady Gaga si è esposta parecchio sul fronte gay da sempre (la campagna sul don't ask don't tell è solo l'ultima), cosa che ben poche star al suo livello hanno mai fatto.
E questo detto da uno che di Lady Gaga gliene frega il giusto.
Anche nel momdo dell'arte è così, i galleristi non investono su nuovi nomi ma tendono a vendere quelli già noti e che danno un sicuro guadagno.
Però io una chiacchierata per approfondire quello che fanno quelli della TEKE la farei.
Forse non mi sono spiegato: non ho detto che Lady Gaga se l'è presa con un gay dichiarato, ma che quando ci sono di mezzo soldi e diritti d'immagine non ha voluto considerare il fatto che questo piccolo editore è uno dei pochi editori con una politica gay friendly e gestita da un gay dichiarato... Che poi si sia esposta per difendere i gay è un gesto notevole, ma guardacaso ci guadagnerà in popolarità e non ci rimetterà denaro...
"quando ci sono di mezzo soldi e diritti d'immagine non ha voluto considerare il fatto che questo piccolo editore è uno dei pochi editori con una politica gay friendly e gestita da un gay dichiarato..."
ma a me sembra ovvio, no? perché un editore con una politica gay friendly e gestita da un gay dichiarato dovrebbe avere automaticamente una corsia preferenziale?
Tutto dipende da come la vedrà il giudice, se riterrà che l'editore ha varcato i limiti del diritto d'autore (come dice Lady Gaga) oppure no, come si difende la casa editrice.
Comunque scusa, passando al secondo discorso, qui non siamo mai contenti (e non solo tu ma la maggioranza dei gay italiani): quando le celebrità non si espongono per la causa gay, allora è sbagliatissimo, è stronzaggine eccetera eccetera; quando si espongono, lo fanno per la popolarità... come sempre siamo bravi solo a lamentarci!
Forse parlo arabo senza saperlo... (O__O) Io non ce l'ho con Lady Gaga in quanto tale, ho solo fatto notare che il suo attacco (che per ora è stato l'unico attacco di un VIP a cui questo editore a dedicato biografie a fumetti) a un piccolo editore, per giunta gay che pubblica cose gay friendly, non le fa onore proprio perchè lei si prodiga tanto per la causa gay...
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