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lunedì 6 settembre 2010

ITALIA NOSTRA...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Se seguite questo blog saprete anche troppo bene che non mi faccio problemi a fare dei paragoni non proprio felici fra la situazione dell'Italia e quella di altre nazioni dove l'omosessualità viene vissuta e presentata in maniera meno avvilente. Qualcuno sostiene che lo faccio per il gusto di fare polemica, perchè sono uno che prova gusto a lamentarsi, ecc... Più volte ho ripetuto che il mio scopo è quello di offrire qualche spunto di riflessione in più (magari anche scomodo e doloroso) nella speranza di migliorare la situazione partendo dalla presa di coscienza che può offrire il mondo del fumetto e dell'immaginario contemporaneo. Dico questo perchè oggi vorrei partire riprendendo il discorso della storia di Diabolik pubblicata lo scorso mese, e della quale ho parlato anche su Gay.It (CLICCATE QUI PER LEGGERE LA RECENSIONE). Vi invito pertanto a leggere quanto ho scritto in quella sede prima di proseguire la lettura di questo post.
Quando faccio delle recensioni su Gay.It non posso mai scendere troppo nel dettaglio (per motivi di spazio e perchè il pubblico del sito è abbastanza generalista), e non posso nemmeno spaziare più di tanto... Cosa che, per fortuna, posso fare in questa sede. Pertanto vorrei cogliere questa occasione per fare un paio di ulteriori considerazioni sulla storia di cui sopra (dove, vi ricordo, compare una setta di pedofili capeggiati da un travestito). La prima, primissima, cosa che mi viene da dire è che questa è il primo fumetto popolare italiano del 2010 in cui si accenna (seppur trasversalmente) all'omosessualità... E lo si fa collegandola alla pedofilia, presentando uomini maturi, adescatori travestiti e nobili "single"viziosi... Mescolando una buona quantità dei peggiori pregiudizi omofobi a una serie di sottointesi che portano il lettore a concludere che i pedofili sono tendenzialmente omosessuali, o comunque non sono sani eterosessuali "con famiglia". Il tutto mentre nel resto del mondo occidentale i fumetti si stanno impegnando notevolmente per svecchiare l'immagine degli omosessuali e per allontanare definitivamente i pregiudizi che li hanno accompagnati per anni... Giusto per farvi un esempio: lo scorso mese la Marvel ha presentato la supercoppia composta da Wiccan e Hulkling con particolare tenerezza...Ma ha anche voluto indugiare sull'intimità della sua altra coppia gay del momento, quella composta da Rictor e Shatterstar... Proprio nel momento in cui si apprestano ad andare a letto assieme...
Ora: a prescindere dal fatto che nel fumetto popolare italiano possono comparire degli omosessuali maschi a patto che lo dicano a parole e non lo mostrino coi fatti (per le lesbiche c'è già qualche concessione in più, ma credo che abbia più a che fare con l'ammiccamento al voyeurismo maschile che con l'accettazione della categoria), non posso fare a meno di notare che fra la rappresentazione dell'omosessualità maschile dei fumetti Marvel e l'unica comparsa (presumibile) del tema in un fumetto popolare italiano del 2010 (e cioè il Diabolik di cui sopra), ci sia un vero e proprio abisso. Un abisso che, se possibile, diventa ancora più profondo paragonando l'immagine che viene data del travestitismo (e, per estensione, di tutto quello che ha a che fare con chi non si riconosce nel proprio "genere") con quella che viene offerta - da sempre - nei manga giapponesi, che riflettono tutta un'altra concezione della cosa. Tant'è vero che nella televisione italiana i personaggi travestiti e transessuali ricorrenti sono drag queen e prostitute, mentre in Giappone... Beh... In Giappone sono arrivati ad avere Kayo Satoh...
Questa graziosa modella ventiduenne, che peraltro è un idolo dei giovani e conduce un programma dedicato ai videogiochi, è in realtà di sesso maschile! E badate bene che non è una ragazza transessuale operata, ma proprio un ragazza transgender dolce e delicata che è emigrata in cerca di fortuna nella grande città, portando con sè questo suo piccolo segreto... Che si è decisa a rivelare al suo pubblico in diretta TV... Dove è stato trasmesso anche il filmato in cui si dichiarava al suo staff incredulo, come potete vedere nel filmato seguente... Anche se non conoscete il giapponese penso che potrete apprezzare anche voi...

Niente a che fare con baracconate, vizio o prostituzione, insomma... So che qualcuno mi potrebbe accusare di fare dei paragoni impropri, ma non posso fare a meno di pensare che in tempi di villaggio globale sarebbe improprio ragionare ancora a compartimenti stagni. E questo mi porta a riflettere su un ulteriore aspetto della questione Diabolik... Nel 2007 comparve la prima storia di Diabolik in cui si parlava di omosessualità, e a suo tempo ne parlai su Gay.It (CLICCATE QUI PER LEGGERE LA RECENSIONE).
In quell'occasione, pur presentando una coppia gay infelice e perseguitata, i protagonisti si schierarono apertamente dalla parte dei diritti degli omosessuali e contro gli atteggiamenti omofobi. Correva l'anno 2007, e se vi ricordate anche nel nostro paese si iniziava a parlare di possibili forme di riconoscimento per le coppie di fatto (omosessuali e non)... Tre anni dopo questa serie parrebbe tornata ad un clima di caccia alle streghe, guardacaso dopo che la situazione politica del nostro paese ha fatto dei notevoli passi indietro sulla questione, e mentre l'omofobia si è insinuata in maniera sempre più costante nelle nostre cronache... I fumetti di Diabolik tendono a seguire la corrente dominante, magari senza nemmeno rendersene conto? Non sta certo a me dirlo, ma forse qualche sospetto è legittimo.
In ogni caso il punto è un altro: nei fumetti popolari italiani si continua a parlare poco e male di omosessualità, quasi come se gli editori partissero dal presupposto che urtare l'omofobia (e la transfobia) più o meno latente del loro pubblico potrebbe rappresentare una fonte di guai... E questo, se ci pensate bene, ha un nonsochè di inquietante, perchè implica che la cultura omofoba viene ritenuta quella prevalente e quella a cui riservare maggiore attenzione... Anche se questo significa confermare a ripetizione tutta una serie di pregiudizi vecchi e superati, anche quando sono particolarmente pesanti (vedi l'associazione di idee con la pedofilia). Il che potrebbe spiegare perchè, a suo tempo, di decise di trasformare il guerriero omosessuale Leonida, co-protagonista della serie Jonh Doe (un altro fumetto popolare che presto dovrebbe ripartire), in una popputissima ragazza, che rimandendo "omosessuale dentro", risultava una "etero di fatto" molto meno disturbante...
Che altro aggiungere? La sensazione è quella di essere entrati da tempo in un circolo vizioso, per cui gli editori italiani di fumetti popolari non osano schierarsi apertamente contro la cultura dell'omofobia (e, anzi, in qualche caso la assecondano per scaramanzia) e di conseguenza contribuiscono a rafforzarla... Magari dando per scontato che non sia nemmeno un reale problema... E non è che questo atteggiamento faccia proprio onore al fumetto di casa nostra. Voi cosa ne pensate???

10 commenti:

Gianluca ha detto...

scusa ma secondo me stai travisando. io nn sono un lettore di diabolik. ho letto l'alo per caso da un amicoe non c'ho visto nessun legame tra pedofilia ed omosessualità.

Wally Rainbow ha detto...

Mhhh... Forse tu non lo hai visto perchè parti dal presupposto che pedofilia, travestitismo e nobili viziosi sono tre concetti che non hanno niente a che fare (direttamente) con l'omosessualità. Il che è vero. Il punto è che il lettore qualunque, magari non proprio giovane, può avere le idee abbastanza confuse, una mentalità arretrata e qualche pregiudizio... Che in maniera sottointesa possono trovare conferma in questa storia (anche perchè per decenni i concetti di cui sopra sono stati legati in qualche modo all'omosessualità). Non so se sono riuscito a spiegarmi. Qualcun altro ha letto quell'albo e se la sente di dire la sua?

Awakening Art ha detto...

Mi spiace Vale ma non l'ho letto e sinceramente non ne ho la più pallida intenzione.
Ancora ho addosso la sensazione di polverosa mentalità retrò dell'altro albo che presi incuriosito dal post che tu gli feci... a questo giro passo...
ps: mi è arrivata oggi la mia copia di Dokkun, molto interessanti "Fabrison" e Silencio", quest'ultimo lo seguo da diverso tempo sulla Y-gallery (hai visto i suoi descktop di Dungeon Guaros? bellissimi!)
I tipi della Dokkun son stati veramente carini, all'interno ho trovato anche un disegno originale di Fabrison, ho molto apprezzato! :)

Anonimo ha detto...

Non ho letto l'albo e non posso quindi pronunciarmi in proposito.

Per quanto riguarda Leonida invece, come già feci nel post precedente, mi sento di difendere JD.

Leonida è un omosessuale abbastanza atipico per gli schemi del fumetto italiano, del resto è il miglior killer esistente e i suoi gusti sessuali rientrano a volte tranquillamente nella trama (ad es l'albo "Lasciali sanguinare").

Per quanto riguarda la "reincarnazione popputa" credo che non ci sia stata volontà censoria ma semplicemente necessità di trama.

Inanzitutto hanno potuto giocare sulle "Charlie's Angels" poi sull'amore di Leonida per il protagonista. JD è smaccatamente eterosessuale e Leonida innamorato perso... in fondo avuta l'occasione perchè non cambiare sesso se questo gli da una possibilità di "convolare" con JD ?.

Infine siamo proprio sicuri che un omosessuale non sarebbe curioso di reincarnarsi in una donna se ne avesse la possibilità, specialmente mantenendo tutti i suoi ricordi ?

Concordo sul giudizio negativo su Diabolik (affidandomi alla tua recensione) che ho in passato apprezzato e del quale ho letto centinaia di numeri mentre su JD propendo per l'espediente narrativo per non far uscire totalmente di scena un personaggio caro agli autori e mantenere l'idea della Charlie's Angels.

Anonimo ha detto...

mamma mia com'è trash il programma giapponese! :D

Wally Rainbow ha detto...

Mhhh... Sul fatto che un gay voglia provare ad essere donna, anche solo per curiosità, ho qualche dubbio... Nel senso che io sposo la teoria per cui quando comincia ad avere certe esigenze i casi sono due: o sta prendendo coscienza di sentirsi donna "dentro" o il suo livello di omofobia interiorizzata è tale da spingerlo a voler desiderare di essere più donna per sentirsi più allineato con la cultura dominante(che impone che sia legettimo che gli uomini piacciano solo alle donne, e viceversa), anche se poi - probabilmente - finirà per subire una doppia discriminazione (come gay e come donna mancata). Mi permetto anche di far notare che, teoricamente, se lo scopo era quello di far sbocciare l'amore fra Leonida e John Doe, si poteva anche far ampliare gli orizzonti a JD... Cosa che, ovviamente, non è stata neanche presa in considerazione.

Gianluca ha detto...

wally ma il fatto è che nell'alvbo di diabolik non c'è nulla che lascia intendere che il giudice sia gay.
nè che abbia violentato dei bambini (maschi).
quella della donna è solo una maschera che usa per passare inosservato, non c'è niente legeato ai suoi gusti sessuali.
io non amo molto diabolik e il suo modo antico di fare fumetto, ma secondo merita un plauso per essere uno dei pochi fumetti da edicola italiani ad affrontare temi sociali, anche se in maniera un po' semplice e facilona.

Awakening Art ha detto...

Sinceramente non credo che un ragazzo gay abbia più motivi per desiderare di nascere donna rispetto a uno etero. A me non piacque per nulla la conversione di Leonida, anche perchè a provocato l'unico vero neo di questa bellissima serie.
Perfetta, magistralmente costruita, affronta vari temi della vita e in tutto questo scandagliare di situazioni non si parla mai di omosessualità, nemmeno di sfuggita... per una trama così a 360° mi sembra una mancanza di non poco conto...
Questo la dice lunga su quanto sia sentita la tematica gay al di fuori della comunità glbt.

Wally Rainbow ha detto...

Questo numero di Diabolik l'ho letto e riletto, e più lo leggevo più ci trovavo dei sottointesi abbastanza subdoli da una parte e una certa superficialità di fondo dall'altra. Per come viene sviluppato in questa storia si ha la netta sensazione che il giudice sia un travestito per vocazione (tant'è che si presenta come "Rosa" anche presso gli adepti della setta). Poi, ripeto, il fatto che si usi sempre il termine "bambini" e mai "bambine" o un più neutro "minori" si presta a varie interpretazioni. In questo fumetto, poi, non si dice mai che i pedofili sono gay, ma non si precisa nemmeno che non lo sono, mentre tanti piccoli "indizi" portano in quella direzione... Se poi Diabolik vuole trattare tematiche sociali ben venga, non sono certo io a negare che sia un buon proposito... Solo mi sento di intervenire per segnalare qualcosa di sospetto.

Luca ha detto...

non conosco Leonida e John Doe, però non sono d'accordo coi commenti di naruto.
Anzitutto a me non è mai passato manco per l'anticamera del cervello di desiderare di reincarnarmi in una donna, né ai miei vari conoscenti gay.

Secondo e più importante: di solito, l'amore non corrisposto dovrebbe essere stimolo per sviluppare una trama degna di questo nome, far cambiare magicamente sesso mi sembra una trovata di bassa lega. Trovata che, "guarda caso", ha la proprietà di tranquillizzare l'italiano medio (che comunque per me è ben più maturo di quello che vogliono far credere).
Ma poi che brutto messaggio! L'unico modo per cui Leonida può trovare la felicità è essere trasformato in donna? per favore!

Per parafrasare proprio naruto, evidentemente Leonida era un omosessuale troppo atipico per il panorama fumettistico italiano... tanto che l'hanno fatto donna!