Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi volevo sottoporvi una recensione non proprio lusinghiera che il sito mangaforever.net (
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Premesso che comunque è già tanto che (in Italia) un sito non gay parli di un fumetto di questo tipo, vi riporto qui di seguito la recensione, dopodichè vorrei condividere qualche riflessione con voi. L'autore della recensione si chiama Sergio L. Duma e scrive:
"Si dice che questo fumetto abbia suscitato molto scalpore in Francia, pubblicato da H&O, e anche in Gran Bretagna, dove è stato proposto da Gmunder. Si dice anche che Black Wade era molto atteso a Lucca dove, già prima della manifestazione, faceva discutere. Si dice che la graphic novel in questione ha ottenuto un successo strepitoso in Europa. Si dice altresì che i tipi di Voilier hanno dimostrato notevole coraggio proponendola in Italia. Per quale ragione? Semplicemente perché Black Wade, realizzata dal duo Franze e Andarle (che, a differenza di ciò che si potrebbe pensare dai nomi, sono italiani), è una storia omoerotica e l’omosessualità non è accennata. E va da sé che anche questi ultimi, secondo alcuni, sono coraggiosissimi.
Ma che coraggio c’è ad affrontare tematiche gay in un contesto in cui, a livello creativo, l’omosessualità non sconvolge più nessuno? Franze e Andarle davvero credono che qualcuno possa ancora scandalizzarsi per così poco? Mah! Si dice inoltre che la storia, ambientata, credo, nel periodo settecentesco, è molto originale e provocatoria, dal momento che gli omosessuali sono pirati.
Francamente mi viene da ridere poiché forse Franze & Andarle non hanno mai letto William Burroughs (lui sì provocatorio) che, nel suo romanzo ‘Le Città della Notte Rossa’, aveva immaginato una ciurma di pirati gay, quindi anticipandoli, in maniera altamente eversiva (e già che siamo in tema, Burroughs aveva pure anticipato ‘Brokeback Mountain’ con i cowboy omosessuali di un’altra sua opera, ‘Strade Morte’).
Anche nel contesto post-punk dei primi anni ottanta, Adam & The Ants avevano giocato con l’immaginario queer dei pirati; perciò Franze & Andarle tutto hanno realizzato tranne che un’opera innovativa e provocatoria (però può essere definita tale dagli sprovveduti che non hanno mai letto un libro, meno che mai uno di Burroughs!).
La storia in sé è debole, con dialoghi risaputi e pieni di cliché, e si può riassumere in poche parole: il bellissimo Jack, tenente della Royal Navy, viene rapito dal feroce pirata Black Wade, che ne fa il suo concubino, sottoponendolo a una serie di stupri; poi Jack, per una serie di circostanze, torna in Inghilterra per sposare la sua bella; ma si è innamorato di Black Wade e, quando scopre che questi è stato imprigionato, lo libera, i due fuggono e vivranno insieme felici e contenti! Quale lodevole complessità narrativa!
Si dice che Black Wade è una storia d’amore, intimista ed erotica. Peccato, però, che l’erotismo e l’intimismo siano vaghi pretesti utilizzati da Franze & Andarle per inserire sequenze meramente pornografiche che li vanificano (l’erotismo, in special modo, per essere tale, è sempre accennato ed è l’antitesi di tutto ciò che è esplicito).
Si dice, del resto, che i disegni sono stupendi. E questo è vero e non lo nego. Ma mi dispiace che siano al servizio di una ‘storia’ che fa acqua (dato che si parla di pirati che solcano i mari…) da tutte le parti. E, in definitiva, se crederete di leggere chissà quale opera estrema, oserei dire che siete fuori strada. E invece di un gioiello, a mio avviso, avrete a che fare con una patacca che non vale la spesa e meno che mai il tempo di lettura."
Probabilmente ora vi aspetterete che a mia volta critichi aspramente questa recensione, che magari diventi polemico e inizi a ribattere punto per punto... Invece non lo farò niente di tutto questo. Certo ho come l'impressione che in questa recensione ci sia un astio di fondo che poco e niente ha a che fare col fumetto in questione, ma la cosa non ci riguarda: quello su cui volevo soffermarmi erano alcuni punti abbastanza interessanti che sono stati sollevati. Non mi sembra il caso di perdere tempo a ribattere sul tono allusivo con cui viene usato il termine "si dice", visto che basta fare una ricerchina su google per capire che non è solo una questione di "si dice" e che effettivamente Black Wade è un piccolo cult in tutto il mondo...
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Allo stesso modo mi sembra superfluo ribattere all'affermazione che non c'è alcun coraggio a pubblicare un fumetto del genere in Italia, perchè se leggete questo blog sapete benissimo qual'è la situazione nel nostro paese dal punto di vista dell'omoerotismo nei media, delle censure sui corpi maschili e sui rapporti omosessuali... Inoltre prima di Black Wade non mi risulta che sia stato MAI pubblicato in Italia un fumetto italiano con simili contenuti... A meno che non consideriamo i tascabili porno, ma ogni paragone è improprio visto che in quella sede l'omosessualità serviva solo a mettere in risalto la "superiorità" del modello eterosessuale.
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Molto più interessante, invece, mi sembra il punto in cui si dice che, siccome questo fumetto ha una storia banale e scontata, potrebbe fare colpo solo su chi è sprovveduto e non ha alle spalle letture di un certo livello. Credo che in questa affermazione ci siano almeno tre argomenti su cui vale la pena riflettere, anche perchè potrebbero spiegare le cause del ristagno della scena fumettistica italiana e la perenne crisi di mercato che la affligge... Ma andiamo con ordine...
Punto primo: ammettiamo che la storia di Black Wade prenda spunto da una quantità di luoghi comuni sulle storie di pirati, limitandosi a reinterpretarli in chiave gay per un pubblico dal quale non si pretende un bagaglio culturale che comprende scrittori gay come
William Burroughs (che vedete nella foto giovanile qui sotto)... Che male ci sarebbe?
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Certo, in un mondo ideale i gay dovrebbero avere tutti una cultura enciclopedica, ma questo non è possibile e comunque - diciamocelo - non è che l'Italia abbia una comunità gay che mette gli approfondimenti culturali al primo posto. A maggior ragione un fumetto che non si rivolge a un pubblico "colto" ha il merito di avvicinare una quantità maggiore di persone, che magari proprio grazie a una lettura disimpegnata potranno avvicinarsi a scrittori come William Burroughs. Quello che però mi ha dato più da pensare in questa recensione è proprio il tono di disprezzo nei confronti di chi è tanto sprovveduto da apprezzare un fumetto semplice come Black Wade, quasi come se essere delle persone semplici come dei gusti semplici debba essere una colpa...
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Tra le righe poi, mi pare di capire che dovrebbe sentirsi in colpa chi apprezza un fumetto in cui il sesso esplicito rappresenta una scelta stilistica e un elemento portante nella storia. Credo che questo giudizio così aspro metta in luce tutto lo snobismo intellettuale di buona parte dell'editoria a fumetti italiana, che da una parte piange la fame e dall'altra non si vuole "abbassare" al livello di un'ampia fetta di pubblico che vuole fumetti ben realizzati, ma semplici e lineari... Che magari non richiedono una formazione da
nerd per essere apprezzati appieno. Non che ci sia nulla di male ad essere nerd, anzi, però siamo pur sempre il paese dove
Elisa di Rivombrosa ha frantumato gli indici di ascolto... Vorrà pur dire qualcosa, no?
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Eppure, guardacaso, nonostante il grande successo della serie non c'è stato nessun editore e/o autore di fumetti che ha provato a cimentarsi nella realizzazione di un fumetto che ne seguisse la scia... Forse per una questione di reputazione? Per una questione di orgoglio? Per non "abbassarsi" a certi livelli? Chissà... Forse anche loro hanno pensato che si trattasse di una patacca, e se così fosse sarebbe anche un po' ironico, considerando che i fumetti che vendono meglio nelle edicole italiane non sono proprio impegnativi e originali...
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Sia come sia alle Edizioni Voilier hanno già consumato metà della prima tiratura nel giro di tre mesi... Non so quanti editori possono dire altrettanto, soprattutto se non possono contare su grandi campagne pubblicitarie e se si rivolgono a un tipo di pubblico che è da sempre interessato a questo tipo di prodotto, ma che finora era totalmente disabituato al suo acquisto. Inoltre la pubblicazione di Black Wade in Italia ha un altro merito, visto che è il primo fumetto omoerotico pubblicato in Italia e ha anche dei personaggi che - seppur nella loro semplicità - sono espressivi e dimostrano di avere un minimo di personalità...
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Nei fumetti omoerotici prodotti in buona parte del mondo questo è sempre stato un elemento a dir poco secondario, e generalmente i loro protagonisti erano delle macchine da sesso con un encefalogramma piuttosto piatto... Probabilmente è per questo che Black Wade ha venduto così bene anche nei paesi con una lunga tradizione di fumetti omoerotici, come ad esempio gli Stati Uniti (
e se non ci credete CLICCATE QUI per leggere i commenti di chi ha comprato questo fumetto su amazon.com)...
Voi cosa ne pensate?
In attesa dei vostri commenti vi segnalo che Black Wade dovrebbe essere presentato sabato 27 novembre presso Pier Pour Hom (all'angolo fra Via Mortara e Via Alessandria, a Milano) alle 17,30. Sarà presente il disegnatore Franze (e forse ci sarò anch'io).Ciao e alla prossima.