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mercoledì 8 settembre 2010

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
A quanto pare anche oggi mi tocca aprire il post di oggi parlando di Diabolik (l'editore Astorina sarà felice di tutta questa pubblicità ^__^), e lo faccio perchè a quanto pare il mio appunto sulla "tendenza omofoba" della storia pubblicata ad agosto è giunta anche a uno degli sceneggiatori della storia in questione...
Nella fattispecie è intervenuto sulla questione lo sceneggiatore Andrea Pasini (lo vedete nella foto sotto), che ha commentato direttamente la mia segnalazione comparsa su gay.it lo scorso week-end..
Per la precisione Andrea Pasini mi scrive:

"Ciao, sono Andrea Pasini, co-sceneggiatore dalla storia in questione. Mi dispiace molto che la nostra storia ti sia sembrata omofoba, perché posso assicurarti che l’omofobia è quanto di più lontano ci sia nelle intenzioni e nei sentimenti di chi lavora a Diabolik. Io sono intervenuto in una fase avanzata della lavorazione di questo albo, con soggetto già delineato e una prima stesura della sceneggiatura già fatta, ma sono certo di poter parlare anche a nome anche degli altri autori. L’associazione travestitismo-omosessualità-pedofilia è tutta negli occhi di chi la legge, non certo nelle intenzioni di chi l’ha scritta. Come fai correttamente notare anche tu, nell’albo non si parla mai di omosessualità, per il semplice fatto che – nella testa di noi autori – nessuno dei pedofili messi in scena è omosessuale. Neanche l’uomo che si traveste per adescare le giovani vittime è omosessuale, il travestimento è un elemento solo funzionale: serve a ingannare vittime e inquirenti (oltre che, auspicabilmente, a sorprendere il lettore quando si scopre la verità). Con questo non voglio dire che hai torto quando sostieni che il lettore prevenuto può trovare conferma dei propri pregiudizi nella lettura della nostra storia, scrivendola noi abbiamo dato per scontato che non esita alcun collegamento tra omosessualità e pedofilia e, dandolo per scontato, non abbiamo ritenuto di doverlo esplicitamente smentire. Se una critica può esserci fatta in questo senso, credo sia proprio quella di aver “abbassato la guardia” su un tema (il rapporto tra omosessualità e crimini a carattere pedofilo) che per noi autori di Diabolik neanche si pone ma che, purtroppo, per molti non è ancora così ovviamente insensato. "

Questa è stata la mia risposta sul forum:

"Intanto grazie per l'intervento pacato, coerente e chiarificatore :-) Ci tengo a precisare che il mio non era un processo alle intenzioni, anche perchè non ho alcun motivo per pensare che gli sceneggiatori di Diabolik siano una cricca di omofobi (ci mancherebbe!). La mia critica era rivolta proprio alla leggerezza che anche tu hai riscontrato, e che purtroppo è una costante del fumetto popolare italiano quando si relaziona a certi temi (che spesso i media confondono). Vorrei aggiungere che quando parlo di storia omofoba non parlo tanto di una storia di odio nei confronti degli omosessuali, ma proprio di una storia incentrata sulle tipiche paure che gli omosessuali suscitano (non ultima quella dell'adescamento dei minori). Se poi volessimo allargare il discorso al travestitismo si potrebbe parlare anche di transfobia. Comunque è bello sapere che la mia recensione è arrivata ad uno degli sceneggiatori ed ha contribuito ad animare una riflessione sull'argomento. Magari la prossima volta che su Diabolik si parlerà di certi argomenti lo si farà con più attenzione a certi risvolti e io sarò ben felice di parlarne nel miglior modo possibile. Magari in futuro potreste presentare un travestito (magari una drag queen) o un transessuale... O magari un gay maschile, vigoroso e lontano dagli stereotipi con un ruolo positivo e non vittimistico... Che ne dite? :-) "

E questa è stata la controrisposta:

"Se è per questo è arrivata anche al capo supremo (co-firmatario del soggetto :) e ne abbiamo parlato, ed è per questo che ero certo di poter parlare anche a nome degli altri autori. > Magari in futuro potreste presentare un travestito [...] Personalmente ne sarei più che felice e sull'onda di questo dibattito proporrò la cosa in redazione (tieni presente però che i nostri tempi di gestazione/lavorazione sono molto lunghi, anche se fosse, e la storia veninesse messa in cantiere vedrebbe la luce tra parecchio :) "

Hai visto mai? Ammetto che mi dà una certa soddisfazione sapere che le mie osservazioni sono arrivate ai diretti interessati, anche perchè questo vuol dire che i miei articoli e le mie segnalazioni - di tanto in tanto - portano a qualche risultato concreto. D'altra parte se i fumetti italiani (che sono rimasti uno dei pochi media tradizionali relativamente indipendenti del nostro paese) hanno delle cadute di stile quando si parla di omosessualità, e nessuno (men che meno le associazioni gay italiane) glielo fa notare, le cose non miglioreranno mai... Anche perchè più passa il tempo e più mi viene da pensare che nel nostro paese sarebbe necessario spostare le rivendicazioni della comunità gay su un piano più culturale, altrimenti certi pregiudizi e certi stereotipi continueranno sempre a dettare legge.
Per esempio: mi è stato segnalato un duetto che sta partecipando all'edizione italiana del talent show musicale X-Factor... Loro sono valdostani e si chiamano Davide Drugos e Simone Giglio, ma insieme formano i Kymera...
La cosa interessante è che si presentano come una coppia gay... Cosa decisamente insolita per due debuttanti dello star system italiano (e non solo). Ora: gli faccio i migliori auguri e non ho assolutamente nulla contro di loro o il loro modo di porsi, tuttavia non posso fare a meno di pensare che - doti canore a parte - hanno avuto modo di spiccare e arrivare alla trasmissione proprio perchè rispecchiavano tutta una serie di stereotipi e luoghi comuni molto "tranquillizzanti", di quelli che la TV italiana continua a pompare nei "personaggi" gay che presenta al grande pubblico. Ripeto: la mia è una constatazione, non una critica (ci mancherebbe!), tantopiù che i due sembrano davvero molto dolci e hanno dimostrato una grande dose di coraggio e determinazione... Tuttavia, volenti o nolenti, sono entrati a far parte a pieno titolo di quel diabolico meccanismo televisivo, tipicamente italiano, finalizzato a dimostrare che gli omosessuali hanno sempre e solo determinate caratteristiche. Che sono "quelli là". Punto.
Il che, tra l'altro, contribuisce a rendere più problematico il coming out di tante persone (famose e non) che non si ritrovano in certi modelli e che hanno una paura folle di essere automaticamente associati a un determinato tipo di gay, che magari trovano persino imbarazzante. Senza contare che gli etero più sprovveduti (che sono la maggioranza), continuano a trovarsi di fronte ad un'unica rappresentazione dell'omosessualità, che diventa abbastanza fuorviante. Questa, ovviamente, non è colpa dei Kymera, che per quel poco che ho visto mi sembrano estremamente genuini (ce ne fossero!), ma proprio di questo meccanismo diabolico che sembra studiato a tavolino per tenere sotto scacco gli omosessuali italiani, già di per sè molto complessati, e la loro voglia di emergere. Comunque questa è stata la prima esibizione del duetto... Giudicate voi...

Tra l'altro volevo farvi notare il commentino del cantante Enrico Ruggeri all'inizio, quando puntualizza che non dovrebbero ostentare troppo... Sarò banale, ma non penso che se si fosse trattato di una coppia etero il cantante avrebbe tenuto lo stesso atteggiamento... D'altra parte senza un simile commentino la trasmissione (che ovviamente li ha mandati in onda dopo le 23,00 e in fascia protetta!) avrebbe fatto la figura di essere troppo schierata. La cosa ironica è che proprio Enrico Ruggeri è stato uno dei pochi artisti etero italiani ad accettare di comparire sulla rivista gay PRIDE, nel 2005, dove rilasciò anche un'intervista decisamente friendly...
Se fossi malizioso direi che in quel periodo era un po' in bolletta e aveva fatto un tentativo di rilanciarsi come icona gay friendly, anche se poi è tornato alla ribalta parlando di UFO e oggi probabilmente non sente più la necessità di essere un personaggio gay friendly all'ultimo stadio... Sigh... La cosa che mi lascia più perplesso in tutta questa storia, però, è che in Italia ci sono anche gay dichiarati che fanno spettacolo e che sono molto lontani dal gay-tipo della TV italiana... Ma guardacaso nei nostri media non trovano mai spazio... Mi viene da pensare, ad esempio, all'attore/sceneggiatore/modello genovese Alessandro Calza...
Qualcuno lo ha mai visto nella TV italiana, magari di sfuggita? Non stupisce che abbia iniziato a farsi conoscere (ed apprezzare) soprattutto all'estero, dove se non altro tiene alta la bandiera del maschio italico...
Devo ammettere che ci sono delle volte in cui questa teoria del complotto, per cui i media italiani avrebbero la tendenza a parlare dell'omosessualità solo in un certo modo, con lo scopo di assecondare tutta una serie di interessi non proprio trasparenti (politici, religiosi e chissà che altro...), lascia perplesso anche me... Poi però leggo che qualche giorno fa il canale satellitare RAI MOVIE ha trasmesso ancora I SEGRETI DI BROKEBACK MOUNTAIN in versione censurata... E allora cominicio davvero a chiedermi se effettivamente si tratta solo di semplici coincidenze... Voi cosa ne pensate?

3 commenti:

Ulisse ha detto...

Attenzione a vedere atteggiamenti omofobici dovunque. Ruggeri è nello show business da molto tempo e sicuramente sa bene come funzionano le cose e se ha suggerito atteggiamenti pacati forse di omofobico non c'è niente ma è semplicemente un modo per dire:"Ragazzi fate attenzione, se volete sfondare cercate di trattenervi un po', almeno fino a quando non avrete sfondato, altrimenti vi taglieranno le gambe".
Vista da questa angolazione, la sua dichiarazione fa il paio alla sua precedente domanda se il pubblico fosse o no pronto ad avere a che fare con una coppia gay. Non scordiamoci che se la maggioranza degli italiani è ormai a favore dei diritti omosex non è tuttavia ancora pronta a vedere due uomini che si baciano, le vicende di questa estate lo dimostrano. In questo gli italiani devono ancora fare qualche passettino avanti.
Cmq sia spero che i Kymera vengano giudicati esclusivamente in base alle loro doti canore e non perchè gay. Dico questo perchè non vorrei che avessero un trattamento di favore, un po' come fossero dei panda.

Wally Rainbow ha detto...

Nel caso di Enrico Ruggeri non ho usato il termine "omofobia" :-) Mi sono limitato a far notare che ha dato dei suggerimenti che, forse, non avrebbe dato se si fosse trattato di una coppia etero (o se lui fosse stato uno strenuo difensore della causa gay). Tra l'altro quando parla ai ragazzi mi pare che abbia il tipico sguardo di chi trattiene una risatina... È un'impressione solo mia?

Anonimo ha detto...

basti guardare, o meglio non guardare le centinaia di film americani, francesi, tedeschi e altri a tematica gay...
quanti sono doppiati in italiano?
il 10% forse???
e tutti mai stati trasmessi...
questa è l'italia...
quando vedi in america ci sono tv come HERE!
in italia ce lo possiamo solo sognare.